Il solo capoluogo di provincia della Calabria coinvolto nelle elezioni amministrative del 12 giugno sarà proprio il capoluogo di regione, Catanzaro. Anche in questo caso, l'unica certezza sul risultato è che il comune cambierà guida, visto che dopo due mandati consecutivi (il primo ottenuto al primo turno, il secondo al ballottaggio), il sindaco uscente Sergio Abramo - espressione del centrodestra, o almeno di una sua parte - non può ricandidarsi in quel ruolo.
In quest'occasione si affrontano sei aspiranti alla carica di sindaco (cinque uomini e una sola donna), sostenuti da 23 liste, con altrettanti simboli: una scheda più affollata rispetto al 2017 (quattro candidati, 21 liste) e simile al 2012 (cinque candidati, ma 23 liste anche in quell'anno). Il sorteggio è stato effettuato e divulgato, dunque aspiranti sindaci e i rispettivi simboli saranno indicati in ordine di estrazione e di comparsa su manifesti e schede.
Antonio (Nino) Campo
1) Catanzaro oltre
Il sorteggio ha collocato "in alto a sinistra" sulle schede la candidatura di Antonio Campo, noto anche come "Nino": un candidato civico, consulente di marketing e comunicazione, interessato soprattutto a cambiare del tutto il corso della città, rispetto a chiunque l'abbia amministrata o voglia amministrarla. L'unica lista legata a Campo, Catanzaro Oltre, all'interno del cerchio interno blu fa emergere una stilizzazione del Ponte Bisantis (progettato da Riccardo Morandi come il ponte genovese) che passa sopra il torrente Fiumarella e caratterizza la città di Catanzaro (tant'è che sarà reinterpretato più volte, come avvenne anche cinque e dieci anni fa).
Francesco Di Lieto
2) Insieme osiamo
Al secondo posto su manifesti e schede il sorteggio ha collocato un'altra candidatura sostenuta da una sola lista, quella di Francesco Di Lieto, avvocato e vicepresidente nazionale del Codacons: lui è stato scelto come candidato dalle forze di sinistra che hanno scelto di unirsi in un'unica formazione elettorale, denominata Insieme osiamo. Il contrassegno contiene le "pulci" di Rifondazione comunista, Potere al popolo!, Calabria resistente e solidale e del Partito del Sud, disposte ad arco nel segmento inferiore, mentre nella parte superiore spicca un arcobaleno acquerellato, con in primo piano il nome della lista e una stella rossa, mentre in altro in bianco c'è il riferimento al candidato. Simbolo ricco, ma troppo carico e con qualche soluzione grafica da rivedere.
Wanda Ferro
3) Fratelli d’Italia
Nemmeno a farlo apposta, in testa sono state sorteggiate tutte e tre le candidature legate a una sola lista. Al terzo posto è stata collocata Wanda Ferro, deputata e coordinatrice regionale di Fratelli d'Italia, già presidente della provincia di Catanzaro (2008-2014) e candidata nel 2014 alla presidenza della regione. L'unica lista che sostiene Ferro è appunto quella di Fdi, che dunque si presenta in modo autonomo rispetto al resto del centrodestra nazionale, peraltro diviso a Catanzaro (e proprio le divisioni hanno portato alla candidatura di Ferro, sostenuta dal sindaco uscente Adamo, che peraltro non aveva cinque anni fa il simbolo di Fdi in coalizione). Il simbolo schierato è lo stesso usato da Fdi alle elezioni politiche, con il riferimento ben visibile a Giorgia Meloni (senza che sia stato aggiunto quello all'aspirante sindaca, unica donna della competizione).
Antonello Talerico
4) Azione Popolare
Esaurite le candidature sostenute da una sola lista, il sorteggio ha indicato in quarta posizione Antonello Talerico, già presidente dell'ordine degli avvocati e proposto da una parte del centrodestra. La prima lista - delle cinque che sostengono Talerico - a comparire, in base all'ordine di estrazione, è quella di Azione popolare: si tratta di un ritorno che non può sfuggire ai #drogatidipolitica, trattandosi di un soggetto politico fondato dieci anni fa dall'ex parlamentare An-Pdl Silvano Moffa. Le foglioline tricolori sono rimaste le stesse; è cambiato il campo in cui è scritto il nome, ora tondeggiante, e soprattutto il carattere usato, piuttosto giocoso e probabilmente (e non a caso) mai visto su una scheda elettorale.5) Noi con l’Italia
Subito dopo Azione popolare, con una certa coerenza cromatica, il sorteggio ha collocato la lista di Noi con l'Italia, che dunque dimostra di aver continuato a esistere - almeno localmente, in certi territori - anche dopo le elezioni del 2018, non configurandosi più come cartello elettorale. Il simbolo utilizzato è quello ufficiale nazionale della formazione presieduta da Maurizio Lupi, con il nome enorme sul fondo carta da zucchero e sopra la pennellata tricolore che è rimasta al suo posto nella parte inferiore del cerchio; non sono stati inseriti elementi di personalizzazione o caratterizzazione locale.
