La tentazione di qualificare come mitosi il fenomeno che interessa la lista Libertà, promossa da Sud chiama Nord in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno, è davvero fortissima. Mitosi non nel senso di scissioni successive, ovviamente, ma di moltiplicazione dei simboli all'interno del contrassegno elettorale.
Il fenomeno non ha più nemmeno cadenza settimanale: dopo la terza conferenza stampa presso la Camera dei deputati giovedì scorso (il 21 marzo), Cateno De Luca, leader indiscusso di Sud chiama Nord, ha mostrato sui suoi profili social tre versioni ulteriori dell'emblema della lista, in cui i cerchietti all'interno finivano per aumentare sempre di più. Sabato 23 marzo erano già diventati 12 (anche se erano tutti bianchi, tranne quello del partito capofila); domenica erano cresciuti di uno (perché Movimento per l'Italexit era stato spostato in basso, in una "linguetta" blu di cui inizialmente non si comprendeva bene il significato, mentre Popolo Veneto e Partito popolare del Nord erano finiti sotto la parola "Libertà", a fianco della "pulce" dei Civici in Movimento, scivolata nella parte destra del cerchio (in compenso nello spazio inferiore, specularmente rispetto al "bollino" del Capitano Ultimo, era apparso un pallino verde con il solo cognome "Rizzi", in quel momento ancora sconosciuto ma che sarebbe stato svelato pochi giorni dopo); ieri, però, un'ulteriore versione del simbolo faceva intuire addirittura la presenza di 17 miniature, inclusa quella di Sud chiama Nord.
La parola centrale "Libertà" è letteralmente attorniata da fregi, loghi, marchi e marchietti, che invadono decisamente la fascia blu centrale e arrivano a lambire le lettere. Trovare spazio ai simboli nel contrassegno-zattera elettorale sta diventando complesso, così come dovrà accettare compromessi chi sperava di avere una visibilità maggiore, anche sul piano grafico. Il nocchiero De Luca, del resto, ieri è stato molto chiaro: "Se qualche partner vuole uscire con la scusa della dimensione del simbolo o di altri pretestuosi formalismi - ha scritto sempre sui suoi profili social - faccia pure: la porta è sempre aperta per entrare e per uscire! Sopportare certe discussioni sulla dimensione dei propri simboli e non sentir parlare invece di come ripartire i costi della campagna elettorale non avete idea quanto mi fa girare le palline ma per la Libertà sopporto anche questo..." Non ci si esprime sui costi della campagna elettorale (che certamente sono e saranno ingenti, anche immaginando di dividerli tra le varie anime del progetto: del resto, anche far stampare roll-up e altro materiale a ogni cambio di simbolo ha un costo) e nemmeno sulle citate palline: meglio, molto meglio attenersi ai soli pallini che sono spuntati nel contrassegno.
L'inizio della conferenza stampa di oggi, introdotta dall'unico parlamentare di Sud chiama Nord rimasto (il deputato Francesco Gallo) e coordinata dalla presidente del partito Laura Castelli, a dire il vero non ha aiutato subito a fare luce sui nuovi ingressi. I primi interventi, infatti, sono arrivati da Piera Aiello (testimone di giustizia, eletta alla Camera con il MoVimento 5 Stelle nel 2018, poi fuoriuscita e passata nelle componenti del gruppo misto Centro democratico e Italia dei valori e ricandidata nel 2022 - ma non eletta - con Unione popolare) e da Francesco Amodeo (giornalista d'inchiesta). Né la prima né il secondo rappresentano forze politiche, ma possono probabilmente ricondursi a quanto detto da Ismaele La Vardera, deputato regionale di Sud chiama Nord all'Assemblea regionale siciliana: "La questione morale passa anche dalla presentabilità dei candidati e noi stiamo costruendo un progetto che non possa essere scalfito in tal senso, avendo scelto di schierare persone che rappresentano nella loro vita battaglie quotidiane: in qualche modo ho voluto mettere a disposizione delle amicizie che avevo nella mia vita precedente, quella da inviato delle Iene, e sono contento delle sinergie che si sono create. Noi non facciamo parlare i programmi, ma le persone e le loro storie". Non è inutile, però, segnalare che Francesco Amodeo, già finito sulle schede delle ultime elezioni politiche con Italexit, era indicato come candidato di Democrazia sovrana popolare: "Esprimo un grosso rammarico - ha detto - per non essere riuscito a portare a questo tavolo il partito che per primo mi aveva offerto la candidatura: l'operazione è fallita per inaccettabili personalismi di alcuni che hanno ceduto a dannose e sterili logiche autoreferenziali. Chi oggi non è seduto da questa parte della trincea non avverte l'urgenza, quindi può rimandare al prossimo turno, fingendo di non capire che il tempo è scaduto". In effetti, poi, si è scoperto che Amodeo - già fondatore dell'associazione Noi italiani - risulta essere presidente di uno dei simboli inseriti nel contrassegno, ma ci è voluto un po' di pazienza per sapere quale.
