sabato 18 maggio 2019

Cremona, simboli e curiosità sulla scheda

Anche Cremona è tra i capoluoghi di provincia chiamati a rinnovare l'amministrazione comunale, alla scadenza naturale del mandato di Gianluca Galimberti, eletto nel 2014 al ballottaggio e sostenuto da una compagine di centrosinistra. Se allora se la dovette vedere con altri 10 concorrenti, quest'anno le persone aspiranti alla poltrona di sindaco saranno soltanto 7, appoggiate da un totale di 15 liste (e anche qui il taglio è stato vistoso, visto che cinque anni fa i simboli sulla scheda erano 21).

Gianluca Galimberti

1) Partito democratico

La sorte ha voluto che ad aprire manifesti e schede elettorali sia proprio il sindaco uscente, Gianluca Galimberti, che avendo svolto un solo mandato può ricandidarsi, e che la prima lista in ordine di sorteggio risulti quella più votata di tutte nel 2014: si tratta del Partito democratico, principale artefice della vittoria di Galimberti con il suo 29,44%. Per questa tornata elettorale, i dem si presentano con lo stesso simbolo di cinque anni fa, che è una minima variante dell'emblema ufficiale nazionale: riducendo un po' la grafica di Nicola Storto, c'è spazio per l'indicazione del nome del candidato (in verde) e l'appellativo "sindaco" (bianco maiuscolo su segmento verde). Una soluzione "veltroniana", graficamente parlando: certo, nel 2014, quando il centrosinistra si riprese il comune dopo una consiliatura targata centrodestra, le condizioni politiche generali erano un po' diverse...

2) Sinistra per Cremona - Energia civile

Anche la lista sorteggiata per seconda rappresenta una costante rispetto alla formazione di cinque anni fa: Sinistra per Cremona - Energia civile, infatti, era già presente nella coalizione di centrosinistra nel 2014 e si era ben difesa, con il suo 3,6% era riuscita a eleggere un consigliere e aveva espresso un'assessora nella giunta uscente. Oggi come allora, si qualifica come formazione "sintesi delle istanze politiche della Sinistra con quelle del mondo dell'associazionismo, del volontariato, del lavoro e dell'ambientalismo e caratterizzata dal protagonismo delle donne", per una città più solidale. Il tutto è espresso da un simbolo semplice e ben leggibile, tutto letterale, in cui domina il rosso e difficilmente può passare inosservato (come pure l'interessante concetto di Energia civile).

3) Cittadini per passione

Il sorteggio subito dopo Energia civile colloca un'altra formazione dichiaratamente civica, che invece rappresenta una new entry di quest'anno. Cittadini per passione, infatti, è un simbolo nuovo nuovo, piuttosto bianco e anch'esso molto letterale, giocato tra rosso e blu (con il tocco lezioso di "per" in tile handwriting). La lista, pur essendo civica, particolarmente interessata alla mobilità sostenibile, all'economia circolare e alle politiche giovanili, ha comunque un'origine almeno in parte politica: a promuoverla è l'assessora all'ambiente uscente, Alessia Manfredini, di area Pd. Di tutti gli emblemi della coalizione, in ogni caso, questo è quello che mette maggiormente al centro l'idea di "cittadino".

4) Fare nuova la città

Il quarto simbolo sorteggiato non può certo dirsi nuovo: nel 2014 Fare nuova la città fu la formazione più votata della coalizione dopo il Pd (ottenne il 12,03%) ed era abbastanza naturale che ritornasse sulle schede elettorali anche questa volta. Tanto più che, proprio cinque anni fa, la formazione era apparsa come "lista del sindaco", come testimoniava anche il rilievo grafico (forse fin troppo pesante) dato al nome del candidato alla guida del comune. Questa volta, invece, la visibilità maggiore spetta al nome della lista, mentre il riferimento al candidato sindaco (stavolta riportato solo con il cognome) è scivolato nella parte inferiore, sotto al profilo del centro storico cittadino, tinto di viola.

