domenica 24 febbraio 2019

Basilicata, simboli e curiosità sulla scheda

Non si è ancora completato il controllo dei rispettivi uffici elettorali sulla documentazione presentata dalle liste che si preparano a concorrere per le elezioni regionali in Basilicata, che si terranno tra un mese esatto, il 24 marzo. Si può già dire però che in tutto i candidati alla presidenza della regione sono 5 e i simboli presentati a loro sostegno sono 16, per altrettante liste: a Matera, in compenso, non sono state presentate le liste della Lega Sud (per cui in quella provincia i candidati presidenti saranno solo 4) e del Ppa - Popolo partite Iva. Alcuni emblemi, peraltro, non sono certi, visto che in rete le notizie non sono univoche: se nei prossimi giorni emergeranno errori, verranno debitamente segnalati e corretti. Non essendo ancora stato sorteggiato alcun ordine di candidati e liste, si parte dalla coalizione che attualmente governa la regione.

Carlo Trerotola

Lista del Presidente Trerotola - Centro democratico - Progetto popolare

Il centrosinistra schiera come candidato alla presidenza della regione il farmacista Carlo Trerotola, che cercherà di ottenere il ruolo occupato finora da Marcello Pittella. Lo sostengono ben 7 liste (che a Potenza diventano 8), tra cui questa Lista del Presidente Trerotola, che al suo interno comprende anche le "pulci" di Centro democratico e di Progetto popolare: quest'ultimo emblema non ha nulla a che vedere con quello che spunta spesso nei comuni "sotto i mille", ma contrassegna un gruppo politico di chiara impronta regionale, come dimostra il profilo della regione e il mare stilizzato con una piccola onda tricolore. Le due "pulci", peraltro, sono la parte migliore della grafica: il nome scritto in quel modo, con quella font, è da bocciare senza appello.

Comunità democratiche - Partito democratico

Al di là delle perplessità grafiche generate dalla "Lista del Presidente", il simbolo che sta facendo discutere di più è quello della lista Comunità democratiche. Un emblema molto semplice, molto bianco e spoglio, con il nome scritto all'interno di un cerchio bordato di blu, nel quale è contenuto il logo del Partito democratico disegnato da Nicola Storto, senza nemmeno il cerchio tipico della "pulce". Sono proprio le dimensioni di questo fregio a provocare molti commenti: il Pd infatti si è "ristretto" come quasi mai è avvenuto in questi undici anni e mezzo (al di là delle occasioni, alle elezioni amministrative, in cui si è "occultato" nei simboli delle liste civiche, che magari riprendevano solo il tricolore).

Progressisti per la Basilicata

Altra lista in apparenza civica, ma con almeno un paio di tratti politici riconoscibili, è quella dei Progressisti per la Basilicata, il cui deposito è stato curato da Articolo 1 - Mdp (il coordinatore nazionale, Roberto Speranza, è proprio di Potenza). Il nome "Progressisti" rimanda allo schieramento di sinistra del 1994 (e la font usata ricorda un po' quel simbolo), ma il rosso dello sfondo rimanda alla più recente esperienza di Liberi e Uguali, così come la "sottolineatura" arcuata del nome, già vista nel simbolo di Leu. Quanto alla "pennellata" verde che sta tra il fondo e il nome, ricorda un po' quella arancione di Campo progressista: la forma della traccia è diversa, ma l'idea e il collegamento con i progressisti emerge comunque.

Partito socialista italiano

Certamente non è una lista civica quella presentata nelle due province, a sostegno sempre di Trerotola, dal Partito socialista italiano. Si tratta, anzi, di uno dei pochi casi in cui il Psi ha scelto di presentarsi in maniera autonoma e con il proprio simbolo (non si dimentichi che l'europarlamentare Pd Gianni Pittella, fratello del presidente uscente della regione, aveva militato a lungo tra i socialisti fino al 1994): ecco dunque che riappare l'emblema rosso con la rosa del socialismo europeo e un segmento tricolore nella parte inferiore. Si tratta dell'unica rosa che finirà sulla scheda quest'anno: niente rosa nel pugno radicale, come la si era vista nel 2013 a sostegno della candidatura di Elisabetta Zamparutti.

