Non c'è solo Parma in Emilia-Romagna ad attirare l'attenzione di chi guarda con interesse alle elezioni amministrative nei capoluoghi: anche Piacenza, infatti, merita uno sguardo rilevante. Nel 2017, infatti, il candidato del centrosinistra Paolo Rizzi (l'uscente della stessa parte politica, Paolo Dosi, non si era ricandidato) era stato sconfitto al ballottaggio dalla candidata del centrodestra Patrizia Barbieri. Fu un risultato di un certo peso: l'ultima vittoria di quella coalizione - dall'introduzione dell'elezione diretta del sindaco - risaliva al 1998, con Gianguido Guidotti (tra le vittorie di Giacomo Vaciago nel 1994 e la prima di Roberto Reggi nel 2002).
A queste elezioni la sindaca uscente si ripresenta e a contenderle il ruolo di guida della città saranno altre cinque persone: in tutto sulla scheda finiranno 17 liste. Cinque anni fa aspiravano alla carica di sindaco 7 persone, sostenute però solo da 14 liste; esattamente gli stessi numeri riscontrati nel 2012, mentre nel 2007, a fronte ancora una volta di 7 aspiranti, la scheda era apparsa decisamente più affollata, ospitando 24 simboli.
Stefano Cugini
1) MoVimento 5 Stelle
Dopo due tornate elettorali cui ha partecipato con propri candidati, il MoVimento 5 Stelle a Piacenza si ripresenta al corpo elettorale all'interno di una coalizione (peraltro diversa da quella sperimentata nei capoluoghi maggiori): quella in appoggio a Stefano Cugini, sorteggiata per prima. A sua volta il M5S, in base all'estrazione, è finito ad aprire la scheda, "in alto a sinistra". Anche a Piacenza, come altrove, è stata schierata l'ultima versione del simbolo del partito, con il riferimento all'anno 2050 nel segmento inferiore rosso del cerchio, sotto ai segni classici del MoVimento.
2) Alternativa per Piacenza
La seconda lista della coalizione, Alternativa per Piacenza, è quella più legata a Stefano Cugini, fino a poco tempo fa capogruppo del Pd in consiglio comunale. Alternativa per Piacenza è stata appunto pensata come piattaforma politica di centrosinistra alternativa all'amministrazione uscente, ma anche alle posizioni del Pd e delle altre forze che hanno scelto uno schieramento e una candidatura differenti. L'idea dell'alternativa è raffigurata attraverso un cartello che punta a sinistra (con la punta rossa), in un simbolo in cui dominano i colori azzurrino e giallo.
3) Europa Verde - Verdi
Oltre al MoVimento 5 Stelle, l'unico altro simbolo partitico chiaramente identificabile è quello di Europa Verde - Verdi, che si è identificata nel percorso di Alternativa per Piacenza e ha scelto di sostenere lo stesso candidato sindaco. Il simbolo nazionale ufficiale di Europa Verde fa da base per il contrassegno con due sole modifiche: l'inserimento del riferimento al comune a fianco della parola "Verdi" e la previsione di un segmento giallo nella parte inferiore del cerchio (in cui si è inserito il riferimento al candidato sindaco), con la base merlata, a ricordare i merli ghibellini del Palazzo Gotico.
4) @ sinistra
Quarta lista sorteggiata (e l'ultima della coalizione di Cugini) è @ sinistra, formazione che esplicitamente marca la propria posizione all'interno della compagine elettorale. Non ci sono simboli di partito all'interno del contrassegno (anche se tra i candidati c'è anche il referente locale di Sinistra italiana), ma non ci sono dubbi sulla collocazione della formazione elettorale: lo sfondo rosso, un arco(baleno) tinto dei colori della pace, una freccia che nasce come un'onda e punta a sinistra sono molto indicativi; l'uso della "chiocciolina" al posto della prima "a" vorrebbe rendere più moderna la proposta grafica.
Corrado Sforza Fogliani
5) Liberali piacentini
Seconda candidatura a sindaco, in base al sorteggio, è quella di Corrado Sforza Fogliani, figura ben nota a Piacenza e non solo. Avvocato cassazionista, è presidente dell’Associazione nazionale fra le Banche popolari, pubblicista, per oltre un quarto di secolo presidente della Banca di Piacenza e di Confedilizia, Sforza Fogliani è riferimento storico dei Liberali piacentini, presenti anche in consiglio comunale, che lo sostengono nella sua corsa a sindaco. Il simbolo, piuttosto sobrio, sopra al nome (scritto con due caratteri diversi, con la prima parola in evidenza) pone una stilizzazione del Palazzo Gotico e sotto una barretta tricolore. Interessante la dicitura "Terzo polo", anche se la lista si presenta da sola.
