Il 20 e 21 settembre si voterà anche per rinnovare varie amministrazioni comunali, comprese quelle di alcuni capoluoghi di provincia. Tra questi c'è anche Trento, in cui peraltro il deposito delle liste si è svolto in anticipo, dall'8 all'11 agosto, per la legge elettorale locale che anticipa i tempi. Posto che certamente il sindaco cambierà (l'uscente, Alessandro Andreatta, non si ricandida), sulla scheda elettrici ed elettori troveranno otto aspiranti alla guida dell'amministrazione comunale, sostenuti da un totale di 19 liste (con un discreto aumento rispetto al 2015, quando erano 12). Ecco di seguito i loro simboli, seguendo l'ordine indicato dal sorteggio.
Carmen Martini
1) MoVimento 5 stelle
Prima candidata alla carica di sindaco, così come indicato dal sorteggio, è Carmen Martini, sostenuta dal solo MoVimento 5 Stelle (per il quale si era candidata alla Camera nel collegio uninominale di Trento nel 2018. La lista è profondamente rinnovata rispetto alle elezioni precedenti (anche per alcune defezioni di cui si darà conto più in là); quasi identico, invece, risulta il contrassegno utilizzato, essendo cambiato solo il sito indicato nella parte inferiore (da Beppegrillo.it di cinque anni fa a Ilblogdellestelle.it in uso dall'inizio del 2018). Allora la lista aveva raccolto l'8,7%, si vedrà il risultato questa volta.
Bruno Franco
2) La Catena
Temeva di non farcela, ma lo scoglio della raccolta firme (ridotto a causa dell'emergenza Covid-19) è stato superato e stavolta Bruno Franco è riuscito a proporsi come sindaco di Trento, sostenuto dal suo movimento La Catena, con il medesimo contrassegno depositato al Viminale a partire dal 2014. Franco, "artigiano edile", 41 anni, ribadisce di essere sceso in politica per "impedire in qualsiasi modo di ritornare a queste persone che fanno finta di governarci, mentre ci stanno rovinando e se ne fregano di noi. Faranno di tutto per chiederci i voti, ma io voglio mettere i bastoni tra le ruote a tutti e voglio dare un segnale a quelli che stanno a Roma perché, dopo quarant'anni, facciano le valigie e vadano a casa". Franco ("er Catena", secondo Makkox) è già pronto alla battaglia, con la sua catena a maglie saldamente unite ("l'unione fa la forza") e la scure a doppia lama.
Franco Ianeselli
3) Europa Verde Trento
Come terzo aspirante al ruolo di sindaco il sorteggio ha indicato Franco Ianeselli, col sostegno della coalizione di centrosinistra. Prima lista estratta risulta essere Europa Verde Trento, che varia il simbolo utilizzato dai Verdi a partire dalle elezioni europee del 2019 (e con cui hanno eletto un consigliere in Emilia-Romagna), con l'aggiunta della dicitura "Ecologia e Giustizia sociale". La compagine infatti si è allargata e le liste comprendono anche esponenti di Sinistra italiana, di Volt e di èViva, forze politiche le cui miniature sono state inserite all'interno del contrassegno (l'emblema di Laforgia e Pastorino è a una delle sue poche uscite elettorali viste fin qui).
4) Insieme per Trento
Seconda forza della coalizione di Ianeselli, almeno in base all'estrazione delle liste, è Insieme per Trento: si tratta di una formazione civica (la guidano il notaio Paolo Piccoli, nipote di Flaminio, e l’avvocata Monica Baggia) e, a giudicare dal rilievo dato al nome del candidato sindaco, si tratta della sua "lista personale". Il nome, scritto in azzurro scuro come la circonferenza e la parte inferiore del cerchio, è sottolineato da due consistenti "onde" gialle (le tinte scelte per il contrassegno, del resto, sono quelle che caratterizzano la bandiera comunale).
5) Azione - Unione
Ianeselli può contare anche sul sostegno di una lista in cui mettono insieme le proprie forze Azione di Carlo Calenda e Unione, con riferimento all'Unione per il Trentino fondata da Lorenzo Dellai (ma era già apparsa così nella "pulce" all'interno di Civica popolare nel 2018). A marcare il passaggio sfumato tra le due forze politiche - in un simbolo che non può dirsi mal costruito - è una fila di persone ravvicinate e in movimento. Sono gli stessi promotori a spiegare il nome della lista: "'Azione' perché c’è bisogno di una città dinamica, aperta al nuovo, competitiva ed efficiente. 'Unione' perché nessuno può vincere le sfide difficili di questo tempo se non assieme agli altri e con spirito di comunità".
