Prosegue il viaggio tra i capoluoghi di provincia che rinnovano la loro amministrazione e la strada passa anche per Avellino. Chi ha decente memoria, tuttavia, potrebbe rimanere perplesso: ma come, Avellino non aveva già votato l'anno scorso? In effetti sì, ma il sindaco uscente del MoVimento 5 Stelle Vincenzo Ciampi è stato sfiduciato alla fine di novembre e, dopo un periodo di commissariamento, la città torna alle urne. E se l'anno scorso si contendevano il ruolo di sindaco 8 aspiranti, sostenuti da 18 liste, questa volta c'è un candidato in meno e anche i simboli sulla scheda sono calati: ora sono soltanto 14. L'ordine di candidati e liste è quello che emerge dal sito del comune di Avellino.
Luca Cipriano
1) Partito democratico
Primo candidato ad apparire su manifesti e schede è Luca Cipriano, espresso dal centrosinistra, anche se - come si dirà tra poco - non può certo dirsi una new entry, visto che aveva già partecipato alle elezioni comunali come aspirante sindaco l'anno corso. La sua coalizione è composta da quattro liste: la prima, in ordine di apparizione, è quella del Partito democratico (che lo scorso anno appoggiava Nello Pizza e con il 16.66% era risultata la formazione più votata): anche ad Avellino, come altrove, il Pd sceglie di correre con il suo simbolo nazionale "al naturale", senza aggiungere indicazioni locali o riferimenti al candidato al ruolo di primo cittadino.
2) Laboratorio Avellino
La seconda lista della compagine che sostiene Cipriano è invece nuova: non figurava infatti sulle schede del 2018 Laboratorio Avellino, progetto civico-politico legato al consigliere regionale Maurizio Petracca (un tempo legato a Giuseppe De Mita). L'emblema scelto dal gruppo per questa competizione elettorale risulta piuttosto elaborato, contenendo vari elementi grafici (la lampadina delle idee, un albero, un volto di profilo, un sole tra i palazzi e un riferimento locale ben riconoscibile, cioè la silhouette della Torre dell'Orologio): un simbolo piuttosto pieno, sì, ma tutto sommato gradevole nel complesso e pronto per il battesimo elettorale.
3) Mai più
Si era già vista lo scorso anno, invece, la terza lista della coalizione di Cipriano e il suo ritorno non deve affatto stupire: Mai più, infatti, era proprio la formazione civica che aveva appoggiato l'attuale candidato del centrosinistra nel 2018, quando invece aveva scelto di correre in solitaria. L'emblema è rimasto praticamente identico, con il "più" matematico a fungere da accento sulla parola, leggibile sia come segno di cesura con il passato sia come maggior valore da apportare all'amministrazione; uguale anche la doppia tonalità di verde, per l'elemento centrale e per lo sfondo (leggermente "sfogliato" in alto). L'unica differenza riguarda lo slogan sopra al nome dell'aspirante sindaco: l'anno scorso era "Adesso cambia", ora è "Adesso scegli".
4) Avellino più
In qualche modo, l'ultimo simbolo della compagine che sostiene Cipriano sembra frutto di una semiclonazione nominale e grafica. Lo stesso nome della quarta lista, Avellino più, somiglia molto a quello di Mai più, così come tornano il segno matematico ripetuto uguale (anche se "più" qui è scritto con un carattere handwriting) e la parte testuale ("Adesso scegli Cipriano Sindaco") riportata nell'area inferiore del cerchio. Sul piano cromatico, tuttavia, non può sfuggire l'uso dei colori azzurro e verde, che rimanda alla grafica di Campania libera, legata alla candidatura regionale di Vincenzo De Luca (non a caso, nel 2018 sulla scheda c'era Avellino libera e progressista).
