Riprende il viaggio tra i capoluoghi di provincia chiamati al voto il 26 maggio. Dopo due tappe al Nord, ecco la terza al centro, esattamente a Pescara, città che evidentemente non è superstiziosa: quest'anno le liste sulla scheda saranno 17, spalmate su 8 aspiranti alla carica di sindaco (cinque anni fa ce n'era uno in più e le liste erano ben 21).
Erika Alessandrini
1) MoVimento 5 Stelle
Il sorteggio ha collocato al primo posto Erika Alessandrini, candidata sindaca per il MoVimento 5 Stelle: è dunque la formazione guidata a livello nazionale da Luigi Di Maio la prima a essere stampata su manifesti e schede, con l'emblema ormai noto, nella versione depositata al Viminale prima delle elezioni del 2018 (con la dicitura Ilblogdellestelle.it). Naturalmente, a Pescara come altrove, la lista corre rigorosamente da sola, senza alleanze di alcun tipo (proprio com'era stato cinque anni fa, quando candidò a sindaca Enrica Sabatini e superò il 15%, ottenendo due consiglieri; nel 2009, invece, aveva corso la Lista CiVica a 5 stelle, fermandosi poco sopra l'1%).
Carlo Costantini
2) Città del futuro
Al secondo posto la sorte ha messo il primo candidato a essere sostenuto da una coalizione di liste (tre per l'esattezza), dalla natura completamente civica. Si tratta di Carlo Costantini, già deputato dell'Italia dei valori e aspirante presidente della regione per il centrosinistra nel 2008 (quando fu sconfitto dal Pdl Gianni Chiodi). La prima delle liste che lo sostengono è denominata Città del futuro: il colore dominante è il rosso scuro del fondo, con il concetto di "città" in primo piano: già qui emerge comunque la fascetta bianca con l'indicazione del candidato sindaco e - prima ancora di vedere gli altri emblemi - si ha il sentore che quella sarà una presenza costante nella coalizione.
3) Faremo grande Pescara
Se prima si parlava in generale della città, nella seconda lista che appoggia Costantini appare il nome del comune conteso: Faremo grande Pescara è insieme un nome, un progetto e un'aspirazione, ma il centro in questo caso non è la città, ma l'idea di grandezza cui si vorrebbe improntare l'azione amministrativa. Basta un po' di carattere Black (anche se il colore, in questo caso, è bianco) per far risaltare il concetto, senza bisogno di un testo troppo grande (anche perché questo emblema appare piuttosto "pieno", rispetto al precedente). Torna il riferimento a Costantini, adattato ai colori scelti per questo contrassegno (giallo, bianco e blu), senza fascia ma delimitato da due segmenti.
4) Nuova Pescara
In un modo o nell'altro, questo terzo emblema della coalizione di Costantini sembra una crasi dei due appena visti. Del primo ha la struttura, con una parola in grande evidenza e la fascia bianca con "Costantini sindaco", e il concetto di futuro; del secondo, invece, ha la presenza del nome della città e l'accento sulla qualità da sviluppare. Questo appare guardando il simbolo di Nuova Pescara, il cui fondo è tinto di verde scuro: il colore della speranza, perché rinnovare non è mai una cosa facile. La visione dei tre emblemi uno dopo l'altro testimonia chiaramente la loro progettazione unitaria, in una sorta di immagine coordinata legata al candidato.
Carlo Masci
5) Fratelli d'Italia
Terzo aspirante sindaco, secondo l'ordine determinato dal sorteggio, è Carlo Masci, indicato dal centrodestra e sostenuto dalla coalizione più numerosa di questo voto amministrativo: sono infatti ben sei le liste che lo appoggiano. La prima indicata dalla sorte è quella di Fratelli d'Italia, il partito che attualmente esprime il presidente della regione. Il simbolo utilizzato in quest'occasione è esattamente lo stesso che i pescaresi troveranno sulla scheda delle elezioni europee: nessun riferimento locale, quindi, ma solo il nome di Giorgia Meloni in grandissima evidenza e gli accenni ai sovranisti e ai conservatori, che poco hanno a che fare con il cimento locale.