Basilicata prima - Riscatto

Altra lista civica, ma con un progetto di marca politica (legato al consigliere uscente Piero Lacorazza) è Basilicata prima - Riscatto, stesso bordo di Comunità democratiche. Saltano subito all'occhio il nome - uno degli slogan della campagna elettorale del centrosinistra - e la sagoma stilizzata di un corridore, elementi che vogliono sottolineare la ripartenza della regione. Il corpo e la gamba destra del corridore, peraltro, sono ulteriormente evidenziati in rosso e ritornano anche, sotto forma di S, nella parola "riscatto" contenuta nel segmento inferiore verde del contrassegno: come a dire che occorre davvero ripartire e rialzarsi da una situazione difficile, mettendo molta speranza (il verde, in fondo, serve anche a questo). 

Avanti Basilicata

Ecco un altro simbolo dichiaratamente civico, quello della lista Avanti Basilicata; proprio in questa formazione, peraltro, nella circoscrizione di Potenza è candidato il presidente uscente Marcello Pittella. Sul fondo arancione (fatta eccezione per la parte inferiore, con tre aree campite di verde, giallo e blu, quasi a voler raffigurare le terre e il mare) emerge abbastanza bene il nome, soprattutto la parola "Avanti": questa si caratterizza per essere stata scritta come se la si fosse tracciata con il gesso su una lavagna e per la V che si trasforma in freccia che, manco a dirlo, punta - non a destra ma - avanti e in alto. Un simbolo e, contemporaneamente, una dichiarazione d'intenti.

Federazione dei Verdi - Realtà Italia

Ultima - in questo articolo, non in ordine di deposito - tra le liste presentate in entrambe le province lucane, il cartello Federazione dei Verdi - Realtà Italia è guidato dai Verdi, il cui simbolo non era presente sulle schede lucane nel 2013. Ritorna invece, sia pure solo come "pulce", l'emblema di Realtà Italia, una formazione politica che si è vista poco nel corso degli anni (eppure nel 2014 era stata inserita nel Registro dei partiti politici, dopo che il suo statuto era stato giudicato regolare): nel 2013 la lista di quella formazione aveva sfiorato il 6%, ottenendo un consigliere. E proprio la presenza di Realtà Italia nel contrassegno ha consentito ai Verdi di non raccogliere le firme per correre in Basilicata (lo stesso si poteva dire per la lista di Trerotola grazie a Centro democratico).

Pensiero Azione Ppa - Popolo partite Iva

Con riguardo alla sola provincia di Potenza, risulta depositata anche la lista di Pensiero Azione Ppa - Popolo partite Iva (del resto il fondatore del partito, Antonio Piarulli, è nato proprio in provincia di Potenza). Non è però dato sapere molto di più su questa candidatura, che peraltro per alcuni media è da considerare a rischio (si è parlato di non meglio precisate irregolarità). Al momento non si conosce esattamente nemmeno quale simbolo sarebbe stato presentato: per questo, si sceglie di utilizzare quello attualmente caricato sulla pagina Facebook del Ppa, che comprende anche la "pulce" di La Politica dei Giovani, stavolta senza l'arcobalenino tricolore che faceva (troppo) Pdl.


Vito Bardi

Basilicata positiva

Se il centrosinistra è la coalizione composta dal maggior numero di liste, non sono poche - in tutto 5 - nemmeno quelle a sostegno di Vito Bardi, ex generale della Guardia di Finanza, candidato alla presidenza della Basilicata dal centrodestra. Anche lui, come Trerotola, può contare su una lista personale: si tratta, in questo caso, di Basilicata positiva. Il simbolo, a fondo azzurro, contiene un B e una P compenetrate e il concetto di positività è dato da un "più" inserito in un circuito che fa molto "elettromagnetismo". Una trovata esteticamente magari non perfetta, ma non si può negare che sia stata studiata nei dettagli (in fondo dà anche l'idea del lavoro da fare).

Forza Italia

Decisamente più politico - fatta eccezione per la lista appena citata - appare il panorama di formazioni che sostengono la candidatura di Bardi. Rientra pienamente in questa logica la presenza del simbolo di Forza Italia, che torna sulle schede lucane dopo una lunga pausa (nel 2013 c'era ancora il Pdl). La struttura base del contrassegno è quella vista alle politiche dell'anno scorso: sotto al cognome di Silvio Berlusconi è stata sostituita la parola "presidente" con il riferimento a Bardi. Qui però qualcosa sembra essere andato storto: se l'emblema trovato in rete è corretto, si vede chiaramente che l'aggiunta è stata fatta non solo con una font diversa (Arial Black invece che Helvetica), ma addirittura con un colore diverso. Troppa fretta o scarsa cura per i dettagli?

