Dopo una dovuta pausa per il viaggio nei comuni "sotto i mille", riprendiamo l'itinerario tra quelli sopra i 15mila abitanti che sono riusciti a eleggere un sindaco al primo turno. Questa volta tocca a Maddaloni, in provincia di Caserta, che è tornata alle urne pur avendo votato solo l'anno scorso: il sindaco eletto, Andrea De Filippo, si era infatti dimesso dopo un mese perché, pur avendo vinto al ballottaggio, non aveva ottenuto la maggioranza in consiglio, visto che la coalizione più votata (oltre il 50%) non era stato il suo centrodestra ma la compagine del suo principale avversario di centrosinistra, Giuseppe Razzano. Dopo un anno di commissariamento, il nuovo voto ha dato una maggioranza schiacciante a De Filippo, che consolidando ulteriormente le forze a suo sostegno ha raggiunto il 59,71% (la coalizione addirittura il 60,88%).
Andrea De Filippo
14) Maddaloni nel cuore
Proprio come l'anno scorso, la lista più votata all'interno della coalizione che ha sostenuto Andrea De Filippo è stata Maddaloni nel cuore, il progetto civico che probabilmente meglio rappresenta il sindaco rieletto: lo dimostra il 16,54% raccolto quest'anno, migliore dell'11,25% del 2017 (con la rappresentanza in consiglio passata da 3 a 5 eletti, ma questo è merito soprattutto dell'attribuzione del premio di maggioranza). Il simbolo è rimasto identico, con il cuore che contiene il profilo di Maddaloni - e l'andamento curvilineo e un po' deformato del cuore si trasmette anche alla silhouette - e una fascia arancione che lo cinge: un simbolo ben fatto e pulito.
9) Con De Filippo sindaco
Per trovare la seconda lista più votata della coalizione, occorre scendere di qualche punto: Con De Filippo sindaco, che si potrebbe definire "lista personale" del candidato sindaco anche se è difficile negare questo titolo anche a Maddaloni nel cuore, ha ottenuto infatti l'8,42% (e due consiglieri). Il simbolo è una new entry rispetto allo scorso anno; molto semplice, essenziale e pulito anch'esso, si pone in linea con le scelte cromatiche dell'emblema visto prima (anche se i colori scelti non fanno parte dello stemma o del gonfalone cittadino, per cui si sarebbe tentati di pensare che il candidato sia tifoso della Roma (cosa piuttosto improbabile...).
7) Cambiamo insieme
Al terzo posto, all'interno della compagine a sostegno di De Filippo, si è collocata la lista civica Cambiamo insieme. Quella formazione si era già vista alle elezioni dell'anno scorso, ma aveva scelto di sostenere la candidatura a sindaco di Luigi Bove: allora aveva ottenuto 5,92% e aveva eletto un consigliere. Questa volta, in appoggio a De Filippo, c'è stata una leggera flessione (5,8%), ma lo schieramento in maggioranza ha portato gli eletti a due; il simbolo non è cambiato, essendo rimasto il globo azzurro con una fascia arancione intorno e tre figure verdi che vi camminano sopra (emblema del "Patto per Maddaloni". Unica aggiunta, il riferimento al candidato sindaco poi vincitore.
6) Forza Italia
Il sorteggio l'aveva collocata per prima all'interno della coalizione, ma questa volta Forza Italia non è riuscita nemmeno a difendere la seconda posizione ottenuta l'anno scorso, con il 6,62%. Questa volta è arrivato il 5,68% e solo l'assegnazione del premio di maggioranza ha permesso a Fi di conservare i due consiglieri comunali conquistati giusto un anno prima. Sul piano grafico, se come di consueto il contrassegno è mutuato da quello utilizzato alle ultime elezioni politiche, decisamente da bocciare è l'uso di tre font diverse per il simbolo: Helvetica Black Condensed per "Berlusconi", Arial Black per "per" e Bastion - probabilmente - per "Maddaloni".
8) Unione di centro
Al quinto posto si trova la lista dell'Unione di centro, che c'era anche nel 2017 ma allora aveva sostenuto il candidato del centrosinistra; questa volta, invece, ha rinforzato la compagine a sostegno di De Filippo. Non è dato sapere se la collocazione sia stata leggermente dannosa, sta di fatto che la quota di voti è calata dal 6,74% al 5,36% e la rappresentanza si è dimezzata da due consiglieri a uno solo (benché in entrambi i casi la lista abbia goduto del premio di maggioranza). La lista si è presentata con lo stesso simbolo dell'anno scorso, cioè quello ufficiale nazionale, senza alcuna caratterizzazione territoriale o senza riferimenti al candidato sindaco.
