Oltre a Pordenone, le elezioni amministrative che si terranno domenica 13 e lunedì 14 aprile in Friuli - Venezia Giulia interesseranno altri tre comuni non capoluogo. Tra questi, il più noto è probabilmente Monfalcone, in provincia di Gorizia: la città torna al voto dopo che nel 2024 Anna Maria Cisint - esponente leghista eletta sindaca nel 2016 e confermata nel 2022 - ha terminato in anticipo il suo mandato essendo stata eletta europarlamentare. Se il comune è stato retto finora dal vicesindaco facente funzione Antonio Garritani, della stessa coalizione di centrodestra, a contendersi il ruolo di guida dell'amministrazione saranno tre persone, lo stesso numero riscontrato nel 2022; calano invece da 13 a 10 i simboli sulla scheda. Prima dell'esame delle candidature, tuttavia, gli aspiranti sindaci erano quattro e le liste 11; l'esclusione dell'unica lista in appoggio a Rudj Pecikar ha portato inevitabilmente all'uscita di scena del rispettivo candidato. Di seguito si propongono i simboli delle liste in campo, come sempre seguendo l'ordine del sorteggio.
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Bou Konate
1) Italia plurale
Il sorteggio ha collocato in prima posizione la candidatura di Bou Konate, ingegnere d'origine senegalese ed ex assessore ai lavori pubblici (della giunta guidata da Gianfranco Pizzolito). Si è parlato non poco della sua idea di costituire una lista composta per intero di cittadine e cittadini di origine straniera e il progetto si è concretizzato con Italia plurale: in effetti il nome e il simbolo (una "I" verde e una "P" rossa attraversate dal nome e abbinate alla dicitura "Per l'Italia del presente - Per l'Italia del futuro"; sotto le lettere ci sarebbe anche la sagoma verdina dell'Italia, ma nella versione del file del manifesto non si vede bene) sono mutuati dall'associazione fondata un anno fa dal deputato Aboubakar Soumahoro, eletto con il centrosinistra in quota Avs e ora nel gruppo misto.
Luca Fasan
2) Forza Italia
La seconda candidatura estratta delle tre ammesse è quella di Luca Fasan, assessore uscente alla cultura e al commercio: a sostenerla sono cinque liste (il numero più alto di questa competizione cittadina). Il primo simbolo della coalizione a essere sorteggiato è quello di Forza Italia, molto simile a quello visto nella contemporanea elezione di Pordenone: nella parte superiore del cerchio trova posto la bandierina stretta tra il riferimento al Ppe e il cognome di Silvio Berlusconi; nella parte inferiore, tinta di blu, sta l'espressione bianca "Fasan sindaco", tutta in maiuscolo e ben leggibile nel segmento circolare. Capolista è Francesco Volante, che ha già dimostrato di poter raccogliere molti consensi.
3) Lega
La seconda formazione del centrodestra è la Lega, che è anche il partito cui Fasan appartiene. Il contrassegno è una variazione di quello presentato dal 2018 in avanti, con la parola "Lega" in alto, la statua del guerriero di Legnano nel mezzo e, nel segmento in basso, il riferimento alla candidatura di Fasan che sostituisce quello più frequente a Matteo Salvini (ma questa volta il segmento resta di colore blu, senza riprendere l'azzurro della lista Fedriga). Non sfugge come nella posizione di capolista sia indicata proprio Anna Maria Cisint, che si rimette in gioco pur essendo europarlamentare in carica.
4) Fasan sindaco - Cisint per Monfalcone
Pur essendo in lista con la Lega, come si è appena visto, Cisint è in qualche modo presente direttamente sulla scheda grazie alla riedizione della propria lista personale, Cisint per Monfalcone (che schiera comunque il cugino Stefano), che questa volta contiene anche la dicitura - decisamente evidente, almeno quanto il cognome della sindaca precedente - Fasan sindaco. Graficamente il contrassegno elettorale continua a essere connotato, al centro, dalla sagoma azzurra della rocca di Monfalcone, accoppiata a un piccolo elemento tricolore e alla stilizzazione di un fiume. Fanno parte della formazione anche alcuni esponenti di Noi moderati.