Il primo emblema svelato, in realtà, è quello che aveva fatto capolino nei giorni precedenti senza particolare spiegazioni. Il cerchio verde, bordato di nero, con il cognome "Rizzi" al centro in grande evidenza, è - al pari di quello legato al "Capitano Ultimo" - riferito a una sola persona e alla sua storia: quella di Enrico Rizzi, 34 anni, trapanese, che da oltre 17 anni conduce battaglie per i diritti degli animali, "battaglie di civiltà sentite da milioni di persone che amano gli animali e vogliono vederli rispettati". Rizzi - che è a sua volta sotto tutela per aver denunciato vari episodi di sfruttamento degli animali a fini di lucro - ha detto di volersi impegnare innanzitutto per fermare gli allevamenti intensivi e il trasporto di animali vivi, "per un mondo che abbia più rispetto, oltre che per le persone, per coloro che non possono difendersi".
Uno dei nuovi emblemi apparsi nel contrassegno, in realtà, potrebbe risultare già noto a chi fosse frequentatore di questo sito e avesse un'ottima memoria: fa la sua comparsa, infatti, il Partito moderato d'Italia, sorto all'inizio del 2021 e divenuto rapidamente un caso perché la notizia della costituzione era stata data con annunci a pagamento su varie testate (Corriere della Sera, Quotidiano Nazionale, La Verità). Oggi come allora nel simbolo si può riconoscere la statua di Minerva scolpita da Francesco Messina e collocata a Pavia e oggi come allora il partito è rappresentato dal presidente (e co-fondatore con Andrea Gaspardo) Paolo Silvagni, imprenditore calzaturiero (la famiglia nel 2015 ha acquisito pure il marchio Valleverde). "L'Europa si riempie la bocca di democrazia, ma l'8-9 giugno in ogni Stato si voteranno i rispettivi partiti, ma come andranno le cose lo decideranno nei palazzi di Bruxelles. Per questo mi batterò innanzitutto per arrivare all'elezione diretta del Presidente della Commissione europea, oltre che per la pace, per una politica fiscale equa e per la tutela dell'ambiente senza distruggere le imprese".
Luana Guzzetti e Mauro Beccari, in rappresentanza di Noi agricoltori & pescatori: si tratta del progetto politico promosso da Amodeo, che ha spiegato di aver girato per mesi i vari presidi di agricoltori e pescatori, nel tentativo di federare tutte quelle iniziative locali di protesta e proposta e costruire qualcosa. "Siamo partiti il 22 gennaio perché abbiamo un malessere enorme - hanno detto Beccari e Guzzetti durante la conferenza stampa di oggi - l'Europa sta massacrando noi agricoltori con norme incredibili e abbiamo perso umiltà e riconoscenza, ma senza di noi i cittadini non hanno futuro, oltre che cibo: non possiamo più delegare ad altri". Il simbolo, che nella struttura ricorda quello della federazione Noi italiani di Amodeo, contiene due spighe speculari (disposte a corona d'alloro) su fondo tricolore, con il nome del gruppo disposto su tre righe.
