Che il 2018 sia stato un anno "simbolico", è fuor di dubbio, se non altro perché le elezioni politiche, con la loro relativa presentazione dei contrassegni, hanno tenuto banco per tutti i primi mesi dell'anno: dal calo di emblemi (ma con alcune perle davvero imperdibili) e alle successive puntate del #RomanzoViminale (tra bocciature e sostituzioni), fino alle polemiche per la peonia di Civica popolare troppo simile al fiore di Conad (fino alla correzione "in zona Cesarini") e per la presenza del riferimento a "Berlusconi presidente" sul simbolo di Forza Italia (probabilmente inopportuna, ma pur sempre legittima). Il contemporaneo svolgimento delle elezioni politiche e di quelle regionali in Lombardia e Lazio ha aumentato l'attenzione di elettori e media per il tema dei simboli.
L'interesse è poi proseguito con le elezioni di primavera, prima in Friuli Venezia Giulia (regionali e comunali), poi in giro per l'Italia: il sito ha cercato di coprire il maggior numero di comuni superiori possibili (soprattutto i capoluoghi), ma l'esiguità delle "forze scriventi" non ha permesso di raggiungere la copertura totale. Meglio è andata con il turno autunnale che ha riguardato le province autonome di Bolzano e Trento.
Al di là delle vicende strettamente elettorali, ho cercato di approfondire alcuni aspetti politicamente o giuridicamente rilevanti, legati per esempio all'uso di simboli fascisti (a partire dalla vicenda della lista Fasci italiani del lavoro, che ha avuto i suoi esiti giudiziari quest'anno) o alla possibilità di presentare un partito nazionalsocialista (a partire dal caso di Nsab, ricostruito nei minimi dettagli con Pierluigi Pagliughi), nonché alle strade per "riconsegnare agli elettori" un simbolo come quello di Liberi e uguali. Non sono mancate le nuove puntate della querelle sullo scudo crociato e dei tentativi (litigiosi) di far tornare in politica la Democrazia cristiana (andando a congresso o riesumando il vecchio partito omonimo di Rotondi) o della vicenda giudiziaria della Lega che ha risvolti anche sul "diritto dei partiti" e sui simboli.
Scartabellando tra le pagine passate della politica, ho poi ricostruito la storia dell'Uopa (per restituire alla Val d'Ossola le radici dell'autonomismo), ho rievocato lo "sdoppiamento" del Psi al Senato in Campania - nel 1987 e nel 1992 - a meri fini elettorali e reso pubblico il documento con cui il Partito radicale nel 1982 acquistò da Marc Bonnet il diritto a usare in Italia il simbolo della rosa nel pugno (che si appresta a tornare sulle schede alle prossime elezioni europee); tra i "simboli fantastici", da segnalare il tour gaudente, dai socialisti agli epigoni nati dopo; l'anno, poi, si è chiuso con l'approfondimento del rapporto tra simboli e ricerche di mercato con l'intervista a Renato Mannheimer.
Anche quest'anno, infine, abbiamo effettuato il viaggio nei comuni "sotto i mille", accompagnati da Massimo Bosso, che con la consueta attenzione ha battuto le elezioni nelle località più piccole alla ricerca di curiosità tecniche e particolarità grafiche (anche abominevoli), con un occhio di riguardo alla wonderland molisana.
Se la campagna elettorale politica ha regalato al sito il record assoluto di visite (quasi 84mila solo a gennaio), è assolutamente necessario ringraziare una volta di più, e come si deve, tutti coloro che hanno contribuito alla crescita di I simboli della discordia, con segnalazioni, commenti, giudizi, pareri, informazioni. Oggi il sito compie sei anni e mezzo, ma non sarebbe arrivato qui senza ciascuno di loro. Sono questi, probabilmente, i più costanti e assidui figuri di questo sito: più sicuramente del suo curatore, che spesso è stato preso da altri impegni (legati alla pagnotta) e non ha fornito materiale ai #drogatidipolitica con la costanza necessaria. Eppure, anche quando il sito taceva, sono tornati qui e sono ritornati di nuovo, sperando che qualcuno avesse aggiornato (e fornendo, nel caso, materiale per nuovi articoli). A tutte queste persone posso solo dire grazie, andando ad allungare ulteriormente la lista di coloro che nel corso degli anni si sono spesi per far crescere queste pagine: in ogni caso, ci sarà sempre bisogno di voi e posto per voi.
