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venerdì 31 maggio 2024

Potenza, simboli e curiosità sulla scheda

Oltre a Bari, l'altro capoluogo di regione chiamato a rinnovare la propria amministrazione l'8 e il 9 giugno è Potenza. La guida del comune cambierà di certo (cosa che era accaduta anche nel 2019): il sindaco uscente, Mario Guarente (del centrodestra, che nel 2019 aveva vinto per un soffio al ballottaggio) non si è ricandidato. Si contenderanno il suo ruolo 5 persone, sostenute in tutto da 17 liste; se il numero di aspiranti sindaci è rimasto identico rispetto a cinque anni fa, i simboli sulla scheda sono aumentati (nel 2019 erano 14).
 
* * *

Francesco Fanelli

1) Noi moderati

Dopo la scelta di Mario Guarente di non ripresentarsi, con l'idea di "favorire l'allargamento del centrodestra, al fine di dare al futuro governo cittadino una maggioranza quanto più ampia e stabile possibile", a rappresentare il centrodestra è Francesco Fanelli, sorteggiato per primo e sostenuto da 7 liste (il massimo di questa tornata). Il primo simbolo, secondo l'ordine stabilito dall'estrazione, è quello di Noi moderati, che si presenta all'elettorato potentino con il suo emblema ufficiale fissato al congresso fondativo (non c'è dunque alcuna indicazione nominale o territoriale all'interno del contrassegno).
 

2) Fratelli d'Italia

Seconda lista estratta della coalizione di centrodestra è quella di Fratelli d'Italia, che nel 2019 aveva ottenuto il 9,55%, collocandosi come terza lista (anche se al risultato avevano concorso pure Forza civica e il Popolo della Famiglia, presenti all'interno del contrassegno comune). Per questa tornata elettorale, il partito della Presidente del Consiglio schiera l'emblema in uso nelle contemporanee elezioni europee (diverso da quello visto dal corpo elettorale potentino alle regionali lucane di aprile), con il nome e il cognome di Giorgia Meloni giallini e in evidenza al centro (su fondo blu), tra il nome di Fdi e la fiamma tricolore.
  

3) Lega

Il sorteggio ha collocato al terzo posto la lista della Lega, vale a dire il partito di cui è espressione il candidato sindaco Fanelli. A differenza di quanto si è visto in vari altri comuni, la forza politica ha scelto di impiegare il contrassegno elettorale sfoggiato in occasione del voto politico del 2018, dunque con l'espressione "Salvini premier" nel segmento blu collocato sotto alla statua di Alberto da Giussano; nel 2019 - anno in cui la lista della Lega, con il 13,65%, era risultata la più votata della coalizione vincitrice e la seconda più votata nel complesso - la parola "premier" era stata sostituita dal riferimento alla Basilicata

4) Amiamo Potenza

Al quarto posto della coalizione in appoggio a Fanelli si trova l'emblema della prima formazione dichiaratamente civica, Amiamo Potenza. In questo caso l'unico elemento grafico riconoscibile è un cuore collocato in posizione centrale in una prospettiva curiosa, descritto da un nastro in parte ripiegato su se stesso, colorato di blu e di verde come le scritte (quei colori, in fondo, sono le tinte dominanti nello stemma, perché caratterizzano il fondo dello scudo e le fronde); il testo, collocato ad arco nella corona individuata da due circonferenze concentriche, è delimitato da due pallini (di colore opposto rispetto alla parola adiacente).
 

5) Potenza civica

Altra formazione della coalizione di centrodestra facilmente individuabile come civica, come il nome stesso suggerisce, è Potenza civica. I colori scelti per il contrassegno (azzurro di fondo, blu del segmento che ospita il riferimento al candidato, uso del tricolore) in effetti ammiccano comunque a un elettorato moderato (tipico del centrodestra) potendosi nel contempo rivolgere a tutti; l'uso di un'immagine in bianco e nero della Torre Guevara, tuttavia, sembra molto più vicino al modo di presentarsi di una formazione innanzitutto e fondamentalmente civica. Questa lista, peraltro, è la sola a contenere il cognome del candidato sindaco.
 

