Poi capita che una semplice visitina, fatta per cercare notizie sui contrassegni legati alla Dc - per scrivere il pezzo di ieri - porti a scoprire qualcosa di strano, che non si conosceva o, per lo meno, non si immaginava.
A interrogare la solita banca dati dell'Ufficio italiano brevetti e marchi, chiedendo di individuare i marchi depositati la cui descrizione contiene l'espressione "Democrazia cristiana", si viene a sapere che l'ultimo segno è stato presentato il 15 maggio 2015 ed è così descritto: "una circonferenza chiusa color giallo chiaro. All'interno, da sopra semicerchio con base piana sotto, colore celeste, con interno scritta 'democrazia cristiana' di colore giallo chiaro, il tutto centrato con accapo. Al centro vi e' uno sfondo bianco con un cerchio giallo chiaro, con al di sotto una 'v' allargata rotondeggiante ai lati di color celeste. La 'v' si unisce nella base con un semicerchio il tutto di colore celeste, con una scritta 'popolare' di colore giallo chiaro al centro di essa".
Si tratta, all'evidenza, di una variazione del contrassegno presentato le scorse settimane dalla Democrazia cristiana storica, la formazione che si propone di recuperare il bagaglio di valori della Dc (anche alla luce del magistero di papa Francesco), senza peraltro rivendicare alcuna continuità giuridica con quel partito. Mettendo a confronto i due emblemi, sono chiaramente più le somiglianze delle differenze (alcune delle quali - specie quelle cromatiche - sono di scarsissimo peso). Un cambiamento, però, non era secondario: quello che sostituiva "storica" con "popolare". L'aggettivo si inseriva bene nel contesto democristiano - anche se, in fondo, proprio il ritorno al Partito popolare italiano aveva fatto archiviare la denominazione cui molti italiani erano politicamente affezionati - per cui poteva sorgere il sospetto che si preparasse un aggiustamento del nome della nuova formazione politica (anche perché "Democrazia cristiana storica", per chi ha letto le sentenze che hanno deciso finora la vicenda giuridica dello scudo crociato, era la denominazione coniata da alcune parti e usata dai giudici per definire la Dc fino all'inizio del 1994, dunque qualche confusione - sia pure sul piano teorico - poteva anche nascere).
E' tuttavia lo stesso Francesco Crocensi - delegato nazionale della Dc storica, già intervistato all'epoca della presentazione del partito - a precisare che non ci sarà alcun cambiamento del simbolo: a depositare il segno per chiederne la registrazione come marchio, in particolare, sarebbe stato "un ex collaboratore" e "un socio sospeso", ma l'associazione stessa si sarebbe opposta alla registrazione del marchio (la procedura, in ogni caso, non è ancora iniziata). Le attività del partito, dunque, continueranno a livello soprattutto locale con lo stesso nome con cui sono iniziate: una Democrazia cristiana per il popolo, sì, ma non popolare.
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