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venerdì 15 novembre 2024

Umbria, simboli e curiosità sulla scheda

Le ultime elezioni regionali previste per quest'anno si terranno in Umbria, negli stessi giorni in cui si voterà in Emilia-Romagna (17 e 18 novembre). Diversamente da quanto avvenuto in quest'ultima regione, tuttavia, l'Umbria rinnova la sua amministrazione a scadenza naturale, senza dimissioni causate dall'opzione del Presidente per un'altra carica (come, appunto, in Emilia-Romagna) o da vicende giudiziarie (come in Liguria). La presidente uscente, Donatella Tesei, si ripresenta, sostenuta dal centrodestra, avendo come principale avversaria Stefania Proietti proposta dal centrosinistra. La scheda elettorale, tuttavia, sarà ancora più affollata rispetto al passato: dagli 8 aspiranti presidenti del 2015 e del 2019 si passa ai 9 di quest'anno, mentre le liste - che nel 2015 erano 16 - sono lievitate dalle 19 di cinque anni fa alle 23 attuali.

* * *  

Giuseppe Paolone

1) Forza del popolo

Il sorteggio ha collocato in prima posizione la candidatura di Giuseppe Paolone ("Pino"), consulente aziendale ed esperto in bioedilizia. Si presenta sostenuto da una sola lista, Forza del popolo, che debutta dunque anche alle regionali umbre, dopo aver partecipato a quelle liguri poche settimane fa. Il simbolo depositato è esattamente lo stesso visto in Liguria, con il logo ufficiale blu, rosso e bianco del partito guidato da Lillo Massimiliano Musso (e di cui Paolone è vicepresidente) racchiuso da una sottile circonferenza tricolore. 
 

Marco Rizzo

2) Alternativa riformista

Secondo candidato alla guida della regione Umbria è Marco Rizzo, che si presenta sostenuto da due liste. La prima di queste, Alternativa riformista, lista che si era già presentata alle regionali umbre del 2015 e alle elezioni perugine del 2019 e del 2024: si tratta della formazione legata ad Amato John De Paulis (che ne è capolista) e, come in passato, ha in primo piano una foglia stilizzata (e stranamente tendente al blu) di cannabis sativa. Di evidenza pari a quest'ultima è il cognome del candidato presidente, inserito nel segmento circolare rosso collocato nella parte inferiore del cerchio.
 

3) Democrazia sovrana popolare

Vista la candidatura di Marco Rizzo alla presidenza della regione, non poteva mancare una lista della forza politica di cui lui stesso è coordinatore nazionale, vale a dire Democrazia sovrana popolare (si è già visto che il presidente, Francesco Toscano, si era candidato poche settimane fa in Liguria). Come contrassegno è stato impiegato anche qui il simbolo ufficiale, con le tracce di gesso (una verde e una rossa, di chiara ascendenza "progressista") accompagnate al nome, caratterizzato dalla stella rossa sopra la "i" e da uno stile handwriting per la parola "sovrana".
 

Martina Leonardi

4) Insieme per un'Umbria resistente

Terza candidatura sorteggiata è quella di Martina Leonardi, giovane educatrice professionale, profondamente impegnata nel contesto cooperativo umbro. Leonardi è stata scelta come candidata da Insieme per un'Umbria resistente, la lista messa in piedi da Potere al Popolo!, Partito comunista italiano e dal gruppo Futura Umanità. Il simbolo è pressoché identico a quello visto - pur con altri nomi - in Liguria e in Emilia-Romagna, incluso il nastrino con la bandiera palestinese: semplicemente, al posto di Rifondazione comunista, c'è il simbolo col pugno chiuso su fondo rosso di Futura Umanità. 
 

Elia Francesco Fiorini

5) Alternativa per l'Umbria - Azione civica

Si colloca al quarto posto sulla scheda la candidatura di Elia Francesco Fiorini, eletto proprio quest'anno consigliere di opposizione nel comune perugino di Magione, diventando capogruppo di Azione civica. E proprio il simbolo di Azione civica appare in miniatura nel contrassegno dell'unica lista a sostegno di Fiorini, Alternativa per l'Umbria (con il nome disposto su due righe, diviso da una fascetta tricolore, con la sagoma dell'Umbria sul fondo e il tutto inserito in un cerchio coi bordi scuri sfumati, per dare l'impressione della tridimensionalità). La lista, come il nome suggerisce, si pone in alternativa alle forze politiche maggiori e punta soprattutto sul contrasto al degrado urbano e sulla gestione della sanità pubblica.
 