6) Forza Italia

In sesta posizione si colloca la lista di Forza Italia, che cinque anni fa aveva sfiorato il 7%, superata anche da Idea (ma era riuscita comunque a ottenere tre consiglieri). Se all'epoca era stato impiegato il simbolo che ora è descritto nello statuto e ad esso allegato (con la dicitura "Berlusconi presidente"), il contrassegno attuale è quello visto anche in altre competizioni contemporanee, senza la parola "presidente" e - come si è abituati a vedere a partire dalle elezioni politiche del 2022 - con il riferimento al Partito popolare europeo disposto ad arco nel semicerchio superiore.  
 

7) Orgoglio lucano - La vera Basilicata

Ultima lista della coalizione è frutto della fusione di due delle formazioni che alle ultime elezioni regionali hanno sostenuto la candidatura di Vito Bardi, cioè Orgoglio lucano e La vera Basilicata. Lo stesso simbolo, in qualche modo, risulta essere una crasi dei due contrassegni visti in aprile, peraltro composti con lo stesso carattere: il sottilissimo tricolore aderente alla circonferenza interna e i due segmenti con base "a onda" viene da Orgoglio lucano, il colore della Vera Basilicata tinge il segmento inferiore; alle tinte si aggiunge il rosso, in parte presente nello stemma comunale di Potenza. 
 

Pierluigi Smaldone

8) MoVimento 5 Stelle

La seconda candidatura, in base all'ordine di sorteggio, è quella di Pierluigi Smaldone, consigliere comunale uscente (eletto con la lista Potenza città giardino) che ha manifestato l'idea di presentarsi come sindaco già negli ultimi mesi del 2023. Potrà contare sul sostegno di tre liste. Come prima è stata sorteggiata quella del MoVimento 5 Stelle: il contrassegno impiegato riproduce il simbolo ufficiale indicato nello statuto, nella sua ultima versione (con il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica abbinato al logo classico in uso dal 2009). 
 

9) Potenza ritorna

La seconda lista a sostegno di Smaldone è Potenza ritorna, che è il nome dell'intera "coalizione civica" come detto dallo stesso Smaldone. Se il nome indica l'idea della necessità di un rilancio della città, non è di immediata lettura, almeno per chi scrive, il contrassegno impiegato: i due segmenti verde e rosso, con altri piccoli elementi (uno blu e uno giallo) sembrano dare l'idea di un mezzo da guidare (i primi punti del programma, del resto, riguardano la mobilità); al di sotto c'è il riferimento al candidato sindaco, con il cognome inserito in una fascetta rossa. Sicuramente il cerchio risulta piuttosto pieno.
 

10) Città nuova con Smaldone

Non appare meno pieno, ma sembra meglio proporzionato il contrassegno della lista Città nuova con Smaldone. Il nome scelto per la formazione è tipico di un gruppo civico che intende rinnovare l'amministrazione cittadina, ma il contrassegno mostra che alla lista concorrono almeno due formazioni politiche: il colore di fondo del simbolo e il monogramma collocato in basso identificano il concorso di Democrazia solidale - Demos; il sole che ride collocato al centro, d'altra parte, è chiaro indice della partecipazione al progetto elettorale di Europa Verde - Verdi. Sotto al nome della lista è ugualmente evidente il riferimento al candidato.  
 

Vincenzo Telesca

11) Insieme per Potenza - la Grande Lucania

Sono cinque le liste presentate in appoggio alla terza candidatura estratta, quella di Vincenzo Telesca, capogruppo uscente del gruppo misto in consiglio comunale. La prima a essere sorteggiata è Insieme per Potenza - la Grande Lucania, che nel simbolo ha la sagoma blu dell'intera Basilicata, con la città capoluogo indicata con un puntino; sulla regione emerge la "X" gialla che indica il "per". Non sembra felicissima la scelta dell'uso del verde per il nome della lista e ancor meno lo è l'uso del carattere Cooper (decisamente insolito su una scheda elettorale) e la deformazione della seconda parte del nome, peraltro quasi invisibile nel segmento inferiore blu.  
 

