Visualizzazione post con etichetta ricomincio da 10. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ricomincio da 10. Mostra tutti i post

domenica 31 marzo 2019

Gilet gialli, un altro simbolo registrato (in salsa napoletana)

A dicembre si era dato conto della richiesta di registrazione come marchio - fatta conoscere da Antonio Atte dell'Adnkronos - del simbolo "Gilet gialli" ad opera dell'imprenditore sardo (già vicino al MoVimento 5 Stelle) Salvatore Bussu; se n'era parlato per qualche giorno, poi della notizia si sono perse sostanzialmente le tracce, mentre a Parigi e dintorni si è continuato a sfilare ogni sabato - ieri compreso, ed è stato il ventesimo - con il giacchetto catarifrangente. Nel frattempo, però, quell'immagine è apparsa politicamente appetibile anche per qualcun altro, non del tutto nuovo in ambito politico-elettorale: il 14 febbraio, infatti, risulta depositata presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi una nuova domanda di marchio per un emblema intitolato Gilet Gialli Italia.
Il marchio - così descritto: "cerchio esterno a tre colori - rosso-verde, contenente fondo blù, contenente: gilet giallo interrotto nella zona pancia da scritta (colore giallo) GILET GIALLI ITALIA e in zona petto lato sinistro riporta nuovamente la scritta (colore blù) Gilet Gialli Italia. In basso al cerchio vi è la scritta giletgialli.it (colore giallo). Bordi gilet colore grigio. Carattere: LATO" - risulta depositato per due classi della Classificazione di Nizza: la 41 (Educazione; formazione; divertimento; attività sportive e culturali) e l'immancabile 45 (Servizi giuridici; servizi di sicurezza per la protezione di beni e di individui; servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali), di solito impiegata per tutelare segni distintivi in ambito politico.
E chi è il richiedente? La domanda di registrazione di marchio risulta depositata dal napoletano Antonio Del Piano. Un nome che può passare inosservato, ma non a un #drogatodipolitica cronico e del tutto irrecuperabile. Già, perché (salvo omonimia) era stato proprio Del Piano, nel 2016, il promotore di Ricomincio da 10, progetto di lista civica per le elezioni comunali del capoluogo campano nato sotto il segno della fede nel Napoli e nel suo indimenticabile numero 10 (Diego Armando Maradona, ça va sans dire); la lista, tuttavia, era stata esclusa dalla competizione per problemi legati ai documenti presentati, dunque Del Piano non era riuscito a correre come aspirante sindaco alle ultime elezioni amministrative.
Il simbolo di cui si chiede la registrazione, come si è visto, contiene anche l'indicazione di un sito web, che in effetti è attivo. Se si va su www.giletgialli.it, infatti, si finisce nelle pagine del "movimento popolare per la sovranità diretta": "Parte anche da noi in Italia - si legge - la protesta dei gilet gialli. Un movimento che democraticamente sceglie di manifestare il proprio dissenso contro l’elite finanziaria e i governi al servizio dei banchieri internazionali! Donne, uomini, artigiani, lavoratori, studenti, esclusi e delusi dalla politica e sfruttati da un capitalismo incontrollato e distorto. Nasce un movimento fatto di persone come noi che si vedono ormai rubare il futuro e che non possono formare o sostenere una famiglia! Oggi e in pericolo la nostra libertà e quella dei nostri figli, è in gioco la nostra identità e il nostro patrimonio culturale e artistico. Insomma, è arrivato il momento di RIBELLARSI!" Una ribellione che avrebbe come meta la sovranità diretta, da raggiungere attraverso l'impiego di quattro forme di referendum (propositivo, revocativo - per revocare l'eletto che non rispetta il mandato dei cittadini - e abrogativo, più quello costituzionale per introdurre nella Carta gli altri tre... una costruzione che denota qualche lacuna di diritto costituzionale...) e un programma che, tra l'altro, contempla l'uscita dell'Italia dall'Unione europea; il programma contempla molti altri punti - tra cui "No al 5G e Scie chimiche" - ma al momento risultano ancora vuoti, senza spiegazioni.
Forse è ancora presto per capire se effettivamente, al di là degli oltre 2500 like su Facebook, l'idea potrà evolvere in un vero progetto politico. E, al momento, non si può nemmeno essere certi che il simbolo di Del Piano venga registrato come marchio: è innegabile infatti, al di là della reinterpretazione grafica, la notevole somiglianza dell'idea del gilet giallo rispetto all'emblema di Bussu, depositato mesi prima (e la cui domanda risulta tuttora in esame), dunque è ben possibile che si contesti al marchio la mancanza di novità. Nel frattempo, e giocando d'anticipo, Del Piano ha comunque inserito la sigla "TM" (trade mark) all'interno del suo simbolo: chissà che l'idea dei gilet gialli non faccia gola anche a qualcun altro...

