Nelle scorse settimane si è parlato molto del dibattito interno al MoVimento 5 Stelle, legato soprattutto alla modifica dello statuto e alla ripetizione del voto chiesta da Beppe Grillo. Dopo che la nuova consultazione ha visto di fatto una conferma degli esiti del primo voto, per giorni si è parlato della possibilità che Grillo si opponesse - direttamente o tramite l'associazione fondata nel 2012 e presieduta da lui - all'uso di quella grafica da parte dell'associazione M5S del 2017 presieduta da Giuseppe Conte: si è discusso di depositi (e rigetti) di domande di marchio, di associazioni e di un'emersa scrittura privata in base alla quale lo stesso Grillo sarebbe stato sollevato da responsabilità legate a eventuali contenziosi sul M5S in cambio della rinuncia a contestare al MoVimento del 2017 l'uso del nome e del simbolo.
Mentre si scrive non risulta - al netto di errori o di azioni intraprese e non rese note - che Grillo o l'associazione M5S di cui è presidente abbiano deciso di rivendicare il nome e il simbolo originari e di contestarne la titolarità e l'uso al MoVimento guidato da Conte. Che questo accada o no, sembra opportuno cogliere l'occasione di capire meglio come nacque quel simbolo approdato nei consigli regionali di Piemonte ed Emilia-Romagna nel 2010 e in Parlamento nel 2013. Se già all'inizio del 2007 sul sito BeppeGrillo.it si era parlato di "Comuni a 5 stelle" identificando le stelle in altrettanti valori (energia, connettività, acqua, raccolta rifiuti, servizi sociali, in seguito riconfigurati in "acqua, ambiente, trasporti, energia, sviluppo", sostituendo poi l'energia con la connettività), solo alla fine del 2008 comparve - sullo stesso sito - il primo simbolo pensato per contraddistinguere ogni Lista CiVica a 5 Stelle e che sarebbe stato la base per i successivi emblemi del M5S, operante dal 2009.
A dare forma al primo emblema nel 2008, traducendo in grafica le indicazioni di Gianroberto Casaleggio, è stato Maurizio Benzi: oggi lui è Head of Digital Strategy Consulting della Casaleggio Associati (di cui ora è CEO e partner Davide Casaleggio), ma tra il 2008 e il 2009 si occupava di diverse attività all'interno della società, tra cui alcuni aspetti del Blog di Beppe Grillo (in passato è stato indicato come creatore del primo Meetup "Grilli Milano", il 10 giugno 2005). Finora, che si sappia, la sola fonte diffusa in cui Benzi era indicato come autore del primo fregio "a 5 Stelle" era il libro Supernova di Nicola Biondo e Stefano Canestrari, pubblicato da Ponte alle Grazie nel 2018; contattato da questo sito, Benzi ha confermato di avere creato il simbolo sulla base delle indicazioni fornite da Casaleggio senior e ha accettato di rispondere via e-mail ad alcune domande sulla sua genesi.
Ecco dunque le domande formulate e le risposte fornite da Benzi (che ringrazio per la disponibilità dimostrata e per avere mostrato per la prima volta alcune delle immagini alla base dello studio del simbolo della Lista CiVica a 5 Stelle). Le risposte e le immagini, a dispetto del tempo trascorso, sono utili per ricostruire meglio la storia grafico-politica del simbolo del M5S e anche per valutare l'opportunità di utilizzarlo ancora.
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L'origine del MoVimento va ricercata nelle cosiddette "Liste CiViche a 5 Stelle", annunciate sul sito Beppegrillo.it il 3 dicembre 2008, con tanto di simbolo associato: lo stesso simbolo depositato come marchio europeo il 14 novembre 2008. Mesi prima, alle amministrative di quell'anno, erano apparse alcune liste denominate "Amici di Beppe Grillo", ognuna con contrassegno diverso. Benzi, in base ai suoi ricordi, quale periodo si è iniziato a capire che sarebbe stato opportuno un simbolo di riferimento, in un primo tempo modificabile e adattabile e poi uguale per tutti?
È passato molto tempo e non sono disponibili molti archivi digitali che all'epoca venivano utilizzati. In generale penso sia utile precisare che Gianroberto Casaleggio aveva una visione di lungo periodo, ma sceglieva di procedere nel breve in funzione dei riscontri e dei risultati raggiunti, oltre che naturalmente del confronto con Beppe Grillo. Dunque era partito dall'idea di un simbolo delle Liste CiViche, utilizzabile e personalizzabile dal basso; nei mesi successivi ha deciso che sarebbe stato più efficace un simbolo univoco, maggiormente riconoscibile e utilizzabile in diversi contesti. Il periodo, per questo secondo passaggio, è sicuramente il 2009, ma non saprei essere più preciso.
