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giovedì 11 maggio 2023

Pisa, simboli e curiosità sulla scheda (di Antonio Folchetti)

Il viaggio tra i simboli dei capoluoghi di provincia chiamati al voto il 14 e il 15 maggio si arricchisce di due tappe curate da Antonio Folchetti, che conferma la sua cura nelle analisi dei vari contesti locali impegnati nelle elezioni: oggi è il turno di Pisa, domani toccherà a Latina. Nel ringraziare una volta di più Antonio, per il contributo che dà sempre a questo sito, si augura un buon cammino a chi vuole percorrerlo con noi o, semplicemente, si imbatte nel nostro tragitto.

Fra gli “osservati speciali” della tornata elettorale amministrativa prevista per il 14 e il 15 maggio, c’è senz’altro il comune di Pisa, considerato una roccaforte rossa fino alle elezioni amministrative di cinque anni fa, quando, per la prima volta, fu conquistato dal centrodestra. Protagonista del “miracolo” fu Michele Conti, sindaco attuale, che – nel ripresentarsi per un secondo mandato – dovrà affrontare la concorrenza di altri cinque candidati per la fascia tricolore, per un totale di sedici liste in campo, sei in meno rispetto al 2018. Ne analizziamo i simboli seguendo, come sempre, l’ordine con il quale candidati e liste sono stati sorteggiati.


ALEXANDRE DEI

1) Patto civico 2023

Al primo posto troviamo il più giovane dei candidati, Alexandre Dei, classe 1996, che si presenta con il sostegno di una lista - il Patto Civico 2023 - già nota ai pisani, avendo partecipato alle ultime elezioni comunali quando totalizzò oltre il 4%. Anche il simbolo non si discosta molto da quello impiegato nel 2018: su sfondo fucsia, emerge la croce patente ritrinciata (elemento distintivo dello stemma cittadino) e, al centro racchiuso tra due elementi bianchi, il nome originario della lista, al quale si aggiunge l’anno in corso, come a voler ribadire un rinnovamento nella continuità. A differenza di cinque anni fa, comunque, non troviamo riferimenti diretti al nominativo del candidato sindaco.

FRANCESCO "CICCIO" AULETTA

2) Unione Popolare

Si presenta con lo stesso candidato a sindaco del 2018 e del 2013 la coalizione della sinistra radicale. Parliamo di Francesco "Ciccio" Auletta, che da dieci anni siede in consiglio comunale, attivo sul fronte delle battaglie sociali e ambientali e tra gli ispiratori della coalizione "Diritti in comune". La prima delle due liste che compongono questa compagine è Unione Popolare, l’aggregazione nata in occasione delle elezioni politiche del 2022, che - mantenendo esattamente lo stesso simbolo ormai noto (i colori della pace che si stagliano, sfumando, su uno sfondo viola anch'esso sfumato) - punta a confermare il risultato lusinghiero ottenuto in città lo scorso settembre: la lista raccolse il 3,2%, più del doppio della percentuale raggiunta a livello nazionale, segno di un radicamento territoriale non trascurabile.

3) Una città in Comune

L’altra lista in appoggio di Auletta è Una città in Comune, che non si definisce una lista civica bensì una "lista di cittadinanza". Ormai strutturatasi come una sorta di partito territoriale, essendo d’altronde una realtà politica cittadina – e non solo elettorale – attiva da oltre un decennio, Una città in comune mantiene il medesimo contrassegno presentato per le ultime due elezioni amministrative, con il Ponte di Mezzo quale elemento caratterizzante. Tuttavia, confrontando attentamente il simbolo odierno con quello del 2018, si notano un cambio di tonalità dal rosso all’amaranto e - in maniera inversa rispetto a quanto visto sopra con il Patto Civico - la scomparsa dell’anno delle elezioni. 
 