venerdì 12 febbraio 2016

Ricomincio da 10, un progetto per Napoli "alla Maradona"

Tra le formazioni che si muovono nell'universo politico napoletano, con l'intento di correre alle prossime elezioni comunali, c'è n'è una che si mostra particolarmente curiosa. Il nome, Ricomincio da 10, preso di per sé potrebbe non dire molto, soprattutto a chi non è partenopeo di origine o di vita. 
Lo stesso, in realtà, si può dire per il candidato sindaco della futura lista, Antonio Del Piano: sul sito del gruppo viene presentato come "artigiano originario di Forcella, lavora a Roma per necessità ma vive a Napoli per amore" e si legge che la candidatura a sindaco è maturata "dopo un passato da attivista popolare", con il fine dichiarato - anzi, il dictat (sic!) - di "valorizzare la napoletanità a 360 gradi [...]: città, cultura, turismo, viabilità, vivibilità", puntando a rendere Napoli "un marchio famoso in tutto il mondo" (anche se, probabilmente, lo è già, nel bene e nel male).
In realtà, però, se si dà un'occhiata al simbolo scelto per la lista, il cervello quasi in automatico va a qualcos'altro di tondo, come ad esempio un pallone. I colori scelti e la struttura del simbolo, infatti, non possono non rimandare allo stemma-marchio del Calcio Napoli. E' vero, le sfumature in qualche modo sono ribaltate, ma l'impressione complessiva è la stessa e anche il "10", scritto nel cerchio interno, condivide con la "N" della squadra la stessa font Times New Roman.
A maggiore riprova, in rete si trova ancora traccia di una prima versione del contrassegno, quando ancora probabilmente Ricomincio da 10 era solo un'associazione. Quella grafica è più grezza (con una sorta di sfumatura metallizzata e due scritte sovrapposte quasi "a etichetta" al cerchio carta da zucchero) e tra l'altro si vede una piccola striscia tricolore, per segnalare qualche legame con il centrodestra, anche solo sul piano programmatico (era stato proprio Del Piano, del resto, l'autore di vari manifesti funebri contro De Magistris insieme al locale club Forza Silvio): il fatto che sia stata messa da parte in favore di quella nuova potrebbe testimoniare che il "rimando" alla squadra del Napoli è tutt'altro che casuale.
I riferimenti calcistici, del resto, non mancano di certo: non solo c'è la frase "la società civile scende in campo", ma c'è soprattutto quel numero 10, che all'ombra del Vesuvio è praticamente sacro, nella memoria indiscutibile di Diego Armando Maradona che l'ha indossato, senza che nessun altro lo usasse più (e a ricordarlo provvede la notizia in base alla quale el Pibe de Oro avrebbe preso malissimo l'idea che quella maglia potesse essere vestita da Insigne).
In ogni caso, sono giusto dieci i punti del programma abbozzati da Del Piano per la lista: in testa ci sono la lotta al degrado (con il contrasto agli abusivi e alla prostituzione) e la riscossione solidale (togliendo tra l'altro il mandato a Equitalia), ma anche, tra l'altro, la valorizzazione delle zone commerciali e dei mercati all'aperto, il ritocco al piano del traffico e le "ronde" per assistere e proteggere i turisti (e anche la creazione di un osservatorio turistico e di un marchio cittadino internazionale). Non può peraltro passare inosservata l'idea di vendere lo stadio San Paolo "a una Spa di azionariato popolare in Napoli", come dire che il tempio partenopeo del calcio dovrebbe diventare dei cittadini; pochi mesi fa, tra l'altro, sempre Del Piano aveva lanciato l'idea di ribattezzare l'impianto "Maradona Stadium"... sempre lui, il 10...
E dieci sono anche i soggetti scelti dalla lista "per ripartire e ricordare a tutto il mondo che Napoli ha una grande storia artistica e culturale", per suonare insomma la carica del rilancio. Nel sito si susseguono le immagini di Enrico Caruso (anzi, in sottofondo si ascolta a ripetizione la prima parte di Caruso di Dalla), Matilde Serao, Totò, Eduardo De Filippo, Massimo Troisi, Pino Daniele, Giancarlo Siani... c'è giusto il tempo di stupirsi, trovando all'ottavo posto la pizza margherita (quasi che la si volesse personificare), vedere che subito dopo c'è Riccardo Muti, ma con la certezza quasi matematica di sapere chi ci sarà al numero 10: Maradona, naturalmente...