martedì 5 agosto 2014

Per un pugno di simboli: la presentazione all'istituto Sturzo (6 giugno)

Finalmente mi è possibile mettere a disposizione di tutti la registrazione audio (diffusa da Radio Radicale) e una piccola galleria fotografica della prima "uscita pubblica" del mio libro Per un pugno di simboli, avvenuta il 6 giugno 2014 presso l'istituto Luigi Sturzo a Roma, per interessamento del suo segretario generale Giuseppe Sangiorgi, che ha pure guidato gli interventi. Parlo di uscita pubblica più che di presentazione perché la mia presenza si è accompagnata a quella di Girolamo Rossi, autore del volume Lo scudo crociato, pubblicato da Armando. 
Proprio il simbolo del Partito popolare di Sturzo prima e della Democrazia cristiana poi è stato al centro di questo evento romano, organizzato proprio nella "ultima dimora" del segno, almeno secondo gli auspici di tre campioni diccì tutti passati a miglior vita (Andreotti, Cossiga e Scalfaro), che avrebbero voluto consegnare l'emblema del loro partito all'istituto di via delle Coppelle pur di non vederlo strattonato e conteso tra litigiosissime parti in causa.
A discutere con noi della forza comunicativa e del valore storico politico dello scudo sono stati chiamati Gianpiero Gamaleri, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi (Uninettuno) e Gerardo Bianco, già parlamentare e segretario del Ppi che ha vissuto da quella posizione uno dei momenti più drammatici della storia del simbolo, conteso senza risparmio di spintoni, porte sfondate, utenze tagliate all'improvviso e insulti sotto i crocifissi.
Quel 6 giugno il libro ha mosso il primo passo, alla presenza di un pubblico interessato (e in parte non rassegnato all'idea di vedere sparire quell'emblema ricco di storia); mi auguro che anche in futuro e altrove possa avere una buona accoglienza. A partire dall'evento-presentazione che si terrà il 26 settembre a Piacenza (ore 16, Galleria Ricci Oddi), nel programma del Festival del Diritto 2014: l'invito agli interessati è valido fin d'ora.









L'ultima foto è dovuta a Ottavio Pasqualucci;
le altre provengono dal sito di Aracne Editrice

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