venerdì 7 giugno 2024

Firenze, simboli e curiosità sulla scheda

Con tutta probabilità l'appuntamento elettorale più atteso di queste elezioni amministrative dell'8 e del 9 giugno - contemporanee alle elezioni europee - si svolgerà a Firenze. Il più settentrionale tra i capoluoghi di regione coinvolti (non ci sono capoluoghi al voto nelle regioni del nord: solo vari capoluoghi di provincia) avrà gran parte dell'attenzione dei media nelle ore successive allo scrutinio per le elezioni europee, sia per l'interesse che suscitano le competizioni elettorali in Toscana almeno dal 2014 (anno in cui Filippo Nogarin divenne sindaco per il M5S, battendo il centrosinistra), verificando ogni volta i risultati delle forze politiche di (centro)sinistra in un territorio un tempo convintamente "rosso", sia per la notorietà (inter)nazionale dello sfidante scelto dal centrodestra, cioè l'ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt.
Saranno ben 10 le persone che si sfideranno nelle urne per conquistare i voti necessari per accedere alla carica di sindaco, succedendo a Dario Nardella; le liste presentate a loro sostegno sono esattamente il doppio, dunque 20. Si tratta dello stesso numero delle formazioni finite sulla scheda cinque anni fa, quando però c'era una candidatura in meno.
 
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Francesco Zini

1) Firenze cambia - Insieme

Il sorteggio ha posto in apertura delle schede la candidatura di Francesco Zini, professore associato di filosofia del diritto all'università di Siena, già promotore di due scuole di formazione politica nel capoluogo toscano. Si presenta con l'intento di proporre una "nuova narrazione", sostenuto dall'unica sua lista Firenze cambia. La formazione si pone innanzitutto come civica, nonché molto centrata sulla figura del candidato sindaco (il cui cognome - in grande evidenza - è scritto in bordeaux, stesso colore di buona parte del cerchio), ma nel contrassegno trova posto anche il simbolo (con la catena blu e rossa) del partito di area cristiana e centrista Insieme, coordinato da Eleonora Mosti.   
 

Eike Dieter Schmidt

2) Forza Italia

Seconda candidatura estratta è quella di Eike Dieter Schmidt, per otto anni direttore delle Gallerie degli Uffizi. Lo sostengono quattro liste, tre delle quali sono espressione diretta dei partiti del centrodestra. La prima, in ordine di sorteggio, è quella di Forza Italia, anche se di fatto si configura come la lista politica più moderata della coalizione. Il segmento blu ricavato sotto al cognome di Silvio Berlusconi (ridotto al pari della bandierina, mentre il riferimento al Ppe è rimasto pressoché identico), oltre a contenere la dicitura "Schmidt sindaco", ospita anche le miniature (davvero molto piccole e di difficile lettura sulla scheda) dei simboli di Noi moderati e del Partito liberale italiano. 

3) Fratelli d'Italia

La seconda lista della coalizione che sostiene Schmidt è la sola a non contenere un riferimento al candidato sindaco: si tratta della lista di Fratelli d'Italia. Il simbolo è lo stesso già visto in gran parte delle competizioni elettorali nei capoluoghi di regione (e inaugurato in occasione delle regionali sarde): al centro e in grande evidenza ora c'è il riferimento alla leader del partito e presidente del Consiglio Giorgia Meloni (è dunque il suo l'unico nome di persona contenuto nel contrassegno); in alto si trova (un po' ridotto rispetto al passato) il nome del partito, mentre in basso c'è la fiamma tricolore (leggermente ingrandita). 
 

4) Lista civica Eike Schmidt sindaco

La terza lista della coalizione di centrodestra è l'unica dichiaratamente non politica: è la Lista civica Eike Schmidt sindaco. Il contrassegno probabilmente è il più vuoto - e non senza una certa eleganza - di tutta la scheda, senza alcuna paura dello sfondo bianco. Gli elementi principali sono due: la raffigurazione del giglio che richiama lo stemma cittadino (salvo errore è l'unica immagine del fiore più legato a Firenze a finire sulle schede quest'anno) e il nome proprio del candidato sindaco, di colore viola - anch'esso storicamente legato alla città e usato, come si vedrà, pure da altre liste - e in maggior evidenza rispetto al cognome (sia per la sua brevità, sia per la sua capacità di rimanere impresso).
 

