martedì 12 marzo 2024

Europee, Insieme liberi e Democrazia sovrana popolare in cerca di firme

Mentre manca poco più di un mese e mezzo alla presentazione delle liste per le elezioni europee dell'8 e del 9 giugno (la finestra per il deposito presso i cinque Uffici circoscrizionali è tra il 30 aprile e il 1° maggio), è opportuno dedicare un po' di spazio a due delle formazioni politiche che già da settimane hanno iniziato a muoversi per la raccolta delle sottoscrizioni, sapendo di non poter contare su qualche forma di affiliazione europea che potesse fondare un'esenzione sulla base della prassi del 2019 (ovviamente prima che l'approvazione di un emendamento di Fratelli d'Italia sostanzialmente sbarrasse la strada all'esenzione per forze politiche che non abbiano eletto deputati, senatori o europarlamentari). Al di là dei gazebo organizzati in varie località d'Italia, infatti, nei siti di vari comuni è apparsa la notizia della possibilità di firmare per la presentazione di due liste che hanno lasciato i moduli presso gli uffici per le relazioni con il pubblico, consentendo dunque ai residenti di sottoscrivere le candidature.
Il primo soggetto politico da considerare è Insieme liberi, non un partito ma una "confederazione politica" che ha partecipato per la prima volta alle elezioni regionali del Friuli - Venezia Giulia dello scorso anno: la sede legale, tra l'altro, è a Gorizia e il legale rappresentante è Ugo Rossi, consigliere comunale di Trieste. All'epoca delle regionali la lista fu promossa da Italexit, Ancora Italia (la parte di associazione che ha ritenuto di continuare il cammino con lo stesso nome convocando il congresso riminese di gennaio del 2023 ed è guidata da Nicola Vedovino), Movimento 3V, Movimento Gilet Arancioni, il Popolo della Famiglia, la Lista Civica Cambiamenti per Cervignano, le associazioni Il Quadrifoglio, Alister, Solidar, il Sindacato dei Popoli Liberi, il Comitato Tutela Salute Pubblica FVG e il comitato Personale UniUd contro il greenpass; il 23 ottobre 2023, però, al teatro Duse di Roma è politicamente nata la citata confederazione politica, sorta "per dare voce a chi cerca l'unione del vero dissenso come forza propulsiva del cambiamento, dopo un lavoro congiunto tra militanti provenienti da varie regioni italiane e appartenenti a vari movimenti e associazioni politico-culturali" (così si leggeva nel comunicato di lancio). 
All'origine del progetto politico c'è la reazione a quella che i fondatori hanno chiamato la manifestazione del "vero volto" delle "nuove dittature" delle "élite finanziarie": "È ormai chiaro il disegno del neoliberismo autoritario: condurci su una strada senza ritorno, fatta di mercati senza regole, paesi esautorati di ogni sovranità, cittadini senza diritti, privi di storia e di identità, ridotti a sopravvivere immersi in un controllo pervasivo e nella miseria crescente, sia morale che materiale. L'obiettivo principale di Insieme liberi è porre l’uomo - nato intrinsecamente libero - al centro di ogni scelta, rovesciando il paradigma attuale, che vede l'essere umano un mero strumento per l’arricchimento sfrenato delle oligarchie finanziarie; un uomo che deve poter perseguire la propria felicità e difendere la propria dignità e i propri diritti, opponendosi al globalismo acefalo" e a "un clima di continua emergenza". Insieme liberi si pone dunque come "comunità politica dal basso a struttura orizzontale, un organismo nazionale finalizzato ad unire sotto un unico simbolo, ma tenendole distinte, le tante anime che si riconoscono nella difesa degli stessi valori, in primis la libertà! Nessun legame con i partiti di sistema, nessun leader supremo da poter corrompere, solo decisioni assunte dalla base, condivise nei territori di riferimento dove tali decisioni vengono attuate, in una rete di coesione, solidarietà e collaborazione reciproca fra tutti gli aderenti", nel culto della centralità umana, della tutela della vita e dell'esercizio "della sovranità nazionale, a partire da quella monetaria, attraverso l’uscita da organismi sovranazionali - quali Ue, Onu, Oms e Nato - e da trattati che comportano cessioni di sovranità", nonché con il ripudio di ogni strumento internazionale non diplomatico e di "ogni limitazione delle libertà personali, attuata attraverso strumenti di controllo e di condizionamento psicologico, e la tutela dei diritti e delle libertà dell’individuo in ogni ambito, compreso quello terapeutico".