6) Catanzaro al Centro
La terza lista estratta della coalizione di Talerico, a differenza di quelle viste prima, ha un respiro essenzialmente locale. Catanzaro al Centro, infatti, postasi come formazione civico-politica territoriale, schiera all'interno del simbolo segni ben riconoscibili dagli abitanti: l'aquila imperiale - collocata su un semicerchio azzurro sfumato - che caratterizza lo stemma della città (sia pure priva del nastro azzurro nel becco) e i colori giallo e rosso che tingono la bandiera comunale e sono legati alla città stessa; non a caso, entrambi gli elementi torneranno in più di un emblema anche nelle successive liste da considerare.
7) Officine del Sud
Il quarto simbolo dello schieramento che appoggia Talerico non è nuovo: il movimento Officine del Sud, infatti, aveva già partecipato alle elezioni comunali di cinque anni fa, a sostegno della coalizione di Adamo e ottenne anche due consiglieri. Questa volta il simbolo del soggetto coordinato da Raffaele Pilato fa parte di una compagine che si presenta come più centrista (anche se resta di centrodestra); l'emblema in ogni caso non è stato cambiato, con due ruote dentate collocate sopra alla sagoma verde della Calabria, il tutto su fondo blu e con un elemento tricolore a coronare grafica e testo.8) Io scelgo Catanzaro
Appare decisamente semplice e schematico - solo testo su un cerchio a due colori - il simbolo dell'ultima lista sorteggiata della compagine di Talerico: si tratta di Io scelgo Catanzaro, legata a Vincenzo Speziali. Delle cinque formazioni della coalizione, è la sola a contenere nel contrassegno il nome dell'aspirante sindaco: questo legittima chi guarda il fregio elettorale a pensare che si tratti della lista più vicina al candidato (che tra l'altro poche settimane fa ha ottenuto una decisione di primo grado che potrebbe farlo entrare in consiglio regionale, ritenendo ineleggibile un'altra persona candidata come lui in Forza Italia nel 2021; la vicenda peraltro non è ancora chiusa) e di sua più diretta espressione.
Il record assoluto di liste in questa competizione elettorale - dieci - spetta a Valerio Donato, ordinario di diritto privato a Catanzaro e con incarichi di area istituzionale all'attivo. La coalizione, in parte civica e in parte di centrodestra (ma non tutta), è aperta per sorteggio dalla lista Rinascita, probabilmente quella che più identifica il progetto del candidato, anche senza riportarne il nome (pur comprendendo candidature dell'Udc, nel 2017 nel centrosinistra). La dicitura della lista, scritta in carattere Copperplate Gothic (piuttosto insolito) è posta al centro dell'immagine in filigrana di un "carlino", antica moneta di conio catanzarese. La scelta non era piaciuta all'ex candidata del M5S alle regionali Alessia Bausone, che aveva chiesto alla sottocommissione elettorale di valutare l'inammissibilità del simbolo ("il carlino è di tutti, non solo di qualcuno"), ma non risulta che la lamentela abbia avuto seguito (del resto, da anni si vedono monumenti cittadini interpretati in modo diverso da varie liste, proprio come avviene in questo caso con il viadotto Bisantis).
