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Il simbolo attuale |
Il 14 giugno a Roma accadrà "qualcosa di socialista", nel senso che prenderà ufficialmente il via con un evento fondativo - battezzato come "congresso" - un nuovo partito di quell'area politica, anche se il suo percorso di fatto è iniziato vari anni fa in altre forme. Il luogo scelto per il varo di
Socialismo XXI - così si chiama il partito nascente - è a suo modo storico: si tratta della sezione Libero De Angelis, alla Garbatella (via Edgardo Ferrati, 12), "uno dei non molti spazi legati alla militanza socialista a essere rimasti in mano a socialisti".
A parlare è
Vincenzo Lorè, responsabile della comunicazione dell'associazione che si accinge a trasformarsi in partito e il cui attuale presidente è
Luigi Ferro, avvocato penalista napoletano. Ci facciamo spiegare proprio da Lorè il percorso che ha condotto a questo nuovo inizio e di cui, in parte,
questo sito si era già occupato in passato. "In effetti Socialismo XXI prende le mosse da un percorso iniziato nel 2016, attraverso il tam tam della rete, grazie ad alcuni contatti principali con cui scambiai opinioni e con cui, negli ultimi mesi dell'anno, si arrivò a concretizzare l'idea. Allora eravamo nel pieno della campagna che precedette il
referendum costituzionale sulla 'riforma Renzi-Boschi' e io collaboravo con il costituzionalista Felice Besostri, cosa che ho fatto per ben quindici anni, curandogli anche il sito
web. In quel periodo ci venne un'idea, che condivisi soprattutto con il compagno torinese Dario Allamano, purtroppo scomparso nel 2021, e Aldo Potenza, molto attivo in Umbria: perché non far sottoscrivere a tutti i membri delle varie associazioni e
organizzazioni che si proclamavano socialiste un documento a favore del 'No' alla riforma e anche delle battaglie che Besostri e altri
giuristi stavano conducendo contro l'
Italicum, cioè la legge elettorale
approvata nel 2015?"
Posto che in quel periodo, tra
coloro che erano contrari alla riforma, si era creato un
Comitato socialista per il No (presieduto da Bobo Craxi), l'idea di ottenere consenso su quel documento in area socialista era tutt'altro che scontata, considerando che il Psi figurava tra le forze politiche che avevano sostenuto tanto la riforma costituzionale quanto quella elettorale (pur con vari distinguo); in quel periodo, tra l'altro, il Partito socialista italiano attraversava una fase delicata, a causa di un congresso - celebrato a Salerno nel mese di aprile del 2016, con Riccardo Nencini confermato segretario - i cui effetti erano però stati
sospesi dal Tribunale di Roma a settembre (e il reclamo di Nencini sarebbe stato
respinto alla fine di dicembre) e Potenza era tra i dirigenti che avevano agito per invalidare gli atti di quel congresso (che poi sarebbe stato ripetuto in forma straordinaria a marzo del 2017). Non tutti coloro che si dichiaravano socialisti, in ogni caso, erano rimasti nel Psi: "La mia famiglia, della provincia di Taranto, è storicamente socialista - ricorda Lorè -. Ricordo quando, all'età di quattro anni, andavo a trovare mio padre in sezione e, sul televisore in bianco e nero posto molto in alto perché tutti potessero vederlo, attraverso un'aria satura di fumo vedevo Pietro Nenni con il basco. Io stesso sono stato iscritto alle varie formazioni socialiste di centrosinistra, poi non ho rinnovato l'iscrizione durante la segreteria di Riccardo Nencini. Ho così continuato a operare all'esterno del partito, insieme a persone che non condividevano per nulla il cammino impostato dallo stesso segretario".