12) Potenza democratica - La Potenza dei cittadini

La seconda lista che appoggia Telesca è quella su cui più si dibatte. Potenza democratica - La Potenza dei cittadini, infatti, è vicina al Partito democratico o almeno a una sua parte, ma non ne è diretta espressione perché si sarebbe registrata una spaccatura al suo interno (e il sostegno di alcune figure rilevanti a Smaldone): per questo il simbolo dem non è sulla scheda. Certo, le iniziali di "Potenza democratica" sono proprio quelle (la P verde e la D rossa, non a caso) e sono inserite nel simbolo della lista La Potenza dei cittadini, già visto nel 2019 a sostegno di Bianca Andretta: nella doppia corona rossa emerge la figura del leone, che ricorda l'elemento principale dello stemma comunale; nella zampa, però, questa volta ci sono una spiga e una rosa, quella del socialismo europeo a lungo usata da Sdi e Psi. 
 

13) Basilicata casa comune per Potenza

Si ha inevitabilmente una sensazione di già visto guardando il contrassegno della lista Basilicata casa comune per Potenza: si tratta infatti della declinazione locale di una delle formazioni che - come suggerisce il nome stesso - avevano partecipato alle ultime elezioni regionali a sostegno del candidato presidente del centrosinistra Piero Marrese. Il simbolo è stato mantenuto pressoché identico rispetto al voto di aprile: in alto, su fondo bianco, c'è sempre la casa stilizzata in verde, con al di sotto il mare increspato altrettanto stilizzato, a toni di azzurro-blu; nel segmento in basso, al posto del nome del candidato, è indicato il comune. 


14) Uniamoci per Potenza

Nel contrassegno del 2019 della lista La Potenza dei cittadini c'era anche - là dove ora c'è un tricolore creato a frottage - un disegno schizzato di un ponte, anzi, del ponte Musmeci sul Basento. Questa volta, invece, un'immagine più realistica dello stesso ponte - in un'immagine comunque in bianco e nero - è contenuta nella fascia centrale del contrassegno di Uniamoci per Potenza, unica lista della coalizione a contenere il riferimento all'aspirante primo cittadino Vincenzo Telesca; il rosso e il blu del fondo del cerchio, anche qui, sono mutuati dallo stemma comunale. 
 

15) Potenza prima

Praticamente gli stessi colori, anche se con toni diversi, si ritrovano nell'ultima estratta tra le cinque liste presentate a sostegno di Telesca, Potenza prima. Si tratta di un gruppo civico presente in consiglio comunale grazie a Enzo Stella Brienza e Michele Beneventi. Nel contrassegno spiccano due cerchi, rispettivamente di colore blu e rosso, leggermente sovrapposti, collocati sopra alla denominazione della lista in un comunissimo carattere Arial; tutti gli elementi sono posti a sinistra di un segmento nero, come se fossero graficamente "allineati a destra".
 

Maria Grazia Marino

16) Forza del Popolo

Quarta candidatura alla guida del comune di Potenza è quella di Maria Grazia Marino, avvocata (come i suoi concorrenti citati fin qui), che si presenta sostenuta da Forza del Popolo, il partito guidato da Lillo Massimiliano Musso che aveva ottenuto una certa notorietà dopo la partecipazione alle elezioni politiche del 2022 e alle suppletive monzesi di qualche mese più tardi, ma era rimasto escluso dalle ultime regionali sarde. In questo caso il contrassegno utilizzato coincide con il cuore del simbolo impiegato finora, con l'acronimo del nome in bianco su fondo blu (con "unghietta" rossa) inserito in una circonferenza tricolore. 
 