Giuseppe Tritto

6) Umani insieme liberi

Dopo Fiorini il sorteggio ha indicato Giuseppe Tritto, medico specialista in uroandrologia ricostruttiva e medicina della riproduzione. La sua unica lista, Umani insieme liberi, si pone come "coalizione civica" di ben sette sigle e il suo contrassegno - pienissimo, dalla grafica rivedibile e probabilmente non facile da descrivere sui moduli, come accadde del resto con Libertà di Cateno De Luca - è certamente il più affollato di questa competizione: all'interno del cerchio delimitato da un tratto blu similmanuale, sotto al nome della lista (scritto in arancione su fondo blu, praticamente attaccato al confine del semicerchio in cui è inserito, quando lasciare un po' di respiro non sarebbe stato male) trovano posto le "pulci" di Insieme liberi, Comitato Umani (il Partito che saremo), Scelta libera, Partito valore umanoAgenda 2029, La Genesi e I Guardiani del Cielo. Cosa si può dire di più? 
 

Donatella Tesei

7) Unione di centro

La presidente uscente della regione, Donatella Tesei, si presenta alla ricerca della riconferma appoggiata da sette liste, riconducibili in gran parte ai partiti di centrodestra. La prima a essere sorteggiata è quella dell'Unione di centro, che in quest'occasione è solo uno dei soggetti politici che presidiano l'area moderata e centrista della coalizione di centrodestra (dunque dovrà vedersela con i partiti omologhi per conquistare i voti di quella parte politica). Il contrassegno impiegato questa volta riproduce in tutto e per tutto il simbolo ufficiale del partito, con lo scudo crociato collocato in primo piano su fondo azzurro con le vele di De e Ccd in filigrana e, nella parte superiore, il segmento circolare rosso con la scritta "Italia".
 

8) Alternativa popolare

La seconda formazione estratta della coalizione che sostiene Tesei nel tentativo di conferma è Alternativa popolare. Non si è affatto stupiti nel trovare questa lista alle elezioni regionali umbre: non si può certo dimenticare che il segretario nazionale del partito, Stefano Bandecchi, è sindaco di Terni, quindi è normale attendersi il suo tentativo di fare pesare il suo elettorato nel conteggio finale dei voti. Non stupisce nemmeno che il simbolo contenga, oltre che il nome e il cuore simil-Ppe (presenti già ai tempi di Angelino Alfano), il riferimenti diretto ai Popolari europei (aggiunto ai tempi delle ultime europee) e proprio a Bandecchi, ancora più recente. Colpisce di più, semmai, che il sindaco di Terni non abbia nemmeno provato a candidarsi in Umbria (dove avrebbe avuto più possibilità di essere eletto), avendolo invece fatto in Liguria (regione in cui l'obiettivo era oggettivamente meno a portata di mano).
 

9) Lega

È di natura chiaramente politica anche la terza lista della coalizione di Tesei: per l'esattezza si tratta del suo stesso partito, cioè la Lega. Rispetto a cinque anni fa (quando sfiorò l'incredibile quota del 37%), il simbolo ha conosciuto una variazione significativa: questa non riguarda ovviamente il nome della lista o la presenza di Alberto da Giussano come elemento centrale; è facile però notare che il riferimento a Matteo Salvini (e alla regione Umbria) è stato sostituito dalla dicitura "Tesei presidente". Si prende atto di come sia sempre più frequente la rinuncia del riferimento al segretario federale leghista, specie quando la candidatura sostenuta è legata alla Lega, per cui nel segmento blu si può trovare più facilmente il nome dell'aspirante presidente (o sindaco).
 

10) Noi moderati - Civici per l'Umbria

La quarta lista a sostegno della presidente uscente è composita, unendo in un solo contrassegno Noi moderati, il partito guidato da Maurizio Lupi (che per l'occasione nella grafica si restringe un po', in modo da lasciare spazio al partner elettorale), e i Civici per l'Umbria, che per i caratteri utilizzati sul fondo bianco - e sotto all'elemento tricolore - ricordano molto il gruppo di Umbria civica che aveva partecipato alle elezioni cinque anni fa. La lista rappresenta tra l'altro la natura del partito di Lupi, federato con varie realtà territoriali di rilievo (il capolista è Michele Toniaccini, sindaco di Deruta ed ex presidente regionale Anci).
 

