Mentre l'attesa per le regionali cresce, l'occhio deve restare vigile e battere la Rete, per scoprire nuovi progetti simbolici. E quindi prima o poi bisognava incontrare anche il Partito nuovo del territorio, nato in quel di Bergamo tre anni e mezzo fa: una realtà giovane, ma che ha diritto come le altre di dire la sua.
Anche perché le sue brave particolarità, il Pnt, le ha. Innanzitutto nel suo sito è tra le poche formazioni a riportare per intero, oltre al testo dello statuto - che ora è quasi obbligatorio per legge - anche quello dell'atto costitutivo, in un'operazione di chiarezza e trasparenza molto apprezzabile. Si scopre così che la formazione ha sede ad Aviatico - Monte Poieto ed è stata costituita il 12 ottobre 2011 per impulso di tre persone, Anselmo Stefano Dentella (che ne è il segretario), Maurizio Cortinovis (presidente) ed Egidio Radaelli (segretario amministrativo).
Il fine del movimento è nobile, ambizioso e difficile allo stesso tempo: "recuperare all'attività Politica l'indispensabile capacità di disegnare un futuro coerente per l'Italia attraverso il confronto civile sui programmi ed il profondo rispetto delle Istituzioni e dei valori costituzionali". Chi non condividerebbe obiettivi simili, senza allo stesso tempo sentirsi almeno un po' spaventato per il peso enorme del compito che assumerebbe su di sé?
Il grado di difficoltà è terribilmente aumentato dal fatto che quegli scopi - per perseguire i quali non basterebbe forse una vita - hanno una data di scadenza: nell'atto costitutivo, infatti, si legge che "il partito si scioglierà una volta raggiunti gli obiettivi per cui si costituisce e comunque non oltre il termine della prima legislatura successiva al 2025". Quindi, a conti fatti, un tempo dannatamente breve, tra l'altro con la possibilità di operare solo su scala nazionale: è lo stesso documento a prescrivere ai soci che il partito "potrà presentarsi solo alle elezioni per il Parlamento Italiano ed Europeo".
Il grado di difficoltà è terribilmente aumentato dal fatto che quegli scopi - per perseguire i quali non basterebbe forse una vita - hanno una data di scadenza: nell'atto costitutivo, infatti, si legge che "il partito si scioglierà una volta raggiunti gli obiettivi per cui si costituisce e comunque non oltre il termine della prima legislatura successiva al 2025". Quindi, a conti fatti, un tempo dannatamente breve, tra l'altro con la possibilità di operare solo su scala nazionale: è lo stesso documento a prescrivere ai soci che il partito "potrà presentarsi solo alle elezioni per il Parlamento Italiano ed Europeo".
E' lo statuto del partito a descrivere il simbolo della formazione: "da un cerchio di contorno azzurro, con all'interno un cerchio più piccolo raffigurante, in bianco, la penisola italiana, ed in rosso e verde i confinanti mari, e contornato dalla scritta 'PARTITO NUOVO DEL TERRITORIO' su campo bianco". Lo sforzo di fantasia, bisogna dirlo, non è enorme, l'uso dei colori è più che frequente, così come in molti hanno utilizzato in precedenza (a livello nazionale e locale) la silhouette del nostro paese: a pescare nell'archivio enorme dei contrassegni depositati in occasione delle elezioni politiche, si può scovare almeno un simbolo affine, denominato Per l'Italia e presentato al Viminale nel 1996. Niente a che vedere, in ogni caso, con l'orizzonte ideale del Pnt: riuscirà a portare avanti la sua battaglia, con qualche risultato positivo per tutti noi? Auguriamoglielo e auguriamocelo: male non ci fa di sicuro.
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