Lo si è visto alcune settimane fa: in alcune contrade la voglia di fare politica anche in giovane età non è sfumata, quella di aggregarsi e riconoscersi in un'associazione legata a un partito, magari con un simbolo simile a quello del partito stesso, pure. Giovani comunisti, dunque, ma anche giovani socialisti, repubblicani, liberali, leghisti, forzisti, nazionali (per Fratelli d'Italia), di sinistra, persino monarchici. E, da qualche giorno, di nuovo anche popolari.
Già, perché domenica 5 luglio si è riunito il Congresso dei Giovani Popolari, dopo un silenzio lungo quasi vent'anni. L'ultimo congresso nazionale (straordinario) si era tenuto infatti a Montesilvano dal 9 al 10 dicembre del 2000: lì era uscito eletto l'abruzzese Antonio Iannamorelli, che una manciata di mesi dopo sarebbe diventato primo presidente nazionale dei Giovani della Margherita, per poi intraprendere una lunga attività di lobbista. Da allora, ovviamente, nessun congresso dei Giovani Popolari si è più svolto, visto che il Partito popolare italiano ha deciso di sospendere la propria attività (a partire dall'ultimo congresso, celebrato dall'8 al 10 marzo 2002).
In quell'occasione, tuttavia, la sezione del Ppi di Moncalieri, vicina ad Alberto Monticone, decise di non aderire alla Margherita e volle "restare popolare". Formalmente non poteva intestarsi la continuità giuridica del partito sospeso (che come associazione politica esiste ancora e ha come legali rappresentanti Luigi Gilli e Nicodemo Oliverio), ma poteva custodire il patrimonio ideale del partito: così nel 2002 la sezione cambiò nome in "Associazione Popolari - Collegio 12", appunto il numero del collegio della Camera - in base alla "legge Mattarella" - corrispondente a Moncalieri. La stessa associazione, nel 2006, si è fatta carico del deposito come marchio del primo simbolo del Ppi (quello con lo scudo inclinato nel gonfalone e con la parola "Popolari"), pur se rivisto graficamente, utilizzandolo poi come base per la nuova formazione guidata da Monticone, Italia popolare. A Moncalieri, dunque, gli appartenenti all'associazione e coloro che hanno gravitato intorno a questa hanno continuato a chiamarsi Popolari: per questo, nel corso del tempo, hanno potuto diffidare in modo autorevole Silvio Berlusconi, Gianni Alemanno, Mario Mauro e Angelino Alfano quando hanno pensato di utilizzare il nome "Popolari" o "Italia popolare" per i loro progetti politici.
Nel corso degli anni, dunque, la "sezione popolare" di Moncalieri non h
a mai cessato la propria attività e hanno continuato a frequentarla anche ragazze e ragazzi del luogo. In un periodo in cui nell'area cattolica e post-democristiana si registrano movimenti rilevanti e segnalare la propria presenza è significativo, anche attiviste e attivisti iuniores dei Popolari hanno ottenuto il loro spazio e hanno scelto di celebrare il loro congresso, ovviamente a Moncalieri: per l'occasione anche il simbolo dei Popolari - Italia popolare è stato leggermente adattato per i Giovani Popolari, com'era avvenuto negli anni '90 per il Ppi Alla carica di segretario è stato eletto Matteo Pizzonia, giovane studente universitario, già impegnato nel mondo parrocchiale e dei Comitati di Borgata.
Visto che l'evento, pur se su scala ridotta, ha fatto registrare un ritorno a vent'anni di distanza, al congresso è arrivato anche il saluto di Loredana Vivolo, avvocata ed eletta segretaria nazionale dei Giovani Popolari il 18 gennaio 1998, rimasta in carica fino al 2000. "Ci tengo ad esprimervi sia la mia ammirazione sia il mio più sentito incoraggiamento. Il sapere che ci sono ancora ragazzi pronti a diffondere i principi democratici e sociali del Popolarismo, dà ossigeno anche a chi come me, da più tempo, si sente tradito proprio da uomini e donne che per un periodo della vita ha avuto come compagni di battaglie in cui credeva e crede ancora. Ho aderito ai Giovani Popolari nella fase più buia, quando affermarsi tali significava inimicarsi il mondo intero. Immagino quanta gente penserà che siete strani ed anacronistici. Non lo pensate mai, non rinunciate mai a difendere i vostri e i nostri valori. Studiate, tanto. Soprattutto la storia. Solo così avrete gli strumenti per discernere. Partite sempre dal vostro vicino, siate sempre tesi ad ascoltare gli altri e strumenti a disposizione della collettività. Spero di conoscervi presto. Osate sempre. Buon lavoro e a presto".