6) Amare Pescara
La seconda lista della coalizione a essere sorteggiata è di natura chiaramente civica e locale: il faro ospitato nel contrassegno di Amare Pescara richiama la natura di città marittima e portuale, così come funge da segno territoriale, cui promotori ed elettori della lista si dichiarano legati (come pure a tutte le tradizioni locali). Non manca poi un riferimento patriottico-politico: le "lingue" tricolori richiamano sì il mare mosso, ma sono innanzitutto un segno nazionale e molto più vicino al centrodestra, al quale in effetti si riferiscono. Non sfugge, peraltro, il miscuglio di caratteri utilizzati nel contrassegno, anche se in fondo l'effetto non è particolarmente sgradevole.
7) Forza Italia
Terza lista sorteggiata nella compagine di centrodestra è quella di Forza Italia, che schiera a sostegno di Masci una delle varianti locali del proprio simbolo: in particolare, se il modello di base è il contrassegno utilizzato alle elezioni politiche dell'anno scorso, in questo caso il riferimento al candidato sindaco è riportato sotto al cognome di Silvio Berlusconi. A quanto pare, però, sul piano delle font regna grande confusione sotto il sole: non solo di mantiene l'Arial Black della preposizione "per", incoerente con l'Helvetica berlusconiano, ma si utilizza addirittura un terzo carattere per il cognome di Masci. Forse il dettaglio sfugge ai più, ma qui il risultato è meno piacevole.
8) Lega
Il sorteggio colloca subito dopo Forza Italia il partito che a livello nazionale ha scelto di abbandonare la coalizione di centrodestra per il governo con il MoVimento 5 Stelle: ironia della sorte, dunque, Lega e Forza Italia dovranno stare gomito a gomito (cosa che, peraltro, a livello locale riescono a fare senza troppi problemi). Il contrassegno utilizzato in quest'occasione è la semplice variante di quello utilizzato a partire dalle politiche dello scorso anno, che accompagna al cognome di Matteo Salvini il riferimento alla regione (sostituendo quello al ruolo di "premier"): nessun riferimento al candidato presidente, dunque, per l'esordio leghista alle amministrative di Pescara.
9) Pescara domani - Democrazia cristiana - Unione di centro
Lunghissimo il nome della quinta e penultima lista della coalizione che sostiene Masci. La base del contrassegno, infatti, è la grafica dell'Unione di centro, perfettamente riconoscibile con il suo scudo crociato; è probabile che l'aggiustamento grafico dell'emblema sia stato fatto da un grafico di fiducia del partito, perché risulta piuttosto coerente e accurato. Nel segmento rosso superiore, in cui normalmente trova posto il riferimento all'Italia, questa volta è ospitato il nome di Pescara domani, dato alla lista, mentre sotto trova posto il riferimento alla Democrazia cristiana: si potrebbe pensare che il riferimento sia al partito di Gianfranco Rotondi (eletto in Abruzzo), ma si intesta l'inserimento anche la Dc di Angelo Sandri.
10) Pescara futura
L'ultima lista della coalizione di centrodestra, in base all'ordine determinato dal sorteggio, è Pescara futura, non proprio una novità per i pescaresi: la formazione, infatti, era già presente alle elezioni di cinque anni fa e al suo interno comprendeva proprio il nome di Masci, essendo la lista che era sua diretta espressione. In quest'occasione, l'emblema è rimasto sostanzialmente uguale, con una sorta di semicirconferenza tricolore aggiunta "ad arcobaleno" in alto a sinistra, sopra agli elementi azzurri che sembrano rimandare al mare (e riprendono i colori della città); rispetto all'ultimo turno elettorale (quando Pescara futura aveva raccolto il 5,31%), il nome del candidato sindaco è decisamente più visibile.
Marinella Sclocco
11) Partito democratico
La coalizione di centrosinistra in quest'occasione si presenta molto più ristretta rispetto a cinque anni fa: da sei liste si passa a tre, a sostegno di Marinella Sclocco, già assessora regionale. Il sorteggio ha collocato in prima posizione nella compagine la lista del Partito democratico, l'unica dichiaratamente politico-partitica delle tre previste; di più, è anche la sola del centrosinistra ad adottare soltanto il simbolo nazionale, senza alcuna specificazione locale o senza il nome della candidata. In questo modo, il partito si presenta per ciò che è, senza avvalersi di alcun "traino" legato al territorio: parte dal 23,85% ottenuto nel 2014, anche se non sarà facile eguagliare il risultato.