11) Tesei presidente

Nella campagna elettorale del 2019 la coalizione di Donatella Tesei comprendeva anche una lista personale dell'aspirante figura di guida: la lista Tesei presidente per l'Umbria era così riuscita a raccogliere un numero di voti sufficienti per ottenere un seggio. Già allora il cognome della candidata era ben visibile, per colori (giallo su fondo viola) e dimensioni del testo (che pure era sottile); questa volta, però, il carattere usato per scrivere il nome Tesei presidente - lo stesso usato per il cognome nel contrassegno della Lega - è decisamente più imponente e rende il cognome della candidata impossibile da non vedere, anche per il contrasto tra il bianco del testo e il fucsia del fondo.  
 

12) Forza Italia

Si torna ai partiti del centrodestra con la lista di Forza Italia, che nel 2019 aveva ottenuto il 5,5%: molto meno di Lega e Fratelli d'Italia, sì, ma era riuscita comunque a ottenere un seggio e da lì avrebbe cercato di operare per riconquistare terreno. Il simbolo di quest'anno parte da quello coniato nel 2022 per le elezioni politiche, con il riferimento al Partito popolare europeo disposto ad arco nella parte superiore, la bandierina tricolore di Cesare Priori al centro e subito sotto il cognome di Silvio Berlusconi (senza la parola "presidente"); stavolta non è stato inserito il riferimento alla candidata, presente cinque anni fa.
 

13) Fratelli d'Italia

La coalizione a sostegno di Tesei si completa con la lista di Fratelli d'Italia, risultata seconda nella compagine del centrodestra nel 2019 (con il 10,4%). Rispetto a cinque anni fa, Fdi sulle schede elettorali fa arrivare l'ultima versione del suo contrassegno elettorale (vista anche alle più recenti europee), con il nome del partito in alto e il nome della presidente del Consiglio Giorgia Meloni subito sotto, all'interno dell'area blu, mentre nella parte inferiore conserva il posto - e s'ingrandisce - la fiamma; è sparito, invece, il riferimento alla candidata, rimasto solo sul contrassegno della "lista della presidente" e su quello della Lega. 
 

Stefania Proietti

14) Umbria domani

Si presenta sostenuta da sette liste anche la candidata del centrosinistra nella forma del "campo largo, molto largo", Stefania Proietti. La prima formazione indicata dal sorteggio è Umbria domani, nome che ricorda la lista Assisi domani, rilevante per le due vittorie di Proietti come sindaca di quel comune nel 2016 e nel 2021. Pure la grafica è identica a quella della vecchia "lista della sindaca", con un sole stilizzato che spunta dalla terra e il nome scritto nello spazio del cielo; spicca certamente il cognome della candidata nella parte del contrassegno tinta di verde.
 

15) Civici umbri

Se Umbria domani può qualificarsi come "lista della presidente", ma di fatto presenta vari candidati civici, ha di fatto una natura analoga la lista Civici umbri, nata dopo che un'altra parte di civici, guidata da Andrea Fora, ha guardato al centrodestra )Fora è candidato in Forza Italia). Rispetto alla lista precedente, qui il nome di Proietti non appare all'interno del contrassegno. Contrassegno che appare piuttosto fine e ben realizzato: a dispetto del nome scritto con un corpo piuttosto grande, colpiscono le scelte cromatiche, con un verde chiaro che tinge la parola "Civici" e un semicerchio inferiore dello stesso verde che sfuma verso l'azzurro, con un rametto delicato che emerge in filigrana. 
 