6) Partito autonomista trentino tirolese
A Trento è una presenza ricorrente quella del Partito autonomista trentino tirolese, che si presenta ad elettrici ed elettori con la sua ormai consolidata immagine della doppia stella alpina su fondo nero (ma con la "A" della sigla in rosso, per marcare l'importanza dell'autonomismo senza bisogno di scriverlo in modo ancora più chiaro). La storia dell'autonomismo in provincia di Trento dunque prosegue, dai tempi dell'Associazione studi autonomistici regionali, in questo caso tornando a fianco di un candidato del centrosinistra (mentre alle provinciali del 2018 si era scelta un'altra via).
7) +Trento viva
La quinta lista, in ordine di sorteggio, della coalizione che appoggia Ianeselli è +Trento viva, formazione che - come la grafica per prima testimonia - è nata dal concorso di +Europa e di Italia viva. Il simbolo era già noto da giugno, tutto sommato non appare mal congegnato; come si ricorderà, tuttavia, in rete non erano mancate ironie da parte di chi non apprezzava la grafica ibrida (e che, incidentalmente, finiva per dare più visibilità a Italia viva, il cui nome di fatto appariva per due volte nel contrassegno). In ogni caso, questa e altre elezioni in cui correranno emblemi affini saranno un'occasione per testare la riconoscibilità di queste proposte politiche e della loro collaborazione.
8) Trento futura – Partecipazione e solidarietà
La sesta lista per Ianeselli rimanda direttamente alle elezioni provinciali del 2018, quando si era presentata la lista Futura 2018, nata dall'omonima associazione guidata dal giornalista Paolo Ghezzi e allora presentata a sostegno di Giorgio Tonini (dopo varie sollecitazioni a correre da sola). Questa volta in campo c'è Trento futura e, come allora, è aggiunto lo slogan Partecipazione e solidarietà. Anche la grafica è la stessa già incontrata due anni fa: "una virgola" di colore verde acqua, contornata di bianco, rosso e arancione.
9) Partito democratico - Partito socialista italiano
Il caso ha voluto che l'ultima lista della coalizione di Ianeselli - la nona complessiva - fosse quella del partito "di maggioranza" di questa compagine. Anche se i partiti qui sono due: assieme al Partito democratico del Trentino (che quindi figura come in passato con la sua caratterizzazione territoriale), cui è riservata la maggior area del cerchio, c'è infatti anche il Partito socialista italiano, che ha inserito il suo nuovo simbolo (adottato lo scorso anno) nel segmento rosso inferiore. Il Pd parte dal 29,6% di cinque anni fa: un risultato non facile da difendere.
Giuliano Pantano
10) Rifondazione comunista – Altra Trento
Della coalizione di centrosinistra non fa parte Rifondazione comunista - Altra Trento (L'Altra Trento, costruita secondo il cliche di L'Altra Europa, era il nome della lista presentata nel 2015 e che aveva ottenuto il 4,7%), che ha scelto di sostenere Giuliano Pantano, sorteggiato come quarto candidato alla carica di sindaco. L'emblema è quello consueto del Prc, ma il riferimento alla Sinistra europea si rimpicciolisce per fare spazio, nella "lunetta" a sinistra, alla dicitura "Altra Trento": una scelta, in ogni caso, assai più politica e connotata rispetto a cinque anni fa (non c'erano falci e martelli sulla scheda).
Silvia Zanetti
11) Si può fare!
Si presenta sostenuta da una sola lista anche Silvia Zanetti, candidata sindaca di Si può fare! - Liberi civici trentini, partito di recente costituzione che ritiene sia possibile trovare spazio fuori dai poli, tra i "silenziosi" alternativi alla sinistra e non convinti dal centrodestra trentino: il segretario è il docente, giornalista e saggista Francesco Agnoli e la forza politica raccoglie l'esperienza della Civica trentina di Rodolfo Borga, Agnoli e pure di Zanetti (il simbolo era presente cinque anni fa e alle provinciali del 2018), di Progetto Trentino (altra formazione entrata in consiglio nel 2015) e di Popoli liberi dell'autonomista mai domo Paolo Primon. Non c'è traccia dei simboli originari nel contrassegno, basato solo sui colori rosso, bianco e blu; sul piano grafico si notano una stella bianca (a rosa dei venti) in alto e l'accento di "può" tinto degli stessi colori (e con le iniziali di Liberi civici trentini).
Andrea Merler
12) Forza Italia
Il sesto candidato, in ordine di estrazione, è Andrea Merler, eletto consigliere nel 2015 all'interno della lista Civica trentina. Nella sua coalizione, la prima lista sorteggiata è quella di Forza Italia, intenta a cercare di migliorare il suo risultato di cinque anni fa (4,2%). Il simbolo utilizzato è una minima variante di quello visto alle politiche del 2018, con la bandiera in alto leggermente debordante, la dicitura "Berlusconi presidente" (con il cognome enorme) mentre al di sotto è stato aggiunto in piccolo - quasi invisibile sulla scheda - il riferimento al comune di Trento.