Francesco Carmine Giuzio

17) La Basilicata possibile

L'ultima candidatura in questo turno elettorale amministrativo a Potenza, sempre in ordine di sorteggio, è quella di Francesco Carmine Giuzio, laureato in scienze politiche, esperienze rilevanti nel volontariato e nella società civile (nonché allenatore di calcio a cinque), capogruppo uscente in consiglio comunale di La Basilicata possibile: si tratta della formazione (promossa da realtà civiche, ambientaliste e di sinistra alternativa) che nel 2019 candidò alle regionali e alle comunali potentine Valerio Tramutoli, approdando nel secondo caso al ballottaggio e sfiorando la vittoria. Come allora, quattro archi "a mezzaluna" (rosso, giallo ocra, verde e blu) formano una sorta di corona per il nome della lista, senza riferimenti al candidato. 

domenica 19 maggio 2019

Potenza, simboli e curiosità sulla scheda

Il viaggio tra i capoluoghi di provincia chiamati al voto fa tappa al Sud: questa volta è il turno di Potenza, che esce da cinque anni di amministrazione di Dario De Luca, candidato spinto da Fratelli d'Italia e Popolari per l'Italia che aveva vinto di misura al ballottaggio, ma per cinque anni in consiglio si è trovato in minoranza perché il centrosinistra dominava l'aula consiliare. De Luca non si è ricandidato e ora i potentini trovano cinque aspiranti sindaci (uno in meno rispetto al 2014) e 14 liste (qui il taglio è più vistoso: cinque anni fa erano 20).

Marco Falconeri

1) MoVimento 5 Stelle

Il sorteggio ha collocato in prima posizione tra i candidati Marco Falconeri, proposto come sindaco dal MoVimento 5 Stelle. Si tratta della seconda candidatura per il M5S alle comunali di Potenza e cinque anni fa era andata così così, con la lista che aveva preso il 4,37% (ma se non altro era stato eletto in consiglio il candidato sindaco, Savino Giannizzari). Rispetto ad allora, il simbolo è quasi uguale, visto che è cambiato soltanto l'indirizzo del sito web collocato nella parte inferiore del contrassegno; rispetto ad allora, peraltro, è cambiato tutto il contesto, di politica nazionale e regionale e questo potrebbe influire non poco sul risultato della lista.

 

Bianca Andretta

2) +Europa - Progetto popolare

Seconda candidata, in base al sorteggio, risulta essere Bianca Andretta, schierata dal centrosinistra. Sempre la sorte ha indicato come prima lista +Europa - Progetto popolare. Il simbolo, come il nome suggerisce, è quello di +Europa, nella prima versione conosciuta, cioè con la parte inferiore rispetto al nome tinta di giallo (e dalla base curvilinea); al posto del riferimento a Emma Bonino, visto alle elezioni politiche, qui ha trovato posto la miniatura di Progetto popolare, un soggetto politico di livello regionale, che si è presentato anche alle scorse elezioni lucane (all'interno della Lista del Presidente a sostegno di Trerotola), benché i risultati non siano stati affatto eclatanti. 

3) La Potenza dei cittadini

La seconda lista estratta ha natura completamente civica, anche se la doppia corona rossa di La Potenza dei cittadini farebbe pensare a una collocazione o a un'estrazione socialista (ma evidentemente questo è un dettaglio da #drogatidipolitica). All'interno del simbolo c'è un mezzo leone rampante (per richiamare l'elemento principale dello stemma cittadino, anche se in questo caso è colorato di rosso e non di giallo); al di sotto, in colore blu, si riconosce una raffigurazione stilizzata del viadotto dell'industria - noto anche come ponte Musmeci - che attraversa il Basento e collega la città con la tangenziale Salerno-Taranto (Wikipedia ricorda che si tratta dell'unico ponte riconosciuto e protetto come opera d'arte dal Mibact).