12) Riscossa di Maddaloni
A ridotta distanza dall'Udc c'è la lista civica Riscossa di Maddaloni, simbolo invece che non era presente alle elezioni dell'anno scorso. L'emblema è piuttosto semplice, con il nome riportato su un tricolore a fasce orizzontali - al punto tale che, se non ci fosse una lista ufficiale di Forza Italia, si sarebbe tentati di pensare che si tratti di un gruppo di forzisti senza emblema - e con il concetto di "riscossa" in primo piano. Il conteggio finale ha consegnato alla lista una quota di voti pari al 5,14%, sufficiente a far entrare in consiglio - grazie ovviamente al premio di maggioranza - il candidato più votato, per cercare di dare corpo alla riscossa tanto ricercata.
11) Orienti-Amo Maddaloni
E' riuscita a entrare in consiglio comunale anche la lista civica Orienti-Amo Maddaloni, che per il nome ha scelto un verbo che consenta il già noto "gioco dell'amore", evidenziando - preferibilmente in rosso - il concetto di "amo" al suo interno (qui, tra l'altro, si poteva leggere addirittura "ti-amo", quindi l'effetto era moltiplicato). Il concetto di orientare era in qualche modo suggerito dal cerchio giallo tangente a una delle tre circonferenze, come in un tentativo di centrare un obiettivo; il legame territoriale era dato dal profilo in filigrana della Torre Artus del castello di Maddaloni. Con il 4,88%, la lista si è assicurata l'ingresso in consiglio con un eletto.
10) Maddaloni futura
E' ben possibile che, guardando questo simbolo, si abbia l'impressione di averlo già visto da qualche parte. E non vale semplicemente dire che l'emblema in effetti era già stato schierato l'anno scorso, sempre da Andrea De Filippo (allora aveva preso il 2,49%, senza ottenere rappresentanza in consiglio). Il fatto è che Maddaloni futura, voluta da Vincenzo Lerro, ricalca nell'idea della "f" in posizione di esponente il vecchio logo - per il resto diverso - di Italia futura di Luca Cordero di Montezemolo; erano originali invece il fondo a sfumature di blu e il tricolore a tracce di gesso. Con il 3,62% e il premio di maggioranza, in ogni caso, stavolta il seggio è arrivato.
13) ScegliAmo Maddaloni
Il "gioco dell'amore" è ritornato anche guardando il simbolo della lista civica ScegliAmo Maddaloni (quella, tra l'altro, dell'assessora uscente Maria Elena Trovato), con la particella "Amo" in puntuale - e rossa - evidenza rispetto al resto del nome e con l'amore e la scelta che sul piano elettorale sembrano un matrimonio inevitabile. Nell'emblema, sopra a un territorio tinto di un tricolore sfumato, appaiono le torri del Castello di Maddaloni, come segno territoriale ben riconoscibile. Il 2,96%, pur non essendo una percentuale particolarmente elevata, ha permesso alla lista di eleggere un proprio rappresentante in consiglio, essendo a tutti gli effetti parte della maggioranza.
15) Uniti per Maddaloni
L'unica formazione, tra quelle che hanno sostenuto la corsa di Andrea De Filippo, rimasta fuori dal consiglio comunale risulta essere Uniti per Maddaloni. Si tratta, almeno sul piano visivo, del simbolo più old style tra quelli in competizione: il disegno della veduta di Maddaloni, con la Torre ben in vista, sembra fatto a china, mentre è particolarmente spoglio e naif il gesto della stretta di mano posto nella parte inferiore del cerchio. L'anno scorso la lista aveva ottenuto il 2,79% e faceva parte della coalizione di centrosinistra; questa volta è andata a irrobustire il gruppo di De Filippo, ma ha apportato solo il 2,44%, dunque non ha eletto nessuno.
Bruno Cortese
5) Città di idee
Il secondo candidato più votato a Maddaloni, con il 20,49%, è risultato essere Bruno Cortese, la cui coalizione era decisamente più ristretta: non 10 liste come De Filippo, ma soltanto 4. Quella che ha riscosso maggiori consensi è stata la civica Città di idee, che giù aveva partecipato l'anno scorso in appoggio al candidato del centrosinistra Giuseppe Razzano e, con il 7,31% (e il premio di maggioranza), si era vista assegnare due consiglieri; la rappresentanza è rimasta intatta, anche se paradossalmente la percentuale si è alzata all'8,11%. Il simbolo è stato leggermente ritoccato (soprattutto sul piano cromatico, con il rosso che è diventato vermiglio), ma è rimasto il concetto della lampadina come sinonimo delle idee da mettere in campo.
4) Movimento Maddaloni green
Al secondo posto, all'interno della coalizione che ha sostenuto Cortese, si è posizionata la formazione Movimento Maddaloni green. L'associazione omonima - che ha in Cortese proprio uno dei suoi personaggi più rilevanti - è nata nel 2013 per "rendere partecipe e mobilitare la comunità intorno a progetti e idee di sviluppo attraverso un efficace piano di azione per fare di Maddaloni una città smart"; l'emblema con la superficie verde a pieghe, con tanto di ombre, sembra davvero ben fatto ed equilibrato sul piano grafico. Il 6,79% ottenuto, al di là della mancata vittoria, rappresenta un buon risultato e ha permesso la conquista di due seggi.