Katia Tarasconi
6) Piacenza coraggiosa
La terza posizione sulla scheda è toccata a Katia Tarasconi, candidata del centrosinistra, sostenuta da sei liste (il record di queste elezioni). In prima posizione si trova Piacenza coraggiosa, declinazione a livello locale del progetto Coraggiosa, che ha in Elly Schlein il suo riferimento regionale. Il simbolo è pressoché identico a quello visto a Parma per la lista La Sinistra coraggiosa (ed "ecologista" e "solidale"), nel carattere utilizzato, nella bipartizione verde-rossa del fondo e nel cuore ricolorato con le tinte della bandiera della pace; si noti l'uso del termine "sindaca", correttamente volto al femminile.
7) Katia Tarasconi - Lista civica per Piacenza
Il cuore si ritrova anche nella seconda lista sorteggiata della coalizione, quella più vicina alla candidata sindaca, consigliera regionale in carica: Katia Tarasconi - Lista civica per Piacenza. L'elemento più visibile nel contrassegno della formazione - i cui candidati sono stati scelti personalmente dall'aspirante sindaca - è proprio il cognome di Tarasconi, anche se l'altezza del nome (tra il cuore giallo e il cognome, su fondo lilla) è molto maggiore; il nome della lista, contenuto sull'area gialla del cerchio, in proporzione è assai meno evidente.
8) Piacenza oltre
In terza posizione, nella coalizione di centrosinistra, si trova la lista Piacenza oltre: essa rappresenta la continuità del lavoro svolto in consiglio comunale dalle liste civiche che avevano sostenuto Paolo Rizzi nella corsa a sindaco nel 2017, prestando particolare attenzione ai temi della partecipazione, della legalità, del dialogo con i cittadini, della valorizzazione dei quartieri. Il simbolo, in cui dominano il rosso e il bianco, al centro porta tre sagome stilizzate di persone a braccia aperte; la loro disposizione, peraltro, rievoca una volta di più i merli ghibellini del Palazzo Gotico.
9) Partito democratico
Fa naturalmente parte della coalizione di centrosinistra il Partito democratico, che nel 2017 - nonostante la sconfitta di Rizzi - ebbe il risultato migliore tra le liste in campo. Come allora, il contrassegno della lista contiene il logo ufficiale del Pd, collocandolo nella parte superiore del cerchio, ma riserva quella inferiore al riferimento alla candidatura principale: nel 2017 il cognome del candidato era enorme su fondo bianco; in questo caso si è scelto di scrivere le generalità integrali (senza l'uso di "sindaco" o "sindaca") di Tarasconi - eletta appunto consigliera regionale per il Pd - su fondo verde.
10) Azione
Tra le liste presentate a sostegno di Tarasconi c'è anche quella di Azione, che dunque a Piacenza rende esplicita la propria presenza e organizzazione con un'autonoma formazione elettorale. Il contrassegno scelto per l'occasione è dedicato per il 60% al partito, che al suo logo con la "A" frecciata abbina il riferimento a Carlo Calenda; il segmento inferiore blu, invece, ospita l'espressione "Tarasconi sindaco" (si torna, in modo inopportuno, al maschile non marcato), con il cognome della candidata più evidente rispetto a quello del leader nazionale del partito.
11) Pensionati piacentini
Ultima lista sorteggiata, tra le sei della coalizione che appoggia Tarasconi, risulta essere quella dei Pensionati piacentini, una formazione già nota ad elettrici ed elettori del comune di Piacenza. Soggetto diverso dal Partito pensionati di Carlo Fatuzzo, aveva già partecipato alle elezioni del 2012 sostenendo la candidatura di Pietro Luigi Tansini (sostenuto anche nel 2002, salvo poi apparentarsi al ballottaggio con Reggi). Il contrassegno ricorda almeno in parte quello dei Pensionati padani (con il nome centrale "biconvesso" su fondo blu); in alto, al posto dell'arcobaleno sfumato a onde, c'è uno strano elemento "spruzzato" bianco e rosso (i colori dello stemma comunale), identificabile ma non splendido graficamente.
