Come si è già notato nei giorni scorsi, in quest'autunno si terranno ben sette elezioni regionali (che dunque interessano un terzo delle Regioni italiane), anche se i seggi si apriranno in ordine sparso. Il viaggio elettorale inizia dalla Valle d'Aosta, in cui i cittadini saranno chiamati a votare nella sola giornata di domenica 28 settembre (in molti comuni anche per le elezioni amministrative), mentre nelle Marche ci si potrà recare ai seggi anche lunedì 29 settembre.
L'ufficio elettorale regionale ha ammesso tutte le 9 liste che sono state presentate (con una contrazione sensibile rispetto a cinque anni fa, quando le formazioni ammesse erano state 12), con altrettanti contrassegni elettorali: questi vengono analizzati in ordine di sorteggio. Sembra opportuno ricordare che in Valle d'Aosta si vota esclusivamente per una lista - potendosi esprimere tre preferenze, in base a una recentissima modifica della legge elettorale, oggetto però di un ricorso presso il tribunale civile di Aosta su interesse di Avs e Rete civica - e non è prevista l'elezione diretta del presidente della giunta regionale (riservata al consiglio); è invece possibile sottoscrivere un programma comune (come hanno fatto le tre liste del centrodestra), anche nella speranza di raggiungere la soglia del 42% dei voti, che farebbe scattare l'assegnazione di un premio di lista o gruppo di liste di 21 seggi sui 35 disponibili (diversamente la distribuzione dei seggi sarebbe proporzionale). Non partecipano, in ogni caso, al riparto dei seggi le liste che non abbiano raggiunto il quoziente elettorale (ottenuto dividendo il numero di voti validi per i 35 seggi in palio).
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1) Alleanza Verdi e Sinistra
Il sorteggio ha collocato in prima posizione la lista presentata da Alleanza Verdi e Sinistra, alla sua prima partecipazione elettorale alle regionali valdostane (il che è inevitabile, considerando che alle precedenti elezioni il cartello non esisteva ancora: nel 2020, in compenso, Europa Verde era stata parte della lista Progetto civico progressista insieme a Pd e Rete civica). Il contrassegno impiegato è lo stesso inaugurato in vista delle elezioni politiche del 2022 e confermato alle elezioni del 2024, senza alcuna integrazione politica o territoriale (e nemmeno linguistica); gli stessi candidati di Rete civica concorrono alla lista di Avs.
2) Union Valdôtaine
Si conserva assolutamente intatto e solitario il simbolo dell'Union Valdôtaine, che non ha mai mancato un'elezione regionale, dalle prime del 1949 a quelle previste quest'anno (al più presentandosi in liste condivise con altre forze politiche). Il leone rampante inserito nello scudo rosso e nero, a sua volta bordato di corda e collocato su fondo azzurro è una presenza costante e del tutto immutata da molti anni (almeno dal 2003, ma probabilmente ancora da prima); i candidati in lista sono in rigoroso ordine alfabetico e ci sono anche il presidente uscente, Renzo Testolin e Luciano Caveri.
3) Partito democratico
Torna a correre da solo questa volta il Partito democratico (come nel 2018), dopo essersi presentato alle elezioni anticipate del 2020 con Avs e Rete civica nella medesima lista. Sotto al logo creato da Nicola Storto c'è un piccolo rettangolo nero e rosso, mentre cinque anni fa era un segmento circolare; disposto ad arco, nella parte superiore, si legge invece l'espressione molto leggera "Federalisti Progressisti Valle d'Aosta", come specificazione politica e territoriale della forza politica nazionale. In lista ci sono anche l'ex sindaco di Aosta Fulvio Centoz e l'ex segretaria regionale Sara Timpano.
4) Autonomisti di Centro
Il percorso della lista sorteggiata al quarto posto, Autonomisti di Centro, è iniziato alcuni mesi fa, quando si sono unite le strade di tre formazioni locali, Pour l'autonomie, Stella Alpina e Rassemblement Valdôtain. L'idea era e rimane di proporre un progetto condiviso - pur nelle differenze - basato sulla valorizzazione dell'autonomia speciale e di soluzioni moderate ma efficaci ai problemi della regione. Il simbolo scelto è un cerchio blu scuro, con una circonferenza concentrica bianca che raccoglie i simboli delle tre forze parte dell'alleanza ed è interrotta solo dalla debordante parola "Centro" (con un puntino rosa nella "o"), mentre al centro c'è un trifoglio, elemento ben noto in Valle d'Aosta come simbolo "di unità, montanità e ruralità".