10) Riformisti Avanti
Seconda lista estratta è Riformisti Avanti, formazione che già attraverso il suo nome e la sua grafica dà indicazioni rilevanti. Per quanto è dato sapere, la formazione si pone in continuità con la lista Socialisti & Democratici, vista cinque anni fa a sostegno del candidato di centrosinistra Enzo Ciconte (che allora aveva toccato il record con 11 liste, ma aveva perso al ballottaggio): si spiega così meglio il riferimento alla parola "Avanti", che evoca la testata socialista - ma con altra font e senza punto esclamativo, per non avere seccature; la lista ha anche il sostegno di Italia viva. I colori giallo e rosso, ovviamente, sono quelli cittadini; è presente il riferimento al candidato sindaco (contenuto però solo in due liste su dieci).11) Progetto Catanzaro
Le stesse tinte, peraltro, ritornano nel simbolo sorteggiato subito dopo, in terza posizione: il contrassegno di Progetto Catanzaro, infatti, si basa sul testo blu (il nome e la sigla della provincia) e su due pennellate - una gialla e una rossa - che emergono sul fondo bianco. Graficamente il simbolo comunica l'idea di una lista civica, anche se - a quanto si apprende - alcune candidature fanno riferimento al Nuovo Cdu (il partito di Mario Tassone, piuttosto radicato in Calabria) e al progetto politico-civico provinciale Venti da Sud (che in un primo tempo si pensava potesse presentare una propria lista).12) Italia al Centro
Il nome della quarta lista sorteggiata all'interno della coalizione che sostiene Valerio Donato non lascia dubbi: Italia al Centro fa riferimento al nuovo progetto politico lanciato e guidato a livello nazionale da Giovanni Toti e se ne riconoscono alcuni elementi già anticipati nelle settimane scorse: il simbolo è in gran parte blu con un segmento arancione (come quello di Cambiamo!) e sullo sfondo si vede la sagoma della regione con un punto arancione per indicare il comune. Anzi, l'opzione di chiamare la lista Catanzaro al Centro sarebbe tramontata dopo la diffida a mezzo stampa annunciata dal responsabile della già esistente (dal 2020) Catanzaro al Centro, schierata con Talerico.13) Prima l'Italia
Anche la lista successiva lascia pochi dubbi: da alcune settimane è noto che Prima l'Italia si pone come progetto elettorale vicino alla Lega, impiegando lo slogan già associato a varie campagne del partito di Matteo Salvini e riportato (con un elemento tricolore curvilineo) su fondo blu sfumato e che lo scorso anno era declinato città per città. Se n'era parlato per Palermo, ma evidentemente anche altre città del Sud sono parte di questo esperimento. Si tratta comunque della prima partecipazione catanzarese di un progetto di diretta emanazione leghista.14) Fare per Catanzaro
I catanzaresi conoscono già il sesto simbolo sorteggiato della coalizione di Donato, anche se la volta scorsa lo avevano visto collocato altrove. Nel 2017, infatti, la lista #Fare per Catanzaro era tra le undici che avevano appoggiato la corsa amministrativa di Enzo Ciconte (ed era stata la migliore della coalizione con oltre il 9%). Questa volta, invece, il gruppo legato a Sergio Costanzo (oggi come allora) ha scelto di appoggiare Donato e ha portato in quella coalizione il simbolo, rimasto intatto rispetto a cinque anni fa: su fondo blu emerge il nome bianco, sopra le immagini stilizzate del viadotto Bisantis e della fontana del cavatore; il cerchio è coronato da un contorno giallo e rosso, come i colori della città.15) Catanzaro Azzurra
Nemmeno la lista successiva può seriamente lasciare adito a dubbi. Pur chiamandosi Catanzaro Azzurra (e sapendo che di azzurro, anzi di blu, c'è solo il contorno), è chiarissimo che le candidature fanno riferimento a Forza Italia: il simbolo è chiaramente simile, anche se il partito - il più votato della coalizione di Adamo nel 2017 - questa volta ha scelto di non impegnare il proprio emblema ufficiale (come quasi tutte le altre forze politiche). Sulla parte rossa della bandierina, peraltro, si staglia la testa dell'aquila imperiale che simboleggia la città all'interno dello stemma (lo stesso disegno che cinque anni fa campeggiava sul simbolo di Catanzaro da vivere).16) Catanzaro prima di tutto
Guardando il simbolo dell'ottava lista sorteggiata nella compagine di Donato, Catanzaro prima di tutto, sarebbe legittimo farsi prendere dai dubbi. Perché, d'accordo, ci sono i tre colli su cui si erge la città (il colle di San Trifone, quello del Vescovato e quello del Castello) coronati come nello stemma, il mare sotto e la fiaccola retta da una mano... ma come mai il simbolo di Cambiamo!, se prima si è già vista la lista di Italia al Centro? Una breve ricerca online conferma però che non si è preso un abbaglio: il sostegno del gruppo legato a Toti è tale che si sono prodotte addirittura due liste in appoggio a Donato riconducibili alla stessa matrice.17) Volare alto
Se il simbolo di prima, contenente alcuni tratti realizzati "a mano", comunicava l'idea di una grafica tradizionale, quasi vintage, tutt'altra impressione comunica il contrassegno della nona (e penultima) lista della coalizione, vale a dire Volare alto. La formazione, di natura civica, su un avveniristico fondo viola sfumato colloca una stilizzazione dell'aquila di profilo ad ali spiegate e pone il nome tridimensionale su una raffigurazione - sempre 3D - del già visto viadotto Bisantis. Un simbolo avveniristico e certamente molto studiato, ma probabilmente "eccessivo" (anche se si fa notare pure per questo).18) Alleanza per Catanzaro
L'ultima lista della coalizione che appoggia Donato è Alleanza per Catanzaro: si configura come un soggetto civico, ma anche questa formazione è almeno in parte riconducibile all'impegno di persone della Lega. Il simbolo, in questo caso, comunica un'immagine decisamente più civica: dietro al classico segno della stretta di mano - evocativo dell'alleanza - compare una veduta stilizzata della citta, con il mare che fa capolino sotto le mani strette; il nome della lista è scritto con i colori cittadini, peraltro gli stessi che coronano l'intero contrassegno.