Massimo Passaro
5) I cittadini in movimento
Anche stavolta, subito dopo il candidato del centrosinistra, la sorte ha piazzato Massimo Passaro, già candidato lo scorso anno. E, proprio come nel 2018, a sostenere la sua candidatura c'è il simbolo I cittadini in movimento, cioè l'associazione guidata dallo stesso avvocato. Da antologia la descrizione, di allora come di oggi: "un cerchio nel cui interno lungo la circonferenza superiore, lato destro, viene rappresentato un semicerchio di colore verde ed uno di colore rosso e tra i due semicerchi lo sfondo è bianco. In basso, lato sinistro, a forma di semicerchio si legge la scritta [...]. Nella parte interna è rappresentata la città composta da palazzine di varie misure, alberi ed uccelli. Nella parte centrale sono presenti n. 7 figure tra uomini e donne sistemate lungo un semicerchio di colore verde. Quest'ultimo nella parte terminale si divide in tre estremità". Mancava solo di dire che le due figure centrali si danno il cinque.Amalio Santoro
6) Si può - Avellino
Un altro simbolo già incontrato lo scorso anno compare poi sulla scheda: si tratta di Si può - Avellino, stesso nome del gruppo consiliare di sinistra presente in consiglio fino al voto del 2018; la lista, alle ultime elezioni, era riuscita a far eleggere in consiglio la propria candidata sindaca Nadia Arace. Questa volta l'emblema sostiene la candidatura di Amalio Santoro ed è quasi identico al simbolo dello scorso anno (con la stella rossa di Potere al popolo!, l'arco ad emiciclo colorato in parte di rosso un po' in stile Prc, "Si" tinto di rosso come Sinistra italiana e "può" nello dello stesso colore di Possibile): unica novità è il riferimento al "centro sinistra" nel segmento rosso inferiore, poiché proprio Santoro in più occasioni ha rivendicato di essere "il vero centrosinistra" in queste elezioni comunali.Biancamaria D'Agostino
7) Lega
Subito dopo la lista di sinistra, il sorteggio ha collocato un'altra candidatura solitaria (e l'unica femminile), quella di Biancamaria D'Agostino, appoggiata soltanto dalla Lega. Questo, in effetti, rappresenta una novità non secondaria rispetto allo scorso anno: nel 2018, infatti, la Lega - alla sua prima apparizione sulle schede elettorali avellinesi, almeno a quelle per le amministrative - era nella stessa coalizione di Forza Italia e Udc, a sostegno di Sabino Morano; questa volta, invece, Alberto da Giussano corre da solo, forse sperando di capitalizzare i consensi guadagnati in quest'anno di governo. Il simbolo è identico a quello dello scorso anno, con il riferimento alla Campania al posto di "premier".Ferdinando Picariello
8) MoVimento 5 Stelle
Le elezioni avellinesi del 2018 erano state croce e delizia per il MoVimento 5 Stelle. La vittoria al ballottaggio del candidato Vincenzo Ciampi sul suo avversario del centrosinistra era sicuramente stata un'ottima notizia; non poteva certo dirsi lo stesso per l'esito dell'amministrazione nata da quel voto, caduta dopo pochi mesi sotto i colpi della sfiducia. Nonostante ciò, il M5S non ha certo scelto di non partecipare al nuovo turno elettorale: candida come sindaco Ferdinando Picariello e schiera sulla scheda il simbolo ufficiale nazionale, nella versione inaugurata alle elezioni politiche del 2018. E, naturalmente, nessun altra lista sostiene il candidato stellato.
Gianluca Festa
9) W la libertà
Se il record di liste di coalizione quest'anno è piuttosto basso (non si va oltre le quattro), lo condivide con il candidato del centrosinistra Cipriano un altro aspirante sindaco, Gianluca Festa, che torna sul luogo del delitto: era già stato candidato sindaco nel 2013 ed era riuscito a entrare in consiglio. La prima delle formazioni a suo sostegno è W la libertà, varata in chiaro spirito di rottura con il centrosinistra, bollato come "tavolo della conservazione": spicca la "W" pennellata (non certo in stile leghista), unita al resto del nome in due tonalità verdi che rappresenta in effetti l'unico elemento grafico del simbolo, per il resto piuttosto vuoto, il che è piuttosto raro di recente.
