lunedì 4 luglio 2022

La Socialdemocrazia riparte, rinnovando il sole nascente dal mare

Il desiderio di dare vita a "qualcosa di socialdemocratico" si è tradotto nella nascita di un nuovo soggetto politico, denominato Partito della Socialdemocrazia e abbreviato in sigla come Sd (non si tratta ovviamente di un acronimo nuovo, visto che c'era già stata la Sinistra democratica, ma è davvero una vitaccia, visto che Psdi e Sdi erano già state impiegate...). Il primo evento si è tenuto sabato 2 luglio a Roma, presso la Domus Sessoriana (a Piazza di Santa Croce in Gerusalemme): a convocarlo sono state le due figure di vertice della forza politica che da alcuni mesi si stanno muovendo, il segretario Umberto Costi (chirurgo all'Umberto I di Roma, figlio dell'ex parlamentare Silvano Costi e già militante nei Giovani socialdemocratici) e il presidente, Dino Madaudo (già deputato per quattro legislature e sottosegretario).
"Nella storia dell'uomo, qualcosa nasce quando se ne sente la mancanza - aveva detto Costi in un'intervista rilasciata alla testata L'Eco del Sud -. Oggi un gruppo di socialisti democratici presenti in ogni regione di Italia ha avvertito l'esigenza di far rinascere quel 'qualcosa' che era nato nel 1947 e che per vari motivi era sparito dal panorama politico italiano. Non tutti nobili. Il 'qualcosa' si chiama Socialdemocrazia. [...] In Italia c'è una fremente esigenza di democrazia compiuta, di solidarietà, di giustizia sociale. Risorgiamo per affermare questi valori nella vita reale e non solo come enunciazione". Il progetto guarda a chi ha militato nel Psdi e si identifica tuttora negli ideali socialdemocratici, ma anche a persone di sensibilità socialista o liberalsocialista, per cercare di dare energia a un progetto nel solco del socialismo democratico e riformista.
Se non si è ripreso il vecchio nome, non è stato mantenuto identico nemmeno il vecchio simbolo (anche per cercare di evitare lamentele di chi si ritiene ancora titolare degli storici segni distintivi del Psdi). L'elemento più visibile è costituito dalla sigla del partito, sormontata da un sole giallo stilizzato (a cinque raggi "a triangolo" di diversa grandezza) sopra il quale tre linee morbidamente curve parallele rappresentano il mare. Rispetto al passato, il fondo del cerchio è rosso, mentre la parola "Socialdemocrazia" (la stessa che aveva caratterizzato gli ultimi anni di vita del Psdi) è rimasta al suo posto, anche se interpretata con un carattere diverso. Si è dunque di fronte a una rivisitazione in chiave moderna del simbolo, sicuramente migliorabile sul piano estetico ma comunque originale. Il nome, in effetti, sembrerebbe essere "Socialdemocrazia" (in base alla sigla), ma guardando il sito il nome è "Partito dei socialdemocratici" con la specificazione "Per la Costituente Socialista"; altrove si trova invece, come si è detto, la dicitura "Partito della Socialdemocrazia".
Volendo, un elemento di continuità con uno dei precedenti vertici del Psdi è la presenza di Mimmo Magistro, ora presidente onorario di Socialdemocrazia dopo essere stato eletto segretario del Psdi nel 2007 al congresso di Bellaria e di fatto rimasto tale fino al 2011 (quando una sentenza del tribunale di Roma ritenne valida la precedente elezione a segretario di Renato D'Andria, avvenuta in seno alla direzione nazionale del partito a dicembre 2006, dunque prima che Magistro - all'epoca vicesegretario - fosse eletto). "Abbiamo preso atto di come l'assenza di socialdemocrazia nel nostro paese comporti una minore presenza di libertà e democrazia" ha detto Magistro in un'intervista, Il tentativo di ricostruire un polo laico in vista di iniziative future è indicato anche dai primi contatti riallacciati con il Partito repubblicano italiano (a partire dal segretario di Roma e coordinatore per il Lazio, Michele Polini), guardando innanzitutto alle prossime regionali.

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