5) Lega

Ultima lista della coalizione che ha proposto la candidatura di Schmidt è quella della Lega, che nel 2019 era risultata la formazione più votata del centrodestra (con un 14,44% che risalta ancora di più se messo a confronto con lo 0,87% ottenuto solo cinque anni prima). La struttura del contrassegno è la stessa in uso dal 2018 e votata dai fiorentini cinque anni fa; al posto della dicitura "Salvini premier", però, si legge "Schmidt sindaco": posto che il cognome dell'ex direttore degli Uffizi (e attuale direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli) spicca più che negli altri emblemi, sembra di poter trovare la conferma che in un numero crescente di casi il riferimento a Salvini non pare più vissuto come imprescindibile per convincere l'elettorato.
 

Francesca Marrazza

6) RiBella Firenze

Terza candidatura estratta è quella di Francesca Marrazza, paleoantropologa, in lista con Fratelli d'Italia nel 2019 e ora candidata autonoma, sostenuta dall'unica lista RiBella Firenze (con il nome che suggerisce sia la ribellione sia il ritorno alla bellezza e alla vivibilità). Impegnata in passato con il comitato Vitabilità e nelle battaglie per evitare un centro commerciale vicino allo stadio e la tramvia, il suo percorso è riassunto nella dicitura "Dai comitati per una città vivibile". La scritta si legge sulla grafica viola (ovviamente), che raffigura le sagome ben riconoscibili di Palazzo Vecchio, della Loggia della Signoria e di Santa Maria del Fiore; la chioma dell'albero collocato al centro ha la sagoma del territorio comunale di Firenze diviso nelle cinque circoscrizioni.
 

Stefania Saccardi

7) Al centro con Saccardi

Dopo Marrazza, il sorteggio ha collocato un'altra candidatura sostenuta da una sola lista: quella di Stefania Saccardi. Avvocata con varie esperienze di amministratrice a livello locale, è stata vicepresidente della regione Toscana per il Pd; è ancora in consiglio regionale, ma nel 2020 è stata eletta con Italia viva. Il partito dell'ex sindaco di Firenze Matteo Renzi è tra le forze politiche che concorrono alla lista Al centro con Saccardi: le altre sono Partito socialista italiano e Libdem europei (il leader, Andrea Marcucci, è comunque toscano). Si tratta di metà della squadra che ha promosso la lista Stati Uniti d'Europa per le europee; la grafica si ispira in parte a quella (il nome in due rettangoli inclinati, non a fumetto però) ma se ne distacca perché le adesioni sono diverse. Nella parte superiore del simbolo, azzurra sfumata, si riconosce la silhouette di vari monumenti fiorentini, a partire da quelli citati nel simbolo precedente.
 

Dmitrij Gabriellovic Palagi

8) Sinistra progetto Comune

Può contare sul sostegno di due liste Dmitrij Palagi, dottore di ricerca in storia medievale, docente precario, consigliere uscente eletto nel 2019 nella lista Firenze città aperta (decisamente legata alla sinistra). Ed è proprio riferita a quel mondo politico la prima delle due formazioni, denominata Sinistra progetto Comune, che unisce nello stesso progetto elettorale Possibile, Potere al popolo! e il Partito della Rifondazione comunista (in lista c'è anche la ex candidata sindaca del 2019, Antonella Bundu). Le miniature dei simboli dei tre partiti sono collocate nella parte inferiore del cerchio, mentre in quella superiore (tinta di rosso-viola a sfumatura radiale) trova posto il nome del progetto con una stella realizzata in modo decisamente caratteristico.
 

9) Firenze ambientalista e solidale

La seconda lista della mini-coalizione che appoggia la corsa di Palagi è Firenze ambientalista e solidale; il nome richiama il Piemonte ambientalista e solidale, ma qui non c'entra nulla Democrazia solidale. La lista mette insieme varie esperienze, di società civile, di sensibilità ecologiste e di attenzione alle persone. Il concetto è espresso graficamente grazie alla struttura "a puzzle", con quattro tessere di colori diversi (uno, per niente a caso, è viola), racchiusa dalla corona bianca che contiene, oltre al nome della lista, anche il titolo-progetto ambizioso "Città di pace".
 

