venerdì 22 febbraio 2019

Siamo europei di Calenda, ci avevamo quasi preso

Se ieri una seconda visita sulla banca dati dell'Ufficio italiano brevetti e marchi aveva permesso di scoprire il simbolo-marchio di Uniti con De Magistris, invisibile il giorno prima, oggi una terza visita consente di vedere quello di Siamo europei, depositato congiuntamente da Carlo Calenda e dal parlamentare Gianfranco Librandi, eletto nelle liste Pd (con il deposito della domanda di marchio verosimilmente curato da quest'ultimo, visto che il rappresentante indicato nel database è lo stesso di altri marchi da lui richiesti e ottenuti in passato, come quello di Obiettivo Lombardia per le autonomie).
Se si confronta la grafica ora visibile con quella che si era tentato di immaginare due giorni fa, giusto per dare corpo alla descrizione, è facile vedere che non si è andati poi molto lontani dal vero: in fondo, la descrizione offerta con la domanda era talmente dettagliata da consentire poche varianti. C'è l'Europa in grigio, non tridimensionale, che occupa tutto il quadrato scelto come "confine" del marchio: in questo modo va oltre il cerchio inscritto e, probabilmente, parte del continente resterebbe fuori dall'eventuale contrassegno elettorale (sempre ammesso, ovviamente, che questo simbolo sia davvero destinato a finire sulle schede, ma volendo anche solo su una spilla o su qualche adesivo tondo...).
Per il resto, le font erano state puntualmente indicate, alla pari del colore: è cambiata soltanto la dimensione della scritta e il rapporto di grandezza tra le due parole del nome, ma non si poteva essere veggenti su tutto. A questo punto, in ogni caso, il simbolo c'è: resta solo da vedere se e come sarà impiegato e, soprattutto, da chi (è fresco il rifiuto di Federico Pizzarotti di far parte di questo progetto, essendo lui più interessato a un cammino con i Verdi e, secondo alcuni, magari pure con +Europa).

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