L'interesse è poi proseguito con le elezioni di primavera, prima in Friuli Venezia Giulia (regionali e comunali), poi in giro per l'Italia: il sito ha cercato di coprire il maggior numero di comuni superiori possibili (soprattutto i capoluoghi), ma l'esiguità delle "forze scriventi" non ha permesso di raggiungere la copertura totale. Meglio è andata con il turno autunnale che ha riguardato le province autonome di Bolzano e Trento.
Al di là delle vicende strettamente elettorali, ho cercato di approfondire alcuni aspetti politicamente o giuridicamente rilevanti, legati per esempio all'uso di simboli fascisti (a partire dalla vicenda della lista Fasci italiani del lavoro, che ha avuto i suoi esiti giudiziari quest'anno) o alla possibilità di presentare un partito nazionalsocialista (a partire dal caso di Nsab, ricostruito nei minimi dettagli con Pierluigi Pagliughi), nonché alle strade per "riconsegnare agli elettori" un simbolo come quello di Liberi e uguali. Non sono mancate le nuove puntate della querelle sullo scudo crociato e dei tentativi (litigiosi) di far tornare in politica la Democrazia cristiana (andando a congresso o riesumando il vecchio partito omonimo di Rotondi) o della vicenda giudiziaria della Lega che ha risvolti anche sul "diritto dei partiti" e sui simboli.
Scartabellando tra le pagine passate della politica, ho poi ricostruito la storia dell'Uopa (per restituire alla Val d'Ossola le radici dell'autonomismo), ho rievocato lo "sdoppiamento" del Psi al Senato in Campania - nel 1987 e nel 1992 - a meri fini elettorali e reso pubblico il documento con cui il Partito radicale nel 1982 acquistò da Marc Bonnet il diritto a usare in Italia il simbolo della rosa nel pugno (che si appresta a tornare sulle schede alle prossime elezioni europee); tra i "simboli fantastici", da segnalare il tour gaudente, dai socialisti agli epigoni nati dopo; l'anno, poi, si è chiuso con l'approfondimento del rapporto tra simboli e ricerche di mercato con l'intervista a Renato Mannheimer.
Anche quest'anno, infine, abbiamo effettuato il viaggio nei comuni "sotto i mille", accompagnati da Massimo Bosso, che con la consueta attenzione ha battuto le elezioni nelle località più piccole alla ricerca di curiosità tecniche e particolarità grafiche (anche abominevoli), con un occhio di riguardo alla wonderland molisana.
Se la campagna elettorale politica ha regalato al sito il record assoluto di visite (quasi 84mila solo a gennaio), è assolutamente necessario ringraziare una volta di più, e come si deve, tutti coloro che hanno contribuito alla crescita di I simboli della discordia, con segnalazioni, commenti, giudizi, pareri, informazioni. Oggi il sito compie sei anni e mezzo, ma non sarebbe arrivato qui senza ciascuno di loro. Sono questi, probabilmente, i più costanti e assidui figuri di questo sito: più sicuramente del suo curatore, che spesso è stato preso da altri impegni (legati alla pagnotta) e non ha fornito materiale ai #drogatidipolitica con la costanza necessaria. Eppure, anche quando il sito taceva, sono tornati qui e sono ritornati di nuovo, sperando che qualcuno avesse aggiornato (e fornendo, nel caso, materiale per nuovi articoli). A tutte queste persone posso solo dire grazie, andando ad allungare ulteriormente la lista di coloro che nel corso degli anni si sono spesi per far crescere queste pagine: in ogni caso, ci sarà sempre bisogno di voi e posto per voi.