RITA MARIOTTI

4) Rita Mariotti sindaco

L’unica candidatura femminile è quella di Rita Mariotti, cardiologa e già consigliera comunale con il centrosinistra, oggi iscritta ad Azione. In suo sostegno c'è una sola lista, denominata proprio Rita Mariotti sindaco, che però racchiude diverse sigle di area liberal-riformista. Sebbene il contrassegno nella grafica sia marcatamente "calendiano" (in basso c'è anche il nome dell'ex ministro), trovano spazio al centro - oltre al simbolo di Azione – anche Italia viva, il Partito socialista italiano e Liberal Forum, un'associazione politica nata lo scorso dicembre. Nel semicerchio superiore del simbolo emerge chiaramente una silhouette bianca raffigurante alcuni tra i più noti monumenti della città e il nome della lista (con la carica "sindaco" proposta al maschile non marcato).
 

PAOLO MARTINELLI

5) Partito democratico

Il centrosinistra punta a riconquistare Pisa candidando a sindaco una figura di estrazione civica quale Paolo Martinelli, presidente delle Acli provinciali: una candidatura nata alla fine dello scorso anno e che segna certamente una discontinuità rispetto alla consolidata egemonia della nomenklatura di partito. Cinque le liste che sostengono la candidatura di Martinelli, a partire dal Partito democratico che si presenta con il suo contrassegno ufficiale, senza alterazioni territoriali o "nominative", a differenza della volta scorsa. Oltre a fare da traino alla coalizione, il Pd punta certamente a consolidare il primato in città, riconquistato alle scorse politiche dopo averlo inaspettatamente perso - a vantaggio della Lega - in occasione delle comunali del 2018.

6) Sinistra unita per Pisa

La seconda lista sorteggiata per la coalizione di Martinelli è Sinistra Unita per Pisa, il cui simbolo variegato, assai pieno e per certi versi ridondante (la parola "sinistra" compare per ben quattro volte) riproduce la pluralità di sigle che compongono quest’aggregazione rosso-verde. Il richiamo evidente è all'Alleanza Verdi e Sinistra (con Europa Verde e Sinistra italiana) che abbiamo trovato sulle schede alle ultime politiche, mentre nel taglio basso ritroviamo la Sinistra civica ecologista (con il cuore come elemento distintivo) che, nata nel segno di Elly Schlein alle regionali 2020 (dopo Emilia-Romagna coraggiosa), si è riprodotta con alterne fortune in consultazioni regionali e comunali. Infine, sulla parte alta, in un piccolo segmento trova spazio anche Possibile, nei suoi tratti e colori ormai noti.

7) Riformisti per Pisa

Definita alla stampa locale come "la componente liberal" della coalizione di centrosinistra, la lista Riformisti per Pisa torna in campo confidando in un risultato migliore di quello delle comunali precedenti, quando - complice anche la sconfitta della compagine - non riuscì a ottenere seggi in consiglio. Guidati nuovamente dallìex assessore Federico Eligi, i Riformisti per Pisa ripropongono il medesimo simbolo del 2018 e del 2013, con l’alternanza del bianco e del rosso e il riferimento - già visto e pronto a rispuntare in altri simboli – alla croce patente ritrinciata, che però questa volta occupa l’intero spazio del segmento inferiore, impressa su una bandiera leggermente mossa e non contenuta tutta in quel semicerchio. 

8) La città delle persone

Risalta senza dubbio il simbolo della lista civica La città delle persone, l'unico della coalizione nel quale appare il nome del candidato sindaco e che, come di norma, raggruppa figure che provengono dall'associazionismo, dal volontariato e dall'impegno civico. Come nella civica dell'aspirante sindaco del centrosinistra del 2018, il colore dominante è l’arancione, bilanciato dal bianco delle diciture e della linea curva in basso (che, a quanto si apprende, rappresenta in realtà un tratto del corso dell’Arno): ciò conferisce un equilibrio grafico-cromatico al logo, che si distingue per la sua essenzialità. 

