Procede il cammino verso le elezioni regionali che - pur mancando l'ufficialità - anche in Puglia dovrebbero ormai tenersi il 20 e il 21 settembre. Tra le liste che sono attese sulla scheda elettorale, oltre a quelle che semplicemente riproducono i simboli dei partiti, c'è anche Senso civico - Un nuovo Ulivo per la Puglia.
La notizia, in effetti, non è nuovissima: già a gennaio, infatti, era stata presentata l'associazione con quel nome, che presto si sarebbe tradotta anche in un gruppo consiliare e che nell'immediato era nata per sostenere Michele Emiliano alle primarie che lo hanno visto prevalere ampiamente. Erano entrati a far parte del gruppo Sabino Zinni (capogruppo), Cosimo Borraccino, Alfonso Pisicchio (entrambi anche assessori) Ernesto Abaterusso, Pino Romano e Giuseppe (Peppo) Turco.
Fin dalla sua costituzione, nel sito del nascente gruppo politico regionale, si era detto che non si voleva costruire un cartello elettorale a sostegno di Emiliano e del centrosinistra, ma "un progetto ideale per il futuro e un laboratorio politico in cui sperimentare nuove alleanze ed egemonie che potrebbero avere un risvolto anche nazionale". Spiccava nel nome il riferimento all'Ulivo, da intendere come "possibilità di intrecciare culture politiche diverse come quelle del laburismo, dell’ecologismo, del cattolicesimo democratico e del liberalismo progressista", poiché queste "si muovono all'interno dello stesso orizzonte, che è quello dei valori costituzionali di uguaglianza, libertà, dignità del lavoro, rispetto dei diritti degli uomini e della natura, valorizzazione della bellezza, della cultura, dell’arte e della scienza", con in più il carattere di novità rappresentato dal "valore dato alle persone, alla loro scelta, alla loro civica responsabilità".
In effetti il cammino è partito in precedenza, dai primi mesi del 2019, quando era nata come associazione Senso civico per la Puglia, fondata dai consiglieri Zinni, Turco, Pisicchio, Romano e dai loro colleghi Leo Di Gioia (del gruppo Emiliano presidente) e Paolo Pellegrino (Italia in Comune). L'idea era di unire le forze civiche della regione che si collocavano nell'area del centrosinistra; fin dall'inizio come simbolo era stata scelta "una mano che unisce e non divide e che tiene in pegno il destino e una foglia colorata di Ulivo: colorata da tutti i colori del mare, del sole, della nostra terra". Ulivo che, tra l'altro, figura anche nello stemma della regione Puglia e che qui è evocato attraverso una foglia lanceolata.
In vista delle elezioni, tuttavia, il progetto si è allargato e già dagli ultimi mesi del 2019 si era parlato molto di una convergenza in Senso civico anche di Articolo Uno, di cui proprio il consigliere Abaterusso è anche segretario regionale in Puglia (e responsabile nazionale agricoltura del partito). A quel punto, se il simbolo del gruppo politico già rimandava all'ambientalismo e al civismo, occorreva un riferimento più ampio, in cui potesse facilmente riconoscersi anche chi fa riferimento al partito di Roberto Speranza e Pierluigi Bersani, pur senza citarlo direttamente. Così la parte principale del nome originario è stata messa sulla stessa riga e ridotta di dimensioni per fare spazio alla dicitura "un nuovo Ulivo" con l'ultima parola che ha la maggior evidenza nel contrassegno: non si è utilizzata la font che tradizionalmente ha caratterizzato la coalizione prodiana (probabilmente sia per non dover chiedere autorizzazioni o rischiare diffide, sia perché in effetti di quell'esperienza si vuole solo evocare l'idea), ma l'aspirazione è ugualmente fungere "da stimolo per la nascita di un grande cantiere culturale, programmatico e politico che dia vita a una nuova forma di centrosinistra", per evitare che il governo della regione passi di mano.
La lista si formerà e proseguirà la sua azione dando peso soprattutto agli impegni sulla salute e sull'ambiente (senza togliere attenzione allo sviluppo economico); nel frattempo, tuttavia, resta aperta all'adesione di altre forze politiche. L'ultima a essersi avvicinata è I Socialdemocratici, formazione di respiro nazionale nata in Puglia e presieduta da Mimmo Magistro dopo che una sentenza del tribunale di Roma nel 2011 aveva di fatto ristabilito Renato D'Andria alla segreteria del Psdi. L'associazione iSD candiderà dunque suoi rappresentanti, "possibilmente donne per dare un messaggio di sostegno e piena condivisione alla doppia preferenza di genere, in discussione in in commissione il 15 luglio, in tutte le province". Nemmeno i Socialdemocratici però saranno visibili nel contrassegno elettorale, piuttosto riconoscibile sul piano cromatico ma non facile da identificare (per qualcuno sembra il marchio di una marca di olio o di un prodotto sostenibile e solidale. Anche se in fondo c'è un po' tutto questo nel simbolo).
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