Sembrava qualche mese fa che si dovesse tornare a votare per l'ennesima volta per il consiglio regionale piemontese, dopo che la magistratura penale aveva messo in luce irregolarità tutt'altro che marginali nella raccolta delle firme a sostegno di alcune liste della coalizione di centrosinistra guidata da Sergio Chiamparino; per il Tar, in compenso, quelle storture non erano sufficienti a mettere in discussione il risultato finale delle elezioni e si poteva evitare il ritorno alle urne. Torino, invece, a votare ci andrà comunque, visto che tra pochi mesi scadrà il mandato quinquennale di Piero Fassino come sindaco. E anche se di mesi alla nuova consultazione amministrativa ne mancano ancora diversi, qualcuno ha iniziato a muoversi per tempo e spunta già qualche simbolo.
Uno di questi, in verità, circola già almeno dalla scorsa primavera: si tratta della grafica di Un sogno per Torino, gruppo che - assicurava quasi due mesi fa Lo spiffero, sito tendenzialmente ben informato su certe dinamiche della politica torinese e piemontese - costituiva di fatto la "trasmutazione in elenco di papabili consiglieri dell’attuale associazione – un po’ brain storming, un po’ comitato elettorale – dell’avvocato forzista Luca Olivetti". Si sarebbe di fronte, in altre parole, al primo nucleo di una futura lista civica collocata nel centrodestra: una tendenza al civismo e alla fuga dai simboli dei partiti, peraltro, che sembrerebbe contagiare tutti gli schieramenti maggiori (e che a destra potrebbe vedere il ritorno dell'ex mancato sindaco Roberto Rosso).
Tornando a Olivetti, sempre secondo Lo Spiffero, "lui lavora, a stretto contatto, con il coordinatore azzurro Gilberto Pichetto, tesse contatti con l’entourage dell’ex Cavaliere, ma nel frattempo si dedica alla lista con la Mole nel cuore". Più esattamente, però, si dovrebbe dire sul cuore. Il cuore stilizzato bianco, che risalta "in negativo" su uno sfondo blu scuro, si pone infatti al di sotto della sagoma della Mole Antonelliana, raffigurata di scorcio e tinta dello stesso blu del cerchio con cui si fonde (tutt'al più il cuore potrebbe essere una "finestra" nel cerchio che lascia intravedere il monumento). Unico altro elemento cromatico è il giallo del nome, con cui si ricostruisce la coppia di colori dello stemma cittadino: il carattere è molto sottile e, tutto sommato, quasi leggero in un simbolo molto scuro e "corposo", nonostante l'effetto "cavità" dato dal cuore. Non sarebbe certo il primo uso di un cuore in una formazione civica, anche se di solito l'effetto grafico è almeno in parte discutibile; qui, in ogni caso, un minimo di studio c'è e il risultato non è sgradevole. Certo, non basta questo a finire sulla scheda e a ottenere il voto degli elettori; per quello, però, c'è tempo.
Tornando a Olivetti, sempre secondo Lo Spiffero, "lui lavora, a stretto contatto, con il coordinatore azzurro Gilberto Pichetto, tesse contatti con l’entourage dell’ex Cavaliere, ma nel frattempo si dedica alla lista con la Mole nel cuore". Più esattamente, però, si dovrebbe dire sul cuore. Il cuore stilizzato bianco, che risalta "in negativo" su uno sfondo blu scuro, si pone infatti al di sotto della sagoma della Mole Antonelliana, raffigurata di scorcio e tinta dello stesso blu del cerchio con cui si fonde (tutt'al più il cuore potrebbe essere una "finestra" nel cerchio che lascia intravedere il monumento). Unico altro elemento cromatico è il giallo del nome, con cui si ricostruisce la coppia di colori dello stemma cittadino: il carattere è molto sottile e, tutto sommato, quasi leggero in un simbolo molto scuro e "corposo", nonostante l'effetto "cavità" dato dal cuore. Non sarebbe certo il primo uso di un cuore in una formazione civica, anche se di solito l'effetto grafico è almeno in parte discutibile; qui, in ogni caso, un minimo di studio c'è e il risultato non è sgradevole. Certo, non basta questo a finire sulla scheda e a ottenere il voto degli elettori; per quello, però, c'è tempo.