Non è dato sapere se, tra i contrassegni che ad aprile saranno depositati al Ministero dell'interno in vista delle elezioni europee, ci sarà anche questo (in fondo, presentarlo non comporta il doverlo utilizzare, soprattutto considerando che di mezzo c'è l'ostacolo della raccolta delle sottoscrizioni). Di certo, però, Svolta europea come progetto politico sembra nato apposta per concorrere a una competizione elettorale di questo livello.
Il simbolo, in qualche modo, rappresenta graficamente ciò che il nome intende: ci sono le stelle d'Europa nella corona che delimita il contrassegno, ma l'elemento più visibile è un'enorme freccia blu, che cambia il verso del movimento, con l'idea di andare avanti e non (più) indietro. Avendo come destinazione la Nazione europea, come il "sottotitolo" del progetto politico - Partito italiano della nazione europea - suggerisce.
Alla base di quest'idea, che ha mosso i primi passi nell'estate del 2016 per opera di Franco Puglia, ci sono - come si legge nel sito www.svoltaeuropea.com - elementi metodologici (per evitare l'alterazione del progetto) e politici (per dare un orientamento politico riconoscibile e condivisibile), attorno ai quali possano aggregarsi vari gruppi, per far nascere una proposta politica nuova di dimensione nazionale. Tra i primi, spicca nettamente la separazione degli incarichi, per cui "chi rivestirà incarichi elettivi all'interno del Movimento politico non potrà candidarsi ad incarichi elettivi pubblici nelle istituzioni, e viceversa"; in più, l'intenzione di candidarsi dovrà essere sempre manifestata "con largo anticipo sulla scadenza elettorale interessata", così da rendere trasparenti le intenzioni e possibili procedure elettorali interne. Quanto agli incarichi interni, invece, saranno elettivi (al di là di quelli spontanei, legati a gruppi tematici) e ci si potrà liberamente candidare, ma serviranno solo a "fornire figure rappresentative del Movimento, facilitare la comunicazione interna tra gli iscritti, controllare il rispetto delle regole, stimolare la partecipazione crescente degli elettori potenziali, stimolare e contribuire all'organizzazione di manifestazioni e incontri"; non potranno invece mutare la linea politica del progetto politico, "espressa nei suoi documenti fondativi" e soprattutto "immutabile, salvo diversa decisione dell'Assemblea degli iscritti".
Ma quali sono i cardini politici di questo progetto? I fondatori si riconoscono in "una visione del mondo di ispirazione liberale, fondata quindi sui principi universali della libertà degli individui, ma consapevole dei limiti imposti a questa libertà da quella altrui e dalle esigenze della vita sociale". Su questioni eticamente sensibili, tutto si basa sulle scelte responsabili del singolo (che, come tali, vanno rispettate), mentre in ambito economico-sociale ci si regge sui "valori del libero mercato in condizioni non distorte di concorrenza", sullo sviluppo di una ricchezza diffusa e di opportunità diffuse e crescenti di lavoro, su una spesa pubblica ridotta all'essenziale e su una progressiva defiscalizzazione di ogni settore della vita nazionale; la funzione pubblica, invece, in un'ottica di "stato utile", dovrà occuparsi solo dei compiti che i privati non possono svolgere (perché sono di interesse collettivo o non contemplano stimoli economici privatistici), assegnare il massimo delle competenze possibili (e dell'autonomia di spesa e imposizione fiscale) ai territori e separare nettamente assistenza e previdenza (con particolare riguardo a quest'ultima, "separando la comunità dei cittadini che contribuiscono concretamente in base ad un reddito da attività privata rispetto a quanti, essendo dipendenti pubblici, contribuiscono soltanto formalmente, essendo pagati dalla fiscalità locale o statale").
Quanto alla politica internazionale, quella più rilevante per l'appuntamento elettorale in arrivo, Svolta europea "si dichiara apertamente europeista, volendo con questo indicare una visione geopolitica che colloca i popoli europei nel loro contesto storico e geografico, riconoscendo in questo una identità distinta da altri popoli del pianeta, e guardando ad una progressiva integrazione politica ed economica degli europei". Senza schiacciare le sovranità locali, si dovrebbe puntare all'arricchimento e all'opportunità di sfruttare meglio le risorse collettive senza ledere gli interessi fondamentali delle popolazioni. Una visione federalista, in pratica, "che guarda ai popoli e non agli stati nazionali, che rifugge dalla burocrazia e guarda ad una crescente partecipazione democratica e popolare": un nuovo progetto che punta agli Stati Uniti d'Europa, senza però usare quest'espressione.
Per Puglia conta soprattutto la costruzione di "un sentimento di identità nazionale europea" da sovrapporre alle identità nazionali (contro "ogni forma di antieuropeismo comunque motivata"); allo stesso tempo, per lui occorre "impedire con tutte le nostre forze che i flussi migratori continuino incessantemente a scaricarsi sul nostro paese", portando avanti la "difesa dei confini europei", proponendo un "Nazionalismo europeo, in cui sfumano le differenze linguistiche e culturali dei popoli del continente, differenziandosi invece rispetto a quelle degli altri continenti". Questo, nelle intenzioni dell'ideatore del progetto, dovrebbe svuotare di significato "i vari movimenti nazional-populistici locali (stile Salvini/Le Pen) con le loro spinte isolazionistiche, stile Brexit, istanze regressive rispetto allo sviluppo globalizzato del mondo". Riuscirà tutto questo a tradursi in un'iniziativa politica in vista delle europee, con tanto di raccolta firme?
Grazie per questa bellissima recensione del progetto di Svolta Europea.
RispondiEliminaLa descrizione sintetica che ne hai fatto coincide con il senso del progetto, e ben lo descrive.
Ma è un progetto che resta in stand by, per ora, perché mancano le condizioni storiche per attuarlo, condizioni che non tarderanno a presentarsi, ma che non sono ancora visibili in questo maggio 2019.
Tentare di presentare questo progetto lo avrebbe consegnato all'irrilevanza.
Inoltra la partecipazione ad una tornata elettorale europea presuppone, PRIMA, un grande successo nazionale, perché per insegnare agli altri serve prima l'esempio, e l'esempio deve partire dai nostri territori.
Entro il 2020, presumibilmente, tutti i nodi politici ed economici verranno al pettine, e quello sarà il momento, per chi vorrà farlo, per cavalcare questo progetto assieme a tanti altri e portarlo al successo, ciò che sarebbe uno straordinario successo per il Paese, una rivoluzione che al momento appare difficile immaginare.
Franco Puglia