Manca poco più di un mese e mezzo alla presentazione dei contrassegni per le elezioni europee, la situazione è tutt'altro che definita, ma c'è chi si sta muovendo per tutelare una possibile grafica (politica? elettorale?) anche se non dovesse trovare posto sulle schede. Tra il 14 e il 15 febbraio, infatti, sono state depositate presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi due domande di registrazione di marchio legate alle iniziative politiche di Carlo Calenda e Luigi De Magistris, a nome dei rispettivi esponenti politici: la banca dati dei segni distintivi non permette ancora di visionarli, ma la descrizione c'è già e non somiglia a nessuno dei simboli finora conosciuti.
Il primo ad aprire le danze è stato l'ex ministro Carlo Calenda, che già il 24 gennaio aveva depositato la domanda di marchio europeo per il segno distintivo verbale Siamo europei assieme al deputato Pd (già parlamentare di Scelta civica, poi Civici e innovatori, ma prima ancora aveva aderito a Forza Italia, al Pdl e, lasciatolo, aveva fondato la sua Unione italiana) Gianfranco Librandi. Il 14 febbraio risulta depositata la domanda di registrazione - italiana, questa volta - del "marchio figurativo 'Siamo europei'": anche qui Librandi risulta contitolare del potenziale segno distintivo e, anzi, sembra averne curato il deposito, visto che il rappresentante dei due è un avvocato saronnese.
Tentativo di tradurre la descrizione |
La domanda, presentata per le classi di Nizza 38 (Telecomunicazioni), 41 (Educazione; formazione; divertimento; attività sportive e culturali) e 45 (Servizi giuridici; servizi di sicurezza per la protezione di beni e di individui; servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali), è provvista anche di un'immagine che al momento non si può vedere, ma qualcosa si può intuire dalla descrizione: "Marchio figurativo composto di un quadrato con sfondo di colore bianco e con bordo nero, in cui è inscritto un cerchio, dal diametro pari al lato del quadrato, avente sfondo di colore bianco e con bordo parimenti nero. Le sagome del quadrato e del cerchio sono sovrapposte ad una mappa muta e stilizzata del continente europeo, di colore grigio sfumato, su cui si sovrappongono, nella fascia mediana orizzontale delle due sagome, le parole 'siamo' in lettere minuscole (font Bodoni MT Black) ed 'EUROPEI' (font Impact), in lettere maiuscole, entrambe di colore blu".
Il sito del manifesto Siamo europei, con i caratteri utilizzati |
Al di là della curiosa soluzione del quadrato circoscritto al cerchio, che sembra fatta per evitare contestazioni della forma in sede di registrazione - onde evitare eventuali dinieghi del Viminale per simboli dal potenziale uso politico - risulta evidente che la parte testuale non è stata pensata con la grafica vista finora: se infatti il resto dell'immagine qui allegata non ha alcuna pretesa di essere fedele all'originale (si tratta solo di un tentativo di raffigurare la descrizione offerta), è possibile ricostruire le parole grazie alle indicazioni sui caratteri incluse nella descrizione e questi sono diversi da quelli impiegati fin qui per diffondere il manifesto calendiano Siamo europei.
Il 15 febbraio, proprio un giorno dopo Calenda, è toccato invece a Luigi De Magistris depositate il proprio simbolo, denominato Uniti con De Magistris, anche qui con tanto di descrizione ed "esemplare allegato" che al momento non si vede: "Il segno è composto da due cerchi concentrici, separati da una linea curva che le separa in due sezioni cromatiche: una in basso, a sua volta suddivisa in tre sezioni curve: due hanno lo sfondo di colore verde, per indicare la terra, e l'altra di colore blu per indicare l'acqua. La parte superiore è composto da due sezioni curve rosso e arancione, su cui sono posti due segni che seguono la curvatura del cerchio esterno in senso antiorario, composti da una spiga a destra e da una stella a sinistra. Al centro è presente la scritta in grigio "uniti con" utilizzando un font modificato originalmente; e in bianco "de Magistris" utilizzando il font “Avenir” minuscolo con la lettera M in maiuscolo".
In questo caso non si offre alcun tentativo di raffigurazione, visto che la descrizione è più complessa, ma proprio la ricchezza dell'immagine fa capire che l'emblema - depositato come marchio per la classe 41, specificata come "Educazione; formazione; divertimento; attività sportive e culturali" - è stato pensato per un uso reale, tutt'altro che campato in aria. Al di là della concezione, è tutto meno che certo che l'emblema possa finire sulle schede: giusto ieri, De Magistris ha rilasciato dichiarazioni che sembrano allontanare la partecipazione - già prima non certa - alle elezioni europee di un progetto guidato da lui. "Allo stato credo che sia molto difficile che ci possa essere una lista alle Europee - si legge in particolare nel sito dell'Ansa -. Io faccio il sindaco di Napoli a tempo pieno, sono una persona che ama la politica e lancia il cuore oltre l'ostacolo in modo anche generoso. Ho detto che se si creassero determinate condizioni, se si sciogliessero tutta una serie di nodi, se si producesse un processo entusiasmante, contagioso in positivo e coinvolgente che potessi guidare non solo io, ma anche io, allora avrei potuto prendere in considerazione non solo la lista, ma anche di candidarmi ma mi sembra che il tempo si stia consumando e non mi sembra che attualmente ci siano le condizioni per poter fare tutto questo".
Già nei giorni precedenti i media avevano parlato di rapporti non proprio distesi tra De Magistris e l'ex ministro greco Yanis Varoufakis, secondo alcuni proprio legati alla prossima presentazione del simbolo legato al sindaco di Napoli. In ogni caso, il simbolo di Uniti con De Magistris c'è anche se non verrà usato: per sapere com'è fatto occorrerà aspettare l'iniziativa di De Magistris o - alla peggio - la pubblicità sul database dei marchi.
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