Lui stesso si è definito come "l'unico candidato sindaco di destra" a Roma. Alfredo Iorio, animatore della storica sezione di via Ottaviano 9 che si riconosce nella "destra sociale" (con la minuscola per distinguerla dall'omonima associazione di Luca Romagnoli - ex Fiamma Tricolore - che ha schierato alcuni candidati nelle liste di Fratelli d'Italia) correrà con una sola lista come sindaco di Roma: il suo nome è in evidenza sul simbolo, a tinte bianche e nere, e l'unica altra parola che si legge è "Patria".
In realtà, nei giorni scorsi, sembrava che le formazioni a sostegno di Iorio fossero due: vari media continuavano a parlare dell'appoggio tanto di Forza Nuova quanto del "Movimento sociale" (anche qui le virgolette sono d'obbligo, dopo si chiarirà perché), dunque era lecito pensare che quella del candidato sindaco fosse una strategia "a due punte".
"In effetti c'è soltanto una lista, non due come qualcuno dice da giorni. - spiega Alessio Costantini, coordinatore romano di Forza Nuova - Si tratta di un'unica formazione che coalizza lo sforzo di vari gruppi, da Forza Nuova al Popolo della vita al Movimento sociale europeo e va oltre: tutti ci siamo riconosciuti nella candidatura di Iorio e nella parola 'Patria', che abbiamo scelto per contrassegnare la nostra 'coalizione', sembrandoci la più adatta allo scopo, visto che è patrimonio comune di tutti noi".
Il simbolo ammesso dalla Commissione elettorale circondariale è lo stesso depositato già in prima battuta, senza che nel frattempo siano intervenute modifiche. Certo è che nei giorni precedenti era circolata la notizia che Iorio volesse presentare un simbolo "del Movimento sociale, privo del trapezio e della scritta 'Destra nazionale'": questo aveva indotto Maria Antonietta Cannizzaro, presidente del Msi - Destra nazionale, a diffidare - il 4 maggio - proprio Iorio dal presentare un simbolo "difforme rispetto al simbolo depositato" come marchio e opera dell'ingegno da Gaetano Saya. Il sito del Msi è stato anche più duro, prima definendo Iorio "sedicente missino", poi ieri ha precisato che quell'aspirante sindaco "non fa parte del M.S.I. – Destra Nazionale, pertanto la sua candidatura nulla ha da vedere con il partito politico M.S.I. – D.N" e lo stesso varrebbe per altri "piccoli movimenti, che lo affiancano".
"In realtà simboli con la fiamma non sono mai circolati. - precisa Costantini - Non nascondo che, se avessimo scelto di presentarci con quel simbolo, a Roma ci avremmo sicuramente guadagnato, per il radicamento che quell'emblema ha qui; abbiamo però fatto una scelta diversa, meno legata alla tradizione ma sicuramente identitaria". Una scelta, peraltro, che evita anche una serie di contenziosi legali: "Quasi certamente qualcuno si sarebbe opposto al nostro uso della fiamma e, a mio parere, non ci sarebbero state ragioni per farci perdere in un eventuale contenzioso - continua il responsabile romano di Fn - tuttavia, con l'emblema depositato, abbiamo eliminato ogni problema o rischio alla radice e possiamo concentrarci sulla campagna elettorale per Roma". Ecco allora che Iorio e i suoi puntano a Roma, in nome della Patria e senza temere incidenti legali.
In realtà, nei giorni scorsi, sembrava che le formazioni a sostegno di Iorio fossero due: vari media continuavano a parlare dell'appoggio tanto di Forza Nuova quanto del "Movimento sociale" (anche qui le virgolette sono d'obbligo, dopo si chiarirà perché), dunque era lecito pensare che quella del candidato sindaco fosse una strategia "a due punte".
"In effetti c'è soltanto una lista, non due come qualcuno dice da giorni. - spiega Alessio Costantini, coordinatore romano di Forza Nuova - Si tratta di un'unica formazione che coalizza lo sforzo di vari gruppi, da Forza Nuova al Popolo della vita al Movimento sociale europeo e va oltre: tutti ci siamo riconosciuti nella candidatura di Iorio e nella parola 'Patria', che abbiamo scelto per contrassegnare la nostra 'coalizione', sembrandoci la più adatta allo scopo, visto che è patrimonio comune di tutti noi".
Il simbolo ammesso dalla Commissione elettorale circondariale è lo stesso depositato già in prima battuta, senza che nel frattempo siano intervenute modifiche. Certo è che nei giorni precedenti era circolata la notizia che Iorio volesse presentare un simbolo "del Movimento sociale, privo del trapezio e della scritta 'Destra nazionale'": questo aveva indotto Maria Antonietta Cannizzaro, presidente del Msi - Destra nazionale, a diffidare - il 4 maggio - proprio Iorio dal presentare un simbolo "difforme rispetto al simbolo depositato" come marchio e opera dell'ingegno da Gaetano Saya. Il sito del Msi è stato anche più duro, prima definendo Iorio "sedicente missino", poi ieri ha precisato che quell'aspirante sindaco "non fa parte del M.S.I. – Destra Nazionale, pertanto la sua candidatura nulla ha da vedere con il partito politico M.S.I. – D.N" e lo stesso varrebbe per altri "piccoli movimenti, che lo affiancano".
"In realtà simboli con la fiamma non sono mai circolati. - precisa Costantini - Non nascondo che, se avessimo scelto di presentarci con quel simbolo, a Roma ci avremmo sicuramente guadagnato, per il radicamento che quell'emblema ha qui; abbiamo però fatto una scelta diversa, meno legata alla tradizione ma sicuramente identitaria". Una scelta, peraltro, che evita anche una serie di contenziosi legali: "Quasi certamente qualcuno si sarebbe opposto al nostro uso della fiamma e, a mio parere, non ci sarebbero state ragioni per farci perdere in un eventuale contenzioso - continua il responsabile romano di Fn - tuttavia, con l'emblema depositato, abbiamo eliminato ogni problema o rischio alla radice e possiamo concentrarci sulla campagna elettorale per Roma". Ecco allora che Iorio e i suoi puntano a Roma, in nome della Patria e senza temere incidenti legali.
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