Dato ormai per scontato lo scontro quasi fratricida tra le due anime del centrodestra in Puglia, vale la pena di completare il quadro dei simboli interessanti che si fronteggeranno nelle elezioni regionali a fine mese; già che ci si è, conviene farlo in ordine di scheda, a sorteggio avvenuto.
In alto a sinistra appare subito l'emblema del MoVimento 5 Stelle (che candida Antonella Laricchia), mentre immediatamente dopo sarà stampata la coalizione a sostegno di Adriana Poli Bortone. E se non stupiscono affatto gli emblemi di Forza Italia, Pli e Noi con Salvini, colpisce almeno un po' quello di Puglia nazionale, direttamente legato alla Poli Bortone e alla sua storia. Lei, che ha militato in Alleanza nazionale (e prima nel Msi) per tutta l'esistenza del partito e che avrebbe voluto riportarne in vita il simbolo a fine 2013 assieme a Storace, Romagnoli, Menia e altri, ha scelto un contrassegno che ripercorre la struttura di quello vecchio: il fondo azzurro per oltre metà (con il nome che tra l'altro contiene la parola "nazionale") e la parte bianca in basso, con un altro cerchio tangente (verde e rosso, con la sagoma della regione a fare da "diametro") nella posizione in cui stava la fiamma tricolore del Msi. E se anche il richiamo al passato non dovesse bastare e la lista non riuscisse a fare sfracelli, è comunque passata alla cronaca per avere candidato a consigliere Giuseppe Cionfoli, cantautore che era ancora frate cappuccino quando salì sul palco di Sanremo - era il 1982 - per cantare Solo grazie.
Passati i candidati del Partito di Alternativa Comunista (Michele Rizzi) e della Federazione dei Verdi (Gregorio Mariggiò), spunta poi Riccardo Rossi come candidato governatore per L'Altra Puglia: la formazione di area sinistra conserva sostanzialmente la grafica sperimentata alle europee dell'anno scorso e rafforzata dai test regionali dell'Emilia Romagna e della Calabria della fine del 2014. E' sparita solo l'ombreggiatura che era stata data agli elementi testuali, forse per avere minori difficoltà di stampa, ma per il resto la formula visiva è stata confermata: il gruppo spera che porti fortuna e continui a dare rappresentanza all'area sinistra, come è stato possibile fare negli ultimi turni elettorali.
Sulle liste a favore di Francesco Schittulli questa volta non c'è niente da dire, se non altro perché in pratica nelle puntate precedenti è stato già osservato tutto l'osservabile, dal simbolo del Movimento politico Schittulli che ospita anche Area popolare (intendendo Ncd) a quello di Oltre con Fitto, mentre su Fratelli d'Italia in sé non ci sono notizie significative.
Chiude la scheda la pletora di emblemi a sostegno di Michele Emiliano. Dopo Noi a sinistra per la Puglia, emanazione di Sel e Stefàno, compare una lista decisamente legata al candidato Pd: Emiliano sindaco di Puglia. La grafica è molto scarna e riprende quella utilizzata già da alcune settimane per la campagna elettorale dal candidato presidente e prima ancora per quella delle primarie: sopra al cognome e alla qualifica inventata per lui, spicca la "e" con il taglio centrale che continua sotto alla curva sinistra e si sfrangia in un tricolore che via via sfuma. L'emblema dimostra un certo coraggio, visto il bianco lasciato intorno come un tempo, anche se il tutto sembra reggersi solo sulla "forza" di Emiliano; non ci si può trattenere, però, dal dire che quella "e" sarebbe ottima come logo di una catena di supermercati, visto che comunica qualcosa di simile al marchio dell'Auchan (guardare per credere).
Dopo le liste del Pd e dei Pensionati e invalidi (legati al movimento di Luigina Staunovo Polacco), si trova l'emblema graficamente sventurato dei Popolari per Emiliano. In chiusura della scheda, tra il Partito comunista d'Italia (alla prima uscita elettorale importante) e i Popolari per l'Italia, c'è la seconda lista civica, la Puglia con Emiliano. Anche qui torna la sagoma della regione questa volta, ma scomposta "ad Arlecchino", con una quantità di tessere triangolari che a mosaico ricostruiscono la forma del tacco d'Italia; in basso, un segmento blu a base ondulata, un po' come l'acqua del mare appena increspata - che a detta dello staff "richiama immediatamente la già nota 'onda blu' simbolo della lista civica (Emiliano per Bari) che alle comunali del 2004 fu la più votata" - riprende lo stesso colore del nome della regione e del candidato e, in qualche modo, cerca di essere rassicurante. Ce ne vuole di flemma, davanti a un esercito di 19 liste da affrontare...
Dopo le liste del Pd e dei Pensionati e invalidi (legati al movimento di Luigina Staunovo Polacco), si trova l'emblema graficamente sventurato dei Popolari per Emiliano. In chiusura della scheda, tra il Partito comunista d'Italia (alla prima uscita elettorale importante) e i Popolari per l'Italia, c'è la seconda lista civica, la Puglia con Emiliano. Anche qui torna la sagoma della regione questa volta, ma scomposta "ad Arlecchino", con una quantità di tessere triangolari che a mosaico ricostruiscono la forma del tacco d'Italia; in basso, un segmento blu a base ondulata, un po' come l'acqua del mare appena increspata - che a detta dello staff "richiama immediatamente la già nota 'onda blu' simbolo della lista civica (Emiliano per Bari) che alle comunali del 2004 fu la più votata" - riprende lo stesso colore del nome della regione e del candidato e, in qualche modo, cerca di essere rassicurante. Ce ne vuole di flemma, davanti a un esercito di 19 liste da affrontare...
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