In puglia sono due i capoluoghi chiamati a rinnovare la loro amministrazione: oltre a Barletta (della provincia di Barletta-Andria-Trani), c'è Taranto. Sono quattro a contendersi la carica di sindaco (tutti uomini), incluso il primo cittadino uscente, Rinaldo Melucci (centrosinistra), anche se in realtà sindaco non è più dal 16 novembre 2021, quando 17 consiglieri comunali si sono dimessi, causando la decadenza del sindaco per il noto principio del simul stabunt simul cadent.
Non per questo, tuttavia, la scheda sarà poco affollata, tutt'altro: le liste in corsa, infatti, saranno ben 27, con Melucci e il suo principale sfidante (Walter Musillo, con la sua "Grande alleanza per Taranto") a fare decisamente la parte del leone. Non si tratta però affatto di un record: alle elezioni precedenti, infatti, gli aspiranti sindaci erano ben 10, sostenuti addirittura da 37 liste; nel 2012 si contesero il ruolo più rilevante in 11, mentre le liste erano "solo" 31 (nel 2007, anno del primo mandato di Ippazio Stefàno, si erano sfidati in 10, appoggiati da 29 liste).
Rinaldo Melucci
1) Partito democratico
Il sorteggio ha collocato in apertura di manifesti e schede proprio il sindaco rimasto in carica fino alla fine del 2021, Rinaldo Melucci. Proprio lui è il recordman di queste elezioni, con ben 11 liste a formare la sua coalizione. La prima a essere estratta, destinata dunque a finire "in alto a sinistra", è la lista del Partito democratico, cui il candidato appartiene. Se in passato era stato impiegato il simbolo ufficiale nazionale "liscio", questa volta il logo è stato ridotto di dimensioni per consentire l'inserimento - in basso - di un segmento verde a base curvilinea che contiene la dicitura "Melucci sindaco", con il cognome in buona evidenza.
2) Autonomi e Partite Iva
La tavolozza di colori rimane quasi uguale con l'emblema della seconda lista sorteggiata, quella di Autonomi e Partite Iva. Il movimento fondato nel 2018 da Eugenio Filograna (che in origine doveva essere il quinto candidato sindaco) ha deciso di partecipare alle elezioni appoggiando Melucci. Il simbolo impiegato è quello tradizionale del soggetto politico (con un domino tricolore stilizzato, la cui ultima tessera rappresenta la "I" di "Iva"), anche se da un po' di tempo i due semicerchi di fondo (verde e rosso, per riprendere il motivo del tricolore) sono orientati in verticale, mentre prima la divisione era obliqua crescente.
3) Taranto Popolare
Al terzo posto nella coalizione di Melucci c'è Taranto Popolare, soggetto politico locale guidato da Michele Mazzariello. A quanto si apprende, a presentarla è stato un gruppo di ex aderenti a Puglia Popolare (Mazzariello era il segretario locale), in contrasto con le posizioni del consigliere regionale Massimiliano Stellato e vicini invece all'assessore regionale Gianni Stea (alla presentazione della lista c'era pure Clemente Mastella). Il simbolo a fondo blu ha un segmento azzurro in basso, conformato come un libro aperto o come un mare mosso (e lì, in giallo, c'è un riferimento al candidato sindaco con un carattere curioso).
4) Socialisti e Repubblicani
Ha chiaramente matrice politica la quarta lista della compagine che sostiene la ricandidatura di Melucci: Socialisti e Repubblicani, infatti, mostra in modo esplicito "a bicicletta" i simboli in miniatura del Partito socialista italiano e del Partito repubblicano italiano (quest'ultimo in una delle poche sue partecipazioni a questo turno elettorale, ma non si tratta del solo caso, come si vedrà). Non è affatto un caso che il contrassegno sia imperniato sul rosso e sul verde, colori base dei due partiti, oltre che componenti del tricolore. Tra simboli e scritte (incluso il riferimento al candidato), peraltro, l'emblema complessivo sembra un po' troppo pieno, anche se relativamente equilibrato. Una curiosità: il Psi, insieme al Pd, rappresenta di fatto l'unica continuità partitica esplicita rispetto alla coalizione di cinque anni fa (anche se i socialisti allora avevano il simbolo con la rosa).
