Visualizzazione post con etichetta cittadini per l'italia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cittadini per l'italia. Mostra tutti i post

martedì 22 marzo 2016

Il Cantiere dei Moderati, un matrimonio multilivello

I veri politics addicted lo sanno, ne erano a conoscenza da giorni: sabato pomeriggio a Roma si è celebrato un matrimonio in piena regola. Anzi, per l'esattezza, si è svolta la prima parte della cerimonia che ha avuto come sposi i Moderati, formazione essenzialmente piemontese al seguito di Giacomo Portas, e i Cittadini per l'Italia, evoluzione di ciò che resta dell'esperienza di Scelta civica, guidata dal suo congresso in avanti da Enrico Zanetti, sottosegretario del governo Renzi.
Hanno parlato di matrimonio tanto i protagonisti, quanto alcuni commentatori e così, in effetti, sembra di poter dire: l'idea sarebbe la combinazione di un progetto nazionale e di uno diffuso sul territorio, anche se per realizzarla occorrerà del tempo e - infatti - il secondo tempo del matrimonio, con i due soggetti che "saranno una carne sola", è previsto a ottobre, con un congresso costituente per il soggetto politico che verrà. 
Sulla pagina Facebook dei Cittadini per l'Italia, lo stesso segretario Zanetti aveva qualificato l'evento di sabato come momento di avvio della campagna elettorale della rete delle liste civiche dei Cittadini per l'Italia e, contemporaneamente, del Cantiere dei Moderati. Era stato chiamato così, con l'idea che si iniziasse un lavoro che però avrebbe richiesto tempo ed energie per essere completato. E, naturalmente, senza risparmiarsi le difficoltà: come scritto sull'Huffington Post da Gabriella Cerami, l'idea di lasciarsi definitivamente alle spalle l'esperienza montiana di Scelta civica non convince tutta la pattuglia - già piuttosto assottigliata, rispetto alle origini - di parlamentari, a partire da Alberto Bombassei che non avrebbe gradito "l'operazione dei Moderati per Renzi". In effetti la condivisione di un percorso sempre più solido con i Moderati di Portas, nati nel 2005 e da sempre collocati nel centrosinistra, significa inevitabilmente prendere una posizione netta a livello nazionale, che in questo momento è di sostegno al Presidente del Consiglio e al suo partito, e riportare la stessa idea nelle alleanze sul territorio, senza voler perseguire una "politica dei due forni".
Deve aver voluto evitare qualcosa di simile lo stesso Portas, stroncando con il proprio veto l'idea che dell'operazione potesse essere parte anche Denis Verdini e il gruppo di Ala, come si vociferava nelle settimane precedenti: ad Antonio Pitoni del Fatto Quotidiano, infatti, ha dichiarato seccamente che "[q]uando ci si sposa, di solito, al matrimonio si invitano i parenti e gli amici, non gli sconosciuti" come Verdini, che "c’entra davvero poco con noi". Qualcosa che somiglia un partito, peraltro, Verdini potrebbe averlo già, ossia il gruppo parlamentare, ma "né a Milano né a Torino vedo il simbolo di Ala in corsa. - insiste Portas - Negli anni ho visto tanti partiti ‘televisivi’ che poi alle elezioni sono finiti male. Perché un conto è il consenso dei mille parlamentari dentro il palazzo e un conto è quello dei veri azionisti dei partiti, cioè gli elettori". Quelli che, pur pochi a livello nazionale, hanno permesso ai Moderati di avere percentuali importanti in Piemonte e di avere rappresentanza in Parlamento.
Quale sarà quindi la formula del matrimonio nei prossimi mesi? Almeno per un certo periodo conviveranno i simboli dei Cittadini per l'Italia e dei Moderati. Il primo si vedrà solo alle elezioni amministrative (con candidati propri o in alleanza col Pd), con la formula "Cittadini per..." e il nome della città: sarà l'emblema della "rete sul territorio - ha spiegato Zanetti prima dell'evento del 19 - della società civile che vuole impegnarsi per il buon governo delle proprie città, [...] senza logiche di appartenenza partitica precostituita, ma con la voglia e l'entusiasmo di inserire il proprio impegno civico in una logica politica costituente". Su Facebook, ad esempio, circola il simbolo dei Cittadini per Milano, anche se è probabile che nelle città maggiori si tenti già di usare il contrassegno dei Moderati.
Contemporaneamente, infatti, si dovrà iniziare a lavorare anche per il Cantiere aperto sabato, perché proprio quello dei Moderati sarà il simbolo per il progetto politico nazionale con cui "dare una casa, nuova negli interpreti e solida nel radicamento sul territorio, a tutti quegli italiani che credono che il rinnovamento non si faccia contro il sistema ma avendo il coraggio di riformarlo da dentro giorno per giorno", avendo come riferimento - sono sempre parole di Zanetti - "l'Italia laica a trazione liberale e repubblicana, e quella cattolica lontana anni luce da ciò che è diventato il Ppe", dunque con i piedi ben piantati nell'Alde a livello europeo.
Di nuovo il segretario di Scelta civica - Cittadini precisa che quel progetto non poteva nascere "con fusioni a freddo di gruppi parlamentari e imbarazzanti alleanze a geometria variabile" (ogni riferimento ad Area popolare e soprattutto a Ncd è puramente casuale?) e neanche "inventando una lista civica nazionale a poche settimane dal voto, chiamando all'impegno civico in Parlamento chi non è passato attraverso l'impegno civico nei quartieri e nei comuni". Niente di raffazzonato o improvvisato insomma, ma il desiderio di costruire il percorso realmente dal basso: una strada interessante, che accetta anche il rischio di essere interpretata da alcuni come il progetto dei Moderati che si estende a livello nazionale, fagocitando quanto resta di Scelta civica, la cui ultima evoluzione (Cittadini) sopravvive solo come marchio a livello locale. L'idea però non è di farsi inglobare, ma di costruire un gruppo di "estremisti del buon senso" (così ne parlano tra i Cittadini) che possa funzionare su ogni scala territoriale.
Il simbolo che sarà usato a livello nazionale, in ogni caso, è saldamente nelle mani di Portas e dei suoi fedelissimi: è stato infatti registrato come marchio nel 2006 (e lo statuto del partito è già stato validato dall'apposita commissione nazionale). Non sono andati a buon fine due tentativi fatti negli ultimi anni - Emanuela Rocchi nel 2012 e Raffaele Sala nel 2014 - di registrare un emblema simile, con la dicitura "Federazione nazionale Moderati", la dea della Giustizia al posto delle stelle d'Europa e il fondo dorato invece che blu: in entrambi i casi la domanda è stata respinta (ed è improbabile, salvo errore, che si tratti di soggetti vicini a Portas: entrambi i depositanti figurano come candidati in una lista Pensionati presentata a Pavia nel 2006). Se tanti cercano di intestarsi l'area dei Moderati - ricordate Samorì - il presidio di Portas difficilmente sarà squassato.

