Visualizzazione post con etichetta conservatori e riformisti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta conservatori e riformisti. Mostra tutti i post

sabato 28 gennaio 2017

Direzione Italia, nuovo nome per il leone di Fitto

Il leone è rimasto al suo posto e con la stessa forma - , ma a colori invertiti e con un nuovo nome, Direzione Italia. E' stata proprio la comparsa del simbolo (a chiusura del video finale), al centro del videowall montato in una sala dell'hotel Ergife di Roma, l'ultimo atto della "Convenzione Blu" voluta da Raffaele Fitto per voltare pagina, dopo la nascita dei Conservatori e riformisti di oltre un anno e mezzo fa. 
L'idea era di costruire un nuovo partito, questa volta dal basso, per dare un contributo concreto alla costruzione di un centrodestra diverso da quello che l'Italia ha avuto finora: un centrodestra ispirato ai Tories inglesi e che nelle scorse settimane (a partire dagli incontri tenuti all'inizio di novembre) si è dato un programma sui temi principali di livello nazionale e internazionale (parlando di rapporti con l'Europa, tassazione, debito e spesa pubblica, lotta alla burocrazia, vero liberalismo in economia...) e ha cercato di concretizzare la sua presenza sul territorio attraverso un accordo con varie forze civiche e territoriali.
Mancava l'atto finale, ossia il rinnovo di ciò che c'era già - CoR, e che di rinnovo si tratta lo mostra il fatto che la pagina del partito di Fitto ha già cambiato nome - per poter includere all'interno tutti gli interessati alla costruzione di un soggetto di centrodestra "credibile, moderno, riformatore", realmente alternativo al Pd (con una stoccata nemmeno troppo velata al Nuovo centrodestra - Area popolare di Alfano) e pronto a misurarsi alle elezioni primarie (da sempre chieste da Fitto, quando era in Forza Italia e soprattutto quando ne è uscito) con chiunque le chieda, a partire ovviamente da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a patto che si capisca che le primarie vanno fatte innanzitutto tra la gente, oltre che chieste. 
Immagine di questo percorso è e resta il leone. Come si diceva, il disegno è ancora quello adottato dai CoR fin dall'inizio: non la versione del gruppo Ecr al Parlamento europeo - con la fiera seduta - ma il leone eretto e incedente, con coda frustante, dell'Alliance of Conservatives and Reformists in Europe - Acre. Se però all'inizio l'animale era blu (con tanto di luci tridimensionalizzanti) su fondo bianco, ora si è fatta la scelta cromatica inversa, per cui la sagoma si è tinta tutta di bianco, su un fondo blu scuro ammorbidito da una luce proveniente dall'alto. E che quella figura non fosse in discussione sembra testimoniarlo un passaggio dell'intervento di Roberto Rosso, già candidato sindaco (sconfitto) a Torino: "Abbiamo nel simbolo un leone e tu, Raffaele, sei stato un leone: non era facile scontrarsi senza soldi contro le fiere della politica". 
Sotto al tricolore (con gli elementi verdi e rossi più stiracchiati rispetto a prima, per far spazio in mezzo anche a quello bianco, che ora sullo sfondo si può vedere) emerge il nuovo nome, composto in due font leggermente graziate, ma più squadrate rispetto a quella precedentemente in uso: ciò vale soprattutto per la parola "Italia", decisamente dominante quanto a dimensione e resa grafica (il carattere usato rimanda al Courier o ad altre famiglie stile type) e volendo anche piuttosto coraggioso, visto che gli ultimi partiti contenenti quel nome - Scelta civica per l'Italia, Popolari per l'Italia e, negli ultimi anni, la stessa Forza Italia - non sono stati particolarmente fortunati. 
Eppure sono stati proprio gli iscritti alla Convenzione Blu a scegliere la nuova denominazione ("Noi, insieme, abbiamo deciso come chiamarci", ha detto con forza alla fine Fitto): dei 7.593 aderenti, 6.319 si sono espressi e 1.706 (il 27%) ha votato per "Direzione Italia", opzione che ha staccato di circa 350 voti "Movimento Blu" (scelto da 1.454 persone, il 23%); decisamente più lontane le etichette "Ricostruttori" (1.074 voti, 17%), "Più Italia" (821, 13%), "Cambia Italia" e "Patto Blu" (che insieme si sono divise il restante 20%). Il nome politicamente è nuovo, anche se in rete "Direzione Italia" esiste già: è un sito che racconta "l'Italia vista con gli occhi degli italiani", con servizi e reportage
Niente di politico dunque, mentre Fitto e i suoi compagni di viaggio (dalla tribuna dell'Ergife, sotto la direzione di Nuccio Altieri, hanno parlato in tanti, da Daniele Capezzone al genovese Enrico Musso, da Maurizio Bianconi a Massimo Corsaro, fino agli ex governatori del Molise Michele Iorio e del Friuli - Venezia Giulia Renzo Tondo) si preparano a vivere i prossimi mesi verso le elezioni, con la consapevolezza - più volte sottolineata da Fitto - che non si può chiedere di votare presto solo perché "fa figo", ma occorre intervenire sulle leggi elettorali per non rischiare l'ingovernabilità assoluta.

