Com'è noto, il turno ordinario/annuale delle elezioni comunali previsto per il 2025 è stato fissato per il 25 e il 26 maggio (in due giorni grazie al "decreto elezioni 2025") e riguarderà solo amministrazioni da rinnovare "per motivi diversi dalla scadenza del mandato", cioè dimissioni, impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del sindaco: questo perché - lo si ricorderà - le elezioni amministrative del 2020 non si tennero in primavera, nel pieno dell'emergenza Covid-19, bensì in autunno. A questo proposito, la circolare n. 83/2024 del Ministero dell'interno - Dipartimento per gli affari interni e territoriali (Direzione centrale per i servizi elettorali) ha rilevato che le norme dei "decreti elezioni" del 2020 e del 2021, pur fissando date diverse per il voto in quegli anni, "nulla hanno disposto in merito ai termini del rinnovo elettorale degli enti interessati dal differimento del voto", per cui "appare necessario richiamare per i comuni delle Regioni a statuto ordinario la disciplina statale sulla durata dei mandati elettivi e sui tempi di rinnovazione degli organi": ciò comporta che, secondo il Viminale, si debba applicare la disciplina ordinaria prevista dalla legge n. 182/1991 (all'art. 1), quindi se il mandato di cinque anni delle amministrazioni si conclude nella seconda metà dell'anno, il rinnovo è previsto tra il 15 aprile e il 15 giugno dell'anno successivo. Ciò comporta, dunque, che i comuni che hanno votato nel 2020 rinnoveranno le amministrazioni nel 2026, mentre quelli interessati dal voto nel 2021 torneranno alle urne nel 2027, lo stesso anno in cui scadrà la legislatura: il 2027, dunque, si prospetta un "anno elettorale" per eccellenza, visto che ospiterà in primavera il voto per alcuni tra i maggiori comuni italiani - cioè Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli - e in autunno quello per le Camere (ammesso che non si creino le condizioni - alimentate magari da qualche tentazione di "cappotto" - per uno scioglimento parlamentare anticipato all'inizio dell'anno, che invertirebbe il calendario elettorale e potrebbe produrre un "effetto trascinamento" delle elezioni politiche su quelle amministrative).
Le date del turno elettorale ordinario, peraltro, non valgono in automatico per le regioni a statuto speciale. Se le amministrative in Friuli - Venezia Giulia si sono già svolte il 13 e il 14 aprile (come si è visto parlando di Pordenone e Monfalcone), in Trentino - Alto Adige si voterà - per disposizione locale in deroga alla durata quinquennale - nella sola giornata di domenica 4 maggio; la tornata elettorale riguarderà tutti e 282 i comuni trentini e altoatesini, inclusi i due capoluoghi delle province autonome, che dunque meritano di essere passati in rassegna. Si parte da Trento, che vedrà schierati sulla scheda 6 aspiranti sindaci (incluso l'uscente, Franco Ianeselli, sostenuti da 15 liste: una formazione ridotta, rispetto agli 8 candidati (e ai 19 simboli) visti nel 2020.
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Ilaria Goio
1) Forza Italia
Il sorteggio ha collocato in prima posizione su manifesti e schede Ilaria Goio, imprenditrice (nell'ambito della ristorazione) con studi dottorali e proposta dal centrodestra: in questa competizione potrà contare sul sostegno di tre liste. Come prima è stata estratta quella di Forza Italia, che in quest'occasione schiera semplicemente il suo simbolo ufficiale - con la bandierina tricolore di Cesare Priori sopra all'espressione (resistente) "Berlusconi presidente", con il cognome del fondatore in evidenza - integrato nella parte superiore col riferimento al Partito popolare europeo, come avviene ormai dalle elezioni politiche del 2022.
2) Lega
Al secondo posto sulla scheda si incontra il simbolo della Lega, partito che ha fatto una scelta grafica analoga a quella forzista: il contrassegno impiegato in questa competizione, infatti, è lo stesso che viene impiegato ormai dal 2018 dalla formazione guidata da Matteo Salvini. Ovviamente il nome e la figura di Alberto da Giussano al centro sono stati conservati, ma nel 2020 ai lati della statua erano stati inseriti un riferimento all'autonomia e una stilizzazione della bandiera trentina, mentre sotto al cognome di Matteo Salvini la parola "Trentino" aveva sostituto "Premier". Questa volta, invece, si è optato per una continuità visuale.