sabato 10 ottobre 2015

La check-list (in preparazione) di Cittadini per l'Italia

Ricevo da un assiduo e attento lettore di questo sito, Luca Cenatiempo, questo messaggio: "Non dici niente sul nuovo simbolo di Scelta civica che è stato presentato quasi due settimane fa?". Non ho ancora detto nulla, è vero, un po' perché la questione legata alla Fondazione An mi ha sottratto molto tempo, un po' perché a Dublino l'attenzione era assorbita da altro. Ma è chiaro che la domanda-suggerimento coglie assolutamente nel segno: l'emblema di Cittadini per l'Italia, nuovo progetto politico in cui in sostanza vorrebbe evolvere Scelta civica per l'Italia (o, per lo meno, ciò che ne resta) merita sicuramente di essere analizzato.
Dal calderone simbolico si può dire che, in questo caso, siano state tirate fuori - e non è certo una novità - cose quasi nuove e cose antiche. Quelle antiche sono abbastanza facili da riconoscere, a partire dai colori: il tricolore, ovviamente, è quello di sempre, mentre il blu (un carta da zucchero un po' più scuro), oltre a formare con il verde, il rosso e il bianco la quadricromia tipica nazionale (tipica dei partiti catch-all), sembra stretto parente della tinta sempre blu, ma più virata al petrolio, adottata da Scelta civica per il contorno dell'emblema e parte del suo testo; persino la font utilizzata nel nuovo segno, Pluto Sans, somiglia abbastanza al carattere stile Nexa utilizzato per Scelta civica da Proforma.
Ci si fermasse qui, si dovrebbe dire gli elementi di svolta rispetto a Sc non si vedono granché bene, per lo meno dal punto di vista grafico: sul piano cromatico, ci si è spostati ben poco; per gli osservatori dotati di buona memoria, tra l'altro, la riga tricolore in quella posizione su fondo blu carta da zucchero ricorda piuttosto il precedente tentativo di Alleanza per l'Italia (non la prima versione con le api, ma quella con il solo fiore - come si vede, tra l'altro, oltre ai colori persino parte del nome coincide), dagli esiti non proprio felicissimi. Se è così, allora, dove stanno gli elementi nuovi nell'immagine del nuovo progetto civico-politico presentato dal segretario di Sc Enrico Zanetti
La quasi-novità grafica sta nel "tick", in quella casella quadrata "spuntata" che compare nella parte superiore del cerchio, con il segno di spunta che addirittura in parte fuoriesce dal tondo, dando l'impressione che l'immagine lì contenuta sia solo un dettaglio. Il "quasi" è dovuto al fatto che qualche precedente in tal senso c'è, nella grafica politica in generale sicuramente, ma anche negli emblemi di lista: il tick è pur sempre un segno di scelta (per cui, se ora quel concetto è espresso con la parola "Scelta", da qui in avanti lo si renderebbe con la grafica) e più di una formazione civica potrebbe averlo adottato. Lo ha fatto, per esempio, nel 2008, la lista civica "Cittadini di Formia", legata al nascente "progetto a 5 Stelle"), così come altre - sia pure in modo non sempre ortodosso - hanno utilizzato il classico "crocesegno" per invitare i cittadini alla scelta. Il fatto che sia stata usata una spunta e non una croce, però, non sembra secondario: più che all'atto del voto, infatti, fa pensare all'azione di chi, avendo davanti i vari punti di un programma amministrativo, segna proprio con un tick le promesse mantenute e lascia in bianco quelle rimaste inevase. Il fatto che Cittadini per l'Italia si sia dato quest'immagine evoca proprio questa operazione di check-list, questa sorta di celo-manca (o, se si preferisce, di fatto - non fatto) che, ovviamente, si vorrebbe desse sempre esito positivo (non a caso, l'unica casella inquadrata è piena, di vuote non se ne vedono).
Il secondo elemento di novità, in effetti, non è propriamente grafico, ma riguarda più che altro il momento e il modo in cui il nuovo simbolo apparirà. Vale la pena, per questo, ripercorrere le parole del segretario Zanetti: 
Il compito che ci dobbiamo dare per le prossime amministrative non è però quello di mettere bandierine con il nostro simbolo nazionale, bensì quello di promuovere e supportare una rete di liste civiche che siano ovviamente omogenee nei valori di fondo delle persone che vi aderiscono, ma assolutamente autonome, secondo appunto la logica della rete di civiche (...). Cittadini per l'Italia (...) è il simbolo della rete dei cittadini europei, liberal-democratici e riformisti che si impegneranno per il buon governo delle loro città e da cui potrà in futuro nascere, questa volta dal basso, la prossima lista civica nazionale, europeista, liberal-democratica e riformista. La prossima volta sarà ancora nella sostanza una Scelta Civica per l'Italia, ma sarà con e su chiamata dei Cittadini per l'Italia.
Salvo errore, parole come queste potrebbero anche significare che il simbolo di Scelta civica potrebbe non sparire del tutto, ma dovrebbe rimanere per lo meno in Parlamento (i deputati sono pur sempre stati eletti con quello), mentre alle elezioni amministrative verrà sostituito da quello di Cittadini per l'Italia, il cui emblema contrassegnerebbe così quelle liste civiche autonome tra loro, ma omogenee nel loro essere riunite in rete; il terzo passaggio, come lasciato intendere dallo stesso segretario, dovrebbe essere lo sbarco dello stesso simbolo locale a livello nazionale, una volta che si siano rese stabili effettivamente queste realtà territoriali. Probabilmente nemmeno questa è una cosa del tutto nuova, ma avere reso chiara e pubblica questa serie di passaggi è sicuramente positivo.

