domenica 19 maggio 2019

Potenza, simboli e curiosità sulla scheda

Il viaggio tra i capoluoghi di provincia chiamati al voto fa tappa al Sud: questa volta è il turno di Potenza, che esce da cinque anni di amministrazione di Dario De Luca, candidato spinto da Fratelli d'Italia e Popolari per l'Italia che aveva vinto di misura al ballottaggio, ma per cinque anni in consiglio si è trovato in minoranza perché il centrosinistra dominava l'aula consiliare. De Luca non si è ricandidato e ora i potentini trovano cinque aspiranti sindaci (uno in meno rispetto al 2014) e 14 liste (qui il taglio è più vistoso: cinque anni fa erano 20).

Marco Falconeri

1) MoVimento 5 Stelle

Il sorteggio ha collocato in prima posizione tra i candidati Marco Falconeri, proposto come sindaco dal MoVimento 5 Stelle. Si tratta della seconda candidatura per il M5S alle comunali di Potenza e cinque anni fa era andata così così, con la lista che aveva preso il 4,37% (ma se non altro era stato eletto in consiglio il candidato sindaco, Savino Giannizzari). Rispetto ad allora, il simbolo è quasi uguale, visto che è cambiato soltanto l'indirizzo del sito web collocato nella parte inferiore del contrassegno; rispetto ad allora, peraltro, è cambiato tutto il contesto, di politica nazionale e regionale e questo potrebbe influire non poco sul risultato della lista.

 

Bianca Andretta

2) +Europa - Progetto popolare

Seconda candidata, in base al sorteggio, risulta essere Bianca Andretta, schierata dal centrosinistra. Sempre la sorte ha indicato come prima lista +Europa - Progetto popolare. Il simbolo, come il nome suggerisce, è quello di +Europa, nella prima versione conosciuta, cioè con la parte inferiore rispetto al nome tinta di giallo (e dalla base curvilinea); al posto del riferimento a Emma Bonino, visto alle elezioni politiche, qui ha trovato posto la miniatura di Progetto popolare, un soggetto politico di livello regionale, che si è presentato anche alle scorse elezioni lucane (all'interno della Lista del Presidente a sostegno di Trerotola), benché i risultati non siano stati affatto eclatanti. 

3) La Potenza dei cittadini

La seconda lista estratta ha natura completamente civica, anche se la doppia corona rossa di La Potenza dei cittadini farebbe pensare a una collocazione o a un'estrazione socialista (ma evidentemente questo è un dettaglio da #drogatidipolitica). All'interno del simbolo c'è un mezzo leone rampante (per richiamare l'elemento principale dello stemma cittadino, anche se in questo caso è colorato di rosso e non di giallo); al di sotto, in colore blu, si riconosce una raffigurazione stilizzata del viadotto dell'industria - noto anche come ponte Musmeci - che attraversa il Basento e collega la città con la tangenziale Salerno-Taranto (Wikipedia ricorda che si tratta dell'unico ponte riconosciuto e protetto come opera d'arte dal Mibact).

4) Partito democratico

Dopo una lista civica, il sorteggio ha collocato un'altra lista del tutto politica, vale a dire quella del Partito democratico. Nel 2014, con il suo 21,12%, aveva stracciato tutti e aveva trascinato la coalizione alla conquista della maggioranza consiliare (anche se questo non era bastato a far vincere il candidato sindaco di allora, Luigi Petrone). Oggi, come cinque anni fa, il Pd potentino ha scelto di correre alle elezioni con il simbolo nazionale "schietto", senza alcuna indicazione territoriale o della candidata sindaca; certo è più difficile questa volta fare un risultato come allora, vista l'aria che tira a livello nazionale e regionale (come il recente voto lucano ha dimostrato: qui però almeno nessuno ha pensato di "nascondere" il logo del Pd come in regione).

5) Insieme Bianca

Ultima delle liste a sostegno di Andretta è proprio la "lista personale" della candidata sindaca: Insieme Bianca, che accosta i concetti di squadra, di comunità e di lavoro unitario al nome dell'aspirante prima cittadina. Proprio il nome della lista è il nucleo di questa formazione civica, nella quale peraltro non manca una spruzzatina di politica: a guardare bene nella parte inferiore del simbolo, infatti, si legge il riferimento - molto piccolo, stranamente poco leggibile nella terra d'origine di Roberto Speranza - ad Articolo Uno (peraltro indicato in forma abbreviata), segno che in questo caso si è preferita la dimensione civica, senza rinunciare a marcare la propria presenza.

Valerio Tramutoli

6) La Basilicata possibile

Ma... siamo alle comunali o alle regionali? Verrebbe spontaneo chiederselo, visto che tra i candidati alla poltrona di sindaco di Potenza c'è anche Valerio Tramutoli, che alle regionali aveva corso come candidato presidente per la sinistra, e che uno dei due simboli che lo sostengono in quest'occasione è quasi identico nella struttura e nel contenuto a quello visto proprio sulla scheda lucana (c'è in più il nome del candidato, oltre al cognome, e il segmento marrone che contiene la parola "sindaco"). La Basilicata possibile, dunque, come marchio politico torna all'attenzione degli elettori, dopo aver ottenuto poco più del 4% a livello regionale.

7) Potenza città giardino

Oltre al marchio politico già visto alle regionali, la candidatura di Tramutoli è sostenuta pure dalla lista Potenza città giardino, che già dal nome esprime il progetto che più sta a cuore all'aspirante sindaco (fisico e docente di telerilevamento ambientale). La sua idea, infatti, è di arrivare a una città "verde e carbon free", che smetta di consumare suolo (ristrutturando quel che c'è e recuperando gli edifici vuoti), che chiuda il centro storico al traffico e contempli gli spostamenti con scale mobili e navette elettriche. Queste e altre idee sono simboleggiate da un emblema decisamente green, con un grande albero stilizzato che sovrasta le costruzioni della città.