9) MoVimento 5 Stelle

Quinta e ultima lista sorteggiata della coalizione è quella del MoVimento 5 Stelle, nella sua tradizionale configurazione e con la dicitura "2050" ormai divenuta parte integrante del simbolo. Inizialmente il Movimento 5 Stelle sembrava destinato a correre da solo, o comunque separato dal centrosinistra ufficiale. Dopo una lunga trattativa, tuttavia, il partito di Giuseppe Conte ha deciso di convergere sul nome di Martinelli, con l'obiettivo di apportare un contributo determinante, sebbene il 9,8% del 2018 appaia oggi piuttosto lontano. Tuttavia, un'eventuale vittoria della coalizione (con conseguente premio di maggioranza) cambierebbe nettamente la prospettiva.

EDOARDO POLACCO

10) Comitato Libertà Toscana

Ambisce alla poltrona di primo cittadino di Pisa anche l’avvocato Edoardo Polacco, ormai noto da qualche anno grazie alle ricorrenti apparizioni televisive e a una crescente popolarità social, raggiunta per via delle sue posizioni contro l'obbligo vaccinale, il Green Pass e in generale la legislazione anti-Covid-19 del periodo post-pandemico. A questa piattaforma si è legato per queste elezioni il già esistente Comitato Libertà Toscana, il cui simbolo - graficamente non proprio eccelso - gioca sui colori dello stemma cittadino, di cui riporta anche la croce patente, a cui si aggiungono tre bande bianche che sfumano verso sinistra (ricordando la bandiera granducale). E scorrendo la lista dei candidati per il consiglio, balza all’occhio l’attore Andrea Balestri, che da bambino interpretò Pinocchio nel celebre sceneggiato di Luigi Comencini con Nino Manfredi del 1972.

MICHELE CONTI

11) Fratelli d'Italia

Il sindaco uscente Michele Conti, nel 2018 eletto al ballottaggio con il 52% dei voti, punta alla conferma contando sul supporto di sei liste, tre civiche e tre di chiaro riferimento partitico. La prima sorteggiata è quella di Fratelli d’Italia, che certamente proverà a sfruttare l’onda positiva degli ultimi mesi, cercando così di imporsi come partito più votato non soltanto della coalizione, ma a livello cittadino. Non stupisce, pertanto, che il nome di Giorgia Meloni, all’interno del simbolo presentato per le comunali di Pisa, sia persino più grande rispetto a quello del candidato sindaco, comunque ben visibile al centro.

12) Pisa punto zero

A seguire ci imbattiamo una lista al suo debutto sulle schede, sebbene nata su iniziativa di un personaggio politico noto ai pisani, cioè Pierpaolo Magnani, attuale assessore alla cultura che infatti ricopre il ruolo di capolista. Si chiama Pisa punto zero e mira a prendere consensi trasversali, puntando soprattutto sull’innovazione tecnologica. Lo si intuisce anche dalle parole-chiave selezionate ("cultura", "giovani", "digitale") che trovano posto anche sul simbolo, in un ben riuscito gioco cromatico azzurro-verde-bianco che si riproduce anche nel richiamo "tecnologico" posto al centro del simbolo stesso (è riprodotto il logo dei collegamenti USB). Non manca, inoltre, il nome del candidato a sindaco, all’interno di una fascia grigia situata in basso.

13) Lega

Per la Lega sarà pressoché impossibile eguagliare il risultato (25% e 15 consiglieri eletti) ottenuto del 2018, trainato senza dubbio dalla popolarità di Matteo Salvini all’epoca; sicuramente però cercherà di contribuire in maniera significativa all’ambita riconferma del centrodestra alla guida del comune. Sul simbolo campeggia ancora la bandiera cittadina (già utilizzata nelle ultime due tornate), anche se in dimensioni assai ridotte, mentre scompare - come si è visto, per esempio, a Treviso - il nome del leader nazionale a favore di quello dell'attuale primo cittadino, il quale rimane formalmente iscritto alla Lega, pur essendosi ritagliato uno spazio di autonomia negli ultimi anni.
 