4) Partito democratico

Dopo una lista civica, il sorteggio ha collocato un'altra lista del tutto politica, vale a dire quella del Partito democratico. Nel 2014, con il suo 21,12%, aveva stracciato tutti e aveva trascinato la coalizione alla conquista della maggioranza consiliare (anche se questo non era bastato a far vincere il candidato sindaco di allora, Luigi Petrone). Oggi, come cinque anni fa, il Pd potentino ha scelto di correre alle elezioni con il simbolo nazionale "schietto", senza alcuna indicazione territoriale o della candidata sindaca; certo è più difficile questa volta fare un risultato come allora, vista l'aria che tira a livello nazionale e regionale (come il recente voto lucano ha dimostrato: qui però almeno nessuno ha pensato di "nascondere" il logo del Pd come in regione).

5) Insieme Bianca

Ultima delle liste a sostegno di Andretta è proprio la "lista personale" della candidata sindaca: Insieme Bianca, che accosta i concetti di squadra, di comunità e di lavoro unitario al nome dell'aspirante prima cittadina. Proprio il nome della lista è il nucleo di questa formazione civica, nella quale peraltro non manca una spruzzatina di politica: a guardare bene nella parte inferiore del simbolo, infatti, si legge il riferimento - molto piccolo, stranamente poco leggibile nella terra d'origine di Roberto Speranza - ad Articolo Uno (peraltro indicato in forma abbreviata), segno che in questo caso si è preferita la dimensione civica, senza rinunciare a marcare la propria presenza.

Valerio Tramutoli

6) La Basilicata possibile

Ma... siamo alle comunali o alle regionali? Verrebbe spontaneo chiederselo, visto che tra i candidati alla poltrona di sindaco di Potenza c'è anche Valerio Tramutoli, che alle regionali aveva corso come candidato presidente per la sinistra, e che uno dei due simboli che lo sostengono in quest'occasione è quasi identico nella struttura e nel contenuto a quello visto proprio sulla scheda lucana (c'è in più il nome del candidato, oltre al cognome, e il segmento marrone che contiene la parola "sindaco"). La Basilicata possibile, dunque, come marchio politico torna all'attenzione degli elettori, dopo aver ottenuto poco più del 4% a livello regionale.

7) Potenza città giardino

Oltre al marchio politico già visto alle regionali, la candidatura di Tramutoli è sostenuta pure dalla lista Potenza città giardino, che già dal nome esprime il progetto che più sta a cuore all'aspirante sindaco (fisico e docente di telerilevamento ambientale). La sua idea, infatti, è di arrivare a una città "verde e carbon free", che smetta di consumare suolo (ristrutturando quel che c'è e recuperando gli edifici vuoti), che chiuda il centro storico al traffico e contempli gli spostamenti con scale mobili e navette elettriche. Queste e altre idee sono simboleggiate da un emblema decisamente green, con un grande albero stilizzato che sovrasta le costruzioni della città.

Giuseppe Ferraro

8) Potenza nel cuore

Si presenta sostenuto da una sola lista Giuseppe Ferraro, candidato civico ma con un passato socialista (era stato eletto nel 2014 con la lista Socialisti uniti, legata al progetto che fu di Saverio Zavettieri e che in terra lucana non si era esaurito). Il nome della formazione che lo sostiene è Potenza nel cuore: a differenza di quanto accade altrove, tuttavia, qui non c'è nessun cuore disegnato nell'emblema, che al contrario consiste in una corona circolare amaranto - nella quale trovano posto i concetti "Ambiente", "lavoro" e "identità" - e nel nome posto al centro del cerchio bianco. Il tutto rigorosamente in Times New Roman, per uno dei simbolo più anonimi che si potessero realizzare.

Mario Guarente

9) Idea - Popolo e libertà

Di liste in giro per l'Italia ne ha presentate poche, ma Idea - Popolo e libertà a Potenza c'è ed è la prima formazione delle sei che sostengono la candidatura a sindaco di Mario Guarente, aspirante primo cittadino indicato dal centrodestra. Si diceva di Idea: il progetto politico di Gaetano Quagliariello (in cui sono confluiti anche i Popolari liberali di Carlo Giovanardi) sceglie di correre alle amministrative potentine e lo fa con il simbolo noto a livello nazionale, anche se - per dire - nessuno aveva pensato di depositarlo in vista delle ultime politiche o delle europee. Evidentemente a Potenza e altrove ci tengono di più e cercano di far sentire la propria presenza, ovviamente nel centrodestra. 