3) Maddaloni positiva
La terza lista - o penultima - in ordine di voti è la civica Maddaloni positiva. L'emblema non passa inosservato per avere in qualche modo rotto il "dogma" del cerchio, nel senso che il tricolore che si sovrappone al fondo sembra davvero avvolgere lo spazio del contrassegno (ma non è contro la legge, perché in ogni caso la grafica è stata ritagliata con forma circolare); quello stesso elemento tricolore, tra l'altro, ricorda da lontano quella sorta di deltaplano/aquilone immaginato da Cesare Priori per sostituire la bandierina di Forza Italia; del tutto originale, invece, il "+" che con due tratti sfumati dà l'idea della positività. Il 4,56% ha consentito alla lista di entrare in consiglio con un eletto.
2) Maddaloni è... civica
Nessun consigliere eletto, invece, per l'ultima lista rimasta del gruppo, Maddaloni è... civica: si tratta visibilmente di una "bicicletta" (anche se le due "pulci" con il nome posto "a sorriso" in basso sembrano piuttosto richiamare un'emoticon sorridente, per quanto da sorridere ci sia ben poco). A destra c'è il simbolo di Maddaloni è, che l'anno scorso aveva sostenuto Razzano ottenendo oltre il 3% (e un consigliere); a sinistra - sogno o son destro - è stato riesumato in parte il nastrino tricolore di Scelta civica per la miniatura grafica di Centro civico Campania, realtà che ha cercato di sostenere varie esperienze politiche a livello locale. Anche se la percentuale si è leggermente alzata (3,18%), l'appartenenza a una coalizione sconfitta non ha consentito l'elezione di consiglieri.
Concetta Santo
18) MoVimento 5 Stelle
Dopo due coalizioni più o meno ampie, Concetta Santo è la prima aspirante sindaca a essersi presentata sostenuta da una sola lista, quella del MoVimento 5 Stelle. L'anno scorso il M5S con il suo candidato alla guida del comune Giulio Carfora era arrivato ultimo (lui aveva ottenuto l'8,13%, la lista il 5,57%); questa volta Santo è arrivata terza pur ottenendo un po' meno (7,46%, mentre è cresciuto un po' il M5S: 6,47%) e, come l'anno scorso Carfora, lei è stata eletta in consiglio. Rispetto allo scorso anno, ovviamente, nel simbolo è cambiato soltanto l'elemento testuale inferiore: allora era Movimento5stelle.it, ora è quello visto a gennaio al Viminale, Ilblogdellestelle.it.
Angelo Campolattano
17) Partito democratico
Fa una certa impressione - bisogna ammetterlo - trovare solo al quarto posto tra i candidati quello sostenuto dal Partito democratico. Il fatto è che, in questo caso, Angelo Campolattano è stato sostenuto esclusivamente dalla lista del Pd, senza contare sull'appoggio di alcuna altra forza politica o amministrativa. Stupisce un po' meno allora che lui sia arrivato solo al 7,09%, ma non può non colpire il fatto che la lista dem si sia fermata al 6,11%, meno della metà del 15,52 ottenuto solo l'anno scorso. E il crollo non ha certo motivi grafici: tanto nel 2017 quanto quest'anno, infatti, si è impiegato soltanto il simbolo nazionale del partito (che passa dai 5 consiglieri del 2017 al solo candidato sindaco eletto).
Mario Nicola D'Addiego
16) Progetto Maddaloni 2.0
Penultimo tra gli aspiranti alla carica di sindaco si è posizionato Mario Nicola D'Addiego, sostenuto solo dal suo movimento politico Progetto Maddaloni 2.0. Si tratta di una realtà nata vari anni fa, che ha cercato di mostrarsi molto attiva nel corso del tempo e senza farsi incasellare nelle categorie come "destra" o "sinistra". L'emblema era caratterizzato da una fascia/nastro tricolore (lo stesso presente nel simbolo dei Forconi di Calvani) in campo blu e, in basso, dalla consueta stilizzazione di famiglia, con le persone che si tengono per mano (e non a caso sotto è riportato l'hashtag #insiemesipuò, ma ci sono gli spazi di troppo). Il 4,39% raccolto da D'Addiego, però, non ha permesso al gruppo di entrare in consiglio.
Pasquale Giordano
1) Maddaloni con Giordano
In ultima posizione come candidato meno votato, benché il sorteggio gli avesse riservato la prima posizione, in alto a sinistra sulla scheda, è risultato essere Pasquale Giordano, sostenuto unicamente dalla propria lista Maddaloni con Giordano e considerato da più parti come "voce fuori dal coro", se non addirittura una "mina vagante" di questa competizione elettorale. Il carattere combattivo emerge anche dall'immagine scelta per il simbolo, un cavaliere che uccide un serpente (probabile reintepretazione dell'arcangelo Michele, patrono di Maddaloni). Lo 0,83% ottenuto, però, è lontanissimo dalla quota in grado di consentire l'elezione di un consigliere.