Si è affollata la corsa alla presidenza della regione Puglia, con l'andare delle settimane. Non ci sono infatti solo Michele Emiliano che cerca la riconferma con il sostegno di buona parte del centrosinistra, Raffaele Fitto che - dopo la sua presidenza dal 2000 al 2005 e la sconfitta in quell'anno nella sfida contro Nichi Vendola - ci riprova come candidato del centrodestra (ma questa volta come aderente a Fratelli d'Italia) e Antonella Laricchia che come nel 2015 si presenta per il MoVimento 5 Stelle: a loro si è aggiunto Ivan Scalfarotto, candidato di Italia viva sostenuto anche da Azione e +Europa, così come si è fatto avanti Mario Conca. Eletto cinque anni fa come consigliere per il M5S nella circoscrizione di Bari (oltre 4mila preferenze, il più votato dopo la candidata alla presidenza), ora si candida autonomamente, sostenuto dalla lista Cittadini pugliesi.
La sua candidatura è stata presentata pubblicamente il 26 giugno, in una conferenza stampa in cui Conca ha contestualmente presentato il simbolo con cui vorrebbe distinguere le sue liste: con lui c'era Antonio Tasso, deputato eletto nel 2018 con il MoVimento 5 Stelle e da febbraio del 2019 appartiene alla componente Maie del gruppo misto. In quella sede Conca ha rivendicato l'impegno messo negli ultimi cinque anni su più fronti ("Ho preso denunce, ma l'ho fatto per politica di servizio ai cittadini") e ha spiegato le ragioni alla base della sua corsa autonoma: a febbraio lo staff del M5S aveva comunicato il rigetto della sua proposta di candidatura alle "regionarie" "a seguito della decisione del capo politico" (dopo che nel voto online per indicare chi avrebbe corso per la presidenza era prevalsa comunque Laricchia, figura con cui Conca ha avuto vari scontri).
"La mia - ha spiegato l'aspirante presidente - è stata una scelta naturale. Non potendo stare né con il centrosinistra né con il centrodestra, è maturata la volontà di essere presente a queste elezioni, anche grazie al grande sostegno che ho ricevuto. L'alternativa era tornare alla vita privata e lavorativa, oppure massimizzare e dare ascolto ai tanti che mi chiedevano di rimanere per trovare una motivazione per andare a votare dopo essersi rivisti nella politica che ho portato avanti sui temi".
"La mia - ha spiegato l'aspirante presidente - è stata una scelta naturale. Non potendo stare né con il centrosinistra né con il centrodestra, è maturata la volontà di essere presente a queste elezioni, anche grazie al grande sostegno che ho ricevuto. L'alternativa era tornare alla vita privata e lavorativa, oppure massimizzare e dare ascolto ai tanti che mi chiedevano di rimanere per trovare una motivazione per andare a votare dopo essersi rivisti nella politica che ho portato avanti sui temi".
Tanto il nome della lista, quanto il suo emblema sono stati scelti ponendo mente alla specifica esperienza di Conca, come lui stesso ha spiegato: "Cittadini pugliesi nasce perché l’azione politica fin qui svolta è stata fatta da me, cittadino al servizio dei cittadini. Nel simbolo ci sono persone perché la politica deve ruotare solo intorno a loro. La cittadinanza attiva prescinde dall'appartenenza politica. Non sono i brand che contano o le etichette di destra, sinistra, centro. Contano solo le persone con i fatti e le loro azioni politiche. Non gli slogan, ma sono importanti l’ascolto e la dedizione per difendere i diritti dei cittadini". Di certo il simbolo non contiene slogan: unici elementi testuali sono il nome della lista e il riferimento al candidato presidente. In più, come detto da Conca, "nel simbolo ci sono persone", anzi: il cerchio è ricco di persone, rappresentate nell'atto di compiere varie attività. Su una sorta di strada tricolore, che separa il cielo azzurro dalla terra verde, ci sono - da destra - due ragazzini che vanno in bicicletta (con lei in equilibrio forse non troppo stabile a livello della ruota posteriore), una coppia con due figli, due persone che si baciano sotto un albero, poi - dall'altra parte del tronco - un uomo che zappa, una persona in carrozzina con la sua accompagnatrice e una donna anziana con borsa e bastone. Tante figure quotidiane, dunque, per quanto non siano facili da leggere nella versione del contrassegno sulla scheda elettorale, visti i suoi tre centimetri di diametro (e anzi, a dire il vero, l'emblema per com'è congegnato risulta fin troppo pieno); il candidato presidente, in ogni caso, voleva richiamare cittadine e cittadini in generale, dando idea di una moltitudine ampia e varia.
