Il viaggio tra i capoluoghi di provincia chiamati al voto fa tappa al Sud: questa volta è il turno di Potenza, che esce da cinque anni di amministrazione di Dario De Luca, candidato spinto da Fratelli d'Italia e Popolari per l'Italia che aveva vinto di misura al ballottaggio, ma per cinque anni in consiglio si è trovato in minoranza perché il centrosinistra dominava l'aula consiliare. De Luca non si è ricandidato e ora i potentini trovano cinque aspiranti sindaci (uno in meno rispetto al 2014) e 14 liste (qui il taglio è più vistoso: cinque anni fa erano 20).
Marco Falconeri
1) MoVimento 5 Stelle
Il sorteggio ha collocato in prima posizione tra i candidati Marco Falconeri, proposto come sindaco dal MoVimento 5 Stelle. Si tratta della seconda candidatura per il M5S alle comunali di Potenza e cinque anni fa era andata così così, con la lista che aveva preso il 4,37% (ma se non altro era stato eletto in consiglio il candidato sindaco, Savino Giannizzari). Rispetto ad allora, il simbolo è quasi uguale, visto che è cambiato soltanto l'indirizzo del sito web collocato nella parte inferiore del contrassegno; rispetto ad allora, peraltro, è cambiato tutto il contesto, di politica nazionale e regionale e questo potrebbe influire non poco sul risultato della lista.
Bianca Andretta
2) +Europa - Progetto popolare
Seconda candidata, in base al sorteggio, risulta essere Bianca Andretta, schierata dal centrosinistra. Sempre la sorte ha indicato come prima lista +Europa - Progetto popolare. Il simbolo, come il nome suggerisce, è quello di +Europa, nella prima versione conosciuta, cioè con la parte inferiore rispetto al nome tinta di giallo (e dalla base curvilinea); al posto del riferimento a Emma Bonino, visto alle elezioni politiche, qui ha trovato posto la miniatura di Progetto popolare, un soggetto politico di livello regionale, che si è presentato anche alle scorse elezioni lucane (all'interno della Lista del Presidente a sostegno di Trerotola), benché i risultati non siano stati affatto eclatanti.
3) La Potenza dei cittadini
La seconda lista estratta ha natura completamente civica, anche se la doppia corona rossa di La Potenza dei cittadini farebbe pensare a una collocazione o a un'estrazione socialista (ma evidentemente questo è un dettaglio da #drogatidipolitica). All'interno del simbolo c'è un mezzo leone rampante (per richiamare l'elemento principale dello stemma cittadino, anche se in questo caso è colorato di rosso e non di giallo); al di sotto, in colore blu, si riconosce una raffigurazione stilizzata del viadotto dell'industria - noto anche come ponte Musmeci - che attraversa il Basento e collega la città con la tangenziale Salerno-Taranto (Wikipedia ricorda che si tratta dell'unico ponte riconosciuto e protetto come opera d'arte dal Mibact).
4) Partito democratico
Dopo una lista civica, il sorteggio ha collocato un'altra lista del tutto politica, vale a dire quella del Partito democratico. Nel 2014, con il suo 21,12%, aveva stracciato tutti e aveva trascinato la coalizione alla conquista della maggioranza consiliare (anche se questo non era bastato a far vincere il candidato sindaco di allora, Luigi Petrone). Oggi, come cinque anni fa, il Pd potentino ha scelto di correre alle elezioni con il simbolo nazionale "schietto", senza alcuna indicazione territoriale o della candidata sindaca; certo è più difficile questa volta fare un risultato come allora, vista l'aria che tira a livello nazionale e regionale (come il recente voto lucano ha dimostrato: qui però almeno nessuno ha pensato di "nascondere" il logo del Pd come in regione).
5) Insieme Bianca
Ultima delle liste a sostegno di Andretta è proprio la "lista personale" della candidata sindaca: Insieme Bianca, che accosta i concetti di squadra, di comunità e di lavoro unitario al nome dell'aspirante prima cittadina. Proprio il nome della lista è il nucleo di questa formazione civica, nella quale peraltro non manca una spruzzatina di politica: a guardare bene nella parte inferiore del simbolo, infatti, si legge il riferimento - molto piccolo, stranamente poco leggibile nella terra d'origine di Roberto Speranza - ad Articolo Uno (peraltro indicato in forma abbreviata), segno che in questo caso si è preferita la dimensione civica, senza rinunciare a marcare la propria presenza.
Valerio Tramutoli
6) La Basilicata possibile
Ma... siamo alle comunali o alle regionali? Verrebbe spontaneo chiederselo, visto che tra i candidati alla poltrona di sindaco di Potenza c'è anche Valerio Tramutoli, che alle regionali aveva corso come candidato presidente per la sinistra, e che uno dei due simboli che lo sostengono in quest'occasione è quasi identico nella struttura e nel contenuto a quello visto proprio sulla scheda lucana (c'è in più il nome del candidato, oltre al cognome, e il segmento marrone che contiene la parola "sindaco"). La Basilicata possibile, dunque, come marchio politico torna all'attenzione degli elettori, dopo aver ottenuto poco più del 4% a livello regionale.
7) Potenza città giardino
Oltre al marchio politico già visto alle regionali, la candidatura di Tramutoli è sostenuta pure dalla lista Potenza città giardino, che già dal nome esprime il progetto che più sta a cuore all'aspirante sindaco (fisico e docente di telerilevamento ambientale). La sua idea, infatti, è di arrivare a una città "verde e carbon free", che smetta di consumare suolo (ristrutturando quel che c'è e recuperando gli edifici vuoti), che chiuda il centro storico al traffico e contempli gli spostamenti con scale mobili e navette elettriche. Queste e altre idee sono simboleggiate da un emblema decisamente green, con un grande albero stilizzato che sovrasta le costruzioni della città.
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