5) Con Taranto
Guarda chiaramente a una dimensione regionale la quinta lista, Con Taranto: si tratta infatti della proiezione locale del soggetto politico promosso da Michele Emiliano già nel 2019, in vista delle elezioni regionali dell'anno successivo. Il simbolo utilizzato in quest'occasione elettorale è lo stesso: cerchio giallo, "con" scritto in carattere Bodoni Bold e posto al centro, lo spazio centrale della "o" tinto di azzurro; sotto al nome della forza politica è stato inserito il riferimento al comune chiamato al voto, anche se almeno per la "T" iniziale sembra essere stato usato un carattere diverso.
6) Più CentroSinistra
Unisce un'ispirazione politica e territoriale la lista Più CentroSinistra, legata soprattutto ad Articolo Uno, ma aperta a varie esperienze locali e con lo sguardo rivolto all'attività della regione (non a caso, nella "lunetta" verde inferiore, è stato inserito il nome del presidente della Regione Michele Emiliano). Sullo sfondo si può riconoscere facilmente l'immagine stilizzata del Monumento al Marinaio di Taranto (che tornerà un'altra volta all'interno della coalizione). Sul piano grafico, tuttavia, occorre riconoscere che l'accostamento di ben quattro caratteri diversi non è particolarmente gradevole.
7) MoVimento 5 Stelle
Se nel 2012 e nel 2017 il MoVimento 5 Stelle ha partecipato alle elezioni comunali tarantine in modo autonomo, sostenendo - come ha fatto per anni in ogni altra realtà locale - un proprio candidato senza altre liste in appoggio, questa volta anche a Taranto il M5S entra a far parte della coalizione di centrosinistra, risultando estratto in settima posizione. Il simbolo impiegato in questo turno elettorale è l'ultima versione introdotta con i voti sullo statuto dello scorso anno, dunque quella con il riferimento al 2050 sul segmento rosso collocato nella parte inferiore del cerchio.
8) Europa Verde - Taranto respira
Nel 2012 il sole che ride, all'interno del contrassegno dei Verdi - Ecologisti, era a sostegno della candidatura a sindaco di Angelo Bonelli; nel 2017 era stato inserito nella lista Taranto respira (nome ispirato alla vicenda Ilva), in appoggio a Vincenzo Fornaro. Questa volta, invece, Europa Verde entra a far parte della coalizione di centrosinistra, inserendo anche il riferimento al candidato sindaco. Il contrassegno è realizzato sulla falsa riga di quello impiegato per Beppe Sala alle ultime elezioni amministrative milanesi; si segnala la declinazione del girasole dei Verdi europei a tinte arcobaleno e l'inserimento - al posto del riferimento ai Verdi - a Taranto respira, direttamente dalla scorsa competizione.
9) Taranto 2030
Esaurite le formazioni di natura più politica, il sorteggio ha collocato nelle ultime tre posizioni della coalizione di centrosinistra le liste di natura più civica. Taranto 2030, coordinata da Cosimo Ciraci e Cosimo Gigante, si ispira chiaramente nel nome e nei suoi principi all'Agenda 2030 dell’Onu. Il cuore del simbolo è ovviamente l'anno 2030, reso in vari colori con passaggi sfumati, rievocando le grafiche multicolori della citata Agenda 2030; il verde in ogni caso prevale, visto che tinge anche il segmento in cui è stato inserito il nome di Taranto; il riferimento a sindaco ricandidato è invece in grigio.
10) Taranto Mediterranea
Proseguendo con le formazioni di natura sostanzialmente civica, Taranto Mediterranea si presenta in realtà come un contenitore-federazione che unisce varie realtà (tra cui Italia viva e Mezzogiorno Federato), con l'idea di costruire qualcosa di concreto e positivo per la città, soprattutto nell'ambito dei progetti del Pnrr che riguardano anche il rilancio dell'area mediterranea. Nel simbolo domina il blu, al di là della fascia rossa che contiene la parola "Mediterranea"; non sfugge una riproduzione piuttosto piccola del Monumento al Marinaio, collocata in bianco sul semicerchio superiore blu.