Nicola Fiorita
19) MoVimento 5 Stelle
Il sorteggio ha collocato in ultima posizione la candidatura di Nicola Fiorita, già nota ai catanzaresi: egli infatti - altro giurista e docente universitario - si era già presentato nel 2017, come candidato civico sostenuto da tre liste e premiato da un 23,23% di tutto rispetto (poco meno del doppio dei voti ottenuti dalle sue liste). Questa volta alle formazioni civiche accompagna liste chiaramente politiche, a partire da quella del MoVimento 5 Stelle, sorteggiata per prima. Si tratta di una delle poche partecipazioni del M5S a questo turno elettorale (nel 2017 si era presentato da solo, a sostegno di Bianca Laura Granato, poi eletta senatrice e ora parte del gruppo Costituzione ambiente lavoro): il simbolo usato è quello ufficiale, con la dicitura 2050 sul segmento rosso inferiore.
20) Partito democratico
Si parlava di simboli di natura politica e si deve riconoscere che il sorteggio si è divertito a collocare una dopo l'altra le liste di partito: dopo il M5S, sulle schede elettrici ed elettori troveranno il Partito democratico. Proprio come cinque anni fa, il Pd schiera il suo simbolo nazionale ufficiale, senza alcuna indicazione territoriale o di nomi; nel 2017, però, la lista aveva raccolto solo il 5,14% (la metà del risultato ottenuto cinque anni prima) e aveva eletto un unico consigliere, per cui questa volta spera di fare meglio, anche senza indicare nel contrassegno il nome dell'aspirante sindaco.
21) Catanzaro Fiorita
La terza lista della coalizione di Fiorita è di natura civico-politica. Il nome - Catanzaro Fiorita - gioca evidentemente con il cognome del candidato sindaco, anche se non schiera nessun fiore, ma un quadrifoglio: in ciascuna delle foglioline a forma di cuore trova posto la miniatura di un gruppo o di una forza politica. Accanto ai simboli del Partito socialista italiano e di Volt si trovano gli emblemi di Il baco resistente (associazione locale) e Catanzaro Bene comune. L'idea è simpatica, ma oggettivamente la grafica del simbolo non sembra tra le meglio riuscite.
22) Mò - Fiorita sindaco
La quarta lista della coalizione (e la penultima della scheda) forse è la più immediata nel suo messaggio (e probabilmente anche la più vicina al candidato sindaco): Mò - Fiorita sindaco non ha nulla a che vedere con il progetto "Mo!" di Marco Esposito, avviato in Campania nel 2015, ma condivide con questo l'idea che il cambiamento, l'azione, l'impegno (e, già che ci si è, il voto per eleggere Fiorita) debba essere fatto adesso, dunque "Mò". Proprio la parola che viene pennellata in giallo scuro su un fondo fucsia che non può non spiccare sulla scheda, per contraddistinguere un progetto civico e civile.
23) Cambiavento
L'ultima lista della coalizione e dell'intero complesso di candidature presentate è l'unico trait d'union visibile tra la precedente candidatura di Fiorita e questa: Cambiavento, infatti, era una delle tre liste che avevano supportato la precedente corsa alla guida del comune di Catanzaro. Si tratta, infatti, del movimento da lui fondato, evocando il concetto di cambiamento, di "primavera" per cambiare il vento che batte la terra. Vento che, allora come oggi, è rappresentato nel simbolo con quattro segmenti - due bianchi e due tinti dei colori cittadini - provenienti da sinistra e piegati a ricciolo, dicendo da che parte arriva il vento nuovo.
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