14) Forza Italia - Unione di centro - Partito liberale italiano

Al quarto posto fra le liste in appoggio a Conti troviamo Forza Italia, guidata come capolista dalla vicesindaca uscente Raffaella Bonsangue. Il simbolo, per quest'occasione, subisce qualche variazione per far spazio ai due loghi di altrettanti partiti minori (ma sempre di area del centrodestra) come l'Unione di centro e il Partito liberale italiano, che presentano alcuni dei loro candidati nella lista di Fi, ma anche al nome di Conti - ben visibile, in giallo su sfondo blu - e quello, quasi sempre immancabile, di Berlusconi. Una scelta che restringe in alto la storica bandierina disegnata da Cesare Priori. Raggiungere e superare il 3,6% del 2018, non sembra un obiettivo così fuori dalla portata, considerando pure l'apporto di Udc e Pli.

15) Sviluppo e Territorio - Pesciatini per Pisa

Un altro membro della giunta uscente che ha deciso di dar vita ad una propria lista è Paolo Pesciatini, attuale assessore alle attività produttive e al turismo. In questo caso, troviamo sul simbolo direttamente il nome del promotore della lista stessa, denominata Sviluppo e Territorio - Pesciatini per Pisa: il riferimento al capolista è di dimensioni ben maggiori rispetto al nome del candidato sindaco. Dal sito ufficiale della lista, si sottolinea che le linee poste in alto e che uniscono i vari punti bianchi rappresentano delle "connessioni e sinergie tra tutte le realtà del territorio", mentre i tratti azzurri nella parte inferiore del simbolo non sono altro che una riproduzione dell'Arno e dello sbocco sul mare, intesi come "base della nostra storia".

16) Michele Conti sindaco - Pisa al centro

Il simbolo che i pisani troveranno in fondo alla scheda è quello della lista Michele Conti sindaco - Pisa al centro, una realtà nata nel marzo 2022 e che si definisce come "associazione civica con vocazione amministrativa"; la denominazione, pertanto, non è da intendersi con riferimenti a una presunta collocazione politica centrista. Il simbolo, prevalentemente bicolore bianco-blu e spezzato da tratti color oro, è occupato perlopiù dal nome del candidato a caratteri cubitali – rendendo la lista, anche su un piano visivo, la più vicina a Conti fra le civiche – mentre il segmento in basso riproduce presumibilmente il loggiato della torre pendente. 

venerdì 25 maggio 2018

Pisa, simboli e curiosità sulla scheda

In qualche comune il 18 proiettiano non basta: qua e là, per la gioia dei drogati di politica, si vuole esagerare. A Pisa, per esempio, dopo il doppio mandato da sindaco di Marco Filippeschi (centrosinistra), a contendersi la guida del comune saranno dieci persone, sostenute - e questo è uno dei numeri più alti di questa tornata - da 22 liste. Ma il particolare che ha probabilmente stupito i più è la presenza di tante liste dichiaratamente di sinistra, diverse dal Pd: se ne possono contare addirittura 7 (non necessariamente "a sinistra del Pd", ma pur sempre distinte da questo).

Andrea Serfogli

1) In lista per Pisa con Paolo Ghezzi

Il sorteggio ha affidato il compito di aprire l'elenco dei candidati ad Andrea Serfogli, che si presenta in continuità con l'amministrazione precedente. La prima formazione che si troverà associata a lui sulla scheda sarà la civica In Lista per Pisa, che in un interessante monogramma rosso ha riassunto tutto il proprio nome. La lista era già presente cinque anni fa, sempre a sostegno del candidato espressione del Pd, ma questa volta è stato messo in grande evidenza il nome di Paolo Ghezzi, vicesindaco uscente e promotore di questa formazione. Non stupisce che, proprio in continuità con l'operato della giunta attiva negli ultimi dieci anni, il suo nome occupi quasi metà del cerchio; l'emblema, in ogni caso, sembra ben congegnato.