3) Fratelli d'Italia
La scelta di Forza Italia e della Lega, in fondo, non sorprende granché, visto che anche Fratelli d'Italia - terza e ultima lista della coalizione - ha scelto di esibire il fregio elettorale in uso di norma fino a prima delle elezioni europee del 2024, dunque quello che include il simbolo ufficiale del partito all'interno di un cerchio blu e bianco che nella parte superiore ospita il nome della leader e attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (con il cognome in evidenza). Nessuno dei contrassegni della coalizione, dunque, contiene riferimenti al luogo o alla candidata (che era stata proposta innanzitutto proprio da Fdi).
Giulia Bortolotti
4) Partito della Rifondazione comunista
La seconda candidatura indicata dal sorteggio è quella di Giulia Bortolotti, presidente del consiglio del sistema educativo provinciale e appoggiata come aspirante sindaca da tre liste. Risulta estratta per prima quella del Partito della Rifondazione comunista, che conferma la propria presenza alle elezioni comunali trentine, ancora una volta senza partecipare alla coalizione del centrosinistra: questa volta il Prc schiera semplicemente il suo simbolo ufficiale (ultimamente non troppo presente nelle competizioni di rilievo), senza più il riferimento all'Altra Trento (lista che aveva corso nel 2015) presente nel fregio impiegato nel 2020.
5) MoVimento 5 Stelle
Bortolotti potrà contare anche sul sostegno del MoVimento 5 Stelle, che nel 2020 aveva corso in autonomia (candidando Carmen Martini), mentre questa volta - dopo le due partecipazioni precedenti - ha scelto di appoggiare una candidatura in coalizione. Il simbolo è simile a quello degli anni precedenti, ma al posto degli indirizzi internet che si sono avvicendati (Beppegrillo.it e Ilblogdellestelle.it) c'è - come previsto dal secondo emblema ufficiale fissato dallo statuto - il riferimento al 2050 come anno della neutralità climatica, inserito all'interno di un segmento circolare rosso nella parte inferiore del tondo.
6) Onda
Terza e ultima lista della coalizione è Onda, già vista alle elezioni provinciali del 2023 (di fatto creando una situazione simile a quella di allora, che in appoggio ad Andrea Degasperi - già candidato sindaco di Onda civica Trentino nel 2020 - aveva visto anche Unione popolare, di cui era parte il Prc): il simbolo è lo stesso di due anni fa, con un'onda - che crea una sorta di mezzaluna - in primo piano davanti a una valle e alle montagne rossastre (così com'è rossa la lettera iniziale della parola "Onda", per il resto tinta di nero); nella parte inferiore di una circonferenza incompleta trovano posto le parole "lavoro", "ambiente" e "società".
Franco Ianeselli
7) Sì Trento
Al terzo posto, tra le candidature, c'è Franco Ianeselli, sindaco uscente di Trento, colui che può contare sulla coalizione più ampia, composta da ben sei formazioni. La prima è Sì Trento, che si qualifica - sullo stesso contrassegno - come "lista civica autonoma, europea, riformista": la grafica non contiene alcun simbolo di partito, ma l'incrocio perpendicolare di due fasce tinto di giallo, magenta e blu suggerisce tanto la natura plurale di una formazione che tiene insieme più anime politiche dell'area libdem. Se infatti il nome suggerisce "lo spirito pragmatico e concreto di questa nuova proposta politica fatta di tanti Sì, il contraltare ai comitati del No", concorrono alla lista Azione (blu), Italia viva (magenta), +Europa (giallo) e Casa Autonomia, allargando dunque il campo dei potenziali sostenitori di Ianeselli.
8) Alleanza Verdi e Sinistra
Se nel 2020 la lista di Europa Verde aveva ospitato tra l'altro la pulce di Sinistra italiana (insieme a quelle di Volt e di èViva), questa volta uno schieramento affine continua a sostenere Ianeselli e si riconosce nel contrassegno di Alleanza Verdi e Sinistra: il contrassegno - il secondo della coalizione, in ordine di sorteggio - è esattamente lo stesso che è stato presentato a partire dalle elezioni politiche del 2022 e che è finito sulle schede trentine anche alle provinciali del 2023. Nessuna variazione o aggiunta, dunque, come invece si è visto in altre occasioni territoriali.
9) Intesa per Ianeselli sindaco
Terza formazione sorteggiata, tra quelle che appoggiano la riconferma del sindaco uscente, è Intesa per Ianeselli sindaco. Guidata all'ex candidata sindaca Silvia Zanetti (sostenuta nel 2020 dalla lista Si può fare!), la lista si qualifica come "civica, moderata e liberale". I colori del contrassegno, in effetti, non sono tutti legati a quell'area: se si riconduce al mondo libdem il giallo di "Intesa" (la parola più evidente nel contrassegno), non è così per il rosa scuro e per il fucsia che tinge il semicerchio superiore, parte del testo e la circonferenza che racchiude gli altri elementi.