5) Cremona attiva

Appare decisamente più colorato (forse è quello più colorato di tutti, oltre che piuttosto pieno) il contrassegno di un'altra formazione chiaramente civica, Cremona attiva, legata a un altro assessore uscente, Maurizio Manzi, titolare della delega al bilancio (il carattere più civico e meno politico di questa compagine è mostrato anche dal fatto che non ci sono altre liste di partito oltre a quella del Pd, mentre cinque anni fa c'era anche Centro democratico). Il concetto di attività e di è reso proprio dalle fasce colorate e dall'inclinazione delle parole, che puntano in alto (ma, in qualche modo, non nascondono nemmeno che essere attivi è un compito "in salita").

6) Patto civico per Cremona

Il nome dell'ultima lista che fa parte della compagine a sostegno di Galimberti, Patto civico per Cremona, rimanda in qualche modo alle elezioni precedenti, quando nella stessa coalizione era schierato un Patto civico, che su fondo blu aveva il nome scritto in "stile gesso", con la V rossa che sembrava richiamare il M5S. Ora il progetto è proseguito ma si è evoluto, ha cambiato del tutto la grafica (ora decisamente dominata dall'arancione, come andava di moda anni fa, e senza più la V) e vuole implementare la propria azione per far spiccare il volo alla città, puntando su "cultura, partecipazione, beni comuni, inquinamento e nuove povertà". E questa volta il nome del candidato sindaco non c'è.

Luca Nolli

7) MoVimento 5 Stelle

Dopo la coalizione a sei di Galimberti (la più ampia di questo turno elettorale), il sorteggio ha collocato la prima candidatura individuale, quella legata al MoVimento 5 Stelle. Il soggetto politico guidato da Luigi Di Maio si presenta per la seconda volta alle elezioni amministrative del capoluogo cremonese (nel 2009 non era presente alcuna Lista CiVica a 5 Stelle) e parte dal 6,21% ottenuto cinque anni fa, in un clima un po' meno favorevole rispetto a oggi. A sostegno del candidato sindaco Luca Nolli (nato a Soresina come Danilo Toninelli) c'è - soltanto - il simbolo che il M5S usa dal 2018, identico ai precedenti, fatta eccezione per la dicitura Ilblogdellestelle.it

Francesca Berardi

8) Cremona cambia musica

Tra i simboli che i cremonesi troveranno sulla scheda, quello che sostiene la candidata sindaca Francesca Berardi è quello più originale e, insieme, più difficile da interpretare in chiave politica. Molto più visibile è la chiave di violino - inevitabilmente legata alla città, vista la sua tradizione della liuteria - trasformata in un curioso gambo rosa scuro, con tanto di foglia e fiore che sboccia dal ricciolo (mentre lo spazio sotto la chiave è tinto di verde, quasi a richiamare l'idea del terreno). Ecco l'immagine con cui si distingue la civica Cremona cambia musica, promossa dal comitato "Il pane e le rose", che raccoglie cittadini impegnati sul piano ambientale, del consumo critico, della difesa dei diritti e dell'ambiente. C'è il civismo, ma c'è anche la politica: Berardi, oltre ad aver animato i comitati per l'acqua pubblica anni fa, è segretaria provinciale di Rifondazione comunista.

Alberto Madoglio

9) Partito di alternativa comunista

Altra corsa solitaria è quella di Alberto Madoglio, che a queste elezioni è sostenuto soltanto dal Partito di alternativa comunista. Ovviamente non passa inosservata la coppia di falce e martello interpretata in chiave trotskista, con il riferimento alla Quarta Internazionale; colpisce di più, tuttavia, notare che questa lista è stata una costante almeno degli ultimi due appuntamenti elettorali (nel 2009 il simbolo non aveva la corona rossa e c'era ancora il riferimento a Progetto comunista, perché il partito era a uno stadio antecedente all'attuale). Finora la lista non è mai arrivata allo 0,8%, ma ogni volta ha raccolto regolarmente le firme e si è ripresentata. Quest'anno l'alternativa comunista riuscirà a raccogliere più consensi?

Diego Ratti

10) CasaPound Italia

Il sorteggio ha collocato una dopo l'altra ben quattro candidature sostenute da una sola lista: dopo quelle appena viste, tocca a Diego Ratti, che si presenta all'appuntamento elettorale con l'appoggio solitario di CasaPound Italia (che invece, come si sa, alle europee corre assieme a Destre unite). Non è la prima volta che la tartaruga ottagonale dalla decorazione frecciata si presenta sulle schede elettorali cremonesi: già nel 2014, infatti, il simbolo aveva sostenuto la candidatura di Gianluca Galli (capolista oggi della formazione guidata da Simone Di Stefano) e in quell'occasione aveva ottenuto lo 0,84%. Che responso riserveranno stavolta le urne?