16) Umbria per la sanità pubblica - Pace

Terza formazione a sostegno di Proietti è Umbria per la sanità pubblica, lista creata da "una rete di associazioni, operatori sanitari e cittadini che intende estendere l’impegno per la tutela della Salute e della Sanità Pubblica a tutta la regione", ritenendo prioritaria "anche la cultura della pace, che affonda le radici nella spiritualità francescana e nel pensiero di Aldo Capitini". Il simbolo mette al centro del cerchio il concetto di "sanità pubblica", tingendolo di rosso (come il segmento superiore), mentre il segmento inferiore è tinto dei colori dell'arcobaleno e contiene la parola "Pace"
 

17) Partito democratico

Non poteva mancare, nella coalizione che sostiene Proietti, la lista del Partito democratico, parte essenziale nelle due vittorie della candidata come sindaca di Assisi. Si segnala che il Pd continua a utilizzare nelle competizioni regionali umbre il proprio simbolo ufficiale, senza aggiungere alcuna connotazione territoriale o il nome della persona candidata alla presidenza della giunta regionale: si tratta di una scelta che in qualche modo va controcorrente rispetto alle tendenze riscontrate nei territori e, proprio per questo, merita di essere messa in luce.
 

18) Umbria FuTUra

Si qualifica come nettamente politica anche la lista Umbria FuTUra, molto simile nell'impostazione - non solo grafica - a Emilia-Romagna FuTUra vista nell'altra regione chiamata contemporaneamente al voto. Il contrassegno, infatti, contiene le miniature dei simboli del Partito repubblicano italiano, di Azione, di Più Umbria riformista (sigla che unisce +Europa, come si può intendere dalle stelle europee presenti nella "pulce" , e un gruppo civico legato a Massimo Monni) e del Partito socialista italiano. Vista la composizione più variegata, però, la parte superiore oltre alla parola "Riformisti" contiene pure il termine "civici". Si tratta dell'unica altra lista della coalizione - oltre a quella "della presidente" - a contenere il riferimento alla candidata. 
 

19) MoVimento 5 Stelle

Di questo campo "largo, molto largo" fa parte anche il MoVimento 5 Stelle. Non si tratta di una sorpresa, ma di una conferma: già nel 2019 il M5S era stato uno degli elementi della coalizione a sostegno di Vincenzo Bianconi (che pure era stato sconfitto), così come è stato tra le forze che hanno sostenuto Proietti nella sua seconda candidatura come sindaca di Assisi nel 2021. Il simbolo impiegato in quest'occasione ovviamente è quello ufficiale ora impiegato dal MoVimento: non più quello con l'indirizzo Ilblogdellestelle.it, ma con il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica. 
 

20) Alleanza Verdi e Sinistra

Ultimo dei sette simboli presentati a sostegno di Proietti è quello di Alleanza Verdi e Sinistra, che in qualche modo supera la divisione delle liste riscontrata nel 2019, per cui avevano corso separate Europa Verde Umbria e Sinistra civica verde (senza riuscire a ottenere alcun seggio). Il contrassegno destinato alle schede è identico a quello visto alle elezioni politiche del 2022 e a quelle europee di quest'anno, senza alcuna variazione o aggiunta: si tratta in effetti dell'unico caso per Avs, in questo turno elettorale regionale autunnale. Capolista è Rosario (Gianfranco) Mascia, tra le figure di maggior impegno nell'area verde (passato per le esperienze dei girotondi e del "popolo viola"). 
 

Moreno Pasquinelli

21) Fronte del dissenso

Ottavo candidato alla guida della regione Umbria è Moreno Pasquinelli, ristoratore, già fondatore di Gruppo Operaio Rivoluzionario e di Campo Antimperialista, tra i promotori della manifestazione "Liberiamo l'Italia" per l'uscita dall'Ue e dall'euro (2019) e in prima linea contro le misure adottate durante la pandemia. Lo sostiene la lista Fronte del dissenso, indicata come "confederazione che raggruppa un centinaio di associazioni civiche e gruppi politici" sul territorio nazionale e come "comunione che si basa sui valori imperituri della giustizia sociale, della libertà, della benevolenza, della dignità inviolabile della persona". Il simbolo rappresenta una donna coronata di torri, una sorta di Italia turrita ma vista di profilo e con i capelli al vento, decisamente anticonvenzionali, al di sopra del segmento rosso e verde che contiene il nome della lista.
 