Lo statuto dell'associazione politica Liberi insieme descrive il simbolo della confederazione, "delimitato sulla circonferenza da una linea blu che nella parte inferiore diviene parte integrante di una porzione, anch’essa blu, delimitata nella parte inferiore della circonferenza stessa, mentre nella parte superiore da un profilo che partendo da destra in maniera rettilinea presenta, in prossimità dell’ideale linea mediana verticale, la prima di quattro prominenze. Proseguendo verso sinistra si ha la seconda prominenza di altezza uguale al doppio della prima, la terza prominenza di altezza uguale a quattro volte quella della prima e infine la quarta prominenza che con altezza uguale al triplo della prima declina fino a congiungersi alla circonferenza blu. [...] Nella parte superiore della circonferenza, separato dalla porzione inferiore tramite una linea di colore verde, bianco e rosso che ne segue l’andamento, su sfondo bianco, è rappresentato un sole nascente di colore giallo ocra, posizionato in basso a destra subito al di sopra della porzione inferiore blu, dal quale partono cinque raggi di colore giallo sfumato che avvicinandosi alla circonferenza esterna si intensificano assumendo una colorazione netta che ne rende i contorni nitidi. In primo piano in posizione centrale nella parte superiore del contrassegno, vi sono le parole sovrapposte in stampatello di colore blu con contorno bianco 'INSIEME LIBERI'". Nella porzione blu del cerchio, al posto del riferimento territoriale (visto alle regionali in Friuli - Venezia Giulia), questa volta si trova la parola "UscITA", con le ultime tre lettere tinte del tricolore nazionale, per significare l'intenzione di abbandonare l'Unione europea per recuperare parte della sovranità nazionale.
Si presenta come più noto a livello nazionale, invece, il contrassegno di Democrazia sovrana e popolare, altro soggetto politico che si pone come "coalizione di forze" e che - dopo vari mesi di attività nel 2023, inclusa la partecipazione alle elezioni suppletive senatoriali di Monza del 22 e 23 ottobre 2023 - ha celebrato il suo congresso fondativo il 27 e 28 gennaio 2024, con l'idea di combattere "il carattere totalitario della cosiddetta 'democrazia liberale'" e concorrere alla "accelerazione della rottura della già decadente costruzione di Bruxelles", propugnando "il ritorno della politica sopra l’economia e la finanza". Il risultato dovrebbe essere ottenuto attraverso vari obiettivi da perseguire, primi tra tutti la "fine dell'egemonia unipolare targata Usa e apertura di una nuova era multipolare", la "rottura della Ue e della Nato" (con il recupero della sovranità monetaria e l'uscita dall'Euro" e il concorso a un "nuovo equilibrio internazionale a 'cerchi concentrici'" che preveda il "recupero di una piena sovranità militare ed economica interna" con relazioni paritarie con gli altri Paesi per perseguire obiettivi di interesse generale e strategico; altri punti di rilievo riguardano il ristabilire il "primato del lavoro sulla rendita" (con la fine della libera circolazione dei capitali e la tassazione delle multinazionali alla pari di commercio e artigianato) e un'idea di "progresso che liberi l’uomo senza schiavizzarlo", la lotta alle agenzie di rating e alle società straniere che violano la libertà di espressione, l'aumento della produzione interna, la ricostruzione dello stato sociale (con lotta alle "disuguaglianze tipiche del capitalismo finanziario"); non mancano la "disarticolazione di centri di prostituzione intellettuale come l’Oms che strumentalizzano eventuali emergenze per ottenere cambiamenti di natura politica", l'abolizione dei contributi pubblici ai mass media ("evitando che il pensiero unico del mainstream sia addirittura finanziato dal popolo") e la lotta al neocolonialismo.
La nuova "coalizione di forze" che intende unire parte del "fronte del dissenso" (cosa che aveva già fatto con la lista Italia sovrana e popolare alle scorse elezioni politiche) ha scelto come presidente Francesco Toscano (già segretario di Ancora Italia, poi leader di Ancora Italia Sovrana e Popolare - formazione in continuità politica con Ancora Italia e con la lista del 2022, che dopo l'assemblea del 26 novembre 2022 ai Frentani ha scelto di cambiare simbolo, sostituendo il blu con il verde e il volto tricolore di Dante con la testa d'Italia), come coordinatore Marco Rizzo (presidente onorario del Partito comunista che aveva fondato come Comunisti sinistra popolare nel 2009 e che ora è guidato da Alberto Lombardo) e come legale rappresentante Antonello Cresti. Il simbolo è quello già visto alle suppletive e alle contemporanee elezioni provinciali trentine dello scorso anno: del simbolo di Italia sovrana e popolare è stata mantenuta la stellina rossa (usata come "puntino sulla i" prima su "Italia", ora su "Democrazia") e l'impiego di una parte manoscritta in rosso (prima "e popolare", ora "sovrana"); il tricolore, che nel 2022 tingeva un segmento curvilineo, ora è creato da due tracce di pastello (una verde e una rossa) che hanno tutta l'aria di somigliare a quelle inventate da Bruno Magno per i Progressisti nel 1994 e ruotate di 180 gradi (anche se in effetti i tratti sono stati disegnati ex novo).
I due simboli di Insieme liberi e di Democrazia sovrana popolare si sono dunque attivati con congruo anticipo per determinare le candidature e sottoporle alle firme del corpo elettorale, nella speranza che il tempo sia sufficiente per superare le 150mila firme richieste dalla legge.

