Visualizzazione post con etichetta firenze. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta firenze. Mostra tutti i post

venerdì 7 giugno 2024

Firenze, simboli e curiosità sulla scheda

Con tutta probabilità l'appuntamento elettorale più atteso di queste elezioni amministrative dell'8 e del 9 giugno - contemporanee alle elezioni europee - si svolgerà a Firenze. Il più settentrionale tra i capoluoghi di regione coinvolti (non ci sono capoluoghi al voto nelle regioni del nord: solo vari capoluoghi di provincia) avrà gran parte dell'attenzione dei media nelle ore successive allo scrutinio per le elezioni europee, sia per l'interesse che suscitano le competizioni elettorali in Toscana almeno dal 2014 (anno in cui Filippo Nogarin divenne sindaco per il M5S, battendo il centrosinistra), verificando ogni volta i risultati delle forze politiche di (centro)sinistra in un territorio un tempo convintamente "rosso", sia per la notorietà (inter)nazionale dello sfidante scelto dal centrodestra, cioè l'ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt.
Saranno ben 10 le persone che si sfideranno nelle urne per conquistare i voti necessari per accedere alla carica di sindaco, succedendo a Dario Nardella; le liste presentate a loro sostegno sono esattamente il doppio, dunque 20. Si tratta dello stesso numero delle formazioni finite sulla scheda cinque anni fa, quando però c'era una candidatura in meno.
 
* * *

Francesco Zini

1) Firenze cambia - Insieme

Il sorteggio ha posto in apertura delle schede la candidatura di Francesco Zini, professore associato di filosofia del diritto all'università di Siena, già promotore di due scuole di formazione politica nel capoluogo toscano. Si presenta con l'intento di proporre una "nuova narrazione", sostenuto dall'unica sua lista Firenze cambia. La formazione si pone innanzitutto come civica, nonché molto centrata sulla figura del candidato sindaco (il cui cognome - in grande evidenza - è scritto in bordeaux, stesso colore di buona parte del cerchio), ma nel contrassegno trova posto anche il simbolo (con la catena blu e rossa) del partito di area cristiana e centrista Insieme, coordinato da Eleonora Mosti.   
 

Eike Dieter Schmidt

2) Forza Italia

Seconda candidatura estratta è quella di Eike Dieter Schmidt, per otto anni direttore delle Gallerie degli Uffizi. Lo sostengono quattro liste, tre delle quali sono espressione diretta dei partiti del centrodestra. La prima, in ordine di sorteggio, è quella di Forza Italia, anche se di fatto si configura come la lista politica più moderata della coalizione. Il segmento blu ricavato sotto al cognome di Silvio Berlusconi (ridotto al pari della bandierina, mentre il riferimento al Ppe è rimasto pressoché identico), oltre a contenere la dicitura "Schmidt sindaco", ospita anche le miniature (davvero molto piccole e di difficile lettura sulla scheda) dei simboli di Noi moderati e del Partito liberale italiano. 

3) Fratelli d'Italia

La seconda lista della coalizione che sostiene Schmidt è la sola a non contenere un riferimento al candidato sindaco: si tratta della lista di Fratelli d'Italia. Il simbolo è lo stesso già visto in gran parte delle competizioni elettorali nei capoluoghi di regione (e inaugurato in occasione delle regionali sarde): al centro e in grande evidenza ora c'è il riferimento alla leader del partito e presidente del Consiglio Giorgia Meloni (è dunque il suo l'unico nome di persona contenuto nel contrassegno); in alto si trova (un po' ridotto rispetto al passato) il nome del partito, mentre in basso c'è la fiamma tricolore (leggermente ingrandita). 
 

4) Lista civica Eike Schmidt sindaco

La terza lista della coalizione di centrodestra è l'unica dichiaratamente non politica: è la Lista civica Eike Schmidt sindaco. Il contrassegno probabilmente è il più vuoto - e non senza una certa eleganza - di tutta la scheda, senza alcuna paura dello sfondo bianco. Gli elementi principali sono due: la raffigurazione del giglio che richiama lo stemma cittadino (salvo errore è l'unica immagine del fiore più legato a Firenze a finire sulle schede quest'anno) e il nome proprio del candidato sindaco, di colore viola - anch'esso storicamente legato alla città e usato, come si vedrà, pure da altre liste - e in maggior evidenza rispetto al cognome (sia per la sua brevità, sia per la sua capacità di rimanere impresso).
 

