Destra e sinistra sono, "rispetto all'universo cui si riferiscono, reciprocamente esclusivi e congiuntamente esaustivi". È quanto si legge nelle prime righe di uno degli scritti più celebri di Norberto Bobbio, dall'emblematico titolo Destra e sinistra (edito da Donzelli nel 1994), che molti lettori abituali di questo blog conosceranno. E c'è da scommettere che tanti di loro conoscano anche Filippo Rossi, che in questa torrida mattinata romana presenterà ufficialmente la Buona Destra, il movimento da lui fondato con il dichiarato obiettivo di aprire un nuovo spazio politico nell'ambito del centrodestra italiano, ma in aperta contrapposizione con il sovranismo di Salvini e Meloni.
La nascita del nuovo soggetto politico arriva, a dire il vero, non del tutto inaspettata. Lo scorso settembre, infatti, Rossi aveva pubblicato un saggio, Dalla parte di Jekyll. Manifesto per una buona destra, in cui gettava le basi "ideologiche" del movimento. Nel volume, Rossi passava in rassegna vari pensatori del secolo scorso (e non solo), tra i quali appunto Bobbio, ma anche Tocqueville e Ortega y Gasset, per definire i tratti di una destra liberale, antipopulista ed europeista che in Italia ha sempre faticato ad emergere. Salvini e Meloni - che rappresentano Mr. Hide, in un'originale riproposizione del racconto di Robert Louis Stevenson in chiave filosofico-politica - vengono definiti "plebei più che populisti, orgogliosamente estremisti. Gutturali". Jekyll, invece, incarnerebbe "la destra sana, laica, concreta, pacata, decisionista e affidabile".
La pubblicazione del suddetto libro, che ha acceso un dibattito vivo e interessante non solo tra e per gli addetti ai lavori, ha anche permesso all'autore di incrementare molto la sua notorietà.
Personalità poliedrica, Filippo Rossi è stato tra i consiglieri di Gianfranco Fini ai tempi di Futuro e libertà per l'Italia, ha diretto la rivista web di FareFuturo (il think tank riconducibile all'ex leader di Alleanza nazionale) e, nel 2007, ha fondato il festival culturale Caffeina di Viterbo. Sempre nel capoluogo della Tuscia, Rossi è stato candidato a sindaco con la lista civica Viva Viterbo nel 2013 e nel 2018, riuscendo solo a centrare l’elezione in consiglio comunale e ricoprendo – dal 2013 al 2015 – la presidenza dello stesso: quella carica, peraltro, era stata ottenuta come "contropartita" per l'appoggio fornito al centrosinistra nel ballottaggio da parte di Viva Viterbo. Inoltre, in occasione delle ultime elezioni regionali del Lazio, l'ex direttore di Farefuturo Web Magazine si è candidato sotto le insegne di +Europa: le oltre 1400 preferenze ottenute lo hanno fatto risultare il più votato della lista in tutta la regione, ma non sono state sufficienti per farlo eleggere. Nello scorso autunno, poi, Rossi ha apertamente appoggiato il Movimento delle Sardine, addirittura scendendo in piazza in occasione della manifestazione romana del 9 dicembre scorso.
E come per ogni varo di movimento politico che si rispetti, non può mancare il simbolo ufficiale: questo, a dire il vero, presenta tratti piuttosto essenziali. Su sfondo blu, spicca la scritta "Buona Destra", in bianco, maiuscolo, carattere Impact compresso; l'accostamento dei colori ricorda molti simboli presentati negli anni da varie formazioni legate al centrodestra, sia a livello nazionale che locale. In basso, a parziale copertura della parola "Destra", si trova un cuore tricolore, leggermente inclinato verso destra (ovviamente): questo potrebbe far storcere il muso al gruppo che si riconosceva in Cuori italiani (promosso da Andrea Augello, nel frattempo accasatosi tra i Fratelli d'Italia) e a chi ha militato tra gli Innamorati dell'Italia di Simone Berni e Diego Volpe Pasini.
Il movimento aspira a diventare presto un partito e, in tal senso, sembrerebbe aver raccolto già le adesioni di vari amministratori locali. Rispondendo alle immancabili domande dei giornalisti in merito alla futura collocazione e alle possibili alleanze, il fondatore della Buona Destra è stato piuttosto chiaro: "È indubbio che possibili convergenze ci potranno essere in quell'area politica che va da Mara Carfagna a Carlo Calenda, passando per Stefano Parisi, Flavio Tosi e amministratori fuori dagli schemi come Federico Pizzarotti"; sicuramente le porte saranno chiuse - anzi sbarrate - alla Lega e a Fratelli d'Italia. D'altra parte, è sufficiente visitare la pagina Facebook di Filippo Rossi (che conta oltre 135mila fan) per constatare la forte avversione che egli nutre nei confronti dei due attuali leader del sovranismo italiano: non vengono risparmiate loro critiche veementi (in particolare verso l'ex ministro dell'interno, definito "il niente", "Capitan Cafone", "un bestemmiatore", ecc.).
Non mancano nemmeno gli appelli di Rossi agli elettori di destra: "Parlo a chi vota Salvini e Meloni. Ma davvero pensate che l'unica destra possibile debba essere questa roba qui? Siete così succubi che non riuscite ad alzare la testa e guardare oltre? Davvero la destra deve essere pura e semplice propaganda? Io combatterò fino alla fine perché non sia così!" A molti, poi, non sono sfuggiti i continui ammiccamenti di Rossi verso Giuseppe Conte, considerati da più parti eccessivi per quello che potrebbe essere giudicato come un "male minore" rispetto ai due nemici giurati. E non sembra un caso che, stando alle indiscrezioni giornalistiche (non si sa fino a che punto veritiere) emerse qualche settimana fa, nell'operazione che porterebbe alla nascita di un ipotetico partito personale dell'attuale presidente del Consiglio, oltre a rodati democristiani come Bruno Tabacci e Angelo Sanza (attualmente legati ancora a Centro democratico), si sia vociferato anche della presenza di ex esponenti finiani.
Più che buona destra dovrebbero chiamarsi traditori della destra
RispondiEliminaI fascisti, i razzisti e gli omofobi non sono di Destra, sono solo violenti e ignoranti che vanno fermati
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