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Una delle prime grafiche |
Quanto accaduto nel 2016, inclusa la vittoria dei "No" al referendum
costituzionale, indusse vari esponenti socialisti a immaginare di
costruire qualcosa, innanzitutto conoscendosi e rimanendo in contatto
(anche grazie al sito
www.socialismoitaliano1892.it, diventato poi spazio
web di
riferimento di Socialismo XXI): "Tutto il 2017 - spiega Lorè - può
considerarsi la fase embrionale di Socialismo XXI: in quell'anno di
fatto ponemmo le basi per organizzare, attraverso la stessa rete creata
nel 2016,
l'assemblea generale che tenemmo il 24 marzo 2018 a Livorno, una città simbolica perché è vero che la storia non si ripete, ma il valore dei luoghi resta. Non eravamo certo dei
big della
politica e di fatto non ci conosceva nessuno, ma attraverso il nostro
appello riuscimmo a portare in quella città simbolo quasi 300 persone da
tutta l'Italia: cercammo di conoscerci meglio, per capire se potessero
esserci le condizioni per avviare un percorso fondativo". Da quella giornata - intitolata significativamente
Livorno 1921, aveva ragione Turati, - uscì un Comitato di garanti (composto da Potenza - indicato come coordinatore - Allamano, Lorè, Massimo Bianchi, Nicola Cariglia, Marzia Casiraghi, Segio Labonia, Bruno LoDuca, Turi Lombardo e Giampaolo Mercanzin) che iniziò a lavorare avendo come motto "Sempre Avanti verso il Socialismo del XXI secolo", per
cercare di costruire e organizzare un Movimento per un Partito Socialista del e nel XXI secolo.
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Protosimbolo provvisorio (feb 2019) |
Il confronto sulle forme del percorso proseguì l'anno successivo, in una conferenza programmatica che si tenne, dopo alcuni incontri in varie città,
dall'8 al 10 febbraio 2019 a Rimini, altro luogo simbolo e ricorrente nella storia del Psi. "In quell'appuntamento - ricorda Lorè - cercammo di gettare le basi di un socialismo adeguato ai tempi del XXI secolo. Proprio a margine di quella conferenza venne costituita Socialismo XXI come associazione: il nome completo era 'Rete di Circoli ed Associazioni per il Socialismo nel XXI secolo in Italia' e Potenza fu scelto come presidente. L'idea era di trasformarci, attraverso il contatto con altre associazioni, movimenti, gruppi, club e spezzoni di partito, in un soggetto politico nuovo, secondo quella che chiamammo, anche su mia proposta, l'Epinay italiana, avendo in mente il modello seguito appunto dai socialisti francesi alcuni decenni prima e che richiese vari anni per dare risultati tangibili, ma con la piena consapevolezza che il contesto del 1971 era profondamente diverso da quello che ci trovavamo ad affrontare".
La rete di contatti era giunta a contare oltre quaranta associazioni, anche se molte con il tempo si sono rivelate poco consistenti o espressione sostanzialmente di singoli soggetti. L'avvento della pandemia da SARS-CoV-2 di fatto ha bloccato tutto per molto tempo (soprattutto l'auspicato evento dell'Epinay italiana, immaginato a Genova nel 2020); solo nel 2023 i rappresentanti di una quindicina di gruppi sono finalmente riusciti a incontrarsi di nuovo in presenza a Roma. Ne è sorto un tavolo di concertazione, al quale hanno partecipato tra l'altro Socialdemocrazia-Sd, il Domani Socialista, Associazione Rinnovamento della sinistra, Area verso il Partito del lavoro e la stessa Socialismo XXI: l'idea - dopo
l'esperienza del Comitato per l'unità socialista avviato nel 2020 - era di "costruire un nuovo soggetto politico di ispirazione socialista", attraverso "incontri, dibattiti, iniziative pubbliche, finalizzati alla nascita di un grande partito della sinistra in Italia", visto come realtà "aperta e inclusiva, che racchiuda in un'unica prospettiva lavoro, giustizia sociale, ecologia". "Abbiamo registrato vari segni di interesse, ma abbiamo anche preso atto della diversa intenzione da parte del Psi, che pure aveva partecipato al tavolo attraverso suoi rappresentanti; nonostante questo, confrontandoci con i nostri coordinatori regionali, abbiamo ritenuto opportuno compiere il passo successivo, cioè avviare la trasformazione dell'associazione in un vero e proprio partito, non piu precario ma stabile".