11) Taranto crea
Ultima lista della coalizione che appoggia Melucci (anzi, forse una di quelle in cui il riferimento al sindaco fino al 2021 e di nuovo candidato è più visibile) è Taranto crea: il nome è lo stesso di un'associazione nata "per continuare sulla strada dello sviluppo economico, sociale e culturale" della città. La creatività è simboleggiata dall'uso dei quattro colori che tingono la parola "crea" e una sorta di albero nascente dal mare stilizzato, per raffigurare la creatività cultural-musicale (due note), tecnologica (la @), energetica (una saetta) ed ecologica (una foglia).
Luigi Abbate
12) Partito meridionalista
Seconda candidatura estratta è quella di Luigi Abbate, giornalista tarantino, che ha scelto di presentarsi come aspirante sindaco: potrà contare sul sostegno di tre formazioni. In base al sorteggio la prima lista è del Partito meridionalista, formazione nata alla fine del 2019. Il simbolo (che in un primo tempo conteneva anche le parole "Indipendentisti Siciliani Duosiciliani"), oltre a mostrare la sagoma - rossa su fondo blu - corrispondente al Regno delle Due Sicilie, include la Trinacria e una coccarda rossa con giglio dorato; il cerchio è racchiuso da un arco rosso e uno giallo, ma è stato inserito un po' a forza un segmento con l'espressione "Luigi Abbate sindaco", con il fondo simile al mare.
13) Taranto senza Ilva
Lo stesso segmento con il riferimento al candidato sindaco e il mare sul fondo appare - ma un po' più grande - nel simbolo che più in questi giorni è associato al nome di Abbate: Taranto senza Ilva. Anzi, a dire il vero, Ilva è una sigla (offerta puntate) di un'espressione più complessa, che si può leggere vicino al contorno del cerchio solo sfoderando una buona vista: "Taranto senza Inquinamento Liberata dai Veleni nell'Ambiente". La parte superiore rappresenta un sole che sorge in una nuova alba, momento del quale ha mutuato i colori; l'idea è interessante (e l'acronimo ricorda esempi notevoli del passato), sulla resa è lecito avere qualche riserva.
14) Taranto Next Generation - Taranto ai Tarantini
Ultima lista sorteggiata, tra le tre presentate a favore di Abbate, è Taranto Next Generation, che sulla sua pagina Facebook si qualifica come "movimento politico locale dei Tarantini , per i Tarantini e con i Tarantini". La parte superiore del simbolo è occupata dall'acronimo TNG "in outline" tracciato con linee verde, nero e rosso, sormontato da un cuore stilizzato azzurro e rosso realizzato con la stessa tecnica. Nel segmento che negli altri simboli contiene il riferimento al candidato sindaco (qui spostato nella fascia arancione appena sopra) è inserito il motto "Taranto ai Tarantini".
Walter Musillo
15) AT6 - Lega d'Azione Meridionale
Terzo candidato sindaco sorteggiato è Walter Musillo, che può contare su dieci liste (una in meno rispetto a Melucci). La prima lista sorteggiata, però, richiede almeno un attimo di attenzione, quasi di raccoglimento. Perché AT6 - Lega d'Azione Meridionale (con tutte le maiuscole al loro posto), fondato giusto vent'anni fa da Giancarlo Cito con il nome della sua emittente tv - e parte fondamentale della sua vittoria alle amministrative del 1993 - nel 2000, 2007, 2012 e 2017 era stato portato avanti dal figlio Mario Cito, in quegli anni candidato a sindaco. Quest'anno non è tra gli aspiranti primi cittadini (è solo candidato consigliere), ma la lista non ha mancato l'appuntamento elettorale.