Fabrizio Pignalberi

22) Quinto Polo per l'Italia

Chiude la rassegna dei candidati Fabrizio Pignalberi, nome già noto a chi frequenta questo sito, viste le sue varie candidature - tentate o riuscite - soprattutto in Lazio e in particolare in Ciociaria. Questa volta Pignalberi è andato in escursione in Umbria ed è riuscito a candidarsi, sostenuto da due liste. La prima, Quinto polo per l'Italia, si vale di un simbolo già mostrato da tempo da Pignalberi in vista di possibili partecipazioni elettorali, con un archetto tricolore accostato alla sagoma tridimensionale - e altrettanto tricolore - dell'Italia; stavolta nel cerchio non ci sono però simboli in miniatura. 
 

23) Più Italia sovrana

Seconda lista a sostegno di Pignalberi - e ultima di queste elezioni regionali umbre - è Più Italia sovrana, che pare rappresentare l'evoluzione di Più Italia, movimento per il quale si era parlato dello stesso Pignalberi su questo sito vari anni fa. Il contrassegno contiene, oltre al nome della lista (in cui si intravede perfino il segno di marchio registrato, anche se in effetti è il simbolo di Più Italia a essere stato depositato, risultando tuttora sotto esame), anche il motto "Il Popolo al primo posto", sempre nella parte azzurra; nel semicerchio inferiore bianco spicca una statua della giustizia con tre nastrini (uno verde, uno bianco e uno rosso) che ricreano il tricolore nazionale.

venerdì 25 ottobre 2019

Umbria, simboli e curiosità sulla scheda

La tornata delle elezioni regionali autunno-inverno 2019-2020 si apre il 27 ottobre con il voto anticipato in Umbria, per dare una nuova guida alla regione dopo che la presidente eletta nel 2015, Catiuscia Marini, si è dimessa in seguito a un'inchiesta che riguardava anche lei. Se quattro anni fa otto persone aspiravano alla presidenza, nulla sembra cambiato questa volta, visto che il numero di coloro che si affronteranno è rimasto lo stesso; aumenteranno invece i simboli, che passeranno dai 16 di quattro anni fa ai 19 di questo turno, per altrettante liste.

Claudio Ricci

1) Proposta Umbria

Il sorteggio ha indicato come primo candidato alla presidenza della regione Claudio Ricci, al suo secondo tentativo: nel 2015, infatti, aveva sfidato Catiuscia Marini come esponente civico che però era stato capace di riunire tutto il centrodestra. Questa volta, invece, Ricci si presenta sostenuto unicamente da liste civiche (anzi, lui tiene a rimarcare il fatto che si tratta di un esordio assoluto per una coalizione solo civica). A conquistare il primo posto in scheda è Proposta Umbria, emblema che già era noto da mesi assieme agli altri due a sostegno di Ricci, visto che erano stati presentati già in estate (e la campagna era iniziata in primavera): qui il centro è la sagoma della regione, tinta di verde come la semicorona in cui è riportato il nome dell'aspirante presidente.

2) Italia civica

In qualche misura era noto da più tempo il simbolo della seconda lista sorteggiata, Italia civica. Proprio Ricci, infatti, lo aveva registrato nel 2017 come segno distintivo, come a dire che il suo progetto di ricandidatura ha avuto lungo corso. Nelle intenzioni del candidato presidente, Italia civica dovrebbe essere la formazione in grado di aggregare "il voto d'opinione civico, legato alle proposte per lo sviluppo regionale, ma con una prospettiva nazionale verso un'area civile, moderata, popolare ed europea". Per questo si parla di Italia e non di Umbria, per questo c'è una bandierina stilizzata (con tanto di pallino blu che fa pensare sia a una figura umana, sia a una figura angelica (che rimanda almeno in parte ad Assisi, comune di cui Ricci è stato sindaco). 

3) Ricci presidente

Delle tre liste a sostegno di Ricci, è alla sua seconda partecipazione elettorale regionale solo Ricci presidente: nella coalizione civico-politica del 2015, in cui però le liste di natura politica avevano fatto la parte del leone, il risultato migliore tra le civiche lo aveva fatto proprio la "lista del presidente". La grafica torna quasi uguale, giusto con la silhouette della regione un po' rimpicciolita e la corona tricolore a bande ingrossate rispetto a quattro anni fa; l'idea di fondo, comunque, resta la raccolta di consenso diretto a una figura già nota a livello regionale (che anche nel 2015 scelse di mettere in campo tre liste, accanto alle tre di natura politica).
 