2) Con Danti per Pisa

L'apporto personale e diretto di determinati soggetti alla campagna del centrosinistra a Pisa sembra avere un ruolo davvero importante: lo si è visto con la prima lista estratta, se ne trova conferma con la seconda, Con Danti per Pisa, che addirittura riferisce il nome della formazione direttamente a quello del capolista, Dario Danti, già assessore a Pisa; nei mesi scorsi aveva chiesto di poter partecipare alle primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco, ma il Pd non ha accettato. Ora, sempre con lo spirito di rifondare il centrosinistra a livello locale (intenzione in linea con il colore arancione del fondo), Danti ha presentato questa lista, con il suo nome in primissimo piano, evidenziato come altre parole con delle "pennellate" bianche che risaltano sul fondo.

3) Partito democratico

Tra le liste a sostegno di Andrea Serfogli c'è ovviamente anche quella del Partito democratico, cui il candidato sindaco appartiene. E se nessun'altra delle liste in suo appoggio porta il nome dell'aspirante sindaco, almeno questa ha scelto di riportarlo: il logo del Pd disegnato da Nicola Storto è stato confinato nei tre quinti superiori del cerchio, mentre la restante parte inferiore è occupata da un segmento rosso con la dicitura "Serfogli Sindaco", con il cognome del candidato in enorme evidenza (anche grazie al contrasto bianco-rosso); colpisce, a titolo di curiosità, l'uso della font Helvetica Condensed, che è la stessa del simbolo di Forza Italia.

4) Riformisti per Pisa

Ultima lista della coalizione su cui può contare il candidato del centrosinistra pisano è Riformisti per Pisa, lista che era presente anche nel 2013, sempre nella stessa coalizione ed esattamente con lo stesso simbolo bicromatico, occupato per tre quinti dal nome rosso della formazione e, nel segmento inferiore, la tradizionale bandiera rossa con croce patente ritrinciata bianca, storicamente legata a Pisa. Oltre che per la continuità assoluta con il precedente turno elettorale, Riformisti per Pisa si distingue anche per essere l'unico emblema della coalizione che non ha inserito alcun nome al suo interno: in fondo, anche questo è un modo per farsi notare.


Francesco "Ciccio" Auletta

5) Pisa Possibile

Sono tre le liste a sostegno della candidatura di Francesco "Ciccio" Auletta, già aspirante sindaco cinque anni fa, allora sostenuto da due liste chiaramente collocate a sinistra, che hanno confermato - come si vedrà tra poco - il loro sostegno anche questa volta. La prima formazione a essere sorteggiata, nonché l'unica novità della coalizione, è Pisa Possibile: si tratta ovviamente di una lista espressione del partito fondato da Giuseppe Civati, che al suo nome ha aggiunto anche il riferimento alla città. Non passa inosservata, sul piano grafico, l'aggiunta della silhouette della Piazza dei Miracoli (con anche la Torre, in un colore più chiaro) all'interno del primo segmento bianco del logo di Possibile.


6) Una città in Comune

Seconda lista sorteggiata tra quelle che appoggiano il nuovo tentativo di Auletta è Una città in Comune, formazione già presente nel precedente turno elettorale, nata per rispondere al "lento, ma inesorabile abbandono delle politiche sociali, culturali e ambientali" imputato all'amministrazione precedente, nonché alla crisi in ambito lavorativo e alla riduzione dei servizi. Rispetto a cinque anni fa, è stata modificata (anzi, aggiornata) solo la scritta posta nella parte inferiore, che oggi riporta l'anno delle nuove elezioni. Segno distintivo grafico resta comunque il Ponte di Mezzo, minato e fatto saltare dai nazisti nel 1944, come segno della volontà di "unire quelle parti di città che oggi sono ancora divise".


7) Partito della Rifondazione comunista

Rispetto a cinque anni fa, è confermato il sostegno ad Auletta anche da Rifondazione comunista, che questa volta condivide con Possibile la scelta di presentare simboli di partito all'interno della coalizione. Quella di Pisa è tra le non molte occasioni di rivedere sulle schede il simbolo del Prc, ormai lontano da anni dalle competizioni nazionali (l'emblema è apparso l'ultima volta nel 2006, al di là del contrassegno della Lista anticapitalista alle europee 2009, modellato sulla base di quello di Rifondazione comunista) e presente solo in alcune realtà locali: graficamente nulla cambia, con l'emblema inserito nel cerchio rosso assieme alla dicitura "Sinistra europea".