5) Lega

Ultima lista della coalizione che ha proposto la candidatura di Schmidt è quella della Lega, che nel 2019 era risultata la formazione più votata del centrodestra (con un 14,44% che risalta ancora di più se messo a confronto con lo 0,87% ottenuto solo cinque anni prima). La struttura del contrassegno è la stessa in uso dal 2018 e votata dai fiorentini cinque anni fa; al posto della dicitura "Salvini premier", però, si legge "Schmidt sindaco": posto che il cognome dell'ex direttore degli Uffizi (e attuale direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli) spicca più che negli altri emblemi, sembra di poter trovare la conferma che in un numero crescente di casi il riferimento a Salvini non pare più vissuto come imprescindibile per convincere l'elettorato.
 

Francesca Marrazza

6) RiBella Firenze

Terza candidatura estratta è quella di Francesca Marrazza, paleoantropologa, in lista con Fratelli d'Italia nel 2019 e ora candidata autonoma, sostenuta dall'unica lista RiBella Firenze (con il nome che suggerisce sia la ribellione sia il ritorno alla bellezza e alla vivibilità). Impegnata in passato con il comitato Vitabilità e nelle battaglie per evitare un centro commerciale vicino allo stadio e la tramvia, il suo percorso è riassunto nella dicitura "Dai comitati per una città vivibile". La scritta si legge sulla grafica viola (ovviamente), che raffigura le sagome ben riconoscibili di Palazzo Vecchio, della Loggia della Signoria e di Santa Maria del Fiore; la chioma dell'albero collocato al centro ha la sagoma del territorio comunale di Firenze diviso nelle cinque circoscrizioni.
 

Stefania Saccardi

7) Al centro con Saccardi

Dopo Marrazza, il sorteggio ha collocato un'altra candidatura sostenuta da una sola lista: quella di Stefania Saccardi. Avvocata con varie esperienze di amministratrice a livello locale, è stata vicepresidente della regione Toscana per il Pd; è ancora in consiglio regionale, ma nel 2020 è stata eletta con Italia viva. Il partito dell'ex sindaco di Firenze Matteo Renzi è tra le forze politiche che concorrono alla lista Al centro con Saccardi: le altre sono Partito socialista italiano e Libdem europei (il leader, Andrea Marcucci, è comunque toscano). Si tratta di metà della squadra che ha promosso la lista Stati Uniti d'Europa per le europee; la grafica si ispira in parte a quella (il nome in due rettangoli inclinati, non a fumetto però) ma se ne distacca perché le adesioni sono diverse. Nella parte superiore del simbolo, azzurra sfumata, si riconosce la silhouette di vari monumenti fiorentini, a partire da quelli citati nel simbolo precedente.
 

Dmitrij Gabriellovic Palagi

8) Sinistra progetto Comune

Può contare sul sostegno di due liste Dmitrij Palagi, dottore di ricerca in storia medievale, docente precario, consigliere uscente eletto nel 2019 nella lista Firenze città aperta (decisamente legata alla sinistra). Ed è proprio riferita a quel mondo politico la prima delle due formazioni, denominata Sinistra progetto Comune, che unisce nello stesso progetto elettorale Possibile, Potere al popolo! e il Partito della Rifondazione comunista (in lista c'è anche la ex candidata sindaca del 2019, Antonella Bundu). Le miniature dei simboli dei tre partiti sono collocate nella parte inferiore del cerchio, mentre in quella superiore (tinta di rosso-viola a sfumatura radiale) trova posto il nome del progetto con una stella realizzata in modo decisamente caratteristico.
 

9) Firenze ambientalista e solidale

La seconda lista della mini-coalizione che appoggia la corsa di Palagi è Firenze ambientalista e solidale; il nome richiama il Piemonte ambientalista e solidale, ma qui non c'entra nulla Democrazia solidale. La lista mette insieme varie esperienze, di società civile, di sensibilità ecologiste e di attenzione alle persone. Il concetto è espresso graficamente grazie alla struttura "a puzzle", con quattro tessere di colori diversi (uno, per niente a caso, è viola), racchiusa dalla corona bianca che contiene, oltre al nome della lista, anche il titolo-progetto ambizioso "Città di pace".
 