16) Patto popolare
La seconda lista sorteggiata della coalizione è quella di Patto popolare. Il nome in qualche modo aiuta a collocare la lista, visto l'ambiente pugliese in cui nasce: si tratta infatti della formazione presentata dal consigliere regionale Massimiliano Stellato, insieme ai vertici locali di Puglia popolare e . Il simbolo, piuttosto semplice (e forse non tra i meglio riusciti), comprende nella parte superiore il nome bianco (in Arial Black) su fondo blu e, nella parte inferiore, due "foglioline" sovrapposte (una blu e una rossa sfumata, si tratta comunque dei colori più o meno prevalenti nello stemma; in più su Faebook Stellato ha spiegato che "un delfino stilizzato con i colori rossoblù rappresenterà l'amore dei candidati per la città dei due mari").
17) Forza Italia
Tra le liste che hanno scelto di far parte della "Grande alleanza per Taranto" varata da Musillo c'è anche Forza Italia, che torna sulla scheda direttamente dopo che cinque anni fa era stata presentata - a sostegno di Stefania Baldassari - la lista Forza Taranto. Anche allora c'era la bandierina, ma con la scritta riadattata alla meno peggio al nuovo nome. Questa volta, invece, si è utilizzato come base il simbolo delle elezioni politiche del 2018, con il riferimento al candidato (di nuovo in Arial Black, anche se "Berlusconi" è stato scritto con un'altra font) al posto della parola "presidente".
18) Noi con l'Italia
Altra formazione di centrodestra che aderisce alla coalizione di Musillo è Noi con l'Italia, qui sorteggiata per quarta all'interno della compagine: in questo turno elettorale amministrativo, in effetti, la formazione guidata a livello nazionale da Maurizio Lupi sta cercando di essere più presente e comunque più visibile nel voto, in modo da strutturarsi maggiormente sul territorio. Il contrassegno impiegato in quest'occasione riproduce per intero il simbolo ufficiale del partito, con il nome scritto in grande e la pennellata tricolore, il tutto su fondo blu scuro.
19) Movimento sportivo
Si presenta come del tutto civico il progetto di Movimento sportivo, sorto "dalla volontà di diversi appassionati, allenatori, coach e addetti ai lavori sportivi - così si legge su Facebook - di impegnarsi attivamente per la promulgazione dello sport e nell'amministrazione dello stesso in ambito politico" (e l'idea di presentarsi come squadra si traduce anche nel proporsi "in divise sportive" e con grafiche simili alle vecchie figurine calcistiche. Il contrassegno, sfumato rosso-blu, contiene le sagome di un ciclista, un puglie, un calciatore e un culturista per esemplificare lo spirito del movimento.
20) Insieme
Anche la coalizione a sostegno di Musillo conta su una "bicicletta", denominata Insieme: in questo caso la formano il Movimento disoccupati e precari meridionali-italiani (formazione legata ad Alfonso Alfano, che nel 2018 ha depositato il suo simbolo con sole e popolo disoccupato-precario anche al Viminale) e Naturalismo liberale - Movimento internazionale (legato al campano Gabriele Nappi, che si sarebbe dovuto presentare alle elezioni regionali in Campania nel 2020). I due emblemi sono collocati su fondo blu, sopra il nome giallo del cartello elettorale.
21) Fratelli d'Italia
Ha scelto di sostenere Musillo anche Fratelli d'Italia: di fatto i tratta del suo esordio alle elezioni amministrative tarantine, visto che nel 2012 c'era ancora il Pdl e nel 2017 non è stata presentata alcuna lista di Fdi. Questa volta, invece, il partito di Giorgia Meloni ha scelto di esserci - sfruttando anche la posizione di vantaggio che i sondaggi gli riconoscono a livello nazionale - e partecipa alla competizione con la versione elettorale del proprio emblema, quella inaugurata al voto politico del 2018, con il simbolo sotto al nome della leader (dunque senza alcuna indicazione del candidato locale).
