Anche Bergamo torna al voto, dopo essere stata al centro dell'attenzione cinque anni fa perché, quasi in corrispondenza con il record percentuale del Partito democratico riportato alle europee del 2014 (il famoso 41% sfiorato e mai più visto), sindaco della città era diventato - dopo il ballottaggio - Giorgio Gori, una delle figure più vicine a Matteo Renzi e al nuovo corso dem. Allora si erano presentati 6 aspiranti sindaci, sostenuti da 17 liste; questa volta i candidati sono soltanto quattro (tutti uomini per giunta) e le liste si sono contratte ancora di più, riducendosi a 11.
Giacomo Stucchi
1) Lega
Il sorteggio ha collocato al primo posto sui manifesti e sulle schede il candidato del centrodestra Giacomo Stucchi. La sorte ha voluto che ad aprire la coalizione fosse proprio il partito dell'ex presidente del Copasir, dunque la Lega. Il simbolo con Alberto da Giussano, al solito, è quasi identico a quello che i bergamaschi troveranno sulla scheda delle elezioni europee; visto poi che siamo in Lombardia, torna anche la "pulce" stile 1992 della Lega Lombarda, oltre che il riferimento alla regione al posto della parola "Premier" sotto al cognome di Matteo Salvini. Cinque anni fa la Lega aveva preso il 9,46%, poco meno di cinque punti sotto Forza Italia: questa volta le posizioni potrebbero essere scambiate.
2) Forza Italia
Subito dopo il contrassegno della Lega, è stato collocato l'emblema di Forza Italia, che tenterà - non si sa ancora quanto a fatica - di difendere il suo primato di cinque anni fa. Anche in questo caso, il simbolo ha come modello il fregio adottato per le elezioni politiche del 2018, con i vertici verdi della bandierina fuori dal cerchio, il cognome di Berlusconi scritto a caratteri cubitali e al di sotto, al posto della parola "presidente", la dicitura "per Bergamo", tutta scritta in Arial Black (peraltro molto più "stirata" in orizzontale). Nessun riferimento, stavolta, al candidato sindaco, presente cinque anni fa (quello di Franco Tentorio, allora uscente): il che non stupisce, visto che Stucchi non proviene dalle file forziste.
3) Bergamo ideale - Stucchi sindaco
Al terzo posto è stato collocato l'unico contrassegno che non ha natura politica, o per lo meno non del tutto. Perché Bergamo ideale, nome chiaro di una lista dalla natura civica, è inserito in un cerchio blu che contiene il simbolo di Stucchi sindaco, con il nome in blu e, sotto, una croce di san Giorgio rossa tracciata a gesso (o a pastello a cera, chissà). Questo emblema è chiaramente parente della prima "lista del presidente" presentata nel 2013 a favore di Roberto Maroni in Lombardia, poi trasmessa anche al suo successore Fontana (e comunque la grafica è pur sempre legata alle candidature proposte in Lombardia dalla Lega e condivise dal resto del centrodestra).
4) Fratelli d'Italia
Chiude la compagine di centrodestra, come ultima sorteggiata, la lista di Fratelli d'Italia, alleata a livello locale di una forza con cui prima su scala nazionale sembrava avere piena sintonia, almeno fino all'esperienza del governo giallo-verde, che ne ha allontanato le strade. Sui territori, tuttavia, i legami non sono stati messi in discussione, quindi non stupisce la presenza di Fdi. Il contrassegno, peraltro, è esattamente identico a quello che gli elettori bergamaschi troveranno sulla scheda delle elezioni europei: ci sono i riferimenti ai sovranisti, ai conservatori e a Giorgia Meloni, senza che sia citata in alcun modo la candidatura dell'ex presidente del Copasir.
Nicholas Anesa
5) MoVimento 5 Stelle
Il secondo candidato sorteggiato in questo turno elettorale è Nicholas Anesa, aspirante sindaco proposto dal MoVimento 5 Stelle, che è dunque alla sua seconda partecipazione elettorale a Bergamo (nel 2009, infatti, non si è presentata nessuna Lista CiVica a 5 Stelle). Alle scorse comunali il M5S aveva ottenuto l'8,26%, riuscendo a eleggere due persone, compreso il candidato sindaco Marcello Zenoni; la percentuale si era raddoppiata alle elezioni politiche dello scorso anno, ma ovviamente comunali e politiche non sono assimilabili. Unica novità grafica rispetto a cinque anni fa è la sostituzione del sito internet nella parte inferiore dell'emblema, da Beppegrillo.it a Ilblogdellestelle.it.