Gabriele Amore

8) MoVimento 5 Stelle

Terzo candidato, secondo l'ordine stabilito dal sorteggio, è Gabriele Amore, sostenuto dal MoVimento 5 Stelle. I sostenitori di Beppe Grillo si erano già presentati a Pisa cinque anni fa e il loro risultato era stato ragguardevole: la loro candidata sindaca Valeria Antoni aveva superato il 10,5% e il M5S aveva ottenuto il 9,2%, eleggendo (compresa Antoni) tre consiglieri. Il MoVimento riparte da lì, presentando quest'anno quasi lo stesso contrassegno del 2013: nel frattempo è stato sostituito il sito disposto "a sorriso" nella parte inferiore (Ilblogdellestelle.it dalle elezioni politiche ha preso il posto di Movimento5stelle.it, che a sua volta aveva sostituito Beppegrillo.it), ma il resto è tutto uguale.


Simonetta Ghezzani

9) Sinistra italiana

Sulla scheda, la prima fila verticale di aspiranti alla guida di Pisa si chiude con Simonetta Ghezzani, che si presenta come candidata sindaca per Sinistra italiana. A Pisa, dunque, non si vede il simbolo di Liberi e Uguali (come lasciava suggerire la presentazione autonoma di una lista da parte di Possibile), mentre compare quello di Si (di cui Ghezzani è capogruppo uscente, dopo essere stata eletta con Sel allora a sostegno del centrosinistra) che in effetti si è visto poco in occasioni elettorali e, in ogni caso, era nato come emblema di un soggetto provvisorio: ecco dunque il cerchio rosso con la sigla della parola tracciata con tre linee (e la "I" resa a punto esclamativo) e il nome sottolineato.

Michele Conti

10) Lega

Dopo Simonetta Ghezzani, il sorteggio ha collocato sulla scheda la coalizione che sostiene Michele Conti, proposto dal centrodestra che questa volta si presenta sostanzialmente unito. Primo emblema estratto è quello della Lega, che come Lega Nord aveva già partecipato alle elezioni del 2013, all'interno della coalizione che sosteneva la candidatura di Franco Mugnai. Allora era andata maluccio (solo lo 0,35%), ma questa volta il risultato con tutta probabilità sarà diverso. Se gran parte dell'emblema è occupata ovviamente dal nuovo nome ridotto e da Alberto da Giussano, il cognome di Matteo Salvini (giallo) è compresso nel segmento inferiore blu e non manca la bandiera pisana, presente anche nel 2013.


11) Forza Italia

Non poteva mancare nella coalizione di centrodestra una lista di Forza Italia: si tratta di un ritorno, visto che naturalmente cinque anni fa era operante il Popolo della libertà, ma di costante rispetto ad allora c'è soprattutto - oltre al tricolore, rappresentato dalla bandierina forzista e non più dal semplice arcobalenino - il cognome di Silvio Berlusconi: allora sosteneva direttamente il candidato Mugnai, questa volta è in appoggio alla città. Nessuno degli emblemi della coalizione, infatti, contiene questa volta alcun riferimento al candidato sindaco; per il resto, l'emblema di Forza Italia è chiaramente derivato da quello presentato a gennaio al Viminale per le elezioni politiche.


12) Noi adesso Pis@ - Fratelli d'Italia

La terza lista della coalizione che appoggia Michele Conti è probabilmente quella che rappresenta meglio l'unità del centrodestra in questa tornata elettorale: essa, infatti, riunisce le grafiche di Noi adesso Pis@ e di Fratelli d'Italia che, cinque anni fa, non avevano sostenuto Franco Mugnai ma Diego Petrucci (che fu eletto, assieme ad altri due candidati di Noi adesso Pis@). Oggi i due gruppi si sono uniti per sostenere lo stesso candidato proposto da Forza Italia e Lega, ricomponendo lo schieramento di centrodestra. Da notare che lo schema grafico ricalca quello del simbolo elettorale nazionale di Fdi (con la parte superiore che da blu diventa rossa e, invece che il nome di Meloni, contiene il simbolo di Noi, che già si fa notare per la I conformata come la Torre di Pisa).