Sara Funaro

10) Alleanza Verdi e Sinistra

La coalizione più nutrita di questo turno elettorale fiorentino è quella di un centrosinistra piuttosto ampio (ma se non è il caso di utilizzare l'etichetta di "campo largo") che ha scelto di sostenere Sara Funaro, assessora uscente con deleghe all'educazione, al welfare e all'educazione (e nipote dell'ex sindaco Piero Bargellini). La appoggiano sette liste, la prima delle quali è Alleanza Verdi e Sinistra. Il contrassegno base è quello visto alle politiche e alle europee, ma gli spazi di Europa Verde e Sinistra italiana sono in parte ridotti per fare posto nella parte inferiore del cerchio a Ecolò, associazione politica nata a Firenze nel 2020, ispirata ai valori dell’ecologia, della solidarietà e della valorizzazione delle diversità, che si distingue con un'ape su un fiore giallo su fondo verde e con il nome scritto in corsivo.
 

11) Azione - Siamo Europei

Si è parlato prima di centrosinistra ampio e l'aggettivo usato si può comprendere già guardando alla presenza della lista di Azione - Siamo Europei, la cui alleanza con il Pd è in generale tutt'altro che scontata. Il contrassegno somiglia a quello depositato al Viminale per le elezioni europee, ma nella parte inferiore sono inserite solo due miniature di simboli di partito: quelle del Partito repubblicano italiano e di Democrazia liberale (che dunque si trova a sostenere una candidata di centrosinistra, mentre tendenzialmente si colloca su posizioni centriste o di centrodestra).
 

12) Sara Funaro Sindaca

La terza lista della coalizione di centrosinistra è quella più vicina in assoluto alla candidata, Sara Funaro Sindaca. L'ingrediente principale è proprio il cognome dell'aspirante prima cittadina (e la parola "sindaca" volta correttamente al femminile è tutto meno che casuale). Il nome della lista emerge con evidenza sul cerchio rosso interno (e tangente alla circonferenza che delimita il contrassegno); completano l'area restante del cerchio grande quattro elementi curvilinei di colori diversi (arancione, verde, azzurro scuro e viola), quasi a voler indicare la convivenza di sensibilità diverse nella stessa lista e nello stesso progetto politico.
 

13) +Europa Firenze

Si diceva prima che la lista Al centro con Saccardi non può considerarsi come declinazione locale di Stati Uniti d'Europa, innanzitutto perché il partito che ha promosso quella "lista di scopo", cioè +Europa, a Firenze sostiene Funaro e non Saccardi. Il simbolo utilizzato per la lista è quello impiegato alle elezioni politiche del 2022 (struttura quasi a taijitu, il logo multicolore in alto su fondo bianco, scritta blu in basso su segmento giallo con una sorta di "unghietta" più scura in alto a sinistra); al posto della citazione di Emma Bonino, però, c'è il riferimento al comune chiamato al voto.
 

14) Centro

La quinta lista ha una grafica che non passa inosservata. Si tratta della lista presentata dal movimento Centro, "fondato - si legge sul sito - nel 2021 da Fabrizio Manfredini, direttore generale dell’emittente televisiva Italia7, insieme a un gruppo di imprenditori, professionisti, artisti, cittadini, di cui presidente è l’avvocato Francesco Samà". Se il nome della lista è scritto con un carattere bastoni sottile, a tratti morbido e a tratti spigoloso, emerge soprattutto l'immagine di un "occhio" che ricorda soprattutto l'obiettivo di una telecamera.
 