Lega - Basilicata

Per un simbolo che torna, eccone uno che invece debutta in Basilicata, almeno alle elezioni regionali (fatta eccezione, per accontentare i #drogatidipolitica più incalliti, per la Lega Sud Lucania del 1990, che però nell'emblema aveva un bronzo di Riace): questa è infatti la prima consultazione lucana per la Lega e per Alberto da Giussano, dopo ovviamente il primo impiego dell'emblema alle elezioni politiche dell'anno scorso. Rispetto ad allora, salvo errore, il simbolo dovrebbe rimanere quasi immutato: dovrebbe infatti essere inserito soltanto il riferimento alla regione, che sostituisce la parola "premier" sotto al cognome di Matteo Salvini scritto - anche qui - a caratteri cubitali.

Fratelli d'Italia

Lista tutta politica anche quella di Fratelli d'Italia, alla prima corsa lucana autonoma (nel 2013 aveva partecipato a un cartello elettorale con Scelta civica e Grande Sud). Per questa competizione, il partito guidato a livello nazionale da Giorgia Meloni sceglie di adottare il simbolo ufficiale, senza indicare né la leader né - a differenza di quanto fatto in Abruzzo, in cui schierava il suo Marco Marsilio - il candidato della coalizione di cui fa parte. Questo fa sì che la fiamma tricolore si veda piuttosto bene anche sulla scheda e dimostra che il partito vuole rendersi riconoscibile a livello locale anche senza far valere il "traino" della persona che lo guida fin dalla sua costituzione.

Idea per un'altra Basilicata

Appare politica anche l'ultima lista di centrodestra rimasta da considerare, vale a dire Idea - Un'altra Basilicata. Si tratta evidentemente del partito fondato e guidato da Gaetano Quagliariello, a una delle sue pochissime partecipazioni autonome alle elezioni. Questa volta nel simbolo non ci sono i riferimenti al Popolo e alla Libertà (inseriti più per ricordare l'adesione dei Popolari liberali di Carlo Giovanardi che per rimandare al vecchio Pdl in cui Quagliariello e Giovanardi avevano militato insieme) ma, appunto, la dichiarazione "per un'altra Basilicata": il concetto di alterità di solito guarda a sinistra, ma qui il senso è chiaramente diverso, volendo significare il cambio di rotta rispetto all'amministrazione uscente.

Antonio Mattia

MoVimento 5 Stelle

Solitaria come sempre si presenta la corsa del MoVimento 5 Stelle, che in queste elezioni regionali sostiene come candidato alla presidenza l'imprenditore Antonio Mattia. Sul piano simbolico non c'è nessuna novità da rilevare: il contrassegno è lo stesso che i lucani hanno visto nel 2018 alle elezioni politiche e che è stato inaugurato proprio in quell'occasione. Unica differenza rispetto a quello finito sulle schede delle elezioni regionali del 2013 è il sito adagiato "a sorriso" nella parte inferiore dell'emblema, che allora era Beppegrillo.it e ora è Ilblogdellestelle.it (senza che alle regionali sia mai stata usata la versione intermedia, che recava l'indirizzo Movimento5stelle.it).

Valerio Tramutoli

La Basilicata possibile

Si presenta sostenuto da una sola lista anche il docente universitario d'ingegneria Valerio Tramutoli, appoggiato dalla formazione La Basilicata possibile. Si tratta di un raggruppamento politico che intende raccogliere consensi tra coloro che sono rimasti delusi dal centrosinistra e dal MoVimento 5 Stelle: a dar corpo alla lista, varie realtà civiche, ambientaliste e parti della "sinistra alternativa". Forse anche per la difficoltà di raffigurare quella compagine in modo condiviso, il contrassegno si basa soprattutto sulle parole e sui colori, che tingono anche quattro archi "a mezzaluna" che formano una sorta di corona. L'effetto visivo è gradevole, anche se il testo è molto attaccato alla grafica.

Antonio Postorivo

Lega Sud

Ultimo candidato presidente è il poliziotto Antonio Postorivo, sostenuto unicamente dalla Lega Sud, la cui lista peraltro dovrebbe essere presente solo in provincia di Potenza. Al di là della persona scelta come candidato, non passa inosservato il ritorno sulle schede del partito fondato da Gianfranco Vestuto nel 1996, da sempre caratterizzato dal volto di Federico II di Svevia, "ispirato - così si legge nello statuto - all'immagine della statua di marmo scolpita da Emanuele Caggiano e custodita nel Palazzo Reale di Napoli". Questa volta nella parte inferiore del simbolo non c'è il riferimento all'Ausonia (la Lega-non-più-Nord, in fondo, ha tolto quello alla Padania), ma quello alla Basilicata molto più circoscritto.

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