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Il simbolo fino a ottobre 2024 |
Le ragioni di quella trasformazione si trovano, tra l'altro, in una lettera inviata dal presidente Ferro - eletto nel 2022 - agli aderenti a Socialismo XXI lo scorso 4 ottobre 2024: "Nelle diverse fasi politiche, sovente abbiamo registrato verso la nostra azione politica diffidenza, insofferenza, o meglio, una superficialità derivante anche dalla nostra attuale personalità giuridica. Superficialità manifestata da coloro che si definiscono
socialisti. Da quando si è stabilito di partecipare alle campagne elettorali, non è stato semplice trovare un nostro spazio politico perchè i nostri alleati spesso ci rimproveravamo di essere una associazione ed in quanto tale priva di quei titoli necessari per partecipare agli incontri politici di carattere decisionale". Nel frattempo, peraltro, si sarebbero registrate difficoltà anche con riguardo alla partecipazione elettorale: in vista delle elezioni comunali del 2024, infatti, alcune articolazioni locali del Psi avrebbero minacciato contestazioni o azioni legali qualora Socialismo XXI avesse avuto intenzione di utilizzare il proprio simbolo sulle schede elettorali. Anche per questo, l'associazione ha concorso ad altre liste solo con il proprio nome (a Prato e Montemurlo) o comunque rinunciando al proprio fregio del garofano di Ettore Vitale stretto nel pugno (mutuato dal vecchio Psoe spagnolo e dall'Internazionale socialista), come sembra essere accaduto a Perugia nella lista Pensa Perugia (con riguardo al gruppo Socialisti per Perugia, che ha sostituito il garofano nel pugno con la Marianna).
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Il Partido Socialista argentino |
Quei fatti, in ogni caso, hanno suggerito di intervenire sul simbolo, che nel mese di ottobre è stato modificato in modo che la nuova grafica non potesse finire oggetto di contestazioni o azioni legali: tanto il simbolo precedente quanto quello attuale, in ogni caso, sono stati depositati presso altrettanti notai. Il nuovo simbolo ha una struttura simile a quello precedente, in particolare la doppia corona rossa che ricorda inevitabilmente l'emblema disegnato da Filippo Panseca alla fine del 1983 e che era stata adottata nel mese di maggio del 2019. "Quella corona racchiude una rosa rossa con la foglia, che ricorda molto il fregio del Partido Socialista argentino, nonché un fascio di onde: in quest'ultimo elemento qualcuno potrebbe leggere un riferimento indiretto all'onda lunga di craxiana memoria, in realtà mi fa pensare soprattutto al concetto di rete o un mare mosso da cui la rosa sorge come se fosse un sole, un'idea di rinascita che introduce anche qualcosa di socialdemocratico in questa immagine".
Dopo il nuovo simbolo, è arrivato dunque il tempo di trasformare l'associazione in partito: "Non abbiamo sicuramente la velleità di rappresentare l'unico partito dell'area socialista in Italia - precisa Lorè - anche se naturalmente auspichiamo che si possa arrivare, con il tempo e i passaggi necessari, a intraprendere un cammino che porti una soluzione unitaria: noi non ci siamo mai tirati indietro e non abbiamo mai cambiato idea, sono altri casomai che hanno fatto sì che non si sia ancora arrivati a questo". Lo scenario politico italiano ormai non può più dirsi bipolare da tempo, ma la semplificazione "o di qua o di là" ha ancora qualche significato: in un tempo in cui i socialisti che si collocano dichiaratamente nel centrodestra - o, per lo meno, collaborano stabilmente con i maggiori partiti di quello schieramento - sono meno rispetto a qualche anno fa, come si pone Socialismo XXI? "Mi sento di dire, e credo che il mio pensiero sia condiviso tra chi ha scelto di intraprendere questo percorso, che Socialismo XXI è nato anche per fare definitivamente chiarezza sul fatto che la parte politica dei socialisti è una sola; anzi, forse qualcuno si è dimenticato che i socialisti sono la sinistra, e non certo in senso geometrico". Si vedrà, dunque, a cosa porterà questo nuovo inizio, sotto il segno della rosa e delle onde.
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