Sara Funaro

10) Alleanza Verdi e Sinistra

La coalizione più nutrita di questo turno elettorale fiorentino è quella di un centrosinistra piuttosto ampio (ma se non è il caso di utilizzare l'etichetta di "campo largo") che ha scelto di sostenere Sara Funaro, assessora uscente con deleghe all'educazione, al welfare e all'educazione (e nipote dell'ex sindaco Piero Bargellini). La appoggiano sette liste, la prima delle quali è Alleanza Verdi e Sinistra. Il contrassegno base è quello visto alle politiche e alle europee, ma gli spazi di Europa Verde e Sinistra italiana sono in parte ridotti per fare posto nella parte inferiore del cerchio a Ecolò, associazione politica nata a Firenze nel 2020, ispirata ai valori dell’ecologia, della solidarietà e della valorizzazione delle diversità, che si distingue con un'ape su un fiore giallo su fondo verde e con il nome scritto in corsivo.
 

11) Azione - Siamo Europei

Si è parlato prima di centrosinistra ampio e l'aggettivo usato si può comprendere già guardando alla presenza della lista di Azione - Siamo Europei, la cui alleanza con il Pd è in generale tutt'altro che scontata. Il contrassegno somiglia a quello depositato al Viminale per le elezioni europee, ma nella parte inferiore sono inserite solo due miniature di simboli di partito: quelle del Partito repubblicano italiano e di Democrazia liberale (che dunque si trova a sostenere una candidata di centrosinistra, mentre tendenzialmente si colloca su posizioni centriste o di centrodestra).
 

12) Sara Funaro Sindaca

La terza lista della coalizione di centrosinistra è quella più vicina in assoluto alla candidata, Sara Funaro Sindaca. L'ingrediente principale è proprio il cognome dell'aspirante prima cittadina (e la parola "sindaca" volta correttamente al femminile è tutto meno che casuale). Il nome della lista emerge con evidenza sul cerchio rosso interno (e tangente alla circonferenza che delimita il contrassegno); completano l'area restante del cerchio grande quattro elementi curvilinei di colori diversi (arancione, verde, azzurro scuro e viola), quasi a voler indicare la convivenza di sensibilità diverse nella stessa lista e nello stesso progetto politico.
 

13) +Europa Firenze

Si diceva prima che la lista Al centro con Saccardi non può considerarsi come declinazione locale di Stati Uniti d'Europa, innanzitutto perché il partito che ha promosso quella "lista di scopo", cioè +Europa, a Firenze sostiene Funaro e non Saccardi. Il simbolo utilizzato per la lista è quello impiegato alle elezioni politiche del 2022 (struttura quasi a taijitu, il logo multicolore in alto su fondo bianco, scritta blu in basso su segmento giallo con una sorta di "unghietta" più scura in alto a sinistra); al posto della citazione di Emma Bonino, però, c'è il riferimento al comune chiamato al voto.
 

14) Centro

La quinta lista ha una grafica che non passa inosservata. Si tratta della lista presentata dal movimento Centro, "fondato - si legge sul sito - nel 2021 da Fabrizio Manfredini, direttore generale dell’emittente televisiva Italia7, insieme a un gruppo di imprenditori, professionisti, artisti, cittadini, di cui presidente è l’avvocato Francesco Samà". Se il nome della lista è scritto con un carattere bastoni sottile, a tratti morbido e a tratti spigoloso, emerge soprattutto l'immagine di un "occhio" che ricorda soprattutto l'obiettivo di una telecamera.
 

15) Anima Firenze 2030

Tra le liste a sostegno di Funaro c'è anche Anima Firenze 2030: la civica è emanazione dell'omonima associazione no-profit fiorentina "che si distingue per il suo approccio trasversale e inclusivo, mirato a superare le tradizionali divisioni politiche", il riferimento al 2030 rimanda agli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Onu. A guidare la formazione è l'imprenditore Giovanni Fittante (patron di Villa Vittoria e già consigliere comunale), che in un primo tempo si era proposto come possibile candidato sindaco. Nel simbolo, oltre al nome scritto a caratteri grandi, al centro spicca il logo dell'associazione, che unisce due figure umane stilizzate (quasi unite in un abbraccio) e un ramo con fogliolina, come richiamo alla sostenibilità.
 