Immagini fornite da Maurizio Benzi, mostrate per la prima volta |
È andata così. Premetto che ho seguito la creazione solo del primo simbolo "Liste CiViche". Partendo da un brief di Gianroberto, ho realizzato 3 versioni di base, ognuna con diverse varianti. Complessivamente ne erano state presentate almeno 10 differenti versioni, con variazioni nei font, posizionamenti e uso dei colori. Gianroberto era sempre molto esigente da questo punto di vista e, una volta scelta la versione su cui era maggiormente convinto, è entrato nel merito per chiedere ulteriori modifiche di dettaglio. Riguardo alle differenti versioni, ad accomunarle erano gli elementi di base richiesti come la "V" e le stelle in diverse forme.
La "V carattere di fantasia" ispirata a V for Vendetta e già usata per il V-Day - non so se ha creato sempre lei quelle grafiche - com'è nata?
L'ispirazione era dal film uscito in quegli anni, che era vicino ad alcuni concetti alla base del Blog di Beppe Grillo. Possiamo considerare il simbolo come un'espressione visiva di temi "underground" importanti per i cittadini, ma totalmente ignorati dai media mainstream. Fino al giorno dopo il primo V-Day i media nazionali non avevano mai dato alcuno spazio al blog, ai suoi contenuti, le "battaglie" e le migliaia di commenti che ogni giorno gli utenti scrivevano. L'idea di essere diversi e di uscire dagli schemi, anche per il simbolo, era alla base del pensiero di Casaleggio e Grillo. Gianroberto era uno studioso e analizzava scrupolosamente tutto quello che riteneva di valore: Questo significava ad esempio fare benchmark dell'esistente e individuare best practices. Tuttavia l'idea che mi sono fatto è che per il simbolo, come per molti altri aspetti, per lui era meglio partire da qualcosa di completamente diverso, piuttosto che da quello che non aveva nulla di valore per lui (i partiti dell'epoca).
La scelta della forma delle stelle è stata casuale o rispondeva a qualche logica particolare?
La scelta delle stelle è stata fatta da Gianroberto, rispetto alle differenti proposte che citavo prima, secondo la versione che meglio rappresentava l'idea che aveva in mente. Dal punto di vista simbolico, ricordavano invece 5 punti cardine su cui si ritrovava la comunità che dal blog si indirizzava verso la politica.
È vero che il sito Beppegrillo.it (e in seguito gli altri indirizzi che l'hanno sostituito) era stato disposto ad arco per ricordare un sorriso?
Devo dire che questo è un aspetto che non mi risulta.
Le varie versioni del simbolo a livello locale create nel 2009 (sono state molte: mi pare che solo a Reggio Emilia sia stato utilizzato il marchio ufficiale "liscio", senza ritocchi) erano elaborate in autonomia o ricevevano una sorta di "visto" o di assistenza a livello centrale?
È qualcosa che non ho mai seguito, ma ricordo che all'inizio c'era un'ampia libertà con una centralizzazione minima. Poi, vista la quantità di liste e di variazioni di ogni tipo, si è scelto di dare delle regole di utilizzo e una validazione, per evitare usi impropri.
Il successivo simbolo del MoVimento risulta depositato il 30 settembre 2009, pochi giorni prima della nascita del M5S a Milano. Il ritocco in quella fase fu minimo ("MoVimento" al posto di "Lista CiVica" e un piccolo riequilibrio degli elementi nel cerchio): era l'unica soluzione considerata o si erano immaginati mutamenti più profondi?
Non ne sono al corrente, perché non me ne occupavo. L'idea di un cambiamento costante era comunque qualcosa alla base e c'era grande vivacità. Dunque non escludo che si fossero pensate anche altre strade.
Secondo le regole dei marchi, quello del MoVimento 5 Stelle è un segno "debole" alla nascita, perché - a parte la V di fantasia - gli altri elementi sono generici e si tutelerebbe solo la loro combinazione: più generica della parola "Movimento" in politica è solo la parola "Partito" e non può essere rivendicata da nessuno; le stelle sono "segni di uso comune" e 5 indicano un particolare livello di qualità. Di fatto però quel simbolo, nella sua parte sostanziale, si è conservato fino ad ora e fin dal 2013 ha ricevuto tutela contro chi voleva imitarlo. Secondo lei, come si è potuto rafforzare via via quel segno?
Su questo tema non ho un parere specifico.
Oltre 15 anni dopo, secondo lei, il simbolo conserva la sua forza o sarebbe utile/opportuno qualche cambiamento più o meno incisivo?
Dal mio punto di vista il simbolo rappresenta qualcosa che non esiste più. Il M5S oggi è un partito completamente diverso dal movimento nato dal blog di Grillo e dalle Liste CiViche. Trovo sbagliato e fuorviante continuare ad usare lo stesso simbolo (e lo stesso nome), quando sono radicalmente cambiati le idee, i valori e le pratiche che ne erano alla base.