In seguito è intervenuto anche Giacinto Boldrini, già senatore e qualificatosi come "presidente del Partito pensionati": corre però subito l'obbligo di precisare che si tratta non tanto del partito guidato da Carlo Fatuzzo (la cui attività nel corso del tempo si è decisamente ridotta), quanto piuttosto del Partito Pensionati + Salute, diretta filiazione del soggetto politico che aveva cercato di presentare il simbolo del Partito pensionati (per il quale Boldrini era stato candidato nel 2008 al Senato nelle liste del Pdl e che era divenuto senatore nel 2012 subentrando al defunto Gianpiero Carlo Cantoni). Il simbolo attuale è un tricolore disposto in orizzontale e creato a frottage, con la parola "Pensionati" al centro, blu e maiuscola (dettaglio non irrilevante di differenza rispetto al partito precedente). "Dopo la grave infermità di Carlo Fatuzzo, non ho voluto lasciar perdere il simbolo che era stato creato tanti anni fa e faceva storia: ho aggiunto il concetto di salute, che per noi è il più importante".
Veronica Giannone, parlamentare nella precedente legislatura e molto vicina a Sara Cunial, anche lei presente alla conferenza, ha rappresentato invece il partito Vita, formato in occasione delle ultime elezioni politiche "per assumersi la responsabilità del futuro del paese e dei nostri figli, credendo nella verità che deve entrare nelle istituzioni europee". Il simbolo è lo stesso già visto alle elezioni politiche, con l'albero della vita tricolore al posto della "i" del nome su fondo blu.
È riconducibile a un'area affine Ugo Rossi, intervenuto in rappresentanza di Insieme Liberi: si era parlato nei giorni scorsi di questa lista, essendo una delle poche che si era impegnata nella raccolta firme fin dall'inizio. "Avevamo iniziato a raccoglierle - ha spiegato Rossi - ma poi abbiamo risposto all'appello di Cateno De Luca per costruire questo fronte antisistema: non potevamo sbagliare un'altra volta, correndo divisi e finendo per sottostare alle oligarchie di partito". Il simbolo del sole nascente da un profilo montuoso tricolore (con la parola "Uscita" in basso, con le ultime lettere tricolori per rafforzare il concetto di Italexit con un'altra parola) passa dunque all'interno del contrassegno di Libertà - Sud chiama Nord, lasciando che (a meno di notizie di segno diverso) Democrazia sovrana popolare sia forse la sola forza politica - insieme a Pace Terra Dignità di Michele Santoro e Raniero La Valle - a cercare di raccogliere le oltre 75mila firme richieste dalla norma una tantum per le elezioni europee di quest'anno.
L'ultimo ospite intervenuto è stato Roberto Bernardelli, promotore della Confederazione Grande Nord, nata alla fine del 2017 dall'impegno congiunto di varie figure che avevano militato nella Lega Nord e concorrente alle elezioni politiche del 2018: il fatto che una delle presentazioni della lista Libertà sia avvenuta all'hotel Cavalieri di Milano, di proprietà di Bernardelli, aveva fatto pensare a un coinvolgimento del partito promosso da lui e così in effetti è. "Cateno De Luca mi è piaciuto - ha detto - perché ha offerto un messaggio molto chiaro: Roma ruba al Sud come ruba al Nord. Quel Nord in cui oggi si trova gran parte dei poveri italiani, visto il costo della vita. Non mi candido, ma sono con voi: mi piacciono i comuni e mi piacciono i sindaci". Il simbolo ritorna sulla scena nazionale senza avere subito modifiche.
Alcune presenze all'interno della lista possono restare curiosità: è il caso delle forze politiche nate con l'idea di contrastare le scelte governative in materia sanitaria. È intervenuto Cateno De Luca a spiegare il senso dell'operazione, richiamando la nota massima attribuita (erroneamente) a Voltaire "Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere": "Il firmamento della Libertà - ha spiegato il leader di Sud chiama Nord - si completerà alla prossima conferenza stampa, il 4 aprile all'hotel Nazionale a Roma; due giorni dopo apriremo la nostra campagna con una manifestazione in piazza Santi Apostoli"
Sempre De Luca ha annunciato 14 richieste di entrare a fare parte della lista, ma "credo che ci fermeremo al significativo numero di 17 simboli". La mitosi, dunque, è alle fasi finali. "Se noi indichiamo il simbolo di Libertà - ha detto Francesco Amodeo - molti guardano il dito senza vedere la luna, vedono solo tanti piccoli simboletti senza riuscire a capire la forza dirompente di quel simbolo complessivo". Nel frattempo, a guardare bene, nel simbolo di Sud chiama Nord si può trovare spazio per un altro pallino...
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