16) Partito democratico

Ultima delle sette liste presentate in appoggio alla candidatura di Funaro è quella espressione del Partito democratico, che nel 2019 aveva ottenuto il primato indiscusso tra le liste con ben il 41,23% dei consensi (ma cinque anni prima la percentuale era stata più alta di 6 punti). Se nelle prime due elezioni cui il Pd ha partecipato era stato utilizzato il simbolo ufficiale "pulito", senza altre indicazioni, già nel 2019 era stato inserito il riferimento a Dario Nardella; questa volta è stato fatto altrettanto con Funaro (e anche qui si usa il femminile espresso "sindaca"), ma il colore di fondo del segmento non è più il blu, ma il verde.
 

Alessandro De Giuli

17) Firenze rinasce

Esaurita la coalizione in appoggio a Funaro, il sorteggio ha collocato nelle ultime quattro posizioni altrettante candidature sostenute da un'unica lista. La prima è quella di Alessandro De Giuli, già noto come promotore del Comitato No Green Pass e ora proponente di un'altra idea e visione del capoluogo toscano (senza cementificazione e con riconversione economica che non punti solo sul turismo): anche per questo la sua lista si chiama Firenze rinasce. Nel simbolo il concetto è reso dando più peso alla seconda parola del nome, in viola come la silhouette dei monumenti principali del centro, e ponendo dietro a quelle sagome un sole stilizzato e raggiante che sorge (quello del partito Insieme liberi).
 

Cecilia Del Re

18) Firenze democratica 

Alla canddiatura di De Giuli segue quella di Cecilia Del Re, assessora con Nardella fino allo scorso anno (e alle polemiche legate al possibile passaggio della tramvia da piazza Duomo). Il progetto civico con cui Del Re intende presentarsi per amministrare il comune si chiama Firenze democratica (vista l'adesione al Pd fin dalla sua nascita). Su fondo giallo, il nome viola estende la sua ombra (niente ombra invece per il riferimento alla candidata, collocato in basso e sempre viola). Sopra la "i" di "Firenze", fa le veci di un teorico puntino un "fiore" a quattro petali.

Andrea Asciuti

19) Firenze vera

Gli ultimi due candidati sindaci sono entrambi consiglieri comunali uscenti. Il penultimo, Andrea Asciuti, era stato eletto nel 2019 con la Lega, per poi passare nel 2021 al gruppo misto (per un periodo ha aderito anche a Italexit). Ora si presenta come primo cittadino con la lista Firenze vera (e il corsivo che connota l'ultima parola mette una certa enfasi, come a negare che quella attuale e quella proposta dai concorrenti la sia). Se il nome è distribuito in due segmenti circolari rossi, collocati in alto e in basso, nella fascia bianca centrale del cerchio stanno le miniature dei simboli di Indipendenza! e del Popolo della famiglia: per tutte e due le forze politiche si tratta dell'unica partecipazione a queste elezioni amministrative in un capoluogo di regione.
 

Lorenzo Masi

20) MoVimento 5 Stelle

Ultimo candidato in questa tornata elettorale fiorentina è Lorenzo Masi, attuale vicecapogruppo in consiglio del MoVimento 5 Stelle. La sua candidatura, ovviamente, è con il M5S, che a Firenze - città nel cui ateneo è tuttora incardinato come professore ordinario il presidente del MoVimento, Giuseppe Conte - non ha concluso alcuna alleanza con il Pd e non ha dunque creato alcun "campo largo". Pure in questo caso il simbolo schierato è l'ultima versione del fregio ufficiale, contenuto nello statuto e recante - al di sotto della parte centrale della grafica storica - il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica.

giovedì 23 maggio 2019

Firenze, simboli e curiosità sulla scheda (di Antonio Folchetti)

Non poteva mancare, nel viaggio de I simboli della discordia, la più popolosa tra le città chiamate a rinnovare il 26 maggio la propria amministrazione comunale. Parliamo di Firenze, che - forse in virtù dei retaggi rinascimentali - ancora garantisce una discreta produzione simbolica, per la gioia di chi segue questo blog. Sul piano quantitativo, il numero delle liste è leggermente diminuito rispetto alle comunali del 2014, da 23 a 20, spalmate su un totale di 9 candidati sindaci (erano 10 nel 2014). Andiamo a conoscere meglio i loghi che in queste settimane tappezzano le strade fiorentine, procedendo sempre rigorosamente in ordine di sorteggio.