13) Fratelli d'Italia
Come seconda lista è stata estratta Fratelli d'Italia, che appare decisamente in crescita rispetto all'1,7% raccolto cinque anni fa. A differenza di varie altre realtà locali, il partito di Giorgia Meloni qui ha scelto di non inserire alcun riferimento territoriale (e questo in effetti non accade quasi mai), ma nemmeno al candidato sindaco: il contrassegno depositato, dunque, è identico a quello inaugurato con le elezioni politiche del 2018, con il simbolo originale di Fdi all'interno di un altro cerchio equamente diviso in orizzontale tra blu e azzurro, con il nome della leader ospitato nella parte superiore.
14) Trento unita - Merler Sindaco
Oltre alle liste di natura politica, nella coalizione che sostiene Merler ce n'è anche una civica: si tratta di Trento unita, che peraltro schiera come capolista Eleonora Angeli, ritenuta per lungo tempo vicina a Lorenzo Dellai. Questa lista, peraltro, è la sola a contenere nel proprio contrassegno un riferimento - decisamente dominante nella grafica - al candidato sindaco, con la carica che appare addirittura sottolineata da una grossa "spunta" bianca. Al di sotto, peraltro, non passa inosservata la "pulce" degli Autonomisti popolari, che concorrono a formare la lista.
15) Lega Trentino per Salvini premier
Completa la coalizione di centrodestra il simbolo della Lega Trentino, più complesso di quello già visto cinque anni fa (e che aveva ottenuto il 13,1%). Posto che allora c'era ancora il Nord nel simbolo, si ripropone un riferimento al vessillo trentino con l'aquila di San Venceslao e si inserisce il riferimento all'autonomia. Rispetto al contrassegno impiegato nel 2015, ovviamente, è stato inserito il cognome di Salvini sotto la statua di Alberto da Giussano, ma il riferimento "Premier" (a dispetto della denominazione consegnata) è stato sostituito con quello al Trentino.
Marcello Carli
16) Agire per il Trentino
Il settimo candidato estratto è Marcello Carli, appoggiato da una coalizione che può qualificarsi come centrista. La prima delle tre liste che la compongono, in base al sorteggio, risulta essere Agire per il Trentino, molto legata - come si vede dal contrassegno, che contiene una sorta di post-it - all'ex candidato sindaco del centrodestra e attuale assessore regionale Claudio Cia. Lo stesso emblema, peraltro, era già apparso alle elezioni provinciali del 2018, all'epoca a sostegno dell'attuale presidente leghista Maurizio Fugatti. Il simbolo, privo di post-it, è addirittura registrato come marchio e contraddistingue da sempre il movimento nato nel 2016 con una forte vocazione autonomista.
17) Rinascimento Trento - Carli Sindaco
A leggere semplicemente il nome della lista, si sarebbe tentati di pensare che Rinascimento Trento sia l'articolazione trentina del progetto politico guidato da Vittorio Sgarbi. Guardando il simbolo, tuttavia, non c'è alcun accenno michelangiolesco, per cui è assai probabile che questa sia una lista civica che sostiene particolarmente il candidato sindaco (non a caso il suo nome figura solo su questa lista, tra l'altro in stile pennellato). Nel mezzo, i profili di alcuni monumenti della città color ocra introducono una variante cromatica rispetto al blu del fondo.
18) Unione dei democratici cristiani
Occorre avere un po' di pazienza nel guardare questo simbolo, che già a colpo d'occhio si palesa essere una variante dell'emblema dell'Udc, con lo scudo crociato in posizione ancora più centrale e le vele in filigrana assai più grosse rispetto al solito (al punto da avere confinato il riferimento all'Italia in un segmento rosso strettissimo). Se però si supera un po' di diffidenza, dovuta a un risultato grafico non tra i migliori, si può notare che la denominazione è Unione dei democratici cristiani. Quello che era stato concordato a livello nazionale e che poi alle regionali non è mai stato attuato, insomma, è avvenuto a Trento, forse perché quella è la terra di Alcide De Gasperi...
Filippo Degasperi
19. Onda civica Trentino
E a proposito di De Gasperi, togliendo uno spazio e una maiuscola si ottiene il cognome dell'ultimo candidato a sindaco (in ordine di sorteggio), Filippo Degasperi. Eletto consigliere provinciale nel 2018 con il MoVimento 5 Stelle (per il quale era candidato alla presidenza), a febbraio aveva annunciato la sua candidatura a sindaco di Trento con la lista Onda civica (fondata a gennaio, secondo il motto "Noi siamo gli stessi di cinque anni fa, è il MoVimento che è cambiato") e, così facendo, per Riccardo Fraccaro si era posto "nei fatti" fuori dal M5S. Il simbolo rappresenta effettivamente un onda, con i colori della bandiera trentina (ma domina il giallo, chissà perché).