10) Davvero Avellino
Dopo una lista nuova, ecco un ritorno: Davvero Avellino, infatti, era già stata sulle schede elettorali lo scorso anno ed era proprio espressione di Gianluca Festa, che nel 2013 era stato sostenuto soprattutto dalla lista Per Avellino Davvero, con le due V di dimensioni diverse e semisovrapposte (il tricolore sarebbe arrivato nel 2015, quando fu usato per la lista Davvero - Verdi alle regionali). Il progetto civico-politico, dunque, si conferma come un ingrediente fondamentale della proposta amministrativa di Festa; sul piano grafico, il simbolo - identico a quello dello scorso anno - si contende con quello di W la libertà il titolo di emblema più bianco, anche se probabilmente non vince la sfida.
11) Avellino vera
Da due simboli vuoti a uno decisamente pieno: quello di Avellino vera, sempre parte della coalizione che sostiene Gianluca Festa. La lista in questione è stata sostenuta anche dall'ex parlamentare di Scelta civica Angelo Antonio D'Agostino ed è composta in gran parte da giovani, ma al suo interno non mancano persone con esperienza in consiglio comunale (alcune anche con quattro mandati alle spalle). Il simbolo, basato anch'esso sul verde, che tinge lo sfondo e parte del nome, si fregia di una raffigurazione del Palazzo della Dogana, piuttosto fine ed elegante (sperando che la stampa della scheda permetta di conservare i dettagli e i tratti sottili).
12) Ora Avellino
Il quarto simbolo della coalizione che appoggia la candidatura di Festa, Ora Avellino, è anch'esso abbastanza bianco, ma meno di altri visti fin qui. L'emblema è dominato dal disegno, stilizzato e sfumato di verde, della stessa Torre dell'Orologio già vista prima (lo mostra la stessa cupola): non c'è l'orologio, ma la freccetta verde sulla "O" di "Ora", collocata giusto su una parete della torre, suggerisce in qualche modo l'idea dell'orologio. Guardando anche questo contrassegno, salta all'occhio come nella propria coalizione Gianluca Festa non abbia mai inserito in un emblema il proprio nome, che dunque sarà presente sulla scheda solo nello spazio dedicato al candidato sindaco.
Costantino Preziosi
13) Forza Italia
L'ultimo degli aspiranti sindaci di Avellino del turno elettorale del 2019 aveva già partecipato alle elezioni dello scorso anno: si tratta di Costantino Preziosi, allora sostenuto da Fratelli d'Italia e da una civica personale. Quest'anno il simbolo di Fdi non c'è, in compenso c'è quello di Forza Italia, che sceglie di utilizzare la variante dell'emblema delle politiche dello scorso anno, con "per Preziosi" al posto di "presidente" (scritto in Arial Black e non in Helvetica). Al di là di questo, colpisce che ad Avellino, terra dei De Mita e di Gianfranco Rotondi, sulle schede quest'anno non ci sia neppure uno scudo crociato: niente Udc, niente Dc rotondiana, niente L'Italia è popolare...
14) La svolta
L'ultimo emblema da trattare è il secondo che sostiene Preziosi, quello suo personale, evoluzione di quello già visto sulle schede avellinesi tanto nel 2013 quanto nel 2018 (è la terza candidatura a sindaco consecutiva dunque per l'avvocato ed ex manager dell'Air trasporti): allora il nome della lista era La svolta inizia da te!, in questo caso invece ci si è accontentati di La svolta, con gli stessi colori rossi e blu ma questa volta distribuiti in modo molto più regolare e con un'attenzione maggiore all'equilibrio della grafica, più curata e d'impatto. Di certo il concetto di svolta e il cognome dell'aspirante primo cittadino sono gli elementi fondamentali di questo emblema, che spiccano particolarmente.
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