Giuseppe Ferraro

8) Potenza nel cuore

Si presenta sostenuto da una sola lista Giuseppe Ferraro, candidato civico ma con un passato socialista (era stato eletto nel 2014 con la lista Socialisti uniti, legata al progetto che fu di Saverio Zavettieri e che in terra lucana non si era esaurito). Il nome della formazione che lo sostiene è Potenza nel cuore: a differenza di quanto accade altrove, tuttavia, qui non c'è nessun cuore disegnato nell'emblema, che al contrario consiste in una corona circolare amaranto - nella quale trovano posto i concetti "Ambiente", "lavoro" e "identità" - e nel nome posto al centro del cerchio bianco. Il tutto rigorosamente in Times New Roman, per uno dei simbolo più anonimi che si potessero realizzare.

Mario Guarente

9) Idea - Popolo e libertà

Di liste in giro per l'Italia ne ha presentate poche, ma Idea - Popolo e libertà a Potenza c'è ed è la prima formazione delle sei che sostengono la candidatura a sindaco di Mario Guarente, aspirante primo cittadino indicato dal centrodestra. Si diceva di Idea: il progetto politico di Gaetano Quagliariello (in cui sono confluiti anche i Popolari liberali di Carlo Giovanardi) sceglie di correre alle amministrative potentine e lo fa con il simbolo noto a livello nazionale, anche se - per dire - nessuno aveva pensato di depositarlo in vista delle ultime politiche o delle europee. Evidentemente a Potenza e altrove ci tengono di più e cercano di far sentire la propria presenza, ovviamente nel centrodestra. 

10) Lega

Esordio assoluto per la Lega alle elezioni amministrative di Potenza, dopo che alle ultime politiche ben il 7% degli elettori potentini aveva messo per la prima volta la croce sul simbolo di Alberto da Giussano. L'emblema che finisce sulle schede elettorali amministrative è quasi uguale a quello (nonché al simbolo che si ritroverà nella scheda delle europee): l'unica differenza è il riferimento alla regione Basilicata, che sostituisce quello al "premier" Salvini. Proprio lo stesso simbolo che, a marzo, il 17,54% dei potentini aveva votato alle regionali, il risultato migliore dopo quello leggermente maggiore del M5S. La Lega, insomma, parte da qui e non è improbabile che la strada sia già tracciata.

11) Forza Italia

Cinque anni fa, la lista di Forza Italia si era dovuta accontentare del 5,14%, una percentuale davvero bassa per una forza che fino a poco tempo prima aveva governato a livello nazionale. Alle ultime regionali le cose erano andate meglio, con un partito sopra l'8%: probabilmente la lista parte da qui, sperando di ottenere un risultato migliore, che possibilmente le dia qualcosa di più dell'unico consigliere comunale conquistato nel 2014. Il simbolo è quasi uguale a quello di cinque anni fa, fatta eccezione per la bandierina (spinta un po' fuori dal cerchio per allargare il cognome di Berlusconi) e per il nome del comune, scritto dritto e non più ad arco.

12) Potenza civica

Proseguendo con l'analisi delle liste, si incontra la prima formazione civica tra quelle che sostengono Guarente. Anzi, a dire il vero Potenza civica è anche l'unica lista della coalizione a contenere, all'interno del suo simbolo, il riferimento allo stesso candidato alla guida del comune. Per il resto, in questo emblema in cui dominano l'azzurro e il blu del fondo, si riconosce di nuovo - sotto un nastrino tricolore - il profilo del ponte Musmeci, evidentemente percepito da più parti come segno del territorio, nel quale in molti possono riconoscersi, almeno più che in monumenti "tradizionali". Riuscirà questa formazione civica a contribuire in modo significativo al risultato finale di Guarente?

13) Fratelli d'Italia - Forza civica - Il Popolo della famiglia

"Triciclo" sostanzialmente inedito, questo, anche sul piano grafico. L'elemento centrale del contrassegno è rappresentato dal simbolo nazionale di Fratelli d'Italia, il partito più votato nella coalizione del sindaco eletto nel 2014 (anche se, alla fine dei conti, aveva solo superato di poco il 6%); questa volta, però, è inserito in un cerchio - con la stessa struttura, tagliato a tre quinti da una fascia tricolore - che non comprende il nome di Giorgia Meloni, ma le miniature del Popolo della Famiglia e di Forza civica, associazione politico-culturale di centrodestra di livello nazionale, ma che non compare spesso sulle schede. A Potenza, invece, ci sarà.

14) Lista civica per la Città

Dopo Fratelli d'Italia, ecco un altro ritorno. Il compito di chiudere manifesti e schede (oltre che la coalizione di centrodestra) è stato affidato dal sorteggio alla Lista civica per la Città, che aveva fatto parte - assieme a Fdi e ai Popolari per l'Italia - della coalizione a sostegno di Dario De Luca cinque anni fa. Rispetto ad allora, il simbolo è quasi uguale, tranne che per l'assenza di ogni riferimento al nome del nuovo candidato sindaco: i colori, in compenso, sono gli stessi e altrettanto vale per il profilo del leone, che appare molto più tranquillo rispetto alla figura del leone rampante, soggetto di una statua simbolo della città (e collocata in piazza 18 agosto).

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