Si è detto giorni fa che la sinistra che ha scelto di non appoggiare Eugenio Giani si ritrova quasi tutta nella lista Toscana a Sinistra, che ricandida alla presidenza Tommaso Fattori ("quasi tutta" perché, per esempio, in questi giorni è stata annunciata anche la candidatura di Marco Barzanti, segretario regionale del Partito comunista italiano, che si presenterà dunque in autonomia). Parte della sinistra, invece, ha scelto di far parte della coalizione che porterà voti a Eugenio Giani: si tratta, in particolare, della lista Sinistra civica ecologista, il cui simbolo è stato presentato alla stampa in realtà già da tre settimane, precisamente il 2 luglio.
In effetti, rispetto alle elezioni del 2015, una certezza c'è già: si può parlare di coalizione anche perché le liste in appoggio al candidato del centrosinistra non saranno soltanto due come allora (quella del Pd e Riformisti 2020 - Il popolo toscano). Quella di cui si parla ora aspira a essere la seconda più votata (anche se, in caso di "lista del presidente", potrebbe essere la terza).
Il risultato è potenzialmente raggiungibile se si si considera che la formazione unirà tre gruppi, vale a dire Articolo Uno, 2020aSinistra (aggregazione che comprende varie liste civiche e associazioni legate alla sinistra toscana, oltre che varie persone singole interessate) e Comunità Civica Toscana, raggruppamento sorto meno di un anno fa che "rappresenta le Comunità locali all'interno del centrosinistra - così si legge nella pagina Facebook - con le istanze promosse direttamente dai territori". "Siamo molto soddisfatti del risultato che abbiamo raggiunto - ha detto in conferenza stampa Daniela Lastri, fino alla metà di giugno coordinatrice regionale di Sinistra italiana (e dimessasi in seguito a varie manifestazioni di dissenso interno circa l'appoggio a Giani), ora rappresentante di 2020aSinistra -. Di certo, questa lista dà un messaggio positivo di unità, in un panorama politico che apprezza poco l'unità. Non è l'unità totale che speravamo di realizzare, ma è un'unità importante. Un fatto nuovo".
In effetti, rispetto alle elezioni del 2015, una certezza c'è già: si può parlare di coalizione anche perché le liste in appoggio al candidato del centrosinistra non saranno soltanto due come allora (quella del Pd e Riformisti 2020 - Il popolo toscano). Quella di cui si parla ora aspira a essere la seconda più votata (anche se, in caso di "lista del presidente", potrebbe essere la terza).
Il risultato è potenzialmente raggiungibile se si si considera che la formazione unirà tre gruppi, vale a dire Articolo Uno, 2020aSinistra (aggregazione che comprende varie liste civiche e associazioni legate alla sinistra toscana, oltre che varie persone singole interessate) e Comunità Civica Toscana, raggruppamento sorto meno di un anno fa che "rappresenta le Comunità locali all'interno del centrosinistra - così si legge nella pagina Facebook - con le istanze promosse direttamente dai territori". "Siamo molto soddisfatti del risultato che abbiamo raggiunto - ha detto in conferenza stampa Daniela Lastri, fino alla metà di giugno coordinatrice regionale di Sinistra italiana (e dimessasi in seguito a varie manifestazioni di dissenso interno circa l'appoggio a Giani), ora rappresentante di 2020aSinistra -. Di certo, questa lista dà un messaggio positivo di unità, in un panorama politico che apprezza poco l'unità. Non è l'unità totale che speravamo di realizzare, ma è un'unità importante. Un fatto nuovo".
In effetti, i gruppi che hanno presentato la lista avrebbero voluto tanto aggregare più forze, quanto ottenere "un cambio di classe dirigente", dunque candidature diverse. Il nome di Eugenio Giani non era esattamente in linea con quest'auspicio, ma questo non ha fatto venire meno il sostegno alla coalizione "perché la battaglia che ci sta di fronte non ammette divagazioni", visto che la regione per la prima volta appare contendibile "e noi persone e formazioni di sinistra non possiamo sottrarci alla battaglia politica, non possiamo ritirarci nelle nostre riserve". Si è dunque accettato ugualmente il sostegno a Giani, ma con l'idea di far parte della coalizione "in modo autonomo, libero e diverso", cercando di "far pesare di più la sinistra dentro il campo del centrosinistra" e, quindi, puntando soprattutto sul programma e sull'agenda.
Il gruppo, dunque, vorrebbe puntare soprattutto su sanità (pubblica), ambiente (anche attraverso la riqualificazione energetica e ambientale delle imprese mediante fondi strutturali europei e un trasporto pubblico a minor impatto), acqua (da rendere nuovamente pubblica), casa (per tutelare il diritto all'abitazione sul territorio regionale), istruzione (combattendo l'abbandono scolastico, rafforzare i servizi per l'infanzia e investendo nell'edilizia scolastica), lavoro. Indichiamo i temi principali di un cambiamento che riteniamo assolutamente necessario di fronte al dopo Covid-19. Non si scherza con quello che è successo, e chiediamo un pensiero e una lettura nuova di ecologia integrale sui territori e di sviluppo economico, sociale, ambientale, culturale della Toscana. Nel programma richiesto dalla lista, secondo Lastri, "c'è il passato e il futuro. C'è il passato della Toscana Rossa, fortemente legata alla lotta contro le diseguaglianze, alla cura dei legami sociali, al lavoro e alla piccola impresa. Ma c'è anche tanto futuro, della nuova Toscana Rosso-verde, che ricostruisce lavoro e qualità del lavoro puntando sulla lotta ai cambiamenti climatici, sull'ecologia delle imprese e sulla cultura".
Non a caso, anche il simbolo scelto per la lista è rosso-verde: basta uno sguardo, tuttavia, per capire che l'idea grafica (e probabilmente anche politica) di fondo viene dalla confinante Emilia-Romagna, in particolare dalla lista Emilia-Romagna coraggiosa, che a fine gennaio ha ottenuto il 3,77%, sancendo il successo personale di Elly Schlein (che dopo il voto è diventata vicepresidente della giunta regionale). I colori sono gli stessi, la disposizione pure, giusto con qualche variazione nella forma degli spazi e nelle sfumature; soprattutto, l'idea del cuore abbinato al profilo della regione su fondo verde è stata riportata tale e quale (anche se qui il tratto regionale non sembra "fatto a mano" e il cuore ha una forma leggermente diversa). Il semicerchio inferiore qui non è tutto rosso, ma contiene una fascia bianca centrale orizzontale, richiamando la bandiera della regione. E se la parola "ecologista" c'era anche in Emilia-Romagna, in Toscana si è scelto di sostituire all'aggettivo "progressista" il nome "Sinistra", per indicare chiaramente il campo di azione (e, probabilmente, anche per non lasciare che solo la lista di Fattori lo utilizzasse).
Nei prossimi giorni sarà più chiaro anche il panorama simbolico della coalizione che sostiene Giani, per le liste che dovranno essere presentate entro il 22 agosto.
Nei prossimi giorni sarà più chiaro anche il panorama simbolico della coalizione che sostiene Giani, per le liste che dovranno essere presentate entro il 22 agosto.
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