Fabrizio Valleri

1) Libera Firenze 

Al primo posto la lista Libera Firenze, che candida a sindaco Fabrizio Valleri, consigliere del quartiere 1 (giova ricordare che Firenze è suddivisa in cinque quartieri – corrispondenti alle circoscrizioni o ai municipi romani – che a loro volta eleggono un consiglio e un presidente), e nasce dall'incontro di varie realtà civiche, che avevano in parte sostenuto nel 2014 la candidatura dell'indipendente Cristina Scaletti. Il simbolo vede alternarsi bande bianche e rosse (i colori ufficiali dello stemma cittadino), con in basso una silhouette che riproduce uno scorcio panoramico del centro città, in cui si distinguono chiaramente Palazzo Vecchio e il Duomo. Completa il tutto il nome della lista colorato in viola, con una legittima strizzatina d’occhio ai tifosi calcistici, sperando in prestazioni migliori di quelle che la Fiorentina ha riservato quest’anno.

Ubaldo Bocci

2) Forza Italia

Subito dopo la lista di Valleri, troviamo la coalizione di centrodestra, che - dopo lunghe trattative e più di qualche scontro interno sul nome del candidato - ha trovato la quadra intorno al nome di Ubaldo Bocci, manager e imprenditore al suo debutto in politica, sostenuto da cinque liste. La prima che compare sulla scheda è Forza Italia, che ancora una volta ripete lo schema del "Berlusconi per" seguito dal nome del candidato sindaco (stavolta scritto in Arial Black come "per"). In quel di Firenze, i forzisti hanno sempre ottenuto risultati ben al di sotto della media nazionale (e regionale): dal 9,8% delle comunali 2014 all'8% delle politiche 2018. C'è da giurare che sperino che questo appuntamento possa invertire il trend negativo, Salvini permettendo.

3) Popolari & liberali

Ed ecco il primo simbolo che cattura l’attenzione dei #drogatidipolitica. È quello della lista Popolari & Liberali, un progetto civico-politico che coinvolge tre realtà, i cui loghi sono riprodotti in versione "pulce" nel contrassegno della lista: ritroviamo il Partito liberale italiano (che di tanto in tanto rispunta in occasione di appuntamenti elettorali locali) e l'Unione di centro (nella versione nazionale Udc-Italia con lo scudo crociato, utilizzata dal 2012), ai quali si aggiunge l’associazione Attiva Firenze. Il simbolo della lista non nasconde una certa somiglianza - sia nella struttura, giusto a colori invertiti, che nelle scelte cromatiche - proprio con quello di Attiva Firenze: unire le forze servirà ad agguantare l'ambìto seggio?

4) Fratelli d'Italia - Firenze in Movimento

Anche l’emblema di Fratelli d'Italia si presenta a Firenze in una veste rinnovata. In alto campeggia sempre il nome di Giorgia Meloni, mentre in basso il logo con il nome del partito e la fiamma tricolore si spostano a sinistra (solo metaforicamente, sia chiaro) per lasciare spazio a un altro simbolo più piccolo, quello di Firenze in Movimento, in cui troneggia un leone intento a custodire il giglio, con la facciata principale del Palazzo della Signoria sulla sfondo. In realtà, l’accordo tra i due soggetti politici è frutto di un’intesa nata in consiglio comunale: Firenze in Movimento (e qualcosa di simile, anche nella struttura del simbolo, lo si è visto anche a Livorno), infatti, nasce per volontà di Arianna Xekalos, giovane consigliera eletta con il M5S e poi transitata tra i banchi del centrodestra. Una spolverata di civismo per aumentare i consensi e tentare il sorpasso su Forza Italia.

5) Lega

Potrà destare sorpresa il fatto che il simbolo presentato dalla Lega per le elezioni comunali a Firenze sia esattamente identico a quello per le europee. Eppure, c'è da giurarlo, non si tratta di una scelta casuale. Non è un mistero che Matteo Salvini consideri quella fiorentina una sfida di estrema importanza, anche e soprattutto in vista delle regionali 2020, quando tenterà l’impresa di prendersi l’intera regione (e questa volta, da quel che dicono gli esperti, il traguardo potrebbe non essere così lontano). Così, sfumata l’indicazione del candidato a sindaco (il leader leghista aveva puntato sulla costituzionalista Ginevra Cerrina Feroni), è presto tracciata la nuova rotta: nessun riferimento alla città, né alla Toscana, tantomeno al candidato sindaco. E poiché all'aumentare delle dimensioni di una città aumenta la plausibilità di una lettura politica del voto amministrativo, "Salvini premier" anche alle comunali può essere un modo per dire di volerci mettere la faccia. 

