Cinque anni fa, tanti occhi della Lombardia erano puntati lì, dove il Mincio adorna una città di tre laghi. Così, quando al ballottaggio il centrosinistra perse Mantova (non riuscendo a riconfermare sindaco Fiorenza Brioni), la sconfitta fece parecchio rumore. Oggi, che si torna al voto - e che il sindaco uscente di centrodestra, Nicola Sodano, non si è ricandidato - il comune capoluogo della provincia resta un monitorato speciale: vale dunque la pena dare uno sguardo alla scheda elettorale, che fin dall'inizio si presenta ricca di profili.
In realtà, il primo vero profilo sulla scheda è quello di Mattia Palazzi, 37enne candidato del centrosinistra (Pd, già Ds e assessore della Brioni): per la sua lista personale Palazzi 2015 ha messo in campo - su fondo giallo - direttamente i suoi "segni particolari", ossia gli occhiali dal profilo vintage, i baffi e la "mosca". Un'identificazione chiara tra candidato e progetto locale, probabilmente rara, sicuramente particolare ma naturalmente del tutto lecita. Sarà curioso vedere, dalle urne elettorali, quanti mantovani riconosceranno questi dettagli e vi si riconosceranno al punto da metterci una croce sopra.
Accanto alle liste del Pd e di Sel, Palazzi può contare anche sull'appoggio dei Popolari per Mantova, espressione anche dell'Udc ma che si pone "come forza di attrazione dell'area di centro": è questa una delle liste che si avvalgono sì di un profilo, ma non di quello di una persona. Sullo sfondo ci sono le silhouette di varie figure umane, è vero, ma a notarsi è soprattutto la skyline della città, perfettamente identificabile per chi ci vive e la conosce bene; le sagome del gruppo di persone, peraltro, si riflettono - in modo irreale - sul semicerchio inferiore blu, che tenta di simboleggiare le acque dei laghi. L'immagine è un po' naive e i colori sono quelli dell'Udc; si vedrà se attireranno anche altre persone.
Sembra proprio il profilo dei monumenti del centro di Mantova ad avere già conquistato la vittoria sulle schede: sono tanti i simboli che utilizzano la stessa immagine, magari presa solo da punti di vista diversi (ma che non alterano la visione della zona monumentale). Non è certo una novità l'uso fatto dalla lista Forum Mantova - Città dei Cittadini, presentata già nel 2010 da Sergio Ciliegi che anche questa volta si è candidato a sindaco: cupole, facciate e torri (nere) vengono evidenziate dal cielo azzurro usato come sfondo, mentre davanti figure maschili e femminili stilizzate si danno la mano, proprio a simboleggiare la centralità dei cittadini nel progetto dello stesso Ciliegi.
La stessa skyline, peraltro, si può trovare nel contrassegno della lista Cattolici moderati con Sogliani, a sostegno del candidato sindaco Gilberto Sogliani: cresciuto nella Democrazia cristiana, ha poi militato in seguito nell'Udc e nel Pdl. Sempre lui ha fondato l'associazione Cattolici popolari (di cui è presidente provinciale), collocata comunque nel centrodestra. A dispetto della collocazione, Sogliani ha deciso di correre da solo, in un emblema che contiene - oltre alla sagoma dei monumenti del centro - anche una scia-fascia-strada tricolore, che porti fino a quegli stessi monumenti: chissà quante persone riuscirà a convogliare in questi giorni...
Non può passare sotto silenzio nemmeno la lista 46cento, civica lanciata su Facebook da Andrea Gardini: è stato lui stesso a spiegare che 46100 è il cap di Mantova e il numero corrisponde quasi alla popolazione complessiva della città. Non è l'unica citazione di Mantova ovviamente: il profilo dei laghi che tanto la caratterizza viene trasformato dallo stesso Gardini addirittura nella sagoma - assai poco credibile, bisogna ammetterlo - di un uomo. Un logo impossibile da confondere, per una lista che non ha una sede o comitato elettorale, ma un "punto di vista" e che nel suo programma ha inserito essenzialmente tre punti: giovani, turismo e smart city.
