
L'accordo vede convergere, oltre al Partito democratico, anche Italia viva, Sinistra italiana, Partito socialista italiano e Articolo Uno: si tratta, dunque, della stessa compagine di centrosinistra che sostiene il governo di Giuseppe Conte assieme al MoVimento 5 Stelle (che in quel collegio, invece, presenterà Rossella Rendina, unica altra candidatura già nota oltre a quella di Rossella Canitano di Potere al Popolo!). La candidatura di Gualtieri si accompagna a un simbolo in cui domina decisamente il rosso, con la dicitura Roma con Gualtieri e due elementi curvilinei di colore bianco e verde nella parte alta: in un certo senso, si tratta di una scelta grafica analoga a quella già compiuta a Napoli da Pd e DemA con la candidatura di Sandro Ruotolo.
In attesa che si completi il quadro delle candidature (soprattutto con il nome del centrodestra), non può non colpire la scelta del Pd e di tutto il centrosinistra, non ordinaria e volendo piuttosto coraggiosa. La candidatura di un ministro (entrato in carica poco dopo la fine del suo mandato di europarlamentare) per un'elezione della medesima legislatura, infatti, risulta sostanzialmente senza precedenti e non è priva di rischi: se il ministro in carica - per giunta di un dicastero di peso come l'economia - dovesse essere sconfitto alle urne in un collegio storicamente feudo del centrosinistra, il governo certamente non ne trarrebbe vantaggio; una vittoria, invece, sarebbe un segnale di maggiore tranquillità. C'è ancora qualche giorno, in ogni caso, per conoscere nuovi concorrenti ed eventuali novità simboliche.
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