Che tra leghisti, ex leghisti e altri esponenti del Nord potesse muoversi qualcosa e ci fosse giusto qualche giorno da aspettare, lo si è appreso con discreta certezza il 15 maggio. In quel giorno, infatti, AdnKronos ha battuto un lancio in cui si dava conto di un evento previsto per il 27 maggio - tra otto giorni dunque - in cui sarebbe stato presentato un nuovo movimento politico, voluto da Roberto Bernardelli. Il nome non è e non può risultare nuovo ai veri drogati di politica: imprenditore da sempre, ora soprattutto nel settore alberghiero, e politico per passione, è stato deputato della Lega Nord tra il 1994 e il 1996 e consigliere regionale in Lombardia dal 2000 al 2005, ma prima aveva contribuito a fondare il Partito pensionati e in seguito ha legato il suo nome a varie formazioni politiche di impronta autonomista (a partire dalla Lega Padana Lombardia) e contrarie all'Euro (No Euro con Renzo Rabellino).
Il 27 maggio, dunque, presso l'Hotel dei Cavalieri di Milano - appunto di Bernardelli - sarà svelata la grafica del nuovo movimento, che dovrebbe chiamarsi Grande Nord. Dopo aver fondato l'associazione "Far tornare grande il Nord", infatti, Bernardelli il 3 aprile ha depositato come marchio un disegno la cui descrizione ufficiale è la seguente: "un cerchio diviso in due sezioni da un tratto ondulato, con la scritta gialla 'Grande' nella parte superiore di colore verde, e la scritta verde 'Nord' in quella inferiore, di colore bianco". Allegata alla descrizione c'era anche un'immagine, che è quella riportata in alto; non è detto che nel frattempo il disegno non abbia subito cambiamenti, ma tra otto giorni sarà il momento di rendersene conto.
E' ovviamente interessante leggere Bernardelli che - sempre nel lancio di AdnKronos - assicura "Il mio movimento? Non sarà la 'Lega 2: la vendetta', questo è sicuro", annuncia che alla giornata i proponenti avranno soprattutto il compito di ascoltare la gente che lavora, ci saranno "persone che hanno avuto esperienze politiche, ma non politici di professione"; incuriosisce leggere che in quel giorno (e al laboratorio di idee "Le Officine del Nord") ci saranno ex leghisti di lungo corso come Marco Reguzzoni (già capogruppo alla Camera) e l'ex sottosegretaria Francesca Martini, così come non mancheranno ex aderenti al Carroccio fondatori di altri movimenti simbolicamente rilevanti, come Fabrizio Comencini (Liga Fronte Veneto - Liga veneta Repubblica), Giulio Arrighini (Progetto Lombardia, Unione padana) e Angelo Alessandri (Io cambio, dopo essere stato presidente della Lega bossiana e segretario nazionale dell'Emilia). L'attenzione non poteva essere che tutta per la presenza di Umberto Bossi: per Bernardelli "Il Senatur è molto interessato al nostro progetto e il 27 sarà con noi", anche se AdnKronos immagina che il fondatore della Lega non pensi comunque a lasciare il suo partito.
Mentre si attende di sapere quale sarà la "proposta di una raccolta firme che farà molto male ai partiti, li ridimensionerà parecchio" annunciata da Bernardelli, sorge però spontaneo un dubbio: al di là dell'evento del 27, riuscirà l'albergatore milanese a utilizzare indisturbato il suo Grande Nord? La domanda è legittima, dopo avere scoperto che il 6 luglio 2012 l'Ufficio italiano brevetti e marchi aveva accolto e registrato una domanda di marchio presentata poco meno di un anno prima per il simbolo Grande Nord. A presentarla era stato Pippo Fallica, tra i fondatori nel 2010 di Forza del Sud con Gianfranco Miccichè e, l'anno dopo, di Grande Sud. La grafica del simbolo è esattamente la stessa dei due partiti precedenti e il deposito della domanda di marchio segue di un mese e mezzo quello relativo a Grande Sud e di sei mesi quello della domanda per Forza del Sud, sempre con l'ex sodale di Micciché che figura come titolare.
Ora, potrebbe Fallica - che, in base alle ultime notizie reperite in rete, nel 2015 era finito assunto come dipendente del gruppo Pd all'Assemblea regionale siciliana, pur restando di Forza Italia ... ora chissà dov'è? - lamentarsi con Bernardelli e impedirgli di usare quel nome? E' pur vero che Grande Sud è da tempo confluito in Forza Italia e, per giunta, non risulta che il Grande Nord di Fallica sia mai stato usato; il titolo di registrazione, tuttavia, è ancora valido. Va ammesso che "Grande Nord" può essere considerato una espressione di magnificazione generica ottenuta con due parole di uso comune, per cui potrebbe rientrare tra i marchi "deboli", tutelati essenzialmente dall'imitazione pedissequa: in questo caso la grafica è evidentemente diversa, ma non sono mancati casi in passato in cui il solo nome simile a quello di altre associazioni ha indotto i partiti a modificare il nome (si veda Diritto e libertà di Massimo Donati, prima di contribuire al Centro democratico di Tabacci). In ogni caso, per il momento (e fino a eventuali rimostranze di Fallica), Bernardelli può continuare tranquillo a pensare come far tornare grande il Nord...
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