Grazie a Martino Abbracciavento, Ignazio Abrignani, Giovanni Acquarulo, Guglielmo Agolino, Tiziana Aicardi, Tiziana Albasi, Mauro Alboresi, Alberto Alessi, Francesca Alibrandi, Alfonso Alfano, Antonio Angeli, Antonio Atte, Luca Bagatin, Laura Banti, Daniele Barale, Paolo Barbi, Mario Bargi, Enzo Barnabà, Giovanni Bellanti, Pierpaolo Bellucci, Pierangelo Berlinguer, Roberto Bernardelli, Enrico Bertelli, Giuseppe Berto, Niccolò Bertorelle, Diego "Zoro" Bianchi, Laura Bignami, Raffaella Bisceglia, Mauro Biuzzi, Fabio Blasigh, Paolo Bonacchi, Enzo Bonaiuto, Andrea Boni, Mauro Bondì, Fabio Bordignon, Michele Borghi, Lorenzo Borré, Renzo Bortolot, Massimo Bosso, Carlo Branzaglia, Andrea Bucci, Giampiero Buonomo, Mario Cabeddu, Giovanni Cadioli, Luca Calcagno, Mauro Caldini, Stefano Camatarri, Elisabetta Campus, Aurelio Candido, Maria Antonietta Cannizzaro, Monica Cappelletti, Luca Capriello, Giovanni Capuano, Jacopo Capurri, Giuseppe Carboni, Francesco Cardinali, Nicola Carnovale, Elena Caroselli, Robert Carrara, Roberto Casciotta, Pierluigi Castagnetti, Marco Castaldo, Filippo Ceccarelli, Luigi Ceccarini, Mirella Cece, Luca Cenatiempo, Raffaele Cerenza, Luciano Cheles, Gioia Cherubini, Giancarlo Chiapello, Luciano Chiappa, Giovanni Chiarini, Emanuele Chieppa, Beppe Chironi, Marco Chiumarulo, Pierpaolo Ciappetta, Giancarlo Ciaramelli, Angelo Ciardulli, Valerio Cignetti, Valentina Cinelli, Mauro Cinquetti, Giuseppe Cirillo, Roman Henry Clarke, Antonia Colasante, Emanuele Colazzo, Emiliano Colomasi, Daniele Vittorio Comero, Francesco Condorelli Caff, Carmelo Conte, Antonio Conti, Pietro Conti, Francesco Corradini, Carlo Correr, Antonio Corvasce, Andrea Covotta, Vito Crimi, Francesco Crocensi, Natale Cuccurese, Emilio Cugliari, Francesco Cundari, Johnathan Curci, Francesco Curridori, Francesco D'Agostino, Nicola D'Amelio, Gabriele D'Amico, Michele D'Andrea, Roberto D'Angeli, Renato D'Emmanuele, Alessandro Da Rold, Paolo Dallasta, Marco "Makkox" Dambrosio, Fabrizio De Feo, Francesco De Leo, Pietro De Leo, Stefano De Luca, Pino De Michele, Carlo De Micheli, Roberto De Santis, Donato De Sena, Franco De Simoni, Mauro Del Bue, David Del Bufalo, Maurizio Dell'Unto, Riccardo DeLussu, Alfio Di Costa, Dario Di Francesco, Roberto Di Giovan Paolo, Alfio Di Marco, Marco Di Nunzio, Alessandro Di Tizio, Antonino Di Trapani, Giovanni Diamanti, Ilvo Diamanti, Raffaele Dobellini, Federico Dolce, Alessandro Duce, Filippo Duretto, Daniele Errera, Filippo Facci, Leonardo Facco, Arturo Famiglietti, Giovanni Favia, Luigi Fasce, Paolo Ferrara, Emilia Ferrò, Antonio Fierro, Antonio Floridia, Antonio Folchetti, Gianni Fontana, Cinzia Forgione, Ciro Formicola, Gabriella Frezet, Iztok Furlanič, Massimo Galdi, Vincenzo Galizia, Vincino Gallo, Elisa Gambardella, Uberto Gandolfi, Luciano Garatti, Francesco Gasbarro, Marcello Gelardini, Alessandro Genovesi, Tommaso Gentili, Alessandro Gigliotti, Marco Giordani, Michele Giovine, Carlo Gustavo Giuliana, Bruno Goi, Roberto