martedì 15 settembre 2015

Da Scelta civica a Cittadini, sempre "per l'Italia"

La notizia non arriva del tutto nuova, in fondo se ne parlava - almeno - dalla metà di luglio, ma ora l'annuncio è ufficiale: Scelta civica presto avrà un nuovo nome e un nuovo simbolo. Il primo, in realtà, si sa già: il segretario Enrico Zanetti ha annunciato in una conferenza stampa che alle elezioni del prossimo anno (solo quelle amministrative, a meno di qualche sorpresa politicamente rilevante) si presenterà il soggetto politico Cittadini per l'Italia. Per conoscere il nuovo contrassegno della forza politica varata tra il 2012 e il 2013 da Mario Monti, invece, bisognerà attendere la Festa Civica, in programma il 26 e il 27 settembre a Salerno.
Il nome, in qualche maniera, rappresenta una continuità con le proposte che a luglio si potevano intuire dalle dichiarazioni dello stesso Zanetti: in quell'occasione lui aveva parlato di Movimento Civico Nazionale, di Partito dei Cittadini Italiani e di Stagione Civica, cercando di far emergere soprattutto il carattere locale e territoriale dell'impegno che si vorrà dimostrare nel 2016. 
Le priorità nei programmi sono innanzitutto politico-organizzative: "Prima avevamo una fortissima leadership e tutto ruotava intorno ad essa - ha spiegato Zanetti - ora vogliamo che tutto ruoti intorno agli italiani". Non fa mistero il segretario di Scelta civica, assieme al deputato Mariano Rabino, sulla collocazione del soggetto politico che verrà, parlando di "cambio di passo in cui larghe fasce del centrodestra moderato possono riconoscersi" e di una formazione che "si collocherà a destra del Pd ma a sinistra del forzaleghismo": dire "al centro" sarebbe stato troppo difficile o, forse, leggermente demodé? 
Considerazioni sulle mode a parte, per Zanetti quello di Cittadini per l'Italia sarà uno "spazio politico libero e praticabile, senza avere intere legioni di figure che dal passato vorrebbero occupare anche il futuro". Di certo, però, a garantire questo non bastano un nuovo nome e un nuovo simbolo: saranno i fatti a parlare.