10) Lega

Esordio assoluto per la Lega alle elezioni amministrative di Potenza, dopo che alle ultime politiche ben il 7% degli elettori potentini aveva messo per la prima volta la croce sul simbolo di Alberto da Giussano. L'emblema che finisce sulle schede elettorali amministrative è quasi uguale a quello (nonché al simbolo che si ritroverà nella scheda delle europee): l'unica differenza è il riferimento alla regione Basilicata, che sostituisce quello al "premier" Salvini. Proprio lo stesso simbolo che, a marzo, il 17,54% dei potentini aveva votato alle regionali, il risultato migliore dopo quello leggermente maggiore del M5S. La Lega, insomma, parte da qui e non è improbabile che la strada sia già tracciata.

11) Forza Italia

Cinque anni fa, la lista di Forza Italia si era dovuta accontentare del 5,14%, una percentuale davvero bassa per una forza che fino a poco tempo prima aveva governato a livello nazionale. Alle ultime regionali le cose erano andate meglio, con un partito sopra l'8%: probabilmente la lista parte da qui, sperando di ottenere un risultato migliore, che possibilmente le dia qualcosa di più dell'unico consigliere comunale conquistato nel 2014. Il simbolo è quasi uguale a quello di cinque anni fa, fatta eccezione per la bandierina (spinta un po' fuori dal cerchio per allargare il cognome di Berlusconi) e per il nome del comune, scritto dritto e non più ad arco.

12) Potenza civica

Proseguendo con l'analisi delle liste, si incontra la prima formazione civica tra quelle che sostengono Guarente. Anzi, a dire il vero Potenza civica è anche l'unica lista della coalizione a contenere, all'interno del suo simbolo, il riferimento allo stesso candidato alla guida del comune. Per il resto, in questo emblema in cui dominano l'azzurro e il blu del fondo, si riconosce di nuovo - sotto un nastrino tricolore - il profilo del ponte Musmeci, evidentemente percepito da più parti come segno del territorio, nel quale in molti possono riconoscersi, almeno più che in monumenti "tradizionali". Riuscirà questa formazione civica a contribuire in modo significativo al risultato finale di Guarente?

13) Fratelli d'Italia - Forza civica - Il Popolo della famiglia

"Triciclo" sostanzialmente inedito, questo, anche sul piano grafico. L'elemento centrale del contrassegno è rappresentato dal simbolo nazionale di Fratelli d'Italia, il partito più votato nella coalizione del sindaco eletto nel 2014 (anche se, alla fine dei conti, aveva solo superato di poco il 6%); questa volta, però, è inserito in un cerchio - con la stessa struttura, tagliato a tre quinti da una fascia tricolore - che non comprende il nome di Giorgia Meloni, ma le miniature del Popolo della Famiglia e di Forza civica, associazione politico-culturale di centrodestra di livello nazionale, ma che non compare spesso sulle schede. A Potenza, invece, ci sarà.

14) Lista civica per la Città

Dopo Fratelli d'Italia, ecco un altro ritorno. Il compito di chiudere manifesti e schede (oltre che la coalizione di centrodestra) è stato affidato dal sorteggio alla Lista civica per la Città, che aveva fatto parte - assieme a Fdi e ai Popolari per l'Italia - della coalizione a sostegno di Dario De Luca cinque anni fa. Rispetto ad allora, il simbolo è quasi uguale, tranne che per l'assenza di ogni riferimento al nome del nuovo candidato sindaco: i colori, in compenso, sono gli stessi e altrettanto vale per il profilo del leone, che appare molto più tranquillo rispetto alla figura del leone rampante, soggetto di una statua simbolo della città (e collocata in piazza 18 agosto).