Francesco Samuele Macario
6) Bergamo in Comune
Il centrosinistra che sostiene Gori sembra non poter dire che tutta la sinistra si è ritrovata lì: una parte non trascurabile si riconosce nella lista autonoma Bergamo in Comune, che appoggia la candidatura di Francesco Samuele Macario, già assessore all'edilizia della giunta guidata da Roberto Bruni (2004-2009) e attuale segretario locale di Rifondazione comunista. Il concetto di comune (come istituzione) si fonde con quello di comunità e di "messa in comune"; sullo sfondo spicca la sagoma dei monumenti principali di Città Alta, mentre al di sotto è particolarmente evidente il logo della Sinistra europea - la stella-freccia rossa che punta a sinistra - senza alcuna indicazione testuale.
Giorgio Gori
7) Giorgio Gori sindaco
La coalizione che appoggia il tentativo di riconferma di Giorgio Gori è la più nutrita di tutto questo turno elettorale, essendo composta da cinque liste. La prima a essere sorteggiata, Giorgio Gori sindaco, evidentemente la "civica personale" del primo cittadino uscente e riaspirante, era già presente cinque anni fa (con un ottimo risultato, pari al 13,76%) e torna ora, giusto con una minima differenza: il nome della lista - scritto su tre righe e con il cognome del candidato scritto a caratteri cubitali - viene ridotto leggermente, sul fondo blu sfumato, per lasciare il posto nella parte inferiore del cerchio alla dicitura "lista civica", forse per sottolineare il carattere non politico della formazione (ma ce n'era bisogno?) e attenuare un po' l'impatto del nome.
8) Patto per Bergamo - Italia in Comune
Altro ritorno, sia pure in una forma un po' diversa, riguarda la lista Patto per Bergamo, che aveva partecipato alle elezioni del 2014 come Patto civico: le bandierine al vento con i colori cittadini, il rosso e il giallo, sono le stesse di allora, ma il nome e i vessilli sono inseriti all'interno del simbolo di Italia in Comune: a seguito dell'alleanza tra le due forze, il logo del partito di Federico Pizzarotti si è ridotto un po' di dimensioni e ha tinto parte della circonferenza-agorà in giallo, per "bergamizzare" in pieno il contrassegno. Nel cerchio, peraltro, c'è anche una miniatura della rosa del socialismo europeo, per sottolineare la partecipazione di alcuni candidati del Psi alla lista.
9) Partito democratico
Non poteva naturalmente mancare in questa coalizione una lista del Partito democratico, ossia della formazione che cinque anni fa aveva ottenuto il risultato migliore (con il suo 23,55%; certo le condizioni sono cambiate e non sarà affatto facile confermarlo questa volta, anche se alle politiche era comunque arrivato il 28,5%). Il simbolo utilizzato in questo appuntamento elettorale somiglia a quello del 2014, anche se con qualche modifica significativa: lo spazio dedicato al logo del Pd diminuisce (solo il semicerchio superiore), mentre nella parte inferiore c'è la dicitura "Gori sindaco", con il cognome in grande evidenza, anche se cinque anni fa era più imponente. In qualche modo la grafica è parente di quella utilizzata da Gori alle regionali dello scorso anno, anche se allora il segmento verde era più piccolo e il nome era in corsivo.
10) +Europa
Tra le forze politiche che sostengono la ricandidatura di Gori c'è anche +Europa, che presenta una delle sue ultime versioni del contrassegno, con il nome proposto nella grafica già nota dalla fine del 2017 e al di sotto la bandiera europea al vento, con una delle stelle tinta del tricolore; in alto non manca il riferimento a Gori, segno che la lista più di altre sembra condividerne il progetto. Alle scorse elezioni politiche il 5,53% dei bergamaschi aveva scelto la formazione di Della Vedova, Bonino e Tabacci, ma la quota era scesa al 3,11% alle contemporanee elezioni regionali; non è escluso, comunque, che il contributo della lista possa essere positivo e trovi riconoscimento in seguito.
11) Ambiente partecipazione futuro
Chiude la coalizione di Gori e la scheda la lista Ambiente partecipazione futuro, che raccoglie parte della sinistra che sostiene il programma del sindaco uscente, pur non risparmiando critiche ad alcuni suoi punti e impegnandosi ad agire sulle carenze dell'amministrazione in scadenza. "Siamo - si legge sulla pagina Facebook della lista - per una città aperta, europeista, che metta al centro le persone. Solidale, impegnata a rendere sviluppo ed economia compatibili con l'ambiente, attenta alla tutela del suo patrimonio, che sappia investire in cultura, formazione e diritti civili". Il simbolo, molto semplice, comprende il nome della lista - piccolo ma evidente - e un triangolo rosso che funge da freccia, che punta ovviamente a sinistra.
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