giovedì 16 luglio 2015

Il leone conservatore e riformista di Fitto

Alla fine il leone è apparso, per tutti. Raffaele Fitto ha presentato oggi nell'aula dei gruppi di Montecitorio il simbolo della sua creatura politica, Conservatori e riformisti, mettendo in scena il tradizionale rito del cavalletto da scoprire con Geoffrey Van Orden il vice presidente del gruppo Conservatori e riformisti al Parlamento europeo. 
Il leone c'è ed è blu, come aveva correttamente anticipato Affaritaliani.it, così come erano giuste altre anticipazioni che volevano un tricolore nell'emblema. Blu è anche la scritta del nome, proposta con una font leggera che dimostra anche una certa eleganza, mentre è bianco tutto il resto, segno che il nuovo soggetto politico non si è fatto cogliere dall'inizio da quel horror vacui che sembra affliggere molte delle formazioni nate negli ultimi anni.
Ovviamente - come del resto è giusto - ai giornali interessa soprattutto capire chi sta (e resterà) con Fitto e quali siano i programmi della formazione per il futuro. Qualche indicazione l'ha data lo stesso leader, un tempo berlusconiano di ferro: "Noi non siamo né con Le Pen, né con la Merkel", la collocazione è senza dubbi nel centrodestra, in alternativa a Renzi, senza voler "mettere in campo un sottobosco di intese o accordi poco chiari". A Berlusconi Fitto continua a volere bene, non prova rancore, ma c'era e resta la convinzione che "il modello attuale di centrodestra non ha prospettiva, il modello di successo proposto 20 anni fa non ha più futuro". 
In effetti, la stessa scelta del leone spazza via buona parte della strategia comunicativa vista nel centrodestra berlusconiano visto fin qui. L'ex Cavaliere,infatti, nei suoi simboli non aveva mai voluto fiori, animali o altri segni che dovessero essere interpretati, ma solo segni di immediata comprensione. La fiera schierata da Fitto, invece, richiede pur sempre un briciolo di astrazione in più. A questo proposito, se anche i dettagli contano, si può notare che il leone scelto non è accovacciato come quello del gruppo europeo ECR, simile a quello che troneggia maestoso e protettivo all'esterno di tante nostre chiese. La belva dei fittiani è "in piedi", sulle quattro zampe, ferma o forse colta in un movimento lento: a dare giusto un tocco di "istantanea" e di potenziale guizzo è la coda, fermata mentre si svolge a S. Si tratta, a ben guardare, di una bestia presente, ben visibile, fiera del suo esserci e pronta a intraprendere il cammino necessario (che, manco a dirlo, guarda a destra, come nell'omologo europeo)
Era diverso, tanto per dire, uno degli ultimi leoni visti nella politica italiana, quello dell'Usei, ove la sigla sta per Unione sudamericana emigrati italiani. Lì la belva era chiaramente colta in una posizione di attacco, con le fauci tra il famelico e il ruggente e le zampe pronte a scattare (e la stessa "coda a S" comunicava sensazioni ben diverse). Qui però la sensazione da trasmettere è ben diversa: al gruppo di Fitto, infatti, serve soprattutto certificare la sua esistenza in vita (anche se intanto servirebbe qualche unità in più alla Camera per costituire un gruppo autonomo), mostrare la fierezza della propria scelta e un atteggiamento di chi è pronto a mettersi in gioco. Nel leone ritto c'è più o meno tutto questo; l'accostamento del tricolore al blu mette in campo tutte e quattro le tinte nazionali, nell'ormai consolidata tecnica di presentazione dei partiti catch-all. Cosa importante, rispetto alla precedente esperienza del Nuovo centrodestra, il simbolo è nato subito tondo e non ci sarà alcun bisogno di adeguarlo in futuro. Ci sono ancora varie cose da sistemare (a partire dalla determinazione del modello organizzativo: "Verrà definito nei prossimi mesi - ha detto Fitto - dopo aver ascoltato tutti, con un meccanismo di legittimazione e del consenso che parte dal basso", abbandonando "l'idea dei nominati"), ma questo emblema sarebbe già pronto per correre alle elezioni. Con quali risultati? Un po' presto per dirlo, no?

venerdì 10 luglio 2015

Conservatori e riformisti, per Fitto un leone in un simbolo blu?

In un primo tempo, la data centrale doveva essere ieri: il 9 luglio era prevista la prima presentazione alla stampa del nome ufficiale e del simbolo dei progetto dei Conservatori e riformisti di Raffaele Fitto, nell'attesa di ufficializzare la sede e le prime attività del partito. Da ieri però si è precisato che "l'ora X" dovrebbe scattare il 16 luglio, dalle 15.30, con una conferenza presso l'aula dei gruppi alla Camera: e se si rincorrono da un po' le voci sulla sede prestigiosa che sarebbe stata trovata (all'angolo fra piazza del Gesù e corso Vittorio Emanuele, si dice), oggi Affaritaliani.it ha sparato la prima indiscrezione sul simbolo.
Il logo del gruppo Conservatori
e riformisti europei
al Parlamento europeo
Per la testata diretta da Angelo Maria Perrino, infatti, "il simbolo della formazione di Fitto si ispirerà a quello del gruppo dei Conservatori e Riformisti in Europa: nel logo ci sarà il leone (storico emblema dei Tories) e il colore sarà blu, proprio come quello del partito di David Cameron". A corredo della notizia, in effetti, l'articolo mostra proprio il contrassegno - uno dei pochi di forma rotonda, peraltro - adottato dal gruppo European Conservatives and Reformists al Parlamento Europeo, con il leone accovacciato a sinistra inserito in una corona blu su fondo bianco, con la sigla ECR altrettanto bianca. 
Non potrà ovviamente essere esattamente questo il simbolo che Fitto adotterà per la sua creatura politica: probabilmente, ad esempio, il nome apparirà per intero e ci sarà da vedere come sarà reso il leone. In ogni caso, se in Italia il leone è stato legato soprattutto ai movimenti venetisti (con libro e, a volte, lo spadino) e a certi monarchici, ora avrà un respiro più internazionale: una settimanella scarsa e lo si scoprirà.