15) Anima Firenze 2030

Tra le liste a sostegno di Funaro c'è anche Anima Firenze 2030: la civica è emanazione dell'omonima associazione no-profit fiorentina "che si distingue per il suo approccio trasversale e inclusivo, mirato a superare le tradizionali divisioni politiche", il riferimento al 2030 rimanda agli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Onu. A guidare la formazione è l'imprenditore Giovanni Fittante (patron di Villa Vittoria e già consigliere comunale), che in un primo tempo si era proposto come possibile candidato sindaco. Nel simbolo, oltre al nome scritto a caratteri grandi, al centro spicca il logo dell'associazione, che unisce due figure umane stilizzate (quasi unite in un abbraccio) e un ramo con fogliolina, come richiamo alla sostenibilità.
 

16) Partito democratico

Ultima delle sette liste presentate in appoggio alla candidatura di Funaro è quella espressione del Partito democratico, che nel 2019 aveva ottenuto il primato indiscusso tra le liste con ben il 41,23% dei consensi (ma cinque anni prima la percentuale era stata più alta di 6 punti). Se nelle prime due elezioni cui il Pd ha partecipato era stato utilizzato il simbolo ufficiale "pulito", senza altre indicazioni, già nel 2019 era stato inserito il riferimento a Dario Nardella; questa volta è stato fatto altrettanto con Funaro (e anche qui si usa il femminile espresso "sindaca"), ma il colore di fondo del segmento non è più il blu, ma il verde.
 

Alessandro De Giuli

17) Firenze rinasce

Esaurita la coalizione in appoggio a Funaro, il sorteggio ha collocato nelle ultime quattro posizioni altrettante candidature sostenute da un'unica lista. La prima è quella di Alessandro De Giuli, già noto come promotore del Comitato No Green Pass e ora proponente di un'altra idea e visione del capoluogo toscano (senza cementificazione e con riconversione economica che non punti solo sul turismo): anche per questo la sua lista si chiama Firenze rinasce. Nel simbolo il concetto è reso dando più peso alla seconda parola del nome, in viola come la silhouette dei monumenti principali del centro, e ponendo dietro a quelle sagome un sole stilizzato e raggiante che sorge (quello del partito Insieme liberi).
 

Cecilia Del Re

18) Firenze democratica 

Alla canddiatura di De Giuli segue quella di Cecilia Del Re, assessora con Nardella fino allo scorso anno (e alle polemiche legate al possibile passaggio della tramvia da piazza Duomo). Il progetto civico con cui Del Re intende presentarsi per amministrare il comune si chiama Firenze democratica (vista l'adesione al Pd fin dalla sua nascita). Su fondo giallo, il nome viola estende la sua ombra (niente ombra invece per il riferimento alla candidata, collocato in basso e sempre viola). Sopra la "i" di "Firenze", fa le veci di un teorico puntino un "fiore" a quattro petali.

Andrea Asciuti

19) Firenze vera

Gli ultimi due candidati sindaci sono entrambi consiglieri comunali uscenti. Il penultimo, Andrea Asciuti, era stato eletto nel 2019 con la Lega, per poi passare nel 2021 al gruppo misto (per un periodo ha aderito anche a Italexit). Ora si presenta come primo cittadino con la lista Firenze vera (e il corsivo che connota l'ultima parola mette una certa enfasi, come a negare che quella attuale e quella proposta dai concorrenti la sia). Se il nome è distribuito in due segmenti circolari rossi, collocati in alto e in basso, nella fascia bianca centrale del cerchio stanno le miniature dei simboli di Indipendenza! e del Popolo della famiglia: per tutte e due le forze politiche si tratta dell'unica partecipazione a queste elezioni amministrative in un capoluogo di regione.
 

Lorenzo Masi

20) MoVimento 5 Stelle

Ultimo candidato in questa tornata elettorale fiorentina è Lorenzo Masi, attuale vicecapogruppo in consiglio del MoVimento 5 Stelle. La sua candidatura, ovviamente, è con il M5S, che a Firenze - città nel cui ateneo è tuttora incardinato come professore ordinario il presidente del MoVimento, Giuseppe Conte - non ha concluso alcuna alleanza con il Pd e non ha dunque creato alcun "campo largo". Pure in questo caso il simbolo schierato è l'ultima versione del fregio ufficiale, contenuto nello statuto e recante - al di sotto della parte centrale della grafica storica - il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica.

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