Salvatore Carlo Malvezzi

11) Lega

Se il centrosinistra conta in questo caso sei liste, il centrodestra si accontenta di schierarne quattro in appoggio a (Salvatore) Carlo Malvezzi, già consigliere regionale lombardo per il Pdl e vicesindaco proprio a Cremona nella giunta di centrodestra guidata da Oreste Perri. Il sorteggio colloca come primo emblema della coalizione quello della Lega, che come da prassi non contiene alcun riferimento al nome del candidato, ma è connotata nazionalmente: si legge "Lombardia" al posto di "premier" e a sinistra di Alberto da Giussano c'è la "pulce" della Lega lombarda (identica anche nei colori a quella ospitata dal contrassegno della Lega Nord usato alle elezioni politiche del 1992). Cinque anni fa il Carroccio ottenne il 6,13%, questa volta il risultato promette di essere migliore.

12) Viva Cremona

Subito dopo la Lega, la sorte ha collocato l'unica lista civica della compagine che sostiene Malvezzi: si tratta di Viva Cremona, altro simbolo dal fondo abbastanza bianco, con la parola "viva" in grandissima evidenza. Un logo letterale pulito, che vuole "rappresentare - come sostiene la portavoce Maria Vittoria Ceraso - una dichiarazione d’amore, di entusiasmo e dedizione per Cremona, interpretare l’orgoglio di appartenenza a questo territorio e la consapevolezza di vivere in un contesto privilegiato da riscoprire e valorizzare". Giovani, professionisti e altre categorie di cremonesi si uniscono per dare un'alternativa alla città, che sia "viva", appunto.

13) Forza Italia

Non poteva mancare, all'interno di questa coalizione di centrodestra unitaria, il simbolo di Forza Italia, il partito cui lo stesso Malvezzi fa riferimento. Cinque anni fa, la bandierina forzista raccolse il 13,3%, risultando la forza politica più votata della coalizione (pur se molto lontana dal risultato del Pd); ora il simbolo ritorna e, se allora sotto il tricolore (tutto contenuto nel cerchio) e il cognome di Berlusconi c'era il riferimento a Cremona, qui - prendendo a modello l'emblema presentato alle politiche del 2018 - è citato il nome del candidato, essendo questo il partito in cui egli si riconosce. Sarà ancora tempo per i forzisti di leadership nel centrodestra?

14) Fratelli d'Italia

La quarta e ultima lista che i cremonesi troveranno a sostegno di Carlo Malvezzi sarà quella di Fratelli d'Italia, che cinque anni fa si era presentata ma si era fermata al 2,15%, rimanendo dunque fuori dal consiglio comunale. Allora si era usato il primo "simbolo-matrioska", che conteneva la miniatura di Alleanza nazionale; nel frattempo varie cose sono cambiate, così il contrassegno di quest'occasione è lo stesso che i cremonesi troveranno sulla scheda delle elezioni europee, con il nome di Meloni in grande evidenza e i riferimenti a sovranisti e conservatori che poco hanno a che fare con battaglie elettorali a livello comunale. Servirà il nome della leader ad aumentare i voti?
  

Ferruccio Andrea Michele Giovetti

15) #Giovetti - La cura per Cremona

Ultimo degli aspiranti alla poltrona di primo cittadino di Cremona è Ferruccio Giovetti, medico, già presidente Avis ed ex forzista, fino all'abbandono del partito e alla scelta di concorrere da solo, al di fuori del centrodestra. Il simbolo della sua lista, #Giovetti - La cura per Cremona, ha come elemento grafico principale il profilo del Torrazzo, ma - oltre al cognome del candidato sindaco trasformato in hashtag -  non sfugge il cuore giallo e un po' sfumato. Un po' rimanda all'amore e alla stessa cura per la città, ma vi si può leggere anche un richiamo a quello spazio "popolare" per le idee politiche, richiamando il simbolo del Ppe (senza rifarsi all'avventura poco fortunata di Alternativa popolare).

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