1 commento:

  1. Insieme Liberi ha una storia un po' più complicata. Nasce col simbolo più "pulito" che ha già descritto in queste pagine nelle regionali. Unica variante, la rimozione della scritta "per il friuli venezia giulia" in ambito nazionale. Già durante la campagna alle regionali comincia nasce un fronte sotterraneo contro il presidente targato Italexit e uno esplicito contro la presenza di Paragone ritenuta eccessiva o addirittura nociva alla lista... ma la lista gemella di insieme liberi per le comunali a Udine, "liberi elettori", tanto gemella che allo spoglio si trovano schede con croce su una lista e preferenze di candidati dell'altra, ma che ha fatto campagna elettorale senza limitare la presenza di Paragone agli eventi, ha preso quella percentuale in più di voti che le ha permesso di eleggere un consigliere, quindi la presunta nocività di Paragone era un esercizio in fuffologia. In ogni caso, elezioni, riunione post-voto trasformata in tentativo di estromettere il presidente Iracà (Italexit), con tanto di franchi tiratori e personaggi già espulsi dalla associazione. Poi la svolta, Ugo Rossi ed altri lanciano un nuovo dominio insiemeliberi.org (che ha molta più benevolenza da parte dei motori di ricerca dell'originario insiemeliberi.it rimasto non indicizzato da google per mesi in quanto classificato spam nonostante il documentato cambio di proprietario del dominio), un nuovo simbolo colle aggiunte tricolori e UscITA, per la "gioia" del presidente Iracà autore del simbolo originale, un nuovo codice fiscale per una nuova associazione Insieme Liberi Italia, tesseramenti, candidature e quant'altro. Si presentano agli eventi, raccolgono per ora una diffida dall'uso del simbolo, e si candidano alle europee. Dettagli sul sito originale, in particolare https://insiemeliberi.it/posts/letterapiccolo0723/ e https://insiemeliberi.it/posts/lettera-trivero/

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