Emiliano Camuzzi

4) Potere al popolo!

La sinistra in Umbria non esprime una candidatura unitaria, ma sono due le liste che convergono sul nome di Emiliano Camuzzi, già candidato sindaco a Terni nel 2018 ed esponente di Potere al popolo! E proprio il simbolo di quella lista apre la coalizione a due a sostegno dello stesso Camuzzi: si rivede così l'emblema che, dopo l'esordio non troppo fortunato alle elezioni politiche del 2018 per contrassegnare la sinistra che non si riconosceva in Liberi e uguali, ha continuato a fare capolino qua e là sempre per rappresentare un'area che da anni è fuori dalle aule parlamentari. Nessun cambiamento grafico rispetto al simbolo presentato oltre un anno e mezzo fa. 

5) Partito comunista italiano

Nessun cambiamento e nessuna personalizzazione nemmeno per l'altra lista che sostiene Camuzzi nella sua corsa a presidente dell'Umbria: quella del Partito comunista italiano, guidato a livello nazionale da Mauro Alboresi. Il simbolo è quello storico, con le aste in blu (come le si vedevano sui manifesti a fondo scuro con la scritta "vota comunista"), la sigla - senza punti - è quella rinfrescata dal restyling del 2016, ma lo sforzo per essere presenti sulle schede è rinnovato. Si tratta di una delle prime presentazioni della lista a elezioni regionali, dunque la presenza è significativa, nel tentativo di radicare nuovamente il partito, iniziando da una regione la cui storia è sempre stata a sinistra (ora chi lo sa...).
 

Donatella Tesei

6) Lega

La seconda candidatura sorteggiata è quella di Donatella Tesei, candidata del centrodestra, avvocata, senatrice della Lega dopo essere stata sindaca di Montefalco. E il sorteggio ha collocato proprio la Lega al primo posto all'interno della coalizione, che è composta da cinque liste. In effetti non è la prima volta che un simbolo con Alberto da Giussano appare sulle schede delle elezioni regionali umbre: nel 2015, infatti, la Lega Nord era stata la lista più votata (sfiorando il 14%) tra quelle che avevano sostenuto la corsa di Ricci. Questa volta non c'è più il Nord, il cognome di Matteo Salvini è molto più visibile e l'Umbria è citata solo con il nome della regione, senza più la sagoma verde a fianco della statua.

7) Tesei presidente per l'Umbria

Non manca ovviamente la "lista della presidente", denominata Tesei presidente per l'Umbria. Si tratta, naturalmente, dell'emblema in cui il cognome della candidata è più evidente rispetto a tutti gli altri (curioso invece che "per l'Umbria" sia quasi invisibile, tendendo a sparire nel segmento giallo inferiore). Il simbolo riprende i colori (forse solo un po' più chiari e con un vaghissimo riferimento leghisa, nel senso che le dimensioni del segmento giallo sono quasi le stesse di quello con il cognome di Salvini) e i motivi grafici della campagna elettorale (il cognome scritto con quel carattere e il "fumetto") e punta a trasformare in voti il consenso personale dell'aspirante presidente dell'Umbria

8) Forza Italia

Trattandosi della coalizione di centrodestra, non può mancare l'emblema della lista di Forza Italia, che quattro anni fa era pur sempre la seconda forza della coalizione (pur se ridotta all'8,5%). Rispetto al 2014, l'emblema continua a contenere il riferimento a Silvio Berlusconi e la bandierina tricolore, anche se è rimpicciolita e in parte fuori dal cerchio (la struttura base è quella delle politiche 2018), mentre è presente e ben visibile il cognome della candidata alla presidenza, benché questa faccia riferimento a un altro partito (che, curiosamente, non adotta alcun riferimento a Tesei ed è l'unico a non farlo). Le urne saranno certamente un test anche all'interno del centrodestra: se è sicuro che Fi non arriverà prima, è tutt'altro che improbabile che arrivi terza...
 

