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sabato 16 febbraio 2019

Pisa, A.D. 1990: un Delfino mangiato da falce e martello (post n. 1000)

Alle volte una distrazione costa cara: passi quando nessuno la nota, ma se solo qualcuno se ne accorge, altri saranno pronti a scatenare l'inferno. Lo sanno bene gli abitanti di Pisa, almeno quelli con la memoria lunga: a maggio dell'anno prossimo, con lo spirito che li distingue, potrebbero festeggiare il trentesimo anniversario di uno degli scivoloni più clamorosi della storia elettorale. Più di loro, in realtà, avrebbero potuto festeggiare - con il ghigno stampato in viso - a Livorno, opposta a Pisa da una rivalità storica: c'è da stupirsi che il Vernacoliere, insostituibile fustigatore degli abitanti delle terre "pisesi" e di "Politicanti, politiconi e altrettante rotture di coglioni" (come recita il titolo di una raccolta delle sue locandine più irriverenti), non abbia preso spunto per un articolo, per una vignetta tagliente o per una battuta al vetriolo. Eppure la materia prima per farli ci sarebbe stata tutta: qualcosa di sobrio, magari un taglio basso in locandina come ULTIME DA PISA. I pisani 'un sanno fa manco l'elezioni. Noi livornesi creiamo 'r Piccì e quelli sbagliano 'r simbolo. L'elettori s'incazzano: "Con codeste schede ci puliamo 'r culo!".
La locandina del Vernacoliere poteva essere così...
Ci volle addirittura un triplo intervento del giudice amministrativo per sbloccare una questione nata per errore, ma maledettamente complicata, anche se in fondo riguardava solo una parte della città di Pisa, per la precisione le frazioni di Tirrenia e Marina, che costituivano la circoscrizione del litorale. E proprio le elezioni di quel consiglio circoscrizionale furono al centro di un caso che era stato dimenticato quasi da tutti, tranne da chi aveva avuto parte nella vicenda. Quella volta, la falce e il martello del Partito comunista italiano "fecero sparire" addirittura un delfino, come se lo avessero mangiato; la colpa, tuttavia, non era degli "arnesi", ma di chi aveva stampato le schede e di chi non le aveva controllate abbastanza. In questa storia si mescolano incidenti, sbadataggine, stupore, tattica politica, cavilli giuridici e, soprattutto, il caso che si è divertito a far riemergere la vicenda, facendola finire nelle mani di chi cercava tutt'altro ma è stato pronto ad apprezzare quel tesoro insperato, la cui scoperta ha impiegato quasi sette anni - e ha richiesto il contributo di memoria di molte persone - per compiersi del tutto. Anche per questo, è giusto che il post n. 1000 di questo blog, che va verso i sette anni di vita, racconti scena e retroscena di quell'antico incidente ai seggi elettorali.