Patrizia Barbieri
12) Patrizia Barbieri sindaco - Trespidi con Liberi
Si presenta sostenuta da quattro liste la sindaca uscente Patrizia Barbieri. Il sorteggio ha collocato per lei in prima posizione proprio la sua lista "personale", non a caso denominata Patrizia Barbieri sindaco (con il cognome in maggiore evidenza). Se i colori (fucsia e blu) sembrano presi dal simbolo della lista Torre sindaco di Piacenza visto nel 2017 (a sua volta imparentato con il simbolo di Lettieri sindaco - Prima Napoli visto nel 2016), si segnala nel segmento curvilineo blu sfumato in basso l'espressione Trespidi con Liberi, riferimento al ruolo rilevante di Massimo Trespidi - candidato sindaco autonomo nel 2017, sostenuto da due liste, già presidente della provincia - e del gruppo consiliare uscente Liberi, da lui guidato.
13) Lega
Se Barbieri nel 2017 era stata sostenuta dalla Lega Nord (che aveva sfiorato il 13%, risultando la formazione più votata della coalizione), questa volta in suo appoggio trova la Lega, evoluzione del soggetto di allora. Ovviamente al centro c'è sempre la statua di Alberto da Giussano, giusto sopra al cognome di Matteo Salvini (che però rispetto a cinque anni fa è assai più evidente, anche grazie al colore giallo, mentre sotto è rimasta la parola "premier", come nel contrassegno coniato per le politiche del 2018); niente più Sole delle Alpi invece, che pure era stato presente a lungo sulle schede piacentine.
14) Forza Italia - Italia al Centro - Unione di centro
Si ripresenta ad elettrici ed elettori di Piacenza, come parte naturale del centrodestra, anche Forza Italia, che però a differenza del passato include ufficialmente nella sua lista anche altre formazioni minori. Comprimendo nel semicerchio superiore tutti gli elementi del simbolo (la bandierina, molto ridotta, il cognome di Berlusconi e il riferimento alla candidata sindaca, fin troppo schiacciati), nella parte inferiore si trovano i riferimenti a Italia al Centro e all'Unione di centro. Se però l'Udc occupa quasi tutto il segmento inferiore con lo scudo e le due vele su fondo azzurro, il partito di Giovanni Toti è di fatto richiamato solo con un segmentino arancione e blu, collocato nel mezzo.
15) Fratelli d'Italia
Ultima lista della coalizione, di nuovo di natura politica, risulta essere quella di Fratelli d'Italia, già parte della compagine a favore di Barbieri cinque anni fa (raccogliendo già allora un buon 7,22%, risultato che potrebbe migliorare in modo sensibile questa volta, almeno guardando ai sondaggi a livello nazionale). Rispetto ad allora, il cognome della candidata sindaca non è stato inserito nel contrassegno; si è invece scelto di schierare l'emblema coniato per le elezioni politiche del 2018, con il riferimento alla leader Giorgia Meloni in grande evidenza.
Maurizio Botti
16) Piacenza rinasce
Quinta candidatura alla guida del comune di Piacenza - andando sempre in ordine di sorteggio - risulta essere quella di Maurizio Botti, medico in pensione, "obiettore del vaccino Covid". La sua unica lista, Piacenza rinasce, nata dagli incontri delle proteste contro il green pass (pur non esaurendosi in quel punto), riunisce persone che si dicono unite dallo "spirito di libertà, di accettazione reciproca, di desiderio di rispetto di tutti e dei nostri diritti, e delle scelte anche e soprattutto in campo terapeutico". Il simbolo comprende una raffigurazione di una statua equestre di Mochi (coperta dalle linee ondulate di un annullo postale); nella parte inferiore, di color antracite, oltre al nome rosso, non passa inosservata la firma autografa del candidato.
Samanta Favari
17) Movimento 3V
Ultima candidatura estratta, tra coloro che aspirano a guidare il comune di Piacenza, è quella di Samanta Favari, già commerciante e in attesa di lavorare come bracciante agricola. Si presenta come sostenuta dal Movimento 3V, che dunque esordisce anche a Piacenza, nella prima regione in cui il soggetto si è fatto conoscere alle regionali del 2020, quando ancora adottava la prima versione del simbolo: ora il logo presentato ovunque racchiude in una corona rossa spessa la sigla 3V che richiama le origini del movimento ("Vaccini vogliamo verità") e i due valori principali che il soggetto politico ritiene di perseguire, "Verità" e "Libertà".