9) Fratelli d'Italia

Completa lo schieramento di centrodestra - ma non la coalizione, che comprende ancora un posto - la lista presentata da Fratelli d'Italia, che parte dal 6,24% ottenuto quattro anni fa. Il simbolo utilizzato in questa occasione riprende evidentemente quello inaugurato alle elezioni politiche del 2018, con l'emblema ufficiale ridotto a miniatura e collocato nella parte inferiore e il riferimento a Giorgia Meloni in alto. Il nome, tuttavia, viene ridotto di dimensioni per lasciare spazio al cognome della candidata presidente (stesse dimensioni per i patronimici, cambia solo il colore, giallo per Meloni e bianco per Tesei). Curiosa la scelta del "per" in corsivo, posto a sinistra del cognome di Tesei e leggerissimo, quasi invisibile (e infatti nella struttura del simbolo è come se non ci fosse).
 

10) Umbria civica 

L'ultimo posto dedicato su manifesti e schede alla coalizione che appoggia Donatella Tesei è per la lista Umbria civica, che fin dal nome dichiara la propria matrice. Nata sul calco di Perugia civica vista alle ultime amministrative della città, Umbria civica si propone di aggregare i consensi di un'area liberal-riformista che preferisce il civismo, guardando tanto ai delusi del centrosinistra quanto a coloro che, pur di centrodestra, non si riconoscono nei partiti esistenti. Il simbolo scelto per l'occasione riprende la struttura di quello di Perugia civica (nome blu su fondo bianco in alto, riferimento alla candidata bianco su fondo blu in basso), con la sagoma dell'Umbria sfumata di tricolore nella parte superiore. 
 

Rossano Rubicondi

11) Partito comunista

Si diceva prima che la sinistra extraparlamentare non si presenta compatta in questo appuntamento elettorale. Se il Pci sostiene Camuzzi, il Partito comunista (guidato da Marco Rizzo a livello nazionale) appoggia da solo un diverso aspirante alla presidenza: si tratta di Rossano Rubicondi, ex funzionario della Cgil, solo omonimo del modello e personaggio televisivo. A sostenere la sua corsa è il simbolo ormai consolidato del Pc, che dunque rappresenta la seconda falce e martello di queste elezioni; quella del Partito comunista dei lavoratori, che quattro anni fa si presentò assieme a Casa Rossa, questa volta invece non sarà sulle schede.
 

Martina Carletti

12) Riconquistare l'Italia

Sbarca alle elezioni regionali anche Riconquistare l'Italia, progetto politico legato al Fronte sovranista italiano, che si era ripromesso di partecipare ad almeno 15 rinnovi di consigli regionali su 20 (tra il 2018 e il 2020) e candida alla guida dell'Umbria una componente del comitato direttivo del Fronte, Martina Carletti. Anche l'emblema utilizzato è mutuato da quello del Fsi, con le iniziali del nome affiancate dalla Stella d'Italia, tagliata però da una parentesi per segnalare la sua incompletezza e il percorso di crescita (e di riconquista della sovranità) che è necessario compiere. Si tratta in ogni caso di una delle prime presenze visibili della lista, quindi sarà interessante vederla alla prova delle urne.
 

Vincenzo Bianconi

13) Europa Verde Umbria

Ultima coalizione estratta è quella civica e di centrosinistra, che candida alla presidenza Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi Umbria. Ad aprire l'ultima colonna della scheda è la lista Europa Verde Umbria, realizzata a partire dalla lista Europa Verde presentata alle europee: la grafica di base è la stessa (con il girasole e ll riferimento testuale allo European Green Party su fondo verde, oltre al sole che ride), ma con l'aggiunta della dicitura "Civici delle idee e del fare". Si tratta di uno dei pochi casi in cui un emblema coniato per le europee continua ad avere vita anche in consultazioni successive; quattro anni fa non c'erano i Verdi sulla scheda, quindi il test sarà di una qualche rilevanza.


14) MoVimento 5 Stelle

Secondo emblema della "coalizione civica e di centrosinistra" è quello del MoVimento 5 Stelle. Il simbolo è lo stesso che viene impiegato in tutte le consultazioni da quasi due anni (a partire dalle elezioni politiche del 2018), con l'indirizzo del sito ufficiale "ilblogdellestelle.it" nella parte inferiore. Nessuna modifica e nessun adattamento, come del resto l'immagine coordinata del MoVimento prevede; inutile dire però che gli occhi di tutti sono stati attirati, più che dal contenuto del simbolo, dalla sua collocazione sulla scheda. Si tratta infatti del primo caso in cui i 5 Stelle non sostengono un proprio candidato da soli, ma all'interno di una coalizione. Che incidentalmente è la stessa del Pd; in più, anche la sorte ci ha messo del suo...


