mercoledì 27 maggio 2015

Conservatori social riformatori, il simbolo che non è di Fitto

Ne hanno scritto tutti, ma proprio tutti, come del resto era prevedibile: la conferenza stampa con cui ieri a Montecitorio Raffaele Fitto ha ufficializzato la nascita della sua creatura politica, i Conservatori e riformisti, ha fatto il botto sui media, anche per le dimensioni che il "fenomeno" presenta fin dal suo esordio. La convention di fondazione è fissata per giugno, ma già la settimana prossima - appena le assemblee parlamentari riprenderanno a lavorare - nascerà il gruppo al Senato (10 ex forzisti e 2 ex Gal), mentre a Montecitorio si parla di una componente del gruppo misto, più contenuta.
Certamente alla conferenza di ieri contavano soprattutto le parole dei protagonisti, i loro nomi e i loro volti. I colori e le immagini, però, vogliono sempre la loro parte e gli occhi dei fotografi non se li fanno sfuggire. Così capita che il Corriere della Sera di oggi, accanto al pezzo sulla presentazione dei fittiani firmato da Virginia Piccolillo, piazzi una "foto repentina", che ritrae una "cartellina in mano a Fitto" che ritrae un contrassegno enorme, dominato da un tricolore: lo stesso ex delfino di Berlusconi aveva detto che per il simbolo dei Conservatori e riformatori era "ancora presto", ma fare due più due e pensare che quello fosse uno degli emblemi allo studio per il nuovo partito, era fin troppo facile (e chi ha "passato" il pezzo con le didascalie doveva essere di quell'idea).
In questo caso, però, due più due non fa affatto quattro. Perché quell'emblema esisteva già da almeno due anni e mezzo, cioè dal 15 ottobre 2012, giorno in cui sono stati presentati i Conservatori social riformatori: il movimento faceva e fa riferimento a Cristiana Muscardini, deputata Msi dal 1983 al 1987 e parlamentare europea per ben cinque legislature, per An, poi Pdl, fino al passaggio in Futuro e libertà dopo lo strappo di Fini. Militanza in Fli che si è interrotta proprio con la nascita del suo soggetto politico, presentato assieme a Martin Callanan e a Geoffrey Clifton-Brown e aderente al gruppo dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) a Strasburgo. Alle ultime elezioni europee la Muscardini non si è ricandidata, ma il partito è rimasto.
L'emblema con il tricolore "a triangolo" (quasi fosse il dettaglio di un deltaplano o di un aquilone) e un segno di "alfa" nella parte centrale bianca (essendo la prima lettera dell'alfabeto greco, rappresenta la carta costitutiva del movimento, il suo inizio), dunque, non è affatto il futuro simbolo di Fitto e compagnia; certamente, però, quella cartella non era finita a caso nelle mani dell'ex governatore della Puglia. "Due rappresentanti del Csr - spiega la stessa Muscardini ai Simboli della discordia - hanno partecipato, come osservatori, all'iniziativa dell’onorevole Fitto alla presenza del Presidente dei Conservatori europei, on. Syed Kamall". 
Adesione al progetto di Fitto in vista? Per ora la fondatrice del partito si mantiene su posizioni generiche: "Il Csr - precisa - è ovviamente attento alle novità, se ci sono e ci saranno, della politica italiana ed europea". Non è un no, ma nemmeno un sì palese, dunque di eventuali novità sapremo più avanti. L'unica cosa certa, al momento, sembra essere che il simbolo fittiano non coinciderà con quello dei Conservatori social riformatori. Mai dire mai, in ogni caso. 

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