6) Lista civica Firenze - Bocci sindaco

Ultimo dei cinque simboli della coalizione di centrodestra è la Lista civica Firenze - Bocci sindaco. Composta da imprenditori, professionisti, rappresentanti delle associazioni, si tratta senza dubbio della lista meno "partitica" della coalizione (sebbene ospiti al proprio interno alcuni esponenti del Popolo della Famiglia): in quanto tale, punta ad allargare il bacino del centrodestra, tradizionalmente molto ridotto in città. Il simbolo si presenta secondo caratteri di sostanziale immediatezza: scritte in bianco, salvo il nome del candidato sindaco (in rosso), su uno sfondo tra l’indaco e il viola; poco efficace la presenza di un ampio giglio, che viene quasi del tutto oscurato dalle diciture sparse. 

Gabriele Giacomelli

7) Partito comunista

Pur non mancando - come si vedrà - un'ampia offerta politica a sinistra, gli unici a poter vantare la falce e martello sul simbolo sono gli esponenti del Partito comunista di Marco Rizzo, che a Firenze propongono come primo cittadino uno studente universitario, classe '95: Gabriele Giacomelli. Il contrassegno presentato è il classico "quadrato" ormai attivo da anni, quindi leggermente differente da quello che gli elettori troveranno sulla scheda per le europee, in cui appaiono le affiliazioni ai gruppi europei, che sono state essenziali per poter presentare le liste senza raccogliere le firme. Si sa, da queste parti una falce e martello (chiunque ne sia l’ispiratore) conta ancora qualcosa, o comunque più che altrove: ma per poter entrare in consiglio comunale serve il 3%, e la sfida sarà molto ardua.

Roberto De Blasi

8) MoVimento 5 Stelle

C’è poi il MoVimento 5 Stelle, che anche in questo caso conferma il simbolo standard, senza modifiche di alcun genere rispetto a quello impiegato alle europee e inaugurato l'anno scorso. Candidato sindaco è l'architetto Roberto De Blasi, iscritto da anni al MoVimento ma finora privo di esperienza amministrativa; non sfugge invece il nome del capolista, Ubaldo Nannucci, già procuratore capo a Firenze ed ex presidente cittadino dell'Anpi. Nel fortino renziano per eccellenza, il M5S proverà a ritagliarsi un suo spazio, guardando - più che al 9,5% di cinque anni fa - al 19% delle politiche dello scorso anno. E ora che anche il fu non-partito è nel pieno del processo di istituzionalizzazione, sarà interessante vedere quanto avrà pesato in termini di preferenze la fuoriuscita della già citata Xekalos, che rappresentava un terzo del gruppo consiliare.

Mustafa Watte

9) Firenze punto e a capo

Corre in solitaria anche la lista Firenze punto e a capo, civica (ma di area centrosinistra) che candida a sindaco il farmacista di origini siriane Mustafa Watte. Ma il deus ex machina è Graziano Cioni, che per trent'anni ha ricoperto svariate volte l’incarico di assessore comunale, suscitando spesso polemiche per le dure misure adottate in materia di sicurezza e decoro urbano (tra i promotori c'è anche il giornalista Nicola Cariglia, già vicesindaco di Firenze). Nel simbolo della civica in questione, oltre alla sempre attraente immagine di Palazzo Vecchio, il “Punto e a capo” si regge su due linee rette, la seconda delle quali assume la forma di una freccia che va verso destra: non sarà mica un messaggio subliminale? Certo, è innegabile che Watte abbia un recente trascorso politico tra i Fratelli d’Italia. Diceva qualcuno che a pensar male si fa peccato: come continua la frase, è noto…

Dario Nardella

10) Firenze + verde

Sei sono le liste che supportano il sindaco uscente Dario Nardella, trionfalmente eletto al primo turno nel 2014 con quasi il 60% dei voti. La prima prende il nome di Firenze + verde, ed è, come facilmente immaginabile, una civica di orientamento ecologista. Si segnala in particolare la posizione favorevole (in netta minoranza dunque tra le realtà ambientaliste) rispetto a un tema che è stato oggetto di feroce contrapposizione negli ultimi anni: l'ampliamento dell'aeroporto di Peretola. Il simbolo, oltre al nome della lista (un po' nero e un po' verde, vedi il caso...), contiene una riproduzione stilizzata della cupola di Brunelleschi, percorsa da una serie di sfumature (ovviamente) verdi. 