15) Partito democratico

A farlo apposta, in effetti, forse non ci si sarebbe riusciti. Fatto sta che subito sotto al simbolo del MoVimento 5 Stelle il sorteggio ha collocato proprio l'emblema del Partito democratico, che in questo momento del M5S è anche alleato di governo, dopo un lungo periodo di scontri, anche piuttosto accesi. Nemmeno questo contrassegno è stato modificato o ritoccato per quest'occasione elettorale, come in più di un'occasione il Pd è stato abituato a fare: niente riferimenti all'Umbria o al candidato presidente, come del resto era avvenuto anche quattro anni fa con Marini, quando il Pd con il 35,76% raccolse 11 seggi. Difficile, se non impossibile, che il risultato si riproponga questa volta.


16) Bianconi per l'Umbria

Si diceva prima dell'assenza di riferimenti al candidato alla presidenza negli emblemi di M5S e Pd. In effetti, l'unico simbolo della coalizione che schiera - per giunta in bella vista - il cognome di Bianconi è quello della "lista del presidente", Bianconi per l'Umbria, formazione meglio qualificata come "patto civico" nella parte inferiore della grafica (stesso nome utilizzato per etichettare l'accordo M5S-Pd). Lista guidata da Andrea Fora (in passato indicato come possibile candidato presidente), Bianconi per l'Umbria propone sullo sfondo un paesaggio decisamente stilizzato, con le montagne in verde, il cielo e la terra. E stavolta nessuna lista di quell'area politica ha scelto di inserire nei propri emblemi il contorno della regione.
 

17) Sinistra civica verde

Ultima lista che fa parte del "patto civico" è Sinistra civica verde. Come quattro anni fa, una sola formazione sulla scheda contiene la parola "sinistra" nel nome: si tratta dell'unione delle forze di sinistra e ambientaliste che evidentemente non si ritrovano in altri emblemi sulla scheda (quindi essenzialmente Articolo 1 e Sinistra italiana, con l'aggiunta di Rifondazione comunista). Il simbolo, semplice ma ben costruito, si limita a citare l'Umbria attraverso la sua iniziale che emerge in un piccolo settore bianco ritagliato nel fondo rosso. Nella sua essenzialità, difficilmente può sfuggire all'occhio dell'elettore; quattro anni fa Sel non era riuscita a ottenere seggi (e nemmeno L'Umbria per un'altra Europa), quindi anche questo risultato sarà interessante.. 

 

Giuseppe Cirillo detto Dr. Seduction

18) Partito delle Buone Maniere 

Chi segue questo sito sa che la presenza del Partito delle Buone Maniere e del suo candidato presidente Giuseppe Cirillo (noto anche come "Dr. Seduction") erano tutto meno che scontate fino a qualche settimana prima di consegnare la documentazione per le candidature, per la difficoltà di raccogliere le firme per un gruppo non legato al territorio; l'impresa però è riuscita e gli elettori umbri potranno scegliere, tra le varie opzioni in gioco, anche se votare per la valorizzazione - e a volte il ripristino - delle Buone Maniere (con tutte le maiuscole del caso) nella vita quotidiana. Ce ne sarebbe un tremendo bisogno; in quella politica, poi, ancora di più...


Antonio Pappalardo

19) Gilet arancioni

Il sorteggio ha lasciato per ultima la candidatura a presidente della regione di Antonio Pappalardo, generale dei Carabinieri in congedo, sostenuto unicamente dal simbolo dei suoi Gilet arancioni. L'emblema è lo stesso che è stato depositato alle elezioni europee 2019 - anche se poi non aveva potuto correre per mancanza di firme - tranne che per un dettaglio: manca infatti la scritta "Movimento.", con tanto di punto, che lascia spazio al fondo colore delle arance del Mezzogiorno. Per il resto, gli altri elementi sono gli stessi: il nome, il tricolore e sopra la chiave di violino, per indicare che "si cambia musica". E, già che ci si è, finisce anche la scheda e tocca ripiegarla per metterla nell'urna.