Antonio Veronese

13) Patto civico

Dopo il centrodestra il sorteggio ha collocato le due liste civiche a sostegno di Antonio Veronese, imprenditore nel settore turistico ben noto a Pisa (è cresciuto e si è formato lavorativamente lì, è stato presidente di Assoturismo e Confesercenti, nonché Comandante Generale del Gioco del Ponte). La prima lista è il Patto civico, che ha come colore dominante il fucsia: il nome della lista, peraltro, è più difficile da leggere, visto che è scritto in corpo molto piccolo ed è decisamente più evidente la dicitura "Antonio Veronese sindaco". Al di là dei due elementi bianchi (due strade?), si vede comunque bene la croce patente ritrinciata, come unico segno di riferimento territoriale.


14) Progetto Pisa

Appare maggiormente incentrata sulla città, pur senza perdere in alcun modo il suo formato civico, la seconda lista di Veronese, Progetto Pisa, che in effetti mette in primo piano proprio il nome della lista, col massimo rilievo dato al comune (cosa che probabilmente ha suggerito, essendoci già un riferimento forte al territorio, di rimpicciolire il segno locale della croce). I due emblemi appaiono evidentemente concepiti dallo stesso grafico e chiaramente "parenti" tra loro: lo spazio al di sotto della "strada" bianca in questo caso è stato ampliato, per poter contenere con un minimo di respiro la dicitura "Antonio Veronese sindaco", comunque ridotta di dimensioni rispetto alla scritta ancillare dell'altro simbolo.


Maria Chiara Zippel

15) La nostra Pisa

La coalizione più ampia, in questo turno elettorale, è quella che candida alla guida di Pisa Maria Chiara Zippel, avvocata e in passato presidente di Confimprese Pisa. Il sorteggio ha indicato come prima lista La nostra Pisa, che ha lo stesso nome dell'associazione che Zippel presiede da alcuni mesi per organizzare iniziative e raccogliere segnalazioni dai cittadini. Il colore dominante è il rosso pisano, c'è una dimensione cittadina suggerita dalla base del segmento azzurro superiore tagliata "a gonfalone", ma certamente emerge soprattutto la Torre di Pisa che sostituisce la "I" del cognome della candidata: in qualche modo, è proprio la Torre l'emblema dell'aspirante sindaca, ripetuto quasi in ogni lista.


16) Pisa libera e sicura 

Seconda lista sorteggiata a sostegno di Zippel è Pisa libera e sicura, tra le formazioni più determinate in appoggio alla candidata. Come appare chiaro dal nome, la lista punta soprattutto sul tema della sicurezza, tra i più frequentati in occasione delle elezioni (soprattutto amministrative). Qui la Torre (stavolta piena, senza archi, al di là delle colonne viste ai lati) è inserita in un contesto più ampio, quello degli altri monumenti di Campo dei Miracoli, con il Duomo (in posizione frontale) e il Battistero bene in vista, pronti a emergere dal fondo arancione. Da segnalare graficamente la congiunzione "e" del nome della lista in colore più chiaro, per essere percepita senza alterare il peso visivo della composizione del contrassegno.


17) Battiti per Pisa

Come terza lista per Zippel, il sorteggio ha indicato Battiti per Pisa, indicata dagli stessi promotori come composta da "persone non politiche, e non avvezze a tale 'arte', pisane e con una vasta e spiccata passione per Pisa": secondo loro, si è di fronte a una "vera e reale lista civica", per la quale "non esistono problemi che siano risolvibili con la destra o con la sinistra, ma con buonsenso". Eppure, a ben guardare e senza sapere nulla sui presentatori della formazione, la tentazione di collocare nel centrodestra quell'emblema sarebbe fortissima: "colpa" dell fondo blu che occupa gran parte dell'emblema e del tricolore collocato nella parte inferiore. Nulla, comunque, ruba spazio alla Torre e alla volontà di "battersi" per la città (o, forse, di farsi battere il cuore per questa).