Gremmo, Massimo Gusso, Vincenzo Iacovino, Vincenzo Iacovissi, Matteo Iotti, Roberto Jonghi Lavarini, Luca Josi, Tommaso Labate, Piero Lamberti, Orione Lambri, Giacomo Landolfi, Piero Lanera, Calogero Laneri, Lisa Lanzone, Angelo Larussa, Michele Lembo, Pellegrino Leo, Raffaella Leonardi, Ferdinando Leonzio, Raffaele Lisi, Max Loda, Dario Lucano, Nino Luciani, Maurizio Lupi (il Verde Verde), Bruno Luverà, Chiara Macina, Angela Maenza, Cesare Maffi, Mimmo Magistro, Lucio Malan, Alex Magni, Francesco Magni, Francesco Maltoni, Enzo Mancini, Renato Mannheimer, Gian Paolo Mara, Roberto Marchi, Federico Marenco, Gherardo Marenghi, Marco Margrita, Luca Mariani, Marco Marsili, Carlo Marsilli, Dario Martini, Antonio Massoni, Angela Mauro, Federico Mauro, Angelo Orlando Meloni, Marcello Menni, Stefano Mentana, Nicolò Monti, Roberto Morandi, Raffaello Morelli, Matteo Moretto, Francesco Morganti, Mara Morini, Claretta Muci, Paola Murru, Alessandro Murtas, Tomaso Murzi, Antonio Murzio, Cristiana Muscardini, Paolo Naccarato, Donato Natuzzi, Ippolito Negri, Claudio Negrini, Davide Nitrosi, Gianluca Noccetti, Matteo Olivieri, Oradistelle, Fabrizio Orano, Gabriele Paci, Libera Ester Padova, Andrea Paganella, Roberto Pagano, Pierluigi Pagliughi, Enea Paladino, Lanfranco Palazzolo, Paolo Palleschi, Enzo Palumbo, Massimiliano Panarari, Max Panero, Federico Paolone, Fabio Pariani, Ottavio Pasqualucci, Gianluca Passarelli, Oreste Pastorelli, Alan Patarga, Lorenzo Pavoncello, Giacomo Peterlana, Rinaldo Pezzoli, Antonio Piarulli, Daniele Piccinin, Flavia Piccoli Nardelli, Francesco Pilieci, Marco Pini, Stefania Piras, Elisa Pizzi, Marina Placidi, Vladimiro Poggi, Carlandrea Poli, Alfredo Politano, Mauro Polli, Giuseppe Potenza, Cesare Priori, Giulio Prosperetti, Carlo Prosperi, Matteo Pucciarelli, Renzo Rabellino, Andrea Rauch, Michele Redigonda, Maurizio Ribechini, Livio Ricciardelli, Egle Riganti, Francesco Rizzati, Giuseppe Rizzi, Lamberto Roberti, Donato Robilotta, Luca Romagnoli, Giovanni Rossi, Gianfranco Rotondi, Sergio Rovasio, Roberto Ruocco, Giampaolo Sablich, Stefano Salmè, Angelo Sandri, Maurizio Sansone, Aldo Santilli, Ugo Sarao, Anna Sartoris, Alessandro Savorelli, Jan Sawicki, Gian Franco Schietroma, Francesco Sciotto, Renato Segatori, Roberto Serio, Oscar Serra, Gianni Sinni, Claudia Soffritti, Carlo Antonio Solimene, Simone Sormani, Valdo Spini, Ugo Sposetti, Mario Staderini, Gregorio Staglianò, Anna Starita, Luigina Staunovo Polacco, Lorenzo Stella, Leo Stilo, Francesco Storace, Nicola Storto, Ivan Tagliaferri, Tiziano Tanari, Mario Tassone, Roland Tedesco, Mauro Torresi, Luigi Torriani, Alvaro Tortoioli, Roberto Traversa, Ciro Trotta, Lara Trucco, Fabio Tucci, Andrea Turco, Maria Turco, Maurizio Turco, Massimo Turella, Sauro Turroni, Marco Valtriani, Max Vassura, Margherita Vattaneo, Enrico Veronese, Fiodor Verzola, Michele Viganò, Ettore Vitale, Maria Carmen Zito, Mirella Zoppi, Roberto Zuffellato, Federico Zuliani, Piotr Zygulski.