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domenica 7 dicembre 2014

Momento di cambiare, o di copiare il M5S: notizie (di maggio) da Cisterna

L'idea, ventilata dai media alcuni giorni fa, di togliere dal contrassegno del MoVimento 5 Stelle il riferimento al sito di Beppe Grillo (magari inserendo il nuovo indirizzo internet della formazione politica) non sembra condivisa da tutti gli attiVisti. C'è chi la saluta come un giusto e atteso segno di discontinuità, che permetterebbe al MoVimento di camminare da solo ("Quel nome non è un tabù", ha dichiarato proprio poco fa la deputata Giulia Sarti); altri invece non transigono e non accettano che le origini possano essere nascoste o cancellate. Il timore di alcuni, in realtà, è che qualche malintenzionato da fuori possa approfittare della sostituzione per copiare meglio l'emblema.
Nessuno ha ancora dimenticato, in effetti, la sorpresina consumatasi l'11 gennaio dell'anno scorso, davanti e dentro al palazzo del Viminale, quando una misteriosa "mano del Signore" aveva fatto sì che in fila per il deposito dei contrassegni, prima dell'emblema legato a Grillo, spuntasse - depositato da tale Massimiliano Foti - un clone quasi perfetto, in cui la differenza più grande era proprio l'assenza della dicitura "BeppeGrillo.it".
Certe menti luciferine, in ogni caso, lavorano sempre e sono sparse su tutto il suolo italico. Così in provincia di Latina, alla fine di aprile, quando si depositava la documentazione per le elezioni che si sarebbero tenute il 24 e il 25 maggio, ci fu una mezza sollevazione dei MeetUp nell'apprendere che a Cisterna una lista creata in appoggio alla candidata sindaco Eleonora Della Penna (sostenuta tra l'altro dall'Udc e dal Nuovo Centrodestra) si chiamava Momento di cambiare e tentava, in modo piuttosto palese, di ricalcare la grafica del M5S. 
Gli ingredienti del "falso"? La parola "Momento" scritta quasi con la stessa font (solo un po' meno panciuta rispetto all'originale e senza ombreggiatura), in posizione d'impatto nell'emblema; la seconda "M" riprodotta in rosso e più grande quasi a replicare l'effetto della "V" di fantasia; quattro campanelle ovviamente gialle pronte a rimandare (soprattutto per i meno attenti ai dettagli sulle miniature della scheda) alle cinque stelle; da ultimo, la dicitura "Alleanza per Cisterna" mollemente posta "a sorriso" nella parte bassa del cerchio, chiuso (manco a dirlo) da una circonferenza rossa.
In quell'occasione si sprecarono proteste e richieste di intervento della Sottocommissione elettorale circondariale che avrebbe dovuto esaminare la documentazione delle varie liste, affinché non ammettesse il simbolo per confondibilità con quello legato a Grillo; il contrassegno, invece, alla fine fu ammesso. Giocò in modo determinante il fatto che, almeno in quell'elezione, il MoVimento 5 Stelle non avesse presentato la propria lista: alle elezioni amministrative, infatti, prassi vuole che la confondibilità dei segni sia valutata in concreto, dunque con riferimento ai soli emblemi presentati in quell'occasione. 
Si potrebbe dire che qui si trattava di un evidente tentativo di rimandare a un simbolo rappresentato in Parlamento, cosa che dovrebbe far scattare una tutela maggiore per quest'ultimo; è altrettanto vero però che l'art. 30, comma 1, lettera b censura i contrassegni "riproducenti simboli o elementi caratterizzanti di simboli che, per essere usati tradizionalmente da partiti presenti in Parlamento, possono trarre in errore l’elettore" e qui, a ben guardare, nessun simbolo o elemento caratterizzante è stato utilizzato (non la parola Movimento, non la "V" di fantasia, non le stelle, non il riferimento a Grillo). Quanto alla confondibilità, nelle elezioni comunali resta valido il parametro della "facile confondibilità", meno severo rispetto alla confondibilità tout court sanzionata dal testo unico per l'elezione della Camera, per cui le maglie della rete sono un po' più larghe. 
Quella del "tarocco" stellato, in realtà, non è stata l'unica curiosità da ricordare nelle ultime elezioni a Cisterna, che hanno visto il concorso di ben 28 liste. Non poteva non colpire, innanzitutto, l'estremo sbriciolamento del centrodestra ufficiale, spacchettato addirittura su tre diversi candidati sindaci: oltre alla Della Penna, c'erano Antonello Merolla (sostenuto da Forza Italia e due liste civiche) e Mauro Carturan, appoggiato tra l'altro da Fratelli d'Italia. Proprio quest'ultima compagine, peraltro, merita di essere analizzato sul piano simbolico, per la presenza di alcune perle impagabili e, per certi versi misteriose.