18) Pisani per Pisa

La quarta formazione in appoggio a Zippel, secondo l'ordine determinato dal sorteggio, è Pisani per Pisa, che già nel nome contiene la sua ragion d'essere: persone della città che si impegnano per questa, senza legare il proprio nome ad alcun partito ma essendo dalla parte degli altri cittadini. Anche per questo, dietro la Torre (che funge da "I" per entrambe le parole del nome della lista) è stata posta in evidenza la croce pisana, rossa su fondo blu (con un contrasto cromatico che, pur non essendo troppo gradevole, rende comunque il disegno abbastanza visibile), come a voler radicare profondamente il progetto all'interno della città e degli elettori.


19) Combatti per Pisa

Ultima delle liste presentate per sostenere la candidatura di Zippel è Combatti per Pisa, il cui nome appare ancora più agguerrito e "armato" rispetto a quella di Battiti per Pisa. La croce rossa vista prima c'è ancora (a differenza della Torre, qui assente), ma è decisamente ridotta, questa volta è su fondo giallo e circondata da due fronde di alloro, quasi a voler segnalare un auspicio di vittoria della lista e della stessa coalizione. Da segnalare, come particolare significativo, due impronte animali nella parte inferiore del contrassegno, probabile riferimento all'ospedale veterinario che Zippel vorrebbe nascesse a Pisa, per renderla "città a misura di animale".


Paolo Casole

20) Partito comunista

Ottavo candidato estratto, collocato dopo la coalizione di Zippel, è Paolo Casole, presentato come aspirante sindaco dal Partito comunista. Questa, dunque, è una delle non molte, ma significative partecipazioni del partito guidato a livello nazionale da Marco Rizzo: questa è la seconda coppia di falce e martello, accanto a quella più consolidata di Rifondazione comunista (mentre non c'è il quasi omonimo Pci, erede politico dei Comunisti italiani che invece avevano partecipato alle elezioni cinque anni fa), dunque sarà interessante vedere quale percentuali di voti la lista riuscirà a raccogliere, in una fase di estrema frammentazione del panorama politico a sinistra, quale si sta manifestando a Pisa.


Veronica Marianelli

21) Partito socialista italiano

Esaurita la seconda fila verticale di candidati e liste, il sorteggio ha indicato come nona aspirante prima cittadina l'archeologa Veronica Marianelli, proposta come candidata sindaca dal Partito socialista italiano. Il Psi locale, dunque, ha scelto di non partecipare alla coalizione guidata dal Pd, volendo presentare "una proposta diversa dalla lista degli assessori di professione" e una candidatura per il comune in piena discontinuità con gli ultimi dieci anni di amministrazione locale. Si tratta di uno dei rari casi in cui il simbolo del Psi appare sulle schede e - situazione ancor meno diffusa - in appoggio a un proprio candidato: il dato del partito meriterà un'attenzione particolare.


Raffaele Latrofa

22) Pisa nel cuore

Ultima candidatura presente sulla scheda è quella di Raffaele Latrofa, ingegnere pisano, già top scorer della lista Noi adesso Pis@ nel 2013, poi fondatore del Nuovo centrodestra a livello locale e, al seguito di Gaetano Quagliariello, fondatore nazionale di IDeA. Pisa nel cuore è il nome dell'associazione che lo stesso Latrofa (persona orgogliosamente di centrodestra) ha costituito nel 2016 e che ora è stata schierata come lista. Dal punto di vista grafico, l'ambientazione pisana è stata assicurata dalla croce patente ritrinciata bianca su fondo rosso (scuro), parzialmente nascosta da una "pezza" blu nella quale è inserito il nome della lista (la scelta della font Twentieth Century voleva essere leggera ed elegante, ma avere alternato parole "stirate" e compresse non dà un risultato troppo felice).