10) Insieme per Trento - Ianeselli sindaco
Rappresenta in qualche modo un elemento di continuità con l'esperienza del 2020 la lista Insieme per Trento, forse la formazione civica più vicina al sindaco uscente. Una lista con lo stesso nome, infatti, era presente cinque anni fa, con gli stessi colori (carta da zucchero e giallo scuro); questa volta, però, il contrassegno graficamente e cromaticamente sembra ribaltato, con il giallo che ottiene molto più peso (grazie soprattutto al contorno molto più spesso e al cognome del candidato sindaco in grande evidenza), mentre il blu ora tinge il nome della lista e il fondo della parte superiore del cerchio.
11) Campobase
Quinta formazione della coalizione di centrosinistra è Campobase, formazione civica locale nata nel 2022 dall'impegno di vari amministratori locali (tra cui il candidato alla presidenza della provincia nel 2023 Francesco Valduga). Il simbolo è quello già visto in passato: sul cerchio a fondo verde sfumato campeggia al centro una grande "T" bianca - l'iniziale di Trento, volendo - tagliata in basso; nel segmento orizzontale è riportato il nome della forza politica (composto con lettere maiuscole e miniscole), questa volta senza alcun riferimento al candidato sostenuto nella tornata elettorale.
12) Partito democratico - Partito socialista italiano
Un altro elemento di continuità grafica e politica rispetto alle elezioni comunali trentine del 2020 è rappresentato dall'ultima lista della coalizione, presentata dal Partito democratico e dal Partito socialista italiano. Il contrassegno è infatti identico a quello visto cinque anni fa: sotto al logo dem elaborato da Nicola Storto è stato inserito il riferimento al Trentino, mentre un segmento circolare rosso collocato nella parte inferiore del tondo contiene la miniatura del simbolo del Psi (anche se di fatto il contorno rosso del fregio di fatto non si legge per l'identità del colore).
Simonetta Gabrielli
13) Democrazia sovrana popolare
Come quarta candidata per l'amministrazione trentina è stata sorteggiata Simonetta Gabrielli, a lungo impegnata alla Camera di commercio locale e tra le figure fondatrici di Democrazia sovrana popolare. Non a caso, è proprio il partito guidato da Marco Rizzo (candidato alla presidenza della provincia di Trento nel 2023 per Dsp) e Francesco Toscano a sostenere Gabrielli, avendo ritenuto impossibile l'apparentamento con altre forze politiche: il contrassegno destinato alle schede coincide con il simbolo ufficiale, con le tracce verdi e rosse di pastello (un tempo "progressiste", ora riviste) sopra al nome, nero e rosso (come la stella rossa e la parola centrale manoscritta).
Andrea Demarchi
14) Prima Trento!
Quinto candidato alla guida del comune di Trento è Andrea Demarchi, impiegato, pompiere volontario e atleta, il più giovane tra gli aspiranti al ruolo di sindaco. Lo sostiene una sola lista, denominata Prima Trento!, cui concorrono tre forze, che a livello provinciale hanno sostenuto Fugatti: il Partito autonomista trentino tirolese (principale sponsor di Demarchi), La Civica e Noi Trento. Le miniature dei tre simboli - quello del Patt circondato, come alle provinciali, dalle parole "+ autonomisti + popolari" - sormontano il nome della lista, con il riferimento al candidato collocato in un piccolo segmento circolare rosso; il cerchio è racchiuso da una corona blu e gialla.
Claudio Geat
15) GenerAzione Trento
Chiude lo schieramento delle candidature Claudio Geat, già presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello in quota Pd, ma fuoriuscito dal partito. Lo sostiene una sola formazione civica, GenerAzione Trento, con un evidente gioco di parole. Il simbolo lo ha spiegato lui stesso, presentandolo già a novembre dello scorso anno: "Il rosso è simbolo di passione e dedizione verso la nostra gente e il nostro territorio, includendo chiunque viva qui con rispetto delle nostre regole, della nostra città e del nostro ambiente. Il verde è a testimonianza del nostro impegno per l’equilibrio con la natura e per uno sviluppo sostenibile per tutti. Le montagne sono emblema della solidità e del radicamento della nostra comunità al territorio trentino. L’aquila è simbolo di libertà e della nostra ambizione verso un futuro migliore per Trento"