5) Fratelli d'Italia
Come si è anticipato, le uniche tre liste ad avere presentato un programma comune - creando una sorta di coalizione - sono quelle del centrodestra. La prima a essere sorteggiata è stata quella di Fratelli d'Italia, che nel 2018 e nel 2020 aveva partecipato alle elezioni presentando liste con Forza Italia; questa volta Fdi (dopo il successo alle elezioni politiche del 2022) corre da sola, destinando alle schede elettorali lo stesso simbolo utilizzato a livello nazionale alle elezioni europee del 2024, con il nome - in bianco - del partito in alto e il riferimento - in giallo - alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni al centro, sempre su fondo blu, mentre nella parte inferiore bianca trova posto la fiamma tricolore.
6) Forza Italia - La Renaissance Valdôtaine
La seconda lista del centrodestra unisce Forza Italia e La Renaissance Valdôtaine. La prima, come si è appena visto, negli ultimi anni aveva presentato sempre liste comuni con Fdi, mentre il secondo soggetto politico, guidato da Giovanni Girardini, è evoluzione di Rinascimento Valle d'Aosta, che nel 2020 aveva sfiorato il 5% ed era stato presente alle elezioni politiche del 2022 nell'unico collegio uninominale della Camera: già allora il simbolo si basava sul volto (bianco) della Venere di Botticelli (emblema pittorico del Rinascimento), collocato su sfondo azzurro e blu, mentre il nuovo nome in lingua francese mirava a "rafforzare le radici valdostane del progetto civico". Il rilievo maggiore, all'interno del cerchio bianco bordato di nero e rosso, è del simbolo di Fi, collocato in alto (con il riferimento "Berlusconi presidente"), mentre il simbolo contiene le parole azzurre "Insieme - Ensemble".
7) Lega
Terza e ultima lista a condividere il programma comune del centrodestra è quella della Lega, che presenta una propria lista autonoma, il cui contrassegno somiglia molto a quello di cinque anni fa. Al centro c'è sempre la statua di Alberto da Giussano (col leone rampante valdostano sullo scudo), il segmento blu contenente il cognome di Matteo Salvini (in arancione, non più in giallo) ha anche questa volta il profilo seghettato per richiamare le montagne valdostane e in basso c'è il riferimento alla regione Valle d'Aosta in lingua francese. Rispetto al 2020, però, sono più accentuati i colori valdostani: il nero e il rosso tingono il contorno del contrassegno e la grossa bandierina leggermente sventolante collocata al centro sullo sfondo (cinque anni fa era molto più piccola e defilata).
8) Valle d'Aosta aperta
Al penultimo posto si rivede la lista-cartello Valle d'Aosta aperta, il cui contrassegno era già comparso alle elezioni politiche del 2022, riunendo allora Area democratica - Gauche autonomiste, Adu-Vda (cioè Ambiente diritti uguaglianza - Valle d'Aosta, lista esclusa alle regionali del 2020), Sinistra italiana e MoVimento 5 Stelle. La struttura del contrassegno è rimasta la stessa (contorno rosso, profilo montuoso verde con il sole che sorge sullo sfondo, in alto l'espressione "Écologie et progrès"), così come sono ritornate le miniature dei simbolo di Area democratica, Adu-Vda e M5S; tra le ultime due "pulci" è comparso (al posto di quello di Si, ora parte di Avs) il fregio di Uniti a sinistra, che contiene i simboli - quasi impossibili da leggere sulla scheda elettorale - di Rifondazione comunista e di Risorgimento socialista.
9) Valle d'Aosta futura
Conclude manifesti e schede elettorali di queste elezioni regionali il contrassegno di Valle d'Aosta futura, soggetto politico locale nato nel 2020 e che in quelle prime elezioni aveva ottenuto il 2,66% (quota non sufficiente per superare il primo sbarramento, ma comunque non irrilevante). Il simbolo del movimento, volto a "riunire anime libere che intendono portare le loro energie, i loro talenti e competenze a sostegno di un progetto capace di ristabilire in Valle d'Aosta il senso di Comunità in equilibrio e in armonia con la legge universale", schiera nel testo i colori regionali ed è dominato da una sorta di sfera, disegnata secondo le forme cabalistiche del fiore della vita (reinterpretato anche nel Sole delle Alpi).










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