11) Sinistra Civica

Un simbolo a dir poco essenziale per Sinistra Civica, la seconda lista della coalizione pro-Nardella: semplicemente il nome della lista, in bianco, su uno sfondo rosso. Parliamo di un'aggregazione che raccoglie varie personalità slegate dai partiti (tra i capilista troviamo l’autrice Angela Staude, moglie di Tiziano Terzani, ma anche il politologo Massimo Morisi) e si pone lo scopo di spostare a sinistra l'asse della coalizione. Ma guai a parlare di lista civetta. I promotori lo precisano a chiare lettere sul sito ufficiale, ribadendo al contempo tutta la distanza da quel "moderatismo conservativo che è una delle espressioni tipiche del renzismo" su cui è stata "spesso improntata l’azione amministrativa" di Nardella.

12) Partito democratico

Proseguendo in ordine di estrazione, ecco il Partito democratico che nel 2014, contestualmente all'exploit delle europee, aveva polverizzato ogni record superando il 47%: mai, nella storia delle elezioni comunali di Firenze, un singolo partito aveva raggiunto una percentuale simile. Oggi gli obiettivi sono realisticamente ridimensionati: riconfermarsi prima forza in città (meglio ancora se con ampio margine rispetto al secondo partito, probabilmente la Lega) e trainare la riconferma di Nardella, se possibile già al primo turno. Il simbolo non subisce significative variazioni rispetto alla comune fattispecie riadattata per le comunali: è aggiunto in basso il segmento con "Nardella sindaco", in bianco su uno sfondo dal viola "incerto" (perché potrebbe essere anche simile al blu di Siamo europei). 

13) Avanti Firenze

Un viola di ispirazione apertamente calcistica è invece quello che domina l'emblema di Avanti Firenze, una lista che appare civica, ma che è contraddistinta da una chiara matrice politica: tra i fautori di Avanti Firenze, troviamo Gabriele Toccafondi (ex Forza Italia, poi Civica Popolare, eletto nel collegio maggioritario lo scorso anno) e Riccardo Nencini, storico leader socialista, ex viceministro del governo Renzi, oltre ad altri esponenti di area centrista. Tutti loro hanno trovato una sintesi nella dicitura bianca "Moderati e riformisti" che appare sul simbolo, anche se con un corpo piccolo; l'emblema si tinge anche di giallo (nel bordo del cerchio, nella parola "Avanti" e nei tre triangoli ruotati a 90° verso destra, come una sorta di pulsante di "avanti velocissimo") e vede sullo sfondo la presenza del giglio, molto sfumato (forse troppo, per essere stampato bene).

14) +Europa

Sarà della partita anche +Europa, che difficilmente scende in campo con proprie liste per consultazioni elettorali amministrative. Il simbolo differisce in parte da quello che sarà sulla scheda per il Parlamento europeo: in basso ci sono le bandiere dell’Italia e dell'Ue ondulate dal vento, mentre mancano ovviamente i loghi di Italia in comune e del Partito democratico europeo. L’unico precedente sul quale +Europa può basarsi è il 6% ottenuto in città il 4 marzo 2018: un dato incoraggiante, sebbene le elezioni comunali siano tutta un'altra storia. Sicuramente, più che le preferenze, si evocherà il voto di opinione, confidando nella risposta positiva che questo storicamente riscontra nei grandi contesti urbani, ma anche in un possibile effetto-trascinamento grazie alla concomitanza con le elezioni europee.

15) Lista Nardella sindaco

L’ultima delle sei liste del centrosinistra è la Lista Nardella sindaco: la civica ufficiale, comprendente personalità del volontariato, dell’associazionismo, delle professioni; anche qui si punta sui giovani, infatti la capolista ha appena 23 anni. Nel contrassegno trovano posto soltanto due colori (il bianco e l’amaranto) e di nuovo il giglio, che stavolta però è ben visibile e domina incontrastato, pur se oscurato alla base per fare spazio al nome della lista. La sua corrispettiva del 2014 (completamente differente sul piano grafico, con un disegno del Ponte Vecchio e dell’Arno) sfiorò il 9% e portò a Palazzo Vecchio ben tre consiglieri: la formazione civica gigliata saprà fare di meglio?

