E' scaduto oggi alle 12 il termine per la presentazione delle candidature tanto alle elezioni regionali, quanto a quelle comunali previste per il 31 maggio. Delle regionali si è parlato e si parlerà in abbondanza nei prossimi giorni; conviene per un attimo fermarsi alla fauna simbolica per le elezioni di rango inferiore, che sono sempre in grado di riservare qualche sorpresa.
In qualche caso i simboli sono già stati divulgati in blocco: tra coloro che lo hanno fatto meritoriamente, per esempio, la testata online VareseNews, che ha dedicato un'intera pagina a mostrare i contrassegni delle liste che si presenteranno al prossimo turno elettorale (non il più nutrito ma nemmeno trascurabile) in tutta la provincia di Varese. Salvo ricusazioni che dovessero arrivare nei prossimi giorni, saranno 65 le liste (a fronte di una quarantina di sindaci in lizza) che correranno in 11 comuni chiamati al voto e altrettanti gli emblemi che finiranno sulle schede. Qua e là si vedono simboli classici di partito, ridotti a "pulci" o "a tutto tondo", nel senso che occupano da soli tutto il cerchio: tra questi ultimi non ci si stupisce nel trovare Forza Italia, Pd, MoVimento 5 Stelle, Lega Nord, Sel, Fratelli d'Italia e Udc, ma spuntano anche i Pensionati di Fatuzzo a Saronno e perfino il Fronte nazionale a Laveno Mombello, che se la vedrà con altre due liste, una delle quali - quella di centrodestra - presenta ben quattro "pulci", Udc compresa.
Le curiosità maggiori, tuttavia, vengono dalle altre liste, che in qualche caso spiccano, per le soluzioni adottate, da applauso, da sogghigno o - non ce ne vogliano i creatori - da mal di stomaco da grafica indigesta. Non si arriva a questo livello, ad esempio, con l'unica lista di Brezzo di Bedero, Guardiamo avanti: la grafica, sfumatura verdina a parte, è decisamente 1.0 senza troppi sforzi, ma se non altro il risultato è dignitoso e per il candidato Daniele Boldrini tutti gli sforzi serviranno essenzialmente per far andare a votare almeno la metà più uno degli aventi diritto del suo comune. Se ci riuscirà, la poltrona di primo cittadino del paese sarà assicurata.
C'è un po' di elaborazione in più nelle tre liste di Casorate Sempione (tutte con l'appellativo "civica", anche se in più di un caso si riconosce la mano di questo o quello schieramento), con un tocco di arcobaleno che permea tanto la Lista civica democratica quanto l'Alternativa civica. A colpire di più, però, è l'emblema di Rinascita civica, lista nata dalla fusione del Centrodestra per Casorate e della "Lista civica" (si chiamava proprio così). Nel simbolo di quest'ultima, cinque anni fa, c'erano tra l'altro le silhouette di una famiglia (rigorosamente tradizionale) e di un cavallino: ora tornano molto simili, all'interno di alcune ruote dentate, ma c'è anche una lampadina a bulbo vecchio stile e - toh! - il Sole delle Alpi verde, unico tocco leghista nel contrassegno.
Passando al comune di Gemonio, nessuna delle quattro liste sfugge alla logica del tricolore, ma ognuno lo interpreta a modo suo: mescolato con i segni del luogo (Impegno civico, Noi per Gemonio) o interpretato ad arcobaleno (un tocco di centrodestra nella lista Gemonio Democratico, non proprio di quella parte).
Una soluzione però le batte davvero tutte e a sfoderarla è Fabio Felli, sindaco uscente al suo secondo mandato: se la nuova candidatura avesse successo, sarebbe la sua terza vittoria consecutiva. Felli è sostenuto dalla lista Continuare per crescere e al centro c'è un albero stilizzato (un po' spoglio, bisogna ammetterlo), ma l'occhio non può non cogliere la linguetta verde che a sinistra parte da terra e sale, come a marcare la chioma, mentre a destra una sfumatura rossa contribuisce a formare un cuore. Un segno quasi romantico e una soluzione più fine delle altre, visto che vari usi precedenti del cuore sono stati poco soddisfacenti sul piano grafico.
Ha un tocco di poesia naive anche Tradizioni e futuro sostenibile, l'unica delle due liste di Golasecca di cui sia stato reso noto il simbolo in anticipo: il tocco lo danno le pennellate verdi e blu del terreno e dell'acqua, in cui si specchiano (per finta ovviamente) le sagome di tre piante conifere, che coprono leggermente un'antica chiesetta, probabilmente tipica del luogo. Il contorno del contrassegno, con una sfumatura grigia, sembra trasformare il fregio in una bolla leggera e un po' onirica: carina l'idea, peccato però che proprio quel bordo renda molto più visibile il fondo bianco dell'immagine in bianco e nero della chiesa, forse non abbastanza trattato con Photoshop...
Passando per Luino, il simbolo che colpisce di più è inevitabilmente quello di Luino in Movimento, formazione fatta di attivisti legati al MoVimento 5 Stelle che nel nome e nella grafica richiamano l'esperienza ispirata da Grillo. La richiamano sì, ma non troppo: la font utilizzata somiglia a quella del simbolo originale, così come la circonferenza rossa, ma al posto delle stelle ci sono vari pesci stilizzati neri, messi giusto per far risaltare il loro fratellino rosso che va controcorrente. E "Controcorrente" (con "c" centrale rossa e ribaltata) è proprio la scritta che appare nella parte inferiore del contrassegno. All'inizio, probabilmente, ci doveva essere un po' più di somiglianza, visto che nella prima versione c'era la "V" di fantasia e le cinque stelle disposte ad arco in alto. Nel simbolo contenuto nel sito il segno rosso era sparito e di stelle ne era rimasta una, grande, con la sagoma nera ben riconoscibile del Grillo Parlante; sulla pagina Facebook del gruppo, in compenso, si è spenta anche quella stella, chissà se la commissione elettorale ha chiesto di levarla...
(1 - continua)
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