In effetti bastava avere un po' di pazienza, una manciata di ore: il tempo sufficiente a far svelare un simbolo. Ieri non era possibile vedere la raffigurazione del marchio di cui Luigi De Magistris ha chiesto la registrazione il 15 febbraio; ora, invece, interrogando la banca dati dell'Ufficio italiano brevetti e marchi, è possibile vederla, sia pure in una grafica di qualità non elevata.
Il contrassegno di Uniti con de Magistris appare complesso, proprio come la descrizione lasciava intendere, ma soprattutto ben studiato e persino gradevole ed equilibrato sul piano estetico. Finalmente ora è possibile capire come prende corpo il segno "composto da due cerchi concentrici, separati da una linea curva che le separa in due sezioni cromatiche: una in basso, a sua volta suddivisa in tre sezioni curve: due hanno lo sfondo di colore verde, per indicare la terra, e l'altra di colore blu per indicare l'acqua. La parte superiore è composto da due sezioni curve rosso e arancione, su cui sono posti due segni che seguono la curvatura del cerchio esterno in senso antiorario, composti da una spiga a destra e da una stella a sinistra. Al centro è presente la scritta in grigio 'uniti con' utilizzando un font modificato originalmente; e in bianco 'de Magistris' utilizzando il font 'Avenir' minuscolo con la lettera M in maiuscolo".
Gli accostamenti cromatici e la struttura del simbolo a cerchi tangenti sembrano frutto di uno studio attento: nemmeno le gradazioni dei vari colori sembrano lasciati al caso. La stella richiama tradizionalmente il mondo del lavoro (dal Pci a Potere al popolo!: qui l'Italia monarchica ovviamente non c'entra nulla con la stessa stella, al più il riferimento generico è alla Repubblica), così come fa la spiga, che pure mette l'accento sul cibo e - soprattutto oggi, soprattutto in Campania - sulla sicurezza alimentare; la coppia spiga-stella sembra richiamare un po' anche l'iconografia araldica socialista e, tra l'altro, lo stemma dell'Unione sovietica (come mi fa notare Roman Henry Clarke, collega e contributore del sito). La terra e l'acqua simboleggiati da verde e blu possono ricordare di nuovo la terra di cui De Magistris è sindaco, ma in fondo tutta l'Italia lambita dal mare nel suo complesso.
Difficile dire se il simbolo finirà sulle schede alle europee (in base al discorso fatto ieri, non paiono esserci le condizioni); più probabile che lo si veda almeno nelle bacheche del Viminale in aprile, se non altro per marcare la presenza. Magari con la speranza che il simbolo torni buono più in là, in un altro appuntamento elettorale (regionale o nazionale?)
Gli accostamenti cromatici e la struttura del simbolo a cerchi tangenti sembrano frutto di uno studio attento: nemmeno le gradazioni dei vari colori sembrano lasciati al caso. La stella richiama tradizionalmente il mondo del lavoro (dal Pci a Potere al popolo!: qui l'Italia monarchica ovviamente non c'entra nulla con la stessa stella, al più il riferimento generico è alla Repubblica), così come fa la spiga, che pure mette l'accento sul cibo e - soprattutto oggi, soprattutto in Campania - sulla sicurezza alimentare; la coppia spiga-stella sembra richiamare un po' anche l'iconografia araldica socialista e, tra l'altro, lo stemma dell'Unione sovietica (come mi fa notare Roman Henry Clarke, collega e contributore del sito). La terra e l'acqua simboleggiati da verde e blu possono ricordare di nuovo la terra di cui De Magistris è sindaco, ma in fondo tutta l'Italia lambita dal mare nel suo complesso.
Difficile dire se il simbolo finirà sulle schede alle europee (in base al discorso fatto ieri, non paiono esserci le condizioni); più probabile che lo si veda almeno nelle bacheche del Viminale in aprile, se non altro per marcare la presenza. Magari con la speranza che il simbolo torni buono più in là, in un altro appuntamento elettorale (regionale o nazionale?)
Nessun commento:
Posta un commento