22) Taranto davvero
L'ottava lista della coalizione di Musillo è probabilmente quella più vicina al candidato: si tratta di Taranto davvero, anche se a volte è scritta come "Taranto dawero": il fatto che il nome di Walter Musillo sia scritto con la stessa freccia ripiegata su se stessa (e sfumata dal verde all'azzurro) al posto della "W" ha suggerito quella lettura. Proprio quel segno, insieme al fondo blu "a onde" che ricorda l'acqua del mare, caratterizza il fregio di questa lista, inserita in una coalizione decisamente singolare, formata in gran parte da liste di centrodestra, ma guidata da un candidato sindaco che fino al 2018 è stato segretario del Pd a Taranto.
23) Prima l'Italia
Anche a Taranto la Lega ha scelto di partecipare a queste elezioni amministrative non direttamente (del resto non lo ha mai fatto, tra l'altro nella patria della Lega d'Azione Meridionale di Cito), ma con il simbolo di Prima l'Italia, reso noto da alcune settimane. L'emblema schierato a Taranto ha in più l'indicazione del candidato sindaco (sotto al nome con tanto di elemento tricolore), seguendo la scelta fatta da Forza Italia (ma non da Fratelli d'Italia e da Noi con l'Italia). Queste elezioni, dunque, saranno anche un test all'interno del centrodestra per verificare il risultato di due partiti rilevanti a livello nazionale quali Fdi e Lega (sia pure, quest'ultima, con un simbolo diverso).
24) Patto per Taranto
Chiude la sfilza dei dieci contrassegni della "Grande alleanza per Taranto" il contrassegno del Patto per Taranto, stesso nome dato fin dall'inizio alla "coalizione civica" che Musillo ha fondato con Stellato già alla fine del 2021, nel periodo in cui le dimissioni di massa hanno posto fine all'amministrazione Melucci. Il simbolo, dominato dai colori giallo e blu (ricordando un po' la struttura del simbolo di Noi con Salvini), ha sullo sfondo il castello aragonese in giallo (subito sopra la fascia bianca con il nome), come si vede il ponte di San Francesco di Paola nella parte alta.
Massimo Battista
25) Taranto città normale
Ultimo candidato estratto in queste elezioni tarantine è Massimo Battista, consigliere comunale uscente, eletto nel 2017 con il M5S, poi dichiaratosi indipendente (ed espulso dal MoVimento). Lo sostengono tre liste, la prima delle quali - in ordine di sorteggio - è Taranto città normale: l'idea di normalità è offerta dalle immagini di tre bambini che giocano (al "mondo", con un pallone da calcio e scendendo uno scivolo) inserite nel cerchio centrale arancione (racchiuso tra due archi); lo stesso colore tinge il segmento inferiore in cui è contenuto il riferimento al candidato.
26) Periferie al centro
La seconda lista, tra quelle che sono state presentate in appoggio a Battista, è Periferie al centro, formata con l'idea di valorizzare "gli spazi urbani della città di Taranto (piazze e ville) - come si legge sulla pagina Facebook dedicata - e restitui[rli] ai cittadini con progetti dedicati, aperti alle associazioni riconosciute". La struttura del contrassegno è quasi identica a quella appena vista, ma cambia il colore di fondo (blu), del segmento (bianco) e delle scritte. Nel cerchio centrale, sempre rosso-arancione, questa volta sono disegnate due case stilizzate con montagne sullo sfondo.
27) Una città per cambiare
L'ultima lista della coalizione di Battista (e l'ultima a comparire su manifesti e schede elettorali) è Una città per cambiare. Una parodia della canzone cantata da Ron? Quasi, visto che sulla pagina Facebook si legge come motto "Taranto, hai davanti un altro viaggio, Una Città per Cambiare". Questa è soprattutto la lista che più raccoglie il progetto di candidatura di Battista: non a caso il contrassegno è quello elaborato meglio, con il blu sfumato che occupa gran parte del cerchio, un arco rosso (come lo stemma, o anche come una strada, magari The Road, titolo originale del brano di Ron) e sotto il nome del candidato, più grande che negli altri emblemi (qui peraltro è sparita la mappa di Taranto, inserita in alcune delle prime versioni del simbolo).
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