Antonella Bundu

16) Sinistra italiana

Passiamo ora alla coalizione che appoggia Antonella Bundu, storica attivista, fiorentina di madre sierraleonese e unica donna tra le persone che ora aspirano alla guida del comune. La prima lista è Sinistra italiana, che torna sulle schede con il suo contrassegno ufficiale, quello delle linee atte a formare l’acronimo “SI”, che effettivamente non ha mai convinto (e che, anzi, suscitò non poca ilarità, come ricorderanno gli affezionati lettori). Non è possibile stabilire confronti diretti con il passato: di certo l'obiettivo minimo è raccogliere un seggio e non allontanarsi troppo dal 4,2% di Sel del 2014, quando la sinistra radicale, presentandosi sempre in una coalizione di tre liste, portò in Consiglio comunale tre rappresentanti. 

17) Potere al popolo!

Conta di riportare una buona performance anche Potere al Popolo!, che proprio a Firenze nel marzo 2018 ha ottenuto uno dei suoi migliori risultati tra le città capoluogo (oltre il 3%), radicandosi nei mesi successivi e sposando in pieno il progetto di Bundu. D’altra parte, prendere parte alle elezioni di Firenze (lo abbiamo detto all'inizio, il comune più importante tra quelli al voto) va vista anche come un'occasione importante di visibilità, un modo per avvertire tutti che PaP ancora c’è, malgrado non sia in corsa per le europee. Anche perché spesso, a sinistra, un nuovo simbolo dura il tempo di una sola campagna elettorale: se questo fa gioire i divoratori compulsivi di simboli, di certo non rallegra gli elettori, compresi quelli più assidui. 

18) Firenze città aperta

Il terzo simbolo della coalizione di sinistra radicale è il più civico. O forse, sarebbe più corretto dire il meno partitico. Perché, come avranno subito notato gli esperti, ricorda molto il logo depositato per le europee da La Sinistra: in effetti la somiglianza è evidente e certamente voluta. Tuttavia, mentre nel semicerchio superiore troviamo la dicitura Firenze città aperta, che è il nome della lista, in quello inferiore - oltre ad "Antonella Bundu sindaca" (declinata al femminile) - c’è anche la stella della Sinistra europea, stavolta non accoppiata al logo e alla sigla del Gue/Ngl, il gruppo della sinistra all'Europarlamento. Firenze città aperta (appoggiata anche da Rifondazione Comunista, Possibile, Diem25 e Mdp) punta a dare lo slancio che manca alla coalizione per arrivare alla tanto sognata doppia cifra.

Saverio Di Giulio

19) CasaPound Italia

Prima volta alle comunali fiorentine anche per CasaPound, che presenta il logo classico, senza aggiunte né modifiche, al fine di rendere sempre ben riconoscibile il proprio marchio. Il candidato a sindaco è Saverio Di Giulio, che era già stato candidato alla Camera nel collegio maggioritario 01 (ricordiamo che parte della città fa collegio con Scandicci e altri tre comuni dell’hinterland) riportando lo 0,7%. Anche a Firenze, la presenza di CasaPound ha scatenato non poche proteste da parte di altri candidati (Watte, Bundu ma anche lo stesso Nardella), i quali in diverse occasioni hanno disertato i confronti pubblici proprio a causa della presenza anche di Di Giulio.

Andrés Lasso

20) Federazione dei Verdi

Il sorteggio ha riservato l’ultima posizione ai Verdi, che tornano al vecchio sole che ride (il simbolo è identico a quello che appariva nella seconda metà degli anni ’90). Non avendo raggiunto un accordo con Nardella, i Verdi hanno deciso di correre in autonomia, candidando a sindaco Andrés Lasso, biologo di origini panamensi, che conferisce ulteriore eterogeneità a questa competizione. Da segnalare qualche stoccata nei confronti della lista Firenze + verde, accusata dai Verdi fiorentini di scorrettezza poiché finalizzata "a confondere gli elettori". I seguaci di lunga data di questo blog conoscono bene i danni che le liste verdi hanno subìto nel tempo a causa di professionisti di simboli "tarocchi". Stavolta però, a onor del vero, va detto che i due emblemi che si contendono il consenso ambientalista in quel di Firenze sono molto differenti tra di loro e di certo la qualifica di "Verde" non è esclusiva di nessuno.