Volendo - e attivando un po' di astrazione - c'è qualcosa di Mantova anche nel contrassegno di Adesso Mantova, che riempie la parte inferiore del cerchio con l'azzurro e le onde del mare (un po' com'era stato per molto tempo con il mare del sole nascente del Psdi). La lista - che candida alla poltrona di sindaco Maurizio Esposito - attinge soprattutto alla società civile per i propri candidati, anche perché - come si legge nello statuto - lo scopo di questa civica è "ridare credibilità alla politica, quale reale e concreta attività di governo della cosa pubblica, finalizzata al [...] bene comune". Sarà sufficiente correre alle amministrative di Mantova per iniziare questo percorso?
Accanto alle liste del Pd e di Sel, Palazzi può contare anche sull'appoggio dei Popolari per Mantova, espressione anche dell'Udc ma che si pone "come forza di attrazione dell'area di centro": è questa una delle liste che si avvalgono sì di un profilo, ma non di quello di una persona. Sullo sfondo ci sono le silhouette di varie figure umane, è vero, ma a notarsi è soprattutto la skyline della città, perfettamente identificabile per chi ci vive e la conosce bene; le sagome del gruppo di persone, peraltro, si riflettono - in modo irreale - sul semicerchio inferiore blu, che tenta di simboleggiare le acque dei laghi. L'immagine è un po' naive e i colori sono quelli dell'Udc; si vedrà se attireranno anche altre persone.
Sembra proprio il profilo dei monumenti del centro di Mantova ad avere già conquistato la vittoria sulle schede: sono tanti i simboli che utilizzano la stessa immagine, magari presa solo da punti di vista diversi (ma che non alterano la visione della zona monumentale). Non è certo una novità l'uso fatto dalla lista Forum Mantova - Città dei Cittadini, presentata già nel 2010 da Sergio Ciliegi che anche questa volta si è candidato a sindaco: cupole, facciate e torri (nere) vengono evidenziate dal cielo azzurro usato come sfondo, mentre davanti figure maschili e femminili stilizzate si danno la mano, proprio a simboleggiare la centralità dei cittadini nel progetto dello stesso Ciliegi.
La stessa skyline, peraltro, si può trovare nel contrassegno della lista Cattolici moderati con Sogliani, a sostegno del candidato sindaco Gilberto Sogliani: cresciuto nella Democrazia cristiana, ha poi militato in seguito nell'Udc e nel Pdl. Sempre lui ha fondato l'associazione Cattolici popolari (di cui è presidente provinciale), collocata comunque nel centrodestra. A dispetto della collocazione, Sogliani ha deciso di correre da solo, in un emblema che contiene - oltre alla sagoma dei monumenti del centro - anche una scia-fascia-strada tricolore, che porti fino a quegli stessi monumenti: chissà quante persone riuscirà a convogliare in questi giorni...
Non può passare sotto silenzio nemmeno la lista 46cento, civica lanciata su Facebook da Andrea Gardini: è stato lui stesso a spiegare che 46100 è il cap di Mantova e il numero corrisponde quasi alla popolazione complessiva della città. Non è l'unica citazione di Mantova ovviamente: il profilo dei laghi che tanto la caratterizza viene trasformato dallo stesso Gardini addirittura nella sagoma - assai poco credibile, bisogna ammetterlo - di un uomo. Un logo impossibile da confondere, per una lista che non ha una sede o comitato elettorale, ma un "punto di vista" e che nel suo programma ha inserito essenzialmente tre punti: giovani, turismo e smart city.
Volendo - e attivando un po' di astrazione - c'è qualcosa di Mantova anche nel contrassegno di Adesso Mantova, che riempie la parte inferiore del cerchio con l'azzurro e le onde del mare (un po' com'era stato per molto tempo con il mare del sole nascente del Psdi). La lista - che candida alla poltrona di sindaco Maurizio Esposito - attinge soprattutto alla società civile per i propri candidati, anche perché - come si legge nello statuto - lo scopo di questa civica è "ridare credibilità alla politica, quale reale e concreta attività di governo della cosa pubblica, finalizzata al [...] bene comune". Sarà sufficiente correre alle amministrative di Mantova per iniziare questo percorso?
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