5) Fratelli d'Italia
Quarta formazione a sostegno di Fasan è Fratelli d'Italia, che impiega in quest'elezione una delle varianti elettorali locali dell'emblema: in alto il nome giallo di Giorgia Meloni precede e dà strada (con il "per" manoscritto) il riferimento al candidato sindaco, proposto in bianco su fondo blu (e ben visibile anche grazie alla sua brevità, che consente di riprodurlo in modo evidente); nella parte inferiore trova posto la miniatura del simbolo ufficiale del partito della Presidente del Consiglio, riproducendo la caratteristica struttura "a tre cerchi" (con il più piccolo, senza contorno, che contiene virtualmente la fiamma tricolore).
6) Il Popolo della Famiglia
Ultima formazione delle cinque in appoggio a Fasan è anche l'unica a non riportarne il nome all'interno del contrassegno elettorale. Si tratta infatti del Popolo della Famiglia, che - come quasi sempre avviene con il partito guidato da Mario Adinolfi - si limita a riprodurre per intero sulla scheda il proprio simbolo, con il nome su fondo blu abbinato alla famiglia tracciata a matita (con genitori e due figli piccoli, un bambino e una bambina) e allo slogan di colore fucsia "No gender nelle scuole". Non passa inosservata la scelta di partecipare direttamente alla competizione (nel 2022 non era accaduta), mentre si riscontra l'assenza di liste di diretta espressione centrista.
Diego Moretti
7) Partito democratico
Terza e ultima candidatura di questa competizione monfalconese è quella di Diego Moretti, capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale. Prima delle quattro liste indicate a suo sostegno, secondo l'ordine di estrazione, risulta essere proprio quella del Pd, che proprio come nel 2022 sceglie di mandare sulla scheda il proprio simbolo ufficiale, senza alcuna aggiunta nominale o territoriale (una linea piuttosto diffusa a livello locale, in base a quanto si è visto fin qui).
8) Monfalcone civica e solidale
Seconda formazione presentata a sostegno di Moretti è Monfalcone civica e solidale, che unisce varie esperienze riconducibili all'area della sinistra, a partire da La Sinistra per Monfalcone, dalla quale viene mutuato il tema della rocca, reinterpretato con i colori ocra e amaranto/prugna (abbinamento sostanzialmente già utilizzato in passato per l'iniziativa Tracciare Futuri). Al progetto, sostenuto dal consigliere regionale Enrico Bullian, concorre anche il MoVimento 5 Stelle, nel 2022 presentatore di una propria lista nella stessa coalizione.
9) Progressisti per Monfalcone
Si ricollega direttamente all'esperienza elettorale del 2022 la lista Progressisti per Monfalcone, che per cercare di offrire "energie nuove per la città" (slogan della campagna elettorale) schiera - salvo errore - un falco ad ali spiegate (il volatile è presente anche, ma ad ali chiuse, nello stemma comunale) che si staglia sul cielo rosso sul quale emerge anche la sagoma della rocca accanto al sole; lo stesso colore tinge anche la prima parola del nome su fondo bianco, mentre il riferimento alla città sta in basso, su un segmento curvilineo verde.
10) Insieme con Moretti
L'ultima lista della coalizione che sostiene Moretti (nonché l'ultima lista a comparire su manifesti è schede) è anche l'unica della compagine a contenere un riferimento al candidato sindaco. Insieme con Moretti si qualifica come la formazione più vicina all'aspirante primo cittadino proposto dal centrosinistra e, nel suo contrassegno, inserisce il nome della lista all'interno di un fumetto azzurro, come a suggerire la volontà di dare voce al gruppo e, potenzialmente, all'intero elettorato interessato.
Candidato escluso: Rudj Pecikar
Insieme liberi
Si diceva all'inizio che, in effetti, le liste presentate erano 11 e i candidati (nessuna donna in corsa questa volta) erano 4. La commissione elettorale competente, però, ha escluso dalla competizione la lista Insieme liberi, che era l'unica formazione ad appoggiare la candidatura di Rudj Pecikar, imprenditore nell'ambito dell'elettronica. La lista, tuttavia, non era supportata da un numero sufficiente di sottoscrizioni, dunque il simbolo del movimento del dissenso - di cui è espressione il consigliere comunale triestino Ugo Rossi - con il sole che sorge dietro un rilievo tricolore non sarà sulle schede elettorali.
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