12) Lista civica per Sclocco sindaco
In seconda posizione si colloca la formazione che può in qualche modo dirsi più legata alla candidata, Lista civica per Sclocco sindaco. E' il nome stesso a testimoniare il valore civico e insieme "personale" di questa lista, in cui il cognome della candidata è di certo l'unico elemento davvero rilevante, in un contrassegno tutto letterale e con uno sfondo giallo piuttosto anonimo. In tutto questo, colpisce anche la scelta di utilizzare la parola "sindaco" al maschile, senza adattarla al genere della candidata: scelta pienamente libera, probabilmente, anche se è sempre meno raro che si scelga la concordanza in un'ottica di parità, anche sulla scheda elettorale.
13) Pescara città aperta
Più elaborata, dal punto di vista grafico, l'altra lista civica, Pescara città aperta: il nome, ovviamente, non fa riferimento al film di Rossellini ma all'apertura del comune alle istanze sociali, ambientali e culturali. L'idea di libertà e di apertura è data anche dalla sagoma della rondine, contenuta all'interno del cerchio, che si distingue per la tinta di rosso utilizzata: la scelta cromatica, peraltro, non è casuale, visto che la lista - promossa dal vicesindaco uscente Giovanni Di Iacovo - si propone di rappresentare anche Articolo Uno e Sinistra italiana, che in quel colore si sono riconosciute nel costituire Liberi e Uguali. Cinque anni fa era presente la lista di Sel, che aveva sfiorato il 4%.
Stefano Civitarese
14) Coalizione civica per Pescara
Non si riconosce evidentemente nella lista appena ricordata una parte della sinistra più lontana dal Pd - compresa Rifondazione comunista - che ha scelto di sostenere la candidatura a sindaco di Stefano Civitarese, già assessore pescarese che da oltre un anno aveva rotto con la giunta uscente. Il nome scelto per la lista, Coalizione civica per Pescara, si è visto anche altrove, come a Bologna o a Padova, ma la grafica è diversa: niente arancione, qui c'è solo il rosso del "tick" al posto della "V", che spicca piuttosto bene sul verde del fondo. Emblema semplice e ben leggibile, anche se certamente a colpo d'occhio non si capirebbe la sua collocazione a sinistra.
Gianni Teodoro
15) Scegli Pescara
Aveva fatto parte della giunta uscente Gianni Teodoro, ma all'assessore non è andata bene la scelta di non ricandidare il sindaco uscente, né quella della figura trovata come aspirante prima cittadina, quindi ha deciso di candidarsi direttamente. Per questo impegno, che lo colloca terzultimo su schede e manifesti, ha scelto di recuperare il simbolo schierato già cinque anni fa all'interno della coalizione di centrosinistra guidata da Marco Alessandrini. Ricompare dunque il simbolo di Scegli Pescara, basato sui quattro colori nazionali, con il verde che occupa il semicerchio superiore (e ospita il nome della lista), il rosso che tinge una morbida fascia orizzontale e, in basso, il riferimento alla candidatura in blu su fondo bianco (e se cinque anni fa questa era solo la "lista Teodoro", stavolta si legge "Teodoro sindaco".
Gianluca Baldini
16) Riconquistare l'Italia
Non è frequente la presenza del progetto Riconquistare l'Italia, emanazione-evoluzione del Fronte sovranista italiano, alle elezioni amministrative (la sigla è pensata più per le regionali), ma a Pescara la lista con la parentesi e la stella d'Italia rosse c'è, è alla sua prima esperienza lì e sostiene la candidatura di Gianluca Baldini, che è nato e vive a Pescara. L'idea è di "innescare una reale transizione verso il modello futuribile di città moderna, accessibile e vivibile", nonché bella e sicura: sarà interessante vedere come reagiranno i pescaresi a una proposta di idee sovranista più di livello nazionale o regionale che locale, ma comunque declinata in chiave territoriale.
Mirko Iacomelli
17) CasaPound Italia
Anche l'ultima candidatura, secondo l'ordine indicato dal sorteggio, è esordiente e può dirsi pienamente politica: si tratta di quella di Mirko Iacomelli, aspirante primo cittadino sostenuto dalla lista di CasaPound Italia. Come quasi ovunque accade, si tratta dell'unica formazione a sostegno di quella candidatura e l'emblema utilizzato è sempre quello con la tartaruga con carapace-casa ottagonale, debitamente istoriato con il motivo "frecciato" che ormai si è imparato a conoscere. Alle ultime politiche, poco più dell'1% dei votanti pescaresi aveva votato per CasaPound: si vedrà se la percentuale di chi la sceglierà per il comune sarà diversa.
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