Il 17 giugno, invece, è stata presentata una delle liste della coalizione a sostegno di Michele Emiliano. Si tratta, in particolare, di Puglia solidale e verde, cartello elettorale e progetto politico che riunisce il Partito socialista italiano, Verdi, Sinistra italiana e il movimento civico La forza della Puglia: l'intenzione manifestata è di "portare nel consiglio regionale la voce fervente dei territori" e di impersonare "una politica che possa essere nuovamente generativa di consapevolezze, di identità, di appartenenza, che possa perseguire una via che contrasti il pessimismo dilagante e trasformi la disaffezione politica in attivismo coerente e costante: abbiamo l’obbligo morale di riportare i cittadini e i giovani al centro del processo decisionale", puntando soprattutto su sanità, welfare, tutela dell’ambiente e lotta per la legalità.
Il simbolo impiegato ha come matrice grafica il nuovo emblema di Europa Verde, con il quale condivide il colore di fondo (in questo caso giusto un po' più scuro) e la font con cui il nome della lista è scritto; spicca in qualche modo la "e" corsiva posta su un pallino rosso. La parte inferiore è occupata da un arcobaleno (vista la disposizione e visto il numero dei colori, più che il concetto di pace sembrano essere richiamate le battaglie LGBTI) e, lungo la curva di questa, sono disposte le quattro "pulci" delle forze politiche partecipanti. Da sinistra, il primo simbolo è quello della Forza della Puglia (con il territorio regionale diviso nelle sei province e tinto d'arcobaleno), seguono poi Sinistra italiana (una delle rare occasioni in cui l'emblema ormai è visibile), Europa Verde Puglia (ormai il simbolo utilizzato è questo, più che quello semplice dei Verdi) e il Psi.
Il contrassegno appare relativamente armonico e con un certo studio - anche la particolarità della circonferenza bianca interna dà un tocco originale al simbolo - per quanto l'inserimento di un gran numero di miniature non concorra mai alla buona riuscita grafica di un marchio elettorale. L'ampio uso dei colori, in ogni caso, faciliterà sicuramente la riconoscibilità sulla scheda.
Il 17 giugno, invece, è stata presentata una delle liste della coalizione a sostegno di Michele Emiliano. Si tratta, in particolare, di Puglia solidale e verde, cartello elettorale e progetto politico che riunisce il Partito socialista italiano, Verdi, Sinistra italiana e il movimento civico La forza della Puglia: l'intenzione manifestata è di "portare nel consiglio regionale la voce fervente dei territori" e di impersonare "una politica che possa essere nuovamente generativa di consapevolezze, di identità, di appartenenza, che possa perseguire una via che contrasti il pessimismo dilagante e trasformi la disaffezione politica in attivismo coerente e costante: abbiamo l’obbligo morale di riportare i cittadini e i giovani al centro del processo decisionale", puntando soprattutto su sanità, welfare, tutela dell’ambiente e lotta per la legalità.
Il simbolo impiegato ha come matrice grafica il nuovo emblema di Europa Verde, con il quale condivide il colore di fondo (in questo caso giusto un po' più scuro) e la font con cui il nome della lista è scritto; spicca in qualche modo la "e" corsiva posta su un pallino rosso. La parte inferiore è occupata da un arcobaleno (vista la disposizione e visto il numero dei colori, più che il concetto di pace sembrano essere richiamate le battaglie LGBTI) e, lungo la curva di questa, sono disposte le quattro "pulci" delle forze politiche partecipanti. Da sinistra, il primo simbolo è quello della Forza della Puglia (con il territorio regionale diviso nelle sei province e tinto d'arcobaleno), seguono poi Sinistra italiana (una delle rare occasioni in cui l'emblema ormai è visibile), Europa Verde Puglia (ormai il simbolo utilizzato è questo, più che quello semplice dei Verdi) e il Psi.
Il contrassegno appare relativamente armonico e con un certo studio - anche la particolarità della circonferenza bianca interna dà un tocco originale al simbolo - per quanto l'inserimento di un gran numero di miniature non concorra mai alla buona riuscita grafica di un marchio elettorale. L'ampio uso dei colori, in ogni caso, faciliterà sicuramente la riconoscibilità sulla scheda.
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