Tra le persone soddisfatte c'è ovviamente Giancarlo Chiapello, segretario della sezione-associazione Popolari - Collegio 12, che assieme ad altre persone ha mantenuto viva per anni la presenza popolare a Moncalieri, con un occhio sempre alla situazione nazionale. A livello locale i giovani si occuperanno soprattutto di legalità - promuovendo i valori basilari della buona politica e mantenendo alta l'attenzione verso i fenomeni mafiosi - e di temi ambientali. Tra i primi impegni per i Giovani Popolari spicca la visita (attorno alla metà del mese, in occasione delle feste del patrono di Moncalieri) di una delegazione dei Giovani Democristiani della Repubblica di San Marino, legata dunque al Partito democratico cristiano sammarinese, che si tratterrà per qualche giorno a Moncalieri. Il tutto sempre senza perdere di vista la politica nazionale e gli appuntamenti elettorali che si terranno a settembre, che secondo i ben informati potrebbero anche vedere il ritorno del "simbolo del Partito popolare" sulle schede elettorali della Campania, come dichiarato al Mattino da Ciriaco De Mita sabato. Quale simbolo, lo si vedrà tra qualche giorno.
Già, perché domenica 5 luglio si è riunito il Congresso dei Giovani Popolari, dopo un silenzio lungo quasi vent'anni. L'ultimo congresso nazionale (straordinario) si era tenuto infatti a Montesilvano dal 9 al 10 dicembre del 2000: lì era uscito eletto l'abruzzese Antonio Iannamorelli, che una manciata di mesi dopo sarebbe diventato primo presidente nazionale dei Giovani della Margherita, per poi intraprendere una lunga attività di lobbista. Da allora, ovviamente, nessun congresso dei Giovani Popolari si è più svolto, visto che il Partito popolare italiano ha deciso di sospendere la propria attività (a partire dall'ultimo congresso, celebrato dall'8 al 10 marzo 2002).
In quell'occasione, tuttavia, la sezione del Ppi di Moncalieri, vicina ad Alberto Monticone, decise di non aderire alla Margherita e volle "restare popolare". Formalmente non poteva intestarsi la continuità giuridica del partito sospeso (che come associazione politica esiste ancora e ha come legali rappresentanti Luigi Gilli e Nicodemo Oliverio), ma poteva custodire il patrimonio ideale del partito: così nel 2002 la sezione cambiò nome in "Associazione Popolari - Collegio 12", appunto il numero del collegio della Camera - in base alla "legge Mattarella" - corrispondente a Moncalieri. La stessa associazione, nel 2006, si è fatta carico del deposito come marchio del primo simbolo del Ppi (quello con lo scudo inclinato nel gonfalone e con la parola "Popolari"), pur se rivisto graficamente, utilizzandolo poi come base per la nuova formazione guidata da Monticone, Italia popolare. A Moncalieri, dunque, gli appartenenti all'associazione e coloro che hanno gravitato intorno a questa hanno continuato a chiamarsi Popolari: per questo, nel corso del tempo, hanno potuto diffidare in modo autorevole Silvio Berlusconi, Gianni Alemanno, Mario Mauro e Angelino Alfano quando hanno pensato di utilizzare il nome "Popolari" o "Italia popolare" per i loro progetti politici.
Nel corso degli anni, dunque, la "sezione popolare" di Moncalieri non h
I Giovani Popolari negli anni '90 |
Visto che l'evento, pur se su scala ridotta, ha fatto registrare un ritorno a vent'anni di distanza, al congresso è arrivato anche il saluto di Loredana Vivolo, avvocata ed eletta segretaria nazionale dei Giovani Popolari il 18 gennaio 1998, rimasta in carica fino al 2000. "Ci tengo ad esprimervi sia la mia ammirazione sia il mio più sentito incoraggiamento. Il sapere che ci sono ancora ragazzi pronti a diffondere i principi democratici e sociali del Popolarismo, dà ossigeno anche a chi come me, da più tempo, si sente tradito proprio da uomini e donne che per un periodo della vita ha avuto come compagni di battaglie in cui credeva e crede ancora. Ho aderito ai Giovani Popolari nella fase più buia, quando affermarsi tali significava inimicarsi il mondo intero. Immagino quanta gente penserà che siete strani ed anacronistici. Non lo pensate mai, non rinunciate mai a difendere i vostri e i nostri valori. Studiate, tanto. Soprattutto la storia. Solo così avrete gli strumenti per discernere. Partite sempre dal vostro vicino, siate sempre tesi ad ascoltare gli altri e strumenti a disposizione della collettività. Spero di conoscervi presto. Osate sempre. Buon lavoro e a presto".
Tra le persone soddisfatte c'è ovviamente Giancarlo Chiapello, segretario della sezione-associazione Popolari - Collegio 12, che assieme ad altre persone ha mantenuto viva per anni la presenza popolare a Moncalieri, con un occhio sempre alla situazione nazionale. A livello locale i giovani si occuperanno soprattutto di legalità - promuovendo i valori basilari della buona politica e mantenendo alta l'attenzione verso i fenomeni mafiosi - e di temi ambientali. Tra i primi impegni per i Giovani Popolari spicca la visita (attorno alla metà del mese, in occasione delle feste del patrono di Moncalieri) di una delegazione dei Giovani Democristiani della Repubblica di San Marino, legata dunque al Partito democratico cristiano sammarinese, che si tratterrà per qualche giorno a Moncalieri. Il tutto sempre senza perdere di vista la politica nazionale e gli appuntamenti elettorali che si terranno a settembre, che secondo i ben informati potrebbero anche vedere il ritorno del "simbolo del Partito popolare" sulle schede elettorali della Campania, come dichiarato al Mattino da Ciriaco